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Movida cosentina, sequestri a cinque locali

COSENZA – La Polizia di Stato ha sequestrato a Cosenza le attrezzature e gli strumenti musicali di cinque locali della movida cittadina, ai titolari dei quali è stato contestato il “disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone”.

Il sequestro è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica.

Secondo quanto riferisce la Questura in un comunicato, i titolari dei locali, “organizzando serate d’intrattenimento musicale mediante l’utilizzo di strumenti sonori e non impedendo gli schiamazzi ed il vociare degli avventori, hanno disturbato il riposo e le occupazioni di una pluralità di persone”.
L’intervento della Polizia è stato motivato anche dalle lamentele e dalle segnalazioni di alcuni cittadini che abitano nel quartiere in cui sono ubicati i locali in cui si svolge la movida notturna.

Fonte e Foto Ansa

Scala Coeli, sequestrate vasche di depurazione

COSENZA Nel corso di controlli mirati a prevenire e reprimere reati a danno dell’ambiente e della salute, avendo proceduto ad effettuare delle verifiche sulla regolare gestione della depurazione fognaria nella frazione San Morello di Scala Coeli (CS), è stato accertata dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano l’assenza totale di impianti.  Gli scarichi fognari infatti venivano semplicemente convogliati, in tre vasche disperdenti e assolutamente non adeguate alla normativa vigente con smaltimento dei reflui solidi e liquidi (le cosiddette acque nere) su suolo in parte boscato ed in impluvi naturali che sfociano nel torrente Arso, corso d’acqua pubblico iscritto nel relativo elenco. Le indagini sono in corso, tuttavia è risultato evidente l’inquinamento del suolo, per via della mancanza di depurazione, ovvero della tenuta delle vasche, che sono state poste sotto sequestro assieme al terreno di proprietà dell’“Istituto Diocesano Sostentamento Clero della Diocesi di Rossano-Cariati”, in località “Ortale” Frazione San Morello di Scala Coeli  ed in località “Donna”; sequestrato anche il collettore di scarico del rifiuto liquido, nell’ivi esistente impluvio naturale che risulta affluente del torrente. Le competenze in merito alla depurazione dei reflui fognari e per l’acquisizione dell’autorizzazione allo scarico, sono stabilite dalla Legge, che obbliga il Sindaco a procedere al trattamento delle acque provenienti da pubblica fognatura. Inoltre, lo stesso, quale Autorità Sanitaria Locale, è titolare in materia di igiene e sanità pubblica e, nel caso in esame, detiene poteri e doveri che sembra non siano stati esercitati dal Comune di Scala Coeli, unitamente alla struttura tecnica.

Eseguiti controlli edilizi a Bocchigliero

La stessa stazione carabinieri forestale di Rossano, nei giorni scorsi durante il controllo del territorio, in località Santa Croce – Piano dell’Eremita di Bocchigliero (Cs) ha accertato i lavori di realizzazione di un capannone senza nessuna autorizzazione. Per violazione alle norme urbanistiche è stato eseguito il sequestro dell’opera, deferendo in stato di liberta’ il proprietario, C.B. di Bocchigliero. Lo stesso cittadino era già stato denunciato qualche mese fa, a seguito di indagini ed appostamenti , per la realizzazione di una pista abusiva di smacchio all’interno del demanio fluviale.

 

Miriam Caruso

 

            

Multato sciatore “spericolato”, sotto sequestro motoslitte e articoli sportivi

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) – Notevole l’impegno profuso dai Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, sulle piste del comprensorio sciistico di Camigliatello Silano (CS) nel corso della stagione sciistica che ormai è in via di conclusione.
Con il susseguirsi delle abbondanti nevicate sui rilievi silani e l’intensificarsi dell’affluenza turistica è risultato di fondamentale importanza garantire anche la sicurezza ed il soccorso sulle piste da sci da parte dei militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cosenza. Il particolare servizio d’Istituto è stato svolto anche a seguito di uno specifico protocollo d’intesa sottoscritto dal Corpo con l’Azienda Regionale per lo Sviluppo e l’Agricoltura
Calabrese (A.R.S.A.C.). Oltre dieci soggetti, infortunatisi a causa di cadute accidentali o per scontri con altri utenti “spericolati”, sono stati “costretti” a ricevere le prime, preziose e fondamentali, prestazioni di soccorso da parte dei finanzieri cosentini i quali hanno agito con estrema professionalità grazie alle continue esercitazioni teorico-pratiche sull’utilizzo dei presidi di primo soccorso, sul trattamento del traumatizzato e sull’impiego dei mezzi di evacuazione dalle piste. Ma l’azione degli uomini del Soccorso Alpino del Corpo non si è limitata a prestare il primo
soccorso ai feriti, bensì anche a prevenire gli incidenti, fungendo, con la loro continua e visibile presenza, da deterrente al fine di far rispettare le norme di comportamento dello sciatore previste per legge, come, ad esempio:
l’obbligo di indossare il casco, per tutti i ragazzi fino a 14 anni; il sorpasso tra sciatori, che deve avvenire “a monte” o “a valle”, dalla destra o dalla sinistra, ma sempre a una distanza tale da evitare ostacolo a chi viene sorpassato, e la
sosta che “deve avvenire ai bordi della pista e mai, se non in caso di necessità, nei passaggi obbligati o senza visibilità”;  l’obbligo di precedenza di chi viene da destra, proprio come in automobile, e al momento del sorpasso non si deve e non si può intralciare la persona superata;  la velocità, che deve essere adattata “alle capacità personali e alle condizioni delle piste, del tempo e alla densità del traffico” e tenere una condotta che rispetti gli altri, quindi “non mettere in pericolo e non recare pregiudizio agli altri”. Verbalizzato uno sciatore per violazione delle regole di comportamento sulle piste poiché provenendo “da monte” non manteneva le distanze minime di sicurezza e, scivolando sul manto nevoso, colpiva una sciatrice “a valle” provocandole lesioni. Parallelamente agli interventi di soccorso, sono stati svolti, in stretta collaborazione con il personale appartenente alla Tenenza Guardia di Finanza di San Giovanni in Fiore, mirati servizi di polizia economico-finanziaria nei confronti dei diversi soggetti economici che operano nel comprensorio turistico. In particolare, è stata verificata la regolarità delle iscrizione presso l’albo professionale tenuto dalla Regione Calabria dei maestri di sci, nonché dell’esercizio del commercio di beni posti in vendita agli sciatori e ai turisti.

 

Le attività svolte hanno consentito di constatare la vendita di attrezzature sciistiche senza licenza, per cui sono stati sottoposti a sequestro oltre 800 prodotti per gli sport invernali, tra cui sci, caschi protettivi, tavole da snowboard e scarponi tecnici, per un valore economico-commerciale che supera i trentamila euro. Ed ancora, mirati controlli hanno permesso di acclarare la presenza di attività di “noleggio motoslitte” non autorizzate e svolte da operatori privi di licenza: sequestrate 5 motoslitte. I trasgressori sono stati segnalati alle competenti Autorità Amministrative per l’accertamento delle conseguenti violazioni amministrative e la confisca dei beni. In ultimo, di prezioso ausilio si è rivelata l’azione delle Fiamme Gialle a soccorso di numerosi automobilisti trovatisi “in difficoltà” a causa della coltre di neve o ghiaccio che spesso e improvvisamente ha copiosamente ricoperto il manto delle strade silane.

Operazione “Natale sicuro”, sequestrate 27mila “bocche di fuoco”

COSENZA – Oltre 4 milioni di luci natalizie e ben 27mila “bocche di fuoco” sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Cosenza nell’ambito dell’operazione “Natale sicuro”. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno individuato alcuni locali dove, senza alcuna autorizzazione né precauzione, veniva tenuto il materiale pirotecnico. Ben 27.589 le “bocche di fuoco” sequestrate, pari ad oltre mezza tonnellata. I tre responsabili sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Inoltre, nel corso di alcuni controlli in negozi del cosentino, sono state trovate migliaia di confezioni contenenti oltre 4 milioni di luci non conformi ai requisiti di legge ed alla normativa comunitaria. I tre responsabili sono stati segnalati alle competenti autorità amministrative.

Individuate le zone ad alto rischio furti a Cosenza

IMG-20160701-WA0011COSENZA – Continuano senza sosta le attività della Polizia di Stato della questura di Cosenza per limitare quanto più possibile i furti di autoveicoli, rame ed energia elettrica. Dopo un’attenta analisi criminale, sono state individuate le zone ad alto tasso di rischio e, rispetto a queste ultime, sono state avviate una serie di azioni, ultima in ordine cronologico quella odierna che ha visto impegnate, alle prime luci dell’alba, Personale della Squadra Volante e Squadra Mobile, in collaborazione con il reparto prevenzione Crimine Calabria settentrionale e personale del Reparto Cinofili della Polizia di Stato, in diverse perquisizioni personali e domiciliari di via Reggio Calabria e via degli Stadi.

L’operazione si è conclusa con la denuncia di 4 persone per il furto di energia elettrica, il rinvenimento e il sequestro di 200 kg di rame di illecita provenienza e di alcune centraline per l’accensione fraudolenta delle autovetture. Identificate e controllate altre 50 persone e 30 autoveicoli, 6 dei quali sottoposti a sequestro per mancanza della copertura assicurativa.

Servizio coordinato a Cosenza: diverse denunce e un arresto

COSENZA – Prosegue l’attività di prevenzione e repressione della Compagnia Carabinieri di Cosenza con un servizio coordinato cui sono stati impiegati 30 militari dispiegati sul territorio del capoluogo bruzio e su Mendicino con l’ausilio di unità cinofile del Gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia. L’attività di controllo ha visto impegnati i militari in molteplici attività dal filtraggio della circolazione stradale, nell’esecuzione di perquisizioni domiciliari d’iniziativa ovvero nel controllo della regolarità degli esercenti di attività commerciali. Il servizio ha così portato all’arresto di un pregiudicato di 53 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in quanto a seguito di perquisizione domiciliare in via Reggio Calabria, veniva trovato nascosto all’interno di una “baracca” con accanto un borsone contenente 4 dosi di eroina nonché un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e una serie di biglietti con appuntate le cessioni ed il relativo denaro. Il tutto veniva sottoposto a sequestro unitamente alla somma di 100 euro in contanti ritenuta provento dell’attività delittuosa mentre l’uomo, arrestato, veniva posto agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo. Nel medesimo contesto sono stati deferiti a piede libero altri 7 soggetti responsabili di reati vari tra cui porto di oggetti atti ad offendere, guida senza patente reiterata, deposito di rifiuti a terra, tentato furto ed evasione. Cinque soggetti, invece, venivano segnalati alla locale Prefettura per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale.

Calabria Verde, nove persone indagate per truffa

CASTROVILLARI (CS) – Nove persone sono indagate per concorso in truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari che stamane ha portato all’esecuzione, in vari centri della regione, di otto perquisizioni da parte del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento di una concessione da parte di Calabria Verde, l’azienda forestale della Regione Calabria. Fra gli indagati figurano Gaetano Pignanelli, capo gabinetto del presidente della Regione, Mario Oliverio, e Mario Caligiuri, capo struttura del Dipartimento Agricoltura della stessa Regione Calabria. L’inchiesta riguarda il rilascio di una concessione per lo sfruttamento di un bosco di 1300 ettari a Bocchigliero, nel Cosentino, senza procedura di evidenza pubblica. In particolare, secondo quanto ipotizza il sostituto procuratore Angela Cantinisio, gli indagati avrebbero attestato falsamente la quantità di legna presente nella località al fine di eludere l’obbligo dell’evidenza pubblica, inducendo l’ente strumentale della regione a rilasciare in via diretta le consessioni alla ditta di Marino De Luca, pure indagato, che avrebbe ricavato una quantita’ di legname, pari a 80mila euro, maggiore di quella attestata. Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato, dalle indagini sarebbe emersa “l’ampia discrasia” fra la quantità di legname prelevata effettivamente dalla ditta e quella attestata come prelevabile da un altro indagato, l’agrotecnico Gennarino Magnone. Altre irregolarità sarebbero emerse in ordine alla mancata verifica, da parte di Calabria Verde, dei quantitativi di legname effettivamente prelevati. Pignanelli e Caligiuri, secondo quanto contestato dalla Procura, si sarebbero interessati al rilascio delle concessioni a De Luca. Le indagini avrebbero anche evidenziato  che, in seguito al sequestro dell’area interessata, avvenuta nel marzo scorso, il custode giudiziario del bosco, Antonietta Caruso, pure indagata, avrebbe «fortemente preteso di poter scegliere guardie giurate di sua fiducia e ciò verosimilmente al fine di poter gestire le indennità e i rimborsi relativamente ai terreni indicati». Tra i luogi perquisiti dai 60 agenti forestali impiegati nell’operazione a Cosenza, San Giovanni in Fiore, Luzzi, Amantea, Belmonte Calabro e Catanzaro. , anche gli uffici di Pignanelli e Caligiuri nella sede della Regione. Fra il materiale prelevato dagli inquirenti anche computers e hard disk. Le altre persone indagate sono Leandro Savio, Aurelio Pio Del Giudice, Ivo Filippelli, Paolo Furgiuele.

Controlli della Forestale, sequestrata area per lavori non autorizzati

IMG-20160414-WA0002COSENZA – Nei giorni scorsi la Guardia Forestale di Acri e  Cosenza è intervenuta in località “Timpa di Sartano” nel Comune di Torano Castello (Cs) dove erano in corso dei lavori di messa in sicurezza idraulica del corso del torrente Salice, effettuati sulla scorta di un’ordinanza di “necessità e urgenza” del Sindaco. Durante il controllo, alla presenza della ditta boschiva incaricata di effettuare i lavori, si è accertato la realizzazione ex novo di una pista della lunghezza di 140 metri circa e larghezza media di 6 all’interno di un’area boscata con conseguente estirpazione delle specie forestali radicate lungo il percorso. Accertata anche la realizzazione di un fosso di scolo delle acque superficiali, con ulteriore estirpazione di ulteriori piante. Da successive verifiche si è accertato anche che tali lavori, realizzati in assenza delle necessarie autorizzazioni,  oltre ad interessare un’area di proprietà comunale avevano interessato anche terreni di privata proprietà. Tali terreni di privata proprietà sono stati oggetto,  oltre che dei lavori edili abusivi, anche del taglio e dell’asportazione di piante forestali radicate. I forestali intervenuti, dopo gli accertamenti  di rito, hanno sequestrato al titolare della ditta boschiva di Acri l’area oggetto di intervento dell’estensione di 5000 mq circa e di parte del legname illecitamente abbattuto e trafugato, contestando i reati di violazione delle norme urbanistico edilizie e paesaggistico ambientali, nonché il reato di furto aggravato. La competente Procura della Repubblica di Cosenza ha convalidato il sequestro in ordine all’ipotesi di reato contestata.

Sequestro di Luminarie a Lamezia Terme: maxi operazione della Guardia di Finanza

sequestro luminarie 2Lamezia Terme (Cz)- Sono state ritrovate dalla Guardia Di Finanza, circa 28 mila luminarie natalizie potenzialmente pericolose. Immediato il sequestro a Lamezia Terme. Il sequestro è avvenuto al termine di un’ispezione all’interno di un esercizio commerciale gestito da cinesi e sarebbe dovuto all’assenza di informazioni obbligatorie per la commercializzazione. Tra i prodotti ritirati dal mercato, luci, apparati elettrici e accessori.

L. G

 

Sequestrati 100 chili di botti pericolosi a Crotone

carabinieri di giornoequestratiCROTONE – I carabinieri della Compagnia di Crotone hanno sequestrato 100 chili di materiale pirotecnico proibito e denunciato due persone. Durante un servizio straordinario di controllo, i militari di una pattuglia hanno intimato l’alt ad un furgone lungo la statale 106. A bordo sono stati trovati numerosi scatoloni con botti di varia natura, da quelli comuni a quelli più pericolosi. I botti sono stati fatti brillare dagli artificieri del Comando provinciale di Cosenza.