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Guardia di finanza, sequestro preventivo ai danni della moglie di Giuseppe Scopelliti

guardia-di-finanza-1REGGIO CALABRIA – Il 20 dicembre, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – coordinati dalla locale Procura della Repubblica – hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” – ex art 321 c.p.p. – per un importo pari a 100.000 euro, emesso nei confronti di Varchetta Barbara, moglie dell’ex governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Nei loro confronti sono ipotizzati, allo stato, per Giuseppe Scopelliti il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e per la moglie Barbara Varchetta, il reato di riciclaggio. La vicenda trae origine da una pronuncia emessa nel novembre 2013 dalla Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello della Corte dei Conti, che ha condannato lo Scopelliti a risarcire al Comune di Reggio Calabria per danno erariale la somma di € 300.000. In ragione della citata sentenza di II grado, il 03.07.2014 il Comune di Reggio Calabria ha notificato un atto di precetto a Scopelliti Giuseppe. Quest’ultimo, non avendo corrisposto alcuna somma, è stato successivamente destinatario, con notifica in data 06.10.2014, di un atto di pignoramento presso terzi, con ingiunzione ad astenersi dal sottrarre le somme depositate presso banche. Le indagini effettuate, hanno accertato che l’ex governatore, in data 23 settembre 2014 e 2 ottobre 2014 aveva richiesto e ottenuto il rimborso di una polizza vita, per l’ammontare di € 15.055,48, e di titoli del controvalore di € 80.000.00. Sempre in data 2 ottobre 2014 lo stesso aveva disposto un bonifico dell’importo pari a € 100.000,00 in favore della moglie la quale, in pari data, investiva € 80.000,00 in una nuova polizza assicurativa a proprio nome.

 

San Giovanni in Fiore, sequestrate aree adibite a discarica

Sequestri_San_Giovanni_3SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Gli agenti del Corpo di Polizia Provinciale, in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore e la Sezione Reati Ambientali di Cosenza, hanno posto in sequestro preventivo , due aree contigue adibite a discarica incontrollata di rifiuti speciali in località Jacoi di San Giovanni in Fiore. Sulle due aree oggetto dell’intervento, peraltro attigue e confinanti, è stata riscontrata la presenza di calcinacci, legno, contenitori di vernici vuoti, vari rifiuti plastici e cartacei. L’eterogeneità del materiale giacente, accumulatovi in maniera ripetuta e non occasionale ha creato un forte degrado allo stato dei luoghi, causando un danno grave sul piano ambientale e urbanistico per la presenza dei vari cumuli di materiali inerti abusivamente smaltiti e destinati, comunque. Pertanto, la Polizia Provinciale ha proceduto per violazione delle norme in materia ambientale per la realizzazione e gestione di discarica non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi, sequestrando le due citate porzioni di terreno che complessivamente ammontano a circa 1000 mq, al fine di impedire che la libera disponibilità dell’area, utilizzata quale sito di discarica incontrollata, potesse agevolare la commissione di ulteriori reati. L’azione di sequestro è stata eseguita nell’ambito di un’azione di controllo per la tutela ambientale, realizzata grazie a un’articolata attività info-investigativa che ha consentito di appurare che i due terreni, di proprietà comunale, erano di fatto assegnati in diritto di superficie a due distinte e separate persone, residenti a San Giovanni in Fiore, che sono state poi identificate e deferite in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria. L’intera operazione di polizia giudiziaria è stata coordinata dal Sostituto Commissario Maria Antonietta Pignataro e dal Dirigente dott. Giovanni De Rose. Quanto occorso è stato sottoposto al vaglio della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Cosenza, che ha già convalidato i sequestri preventivi; consegnata contestualmente anche una dettagliata informativa di reato, frutto dell’attività d’indagine esperita dal personale della Polizia Provinciale. Le indagini sono tuttora in corso, anche riguardo a eventuali e ulteriori accertamenti che la stessa Autorità Giudiziaria vorrà disporre in merito. Tale attività rientra in una più ampia azione di contrasto agli illeciti ambientali messa in campo dal Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza su tutti il territorio di competenza, quale primissimo presidio di legalità e sicurezza, con circa un milione di metri quadri di terreni sequestrati e oltre 500 persone denunciate o tratte in arresto.