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Sciopero nazionale trasporti, Amaco annuncia possibili disagi

COSENZA – «Si informa l’Utenza che per mercoledì 24 luglio 2019 è stato proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore dalle segreterie nazionali delle OO.SS. FILT CGIL,
FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA CONFAIL, UGL FNA e FAST CONSAL».

E’ quanto riportato in una nota stampa dell’Amaco.

«Si precisa che pur non essendo pervenuta dalle organizzazioni sindacali
territoriali nessuna comunicazione riportante l’orario di astensione dal lavoro,
singoli lavoratori dell’Azienda potrebbero autonomamente decidere di aderire
allo sciopero. In tal caso potrebbero verificarsi dei disagi per la conseguente soppressione di alcune corse del servizio urbano che, ad oggi, non possono prevedersi.
Si precisa che sarà comunque garantito il servizio nelle seguenti fasce orarie: dalle 05.00 alle 08.00 e dalle 18.00 alle 21.00

La ASP di Catanzaro aderisce allo sciopero nazionale del 16 dicembre

sciopero-16-dicembre-2016-1CATANZARO – È previsto il 16 dicembre lo sciopero nazionale di 4 ore del personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa del S.S.N., ivi compresi gli IZS e le ARPA. Lo sciopero potrebbe causare alcuni disagi ai cittadini utenti che devono usufruire dei servizi erogati dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ed è stato confermato dalle Organizzazioni Sindacali AAROI EMAC. Mentre le Organizzazioni sindacali ANAAO ASSOMED, CIMO, FVM, FASSID, FESMED, ASSOMED SIVEMP, hanno comunicato la revoca dello sciopero. Dunque vengono confermate le procedure obbligatorie ai fini della rilevazione del numero di partecipanti allo sciopero del 16 dicembre 2016. Al fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, nel corso dello sciopero saranno assicurati, dall’ASP di Catanzaro, adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali quali l’assistenza di urgenza e il supporto attivo alle prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio compresi i servizi trasfusionali. Per coloro che avessero prenotato esami o visite specialistiche, si consiglia di contattare i singoli reparti interessati per verificare il funzionamento degli stessi. L’ASP di Catanzaro si scusa per gli eventuali disservizi causati, non imputabili alla volontà dell’Azienda stessa.

Catanzaro, Sciopero nazionale e possibili disagi nelle strutture sanitarie

CATANZARO (CZ) Potrebbero verificarsi disagi per gli utenti delle strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, a causa dello Sciopero generale nazionale in tutti i settori pubblici, privati e cooperativi di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, determinato, con contratti precari ed atipici per l’intera giornata dell’8 marzo 2016, indetto dal Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale  (SLAI Cobas).
Al fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, nel corso dello sciopero saranno assicurati, dall’ASP di Catanzaro, adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali di cui all’articolo 1 della Legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazione ed integrazioni, mediante l’erogazione delle prestazioni indispensabili individuate dai Contratti Collettivi di Lavoro, così come interpretati dalla Commissione di Garanzia in sede di valutazione ai sensi dell’articolo 13 della citata Legge n. 146/90 e successive modificazioni e integrazioni.

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Saranno comunque garantiti i servizi pubblici essenziali, quali l’assistenza di urgenza e il supporto attivo alle prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio compresi i servizi trasfusionali.
Per coloro che avessero prenotato esami o visite specialistiche, si consiglia di contattare i singoli reparti interessati per verificare il funzionamento degli stessi. L’ASP di Catanzaro si scusa per gli eventuali disservizi causati, non imputabili alla volontà dell’Azienda stessa.

Sciopero Nazionale delle Banche

COSENZA – Venerdì 30 gennaio 312 mila lavoratori delle banche sciopereranno per tutta la giornata. Lo sciopero è stato proclamato dalla Fisac CGIL unitariamente a tutte le altre sigle sindacali di categoria (DIRCREDITO, FABI, FIBA CISL, SINFUB, UGL, UILCA e UNISIN) all’indomani della rottura con ABI delle trattative di rinnovo del contratto nazionale avvenuta lo scorso 25 novembre ed  è stato approvato anche dai lavoratori bancari che nel  corso delle assemblee, svoltesi  nelle varie filiali, si sono espressi all’unanimità a favore della mobilitazione. I dipendenti delle banche, rappresentati dai sindacati, scioperano contro la decisione unilaterale dell’ABI di disdettare e di disapplicare, a partire dal prossimo primo aprile, i contratti collettivi di lavoro, un provvedimento senza precedenti in nessun altro settore. I banchieri rivendicano la necessità di un nuovo modello di banca al servizio del Paese,  che sia più vicino alle famiglie, alle piccole medie imprese e ai territori, contro quello attuale, che privilegia, invece, un’erogazione del credito prevalentemente a favore dei grandi gruppi industriali. Inoltre, i lavoratori difendono il potere d’acquisto del  loro salario, messo a rischio dal blocco permanente della crescita automatica degli stipendi in tema d’inflazione, che l’ABI vuole attuare e contro cui si sono mobilitati i sindacati. Il vero obiettivo dell’ABI è, infatti, quello di smantellare il contratto nazionale di categoria e le tutele contrattuali vigenti, sostituendolo con contrattazioni azienda per azienda, che creerebbero un’enorme disparità di trattamento economico e normativo tra i lavoratori e le condizioni per ulteriori e selvaggi tagli di posti di lavoro, dopo i 68 mila già eliminati negli ultimi 15 anni. La protesta è centrato anche per difendere il contratto nazionale come elemento centrale della contrattazione, l’unico in grado di garantire economicamente e socialmente la categoria e salvaguardare l’occupazione.Lo sciopero non riguarda i dipendenti del Credito Cooperativo (le BCC) che si asterranno dal lavoro per i primi di Marzo. Anche per la provincia di Cosenza si prevede una altissima percentuale di adesione alla mobilitazione.