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Una Medusa Proveniente Dal Bosforo Contamina il Jazz di Andrea Pozza

A Jellyfish from the Bosphorus, una medusa proveniente dal Bosforo, influenza esotica nel mare del Jazz. “Così come le meduse che seguendo correnti misteriose si spostano di mare in mare, così le influenze di altre culture musicali arrivano fino a noi insinuandosi silenziosamente nel nostro bagaglio linguistico musicale”.

Il cd di Andrea Pozza, in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria, dimostra di essere un progetto maturo ed elegante al tempo stesso. Un linguaggio, quello di Pozza, in cui si avverte da subito la commistione tra un jazz affascinante di stampo tipicamente europeo e un altro più istintivo di matrice afroamericana.

L’album è composto da nove tracce, cinque inediti e quattro standard. Il viaggio inizia nel più classico dei modi, con la sua As Usual, per poi percorrere strade più libere, come in A Jellyfish from the Bosphorus, brano impreziosito dal solo di contrabbasso di Zunino.
Nel suo percorso Pozza decide di reinterpretare, in stile modale, il celebre brano Get Happy di Harold Arlen. Versione che mi ha portato alla mente il Miles Davis del Modal Jazz. La quarta traccia parte con una ballata costruita su un tempo ternario, Love is the Way, a mio parere il più bel brano tra gli inediti dal punto di vista compositivo, intima e romantica quasi a voler ricordare le atmosfere del grande Bill Evans. Nel talentuoso pianista si avverte la continua ricerca e sperimentazione ritmica, frutto della sua maturità artistica, come ne Il Primo dei Sette, brano in 7/4 caratterizzato da un assolo di batteria ben strutturato da Forbes, e la sua versione in 5/4 di Blue Room, di Richard Rodgers. Da notare inoltre la scelta di voicing inusuali e interessanti in Where or When, sempre di Rodgers. Il pezzo a tratti più intenso tra gli inediti di Pozza è, a mio avviso, Tuttavia è Così, dove il dialogo tra i musicisti lascia pensare che il brano sia nato in studio in una session durante le registrazioni. A chiudere il disco un bellissimo omaggio ad uno dei più grandi compositori di tutti i tempi: In a Sentimental Mood di Duke Ellington.

Pozza mette le basi della sua promettente carriera alla giovanissima età di 13 anni, debuttando in uno storico jazz club di Genova. Da lì il suo percorso musicale in ascesa ha valicato i confini italici, entrando nel firmamento del jazz grazie ad un’intensa attività concertistica e collezionando importanti collaborazioni ed esibizioni con personaggi del calibro di Harry “Sweet” Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, Scott Hamilton, George Coleman, Steve Grossman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, Luciano Milanese e tanti altri.
Un lavoro che ha il sapore di chilometri percorsi su autostrade musicali e mari esotici in quasi un’ora di Buon Jazz.

Per Maggiori Informazioni visitare il Sito Internet Ufficiale di Andrea Pozza.

Sito Internet Ufficio Stampa  Top1Communication.

Miriam Caruso