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Pubblicava su Facebook foto hard, stalker rischia otto anni di carcere

SIBARI (CS) – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Dr. Eugenio Facciolla, nei confronti di F.I., di anni 58, un c.d. “stalker” che diffondeva pubblicazioni pornografiche sul social network Facebook, mediante la tecnica del fotomontaggio, apponendo il viso di persone su corpi di donne nude in pose o atteggiamenti sessuali espliciti. A conclusione di una complessa indagine sviluppata anche in ambito internazionale, le Fiamme Gialle, su delega del Pubblico Ministero Dr. Antonino Iannotta, hanno individuato e poi arrestato il responsabile di reiterati atti persecutori (art. 612 bis C.P.) e diffamazione
(art. 595, comma 3, C.P.). Le vittime, in particolare due coniugi, ma anche parenti stretti ed amici, erano destinatari di
plurime condotte offensive consistenti in numerosi atti persecutori perpetrati attraverso la diffusione sul social network Facebook, tramite differenti e numerosi (falsi) profili creati ad hoc, fotomontaggi pornografici – dal contenuto marcatamente offensivo per la dignità e l’integrità morale delle vittime. Alcune vittime venivano “bombardate” da sms molesti od offensivi aventi contenuto sessuale sulle utenze private; altre ricevevano telefonate moleste e sgradevoli con l’utilizzo di volgari ed offensivi appellativi. Ma soprattutto su falsi profili Facebook venivano postati e diffusi messaggi dal contenuto forzatamente romantico, frasi offensive e fotomontaggi di esplicito carattere pornografico inviati anche a profili di parenti ed amici delle vittime. I reiterati atti persecutori determinavano un perdurante stato di ansia e paura costringendo le vittime ad alterare le proprie abitudini di vita, generando un complessivo effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico. In particolare una vittima, a seguito delle condotte reiterate di stalking, ha dovuto cambiare
per quattro volte il proprio numero di cellulare, cambiare lavoro ed uscire di casa accompagnata, con evidente stato di ansia e timore per la propria incolumità. Molestie che si sono estese anche a parenti ed amici delle principali vittime degli atti
persecutori, fino ad arrivare ad offese a parenti defunti. La maggior parte dei falsi profili Facebook utilizzati venivano rapidamente disattivati impedendo l’individuazione dell’”Indirizzo Facebook” e quindi del responsabile. Due profili Facebook sono stati tempestivamente individuati attivi e pertanto con un decreto di acquisizione dei “file log” in lingua inglese è stata inoltrata richiesta di informazioni al portale “Facebook Security Department” reso disponibile dal social network. L’analisi dei dati comunicati dal Social Network consentiva di risalire agli indirizzi IP utilizzati sia in fase di registrazione che nei successivi accessi ai falsi profili. Risaliti quindi all’operatore telefonico nazionale sono stati acquisiti i numeri telefonici collegati individuando tre utenze telefoniche di rete fissa, riferibili a soggetti terzi ignari, che lo stalker aveva indebitamente utilizzato. La successiva attività investigativa svolta dai Finanzieri ha consentito comunque di individuare compiutamente il responsabile. Per il presunto stalker, il Giudice per le Indagini preliminari ha dunque disposto gli arresti domiciliari presso la propria abitazione con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo –telefonico, telematico, informatico o digitale – con persone diverse da quelle che compongono il nucleo familiare convivente. Per le condotte illecite tenute, l’uomo rischia ora una condanna fino a otto anni di reclusione.

Cosenza, minacce e persecuzioni alla ex moglie, arrestato stalker

COSENZA – Gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Volante U.P.G.S.P. nella serata di ieri, hanno tratto in arresto, C.D. di anni 40 di Cosenza perché resosi responsabile del reato di atti persecutori aggravati ex art.612 bis c.1 e 2 del C.P.In particolare, nel pomeriggio di ieri la Sala Operativa della Questura inviava equipaggi della Squadra Volante su un intervento a seguito di una segnalazione pervenuta al 113 riguardante una violenta lite in famiglia. Giunti sul posto, individuato l’appartamento del palazzo ove si stava verificando quanto segnalato, il personale della Polizia di Stato trovava C.D. di anni 40 addossato al portone d’ingresso che infieriva contro il manufatto con calci e pugni. Inoltre proferiva frasi minacciose e ingiuriose all’indirizzo della sua ex moglie abitante nell’appartamento citato. Solo la segnalazione al 113 ed il tempestivo intervento hanno evitato lo sfondamento del portone da parte di C.D., che veniva invitato a desistere dalla sua condotta violenta ed a recarsi presso questi uffici per gli adempimenti del caso. Dalle ulteriori verifiche si accertava che a carico del C.D. era già pendente un divieto di avvicinamento alla ex moglie, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza, allo stesso notificato, in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Giunta negli uffici della Questura anche la ex moglie, questa immediatamente denunciava di essere stanca e traumatizzata dalle persecuzioni del suo ex che, da circa un mese stava riprovando, anche attraverso numerose telefonate e messaggi contenenti anche minacce, a costringerla a riprendere la convivenza. La ex moglie, risultava ancor di più terrorizzata perché madre affidataria di due figli minori avuti dall’unione con l’arrestato. Informato il P.M. di turno, presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cosenza diretta dal dott. Mario Spagnuolo, questi ne disponeva l’immediato arresto. Il repentino intervento del personale della Polizia di Stato, che ha evitato un possibile più tragico epilogo visto le ripetute e sistematiche brutalità subite dai familiari dell’arrestato, è stato reso possibile grazie alle segnalazioni di altri cittadini giunte al 113. Quotidianamente fra le mura domestiche di molte famiglie si consumano violenze come quella descritta. Tali tragedie si prolungano anche per anni grazie al “muro del silenzio” ed all’indifferenza di chi circonda le vittime. Non denunciare soprusi ed angherie  potrebbe portare a violenze ancora più gravi, e vittime inconsapevoli potrebbero essere minori che subiscono violenza psicologica, essendo segnati indelebilmente per la vita. Per tali motivi le donne e gli uomini della Polizia di Stato giornalmente sono impegnati in prima linea contro la violenza di genere, non solo in campagne informative, promosse negli istituti scolastici, nelle piazze e per le strade, (vedi il Camper della Polizia di Stato relativamente alla campagna voluta dal Dipartimento della P.S. “…. Questo non è amore”) ma anche con il personale operativo che prontamente interviene ad ogni richiesta di aiuto. Il Questore della provincia di Cosenza dr. Giancarlo Conticchio, invita le donne ed i figli che subiscono violenze di qualunque genere, non solo all’interno del nucleo familiare, a denunciare all’Autorità Giudiziaria ed alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti. Anche solo una telefonata alle Forze di Polizia, seppur fatta in forma anonima, può interrompere “il cammino” della violenza, impedendo  che maltrattamenti si tramutino in reati ancora più gravi.

Stalkerizzava l’ex compagna e il nuovo fidanzato, denunciato

CASTROVILLARI (CS) –  Il Tribunale di Castrovillari ha emesso a carico di M.M. di anni 47, il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese, l’obbligo di mantenere da queste una distanza non inferiore a 200 metri e il divieto di  comunicare, attraverso  qualsiasi mezzo, con le vittime. La misura cautelare trae origine dalla denuncia presentata da una donna con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale e dal nuovo compagno della stessa.

In particolare le indagini hanno permesso di accertare reiterate condotte minacciose e moleste nei confronti della donna con ripetuti comportamenti assillanti consistenti in frequenti appostamenti all’esterno della casa della donna, dei suoi amici e del nuovo compagno.

Inoltre, l’uomo denunciato tormentava la donna con ripetute minacce di morte e continui danneggiamenti all’autovettura del compagno e della stessa donna vissuto un lungo stato di ansia e timore per la propria incolumità.

 

Perseguita fidanzata, arrestato

carabinieriarrestoBAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA) – I carabinieri hanno arrestato a Bagnara Calabra Annibale Pavia, di 40 anni, con l’accusa di avere compiuto azioni persecutorie nei confronti di una ragazza con la quale in passato aveva avuto una relazione sentimentale. A carico di Pavia è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Reggio Calabra su richiesta della Procura.
All’uomo vengono contestati anche la violenza privata e la tentata estorsione.