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Mendicino, in scena “Se ci sei batti un colpo”

se-ci-sei-batti-un-colpoMENDICINO (CS) – Terzo appuntamento della rassegna di teatro d’autore “Sguardi a sud” al Teatro Comunale di Mendicino il 20 Novembre 2016 alle 18,30 con “Se ci sei batti un colpo” di Letizia Russo per la regia di Laura Curino. F. ha trentacinque anni, una buona salute, una vita normale. E una noia mortale a fargli compagnia. In realtà la sua avrebbe potuto essere una vita straordinaria, perché, unico caso nella storia dell’umanità, F. è nato senza cuore. Eppure è vivo. A causa sua, la scienza ha gridato al miracolo, la chiesa ai segni dell’apocalisse. Poi entrambe hanno avuto cose più urgenti da fare che occuparsi di lui e F., come tutti i mortali, non ha potuto fare altro che confondersi nella grande comunità umana. Non è stato facile: oltre ad una circolazione sanguigna misteriosa, le conseguenze del non cuore hanno impedito a F. di entrare in relazione profonda con la realtà. Non ha mai provato empatia. Né sensi di colpa. Né vero e proprio amore. Né ha provato la forza misteriosa della fede, del credere in qualcosa. Ma F. non si è dato per vinto, e molto presto la sua missione è diventata capire come funziona l’essere umano, per riprodurne in maniera il più fedele possibile i comportamenti e le traiettorie esistenziali. Con fatica, ma anche con molta caparbietà, oggi F. è una persona qualsiasi, con un lavoro, una casa, delle relazioni. Se lo incontraste per strada, non riuscireste neanche ad immaginare il segreto nascosto nella sua cassa toracica.

Mendicino, in scena “Alfa e Omega”, storia di portatrici sane di disperazione

alfa-e-omegaMENDICINO (CS) – L’attesa è stata ripagata. Un pubblico rapito ha applaudito Maria Milasi e Kristina Mravcova protagoniste di “Alfa e Omega”, il secondo spettacolo della rassegna teatrale “Sguardi a Sud” andato in scena presso il Teatro comunale di Mendicino. Alfa e Omega, gli antipodi, due mondi distanti che si ritrovano e si congiungono. Una panchina della fermata del bus 27 e due donne in attesa di qualcosa. Alfa aspetta un bus, Omega è in attesa del rosso, o meglio di una persona che indossi un vestito rosso per dare una svolta alla propria vita. Allucinazioni, incubi, stati di collera, alterazione della sfera percettiva costellano l’esistenza di Alfa che ingurgita pillole che cancellano la memoria del dolore. Lei una bibliotecaria, moglie di un «saturnino protettivo ed elegante» che decide di partire dopo aver salutato i suoi amici Tommaso, Agatha e Ennio (Tommaso Landolfi, Ennio Flaiano e Agatha Christie), si ritrova a condividere l’attesa con Omega, prostituta dai pensieri offuscati dalla neve dell’Est, che ha cucito addosso l’odore di strada che si mischia ad altri mille odori che le scivolano addosso. Portatrici sane di disperazione che attendono il giorno e con esso qualcosa che forse non verrà mai, si trovano su una panchina e, tra dialoghi deliranti si raccontano, annodano le proprie esistenze fatte di rapporti di coppia malsani, di farmaci, di cinesi immigrati che disturbano la quiete. alfa-e-omega-2Ricordi che non durano mai abbastanza si intrecciano a balli, canti, a racconti di vite alla deriva. Il tempo trascorre e giunge l’alba chiarificatrice di un mistero che si rivela quasi completamente. Il suono di un treno, il rumore di uno sparo. Ci si ritrova sulla panchina alla fermata di un bus, in attesa di un treno che porti ad Est.

Rita Pellicori

Mendicino, in scena il noir “Alfa & Omega”

alfaomegaMENDICINO (CS) –Dopo il successo di critica e di pubblico di L”etrizia Forever” di Rosario Palazzolo, il secondo appuntamento della rassegna di teatro d’autore Sguardi a Sud – previsto il 13 novembre alle 18,30- è “Alfa & Omega”. Due sconosciute si incontrano su una panchina. Alfa aspetta un bus o forse un treno. Omega una persona con un vestito rosso che potrebbe dare una svolta alla sua vita. Dentro un’alba rivelatrice, una fermata di bus in disuso si trasforma nell’ultimo capolinea di una stazione ritrovando l’eternità, immaginata o reale, di Alfa e Omega, che corrode ogni dimensione spazio temporale e la loro stessa vita. Le due donne “portatrici sane di disperazione”, in un intreccio dalle caratteristiche noir, svuotano le loro esistenze voracemente, necessariamente, accidentalmente, “forse” accidentalmente. Perché in “Alfa e Omega “quel che sembra casualità, a partire dal loro incontro, è la conseguenza di un’azione premeditata che balza come atto finale di difesa contro un destino “segnato” e ci si illude, così, fino alla fine, di poter ancora essere artefici della propria esistenza andata ormai alla deriva. Alfa, donna italiana, “scicchettosa” d’altri tempi e un po’ suonata, tra i pieni e i vuoti del suo blister di pillole che “cancella la memoria del dolore”, citazioni di filosofi e scrittori da catalogare nei corridoi della sua mente, in attesa di un treno o un bus per andare… “non ricordo …ma sono sicura di avere salutato prima tutti i miei amici…”; e Omega, donna dell’est che non sopporta i cinesi, che coltiva una pianta meravigliosa per cancellare la memoria del dolore e odia le palme, che ogni mattina è allo sbarco delle sei per “… pagare il riscatto di una vita e tutti i miei peccati” e  che quella notte è in anticipo perché deve aspettare “ una persona con un vestito rosso” per dare una svolta alla sua vita. E chi è l’uomo dal doppiopetto gessato tagliato su misura “…protettivo, saturnino, elegante, un passo sempre avanti al presente…” che ha abbordato Omega in un bar squallido e che tanti anni prima ha chiesto ad “Alfa” la Terra Desolata” di Eliot? Cosa nasconde la valigia di Alfa? Quale messaggio cifrato sta dietro le continue citazioni della stralunata Alfa che vuole vivere lanciandosi in avanti “… verso qualcosa di superiore, verso la perfezione, lanciarsi e cercare di arrivare” ?  Ti si attaccano addosso Alfa e Omega, non puoi fare a meno di entrare dentro il puzzle delirante delle loro vite, e vorresti fare qualcosa, dopotutto, per salvarle, perché ti sembra oltretutto di averle già incrociate da qualche parte, dentro un ricordo sbiadito di qualcuno che hai conosciuto o soltanto in un sogno che adesso ritorna con la sua cruda verità e continua a parlarti.

 
 

Mendicino, una sala gremita per il rebus di “Letizia forever”

letiziaMENDICINO (CS) – Vincitore della Biennale Marta Live 2014 e del Premio Festival Teatri di Vetro 2014, è andato in scena lo spettacolo “Letizia forever” che ha aperto la prima rassegna del Teatro Comunale di Mendicino. «Mi chiamo Mossa Letizia, e sono nata a Palermo il 6 gennaio del 1963». Inizia così il racconto di Letizia, il racconto di una donna sgrammaticata dall’accento palermitano. Un racconto orale fatto anche di corpo, un corpo pudico che riempie un vestito da donna e calza scarpe rosa. Chi è Letizia? Letizia è il miracolo, è il frutto di un amore nato dopo cinque anni di matrimonio, è la figlia amata dal padre e detestata dalla madre. È la moglie di Salvatore La Mattina , “conosciuto” sulle “scale dell’amore” tra una «caliata corta lontana e una caliata corta vicina». È la “cura della canzone” a scandire una vita di soprusi, ignoranza, a narrare la fuga d’amore che da Palermo la porta a Milano dopo una breve sosta a Napoli, «una città che all’alba sembra Palermo- dice Letizia e in cui il sole è troppo napoletano». Un racconto che si snocciola tra un play e un rev in cui è concessa al limite una pausa, purché sia breve. Un tripudio di non sense per un racconto ironico che però pesa come un macigno. Un accordo dissonante in un mondo fatto di regole in cui «l’importante non è capire ma applicarle», la vita di una donna infame (nel senso foucoltiano del termine) che sale in scena illuminata dalla luce stroboscopica. letizia2A fare da contorno la musica dei “fabulosi “ anni ’80 fatti di una felicità che si interrompre bruscamente il 9 marzo del 1990 quando successe la “porcaria”. Una distonia, il rebus irrisolto di una donna «intelligente, troppo intelligente-come le dicono i medici» che legge “Tv sorrisi e canzoni” che assurge a oracolo, a magister vitae. Un’ eterna seduta di psicoanalisi per sciogliere i nodi, per raccontare la realtà. «Iddri vogliono conoscere solo la realtà, solo questo gli interessa. Mi chiedono:”Cosa successe il 9 marzo del 1990? Suo marito l’ammazzò o lei ammazzò suo marito?” .Come se la realtà fosse una cosa semplice da raccontare , come se fosse una cosa scritta su “Tv, sorrisi e canzoni”. Per me la realtà,come girate girate, è una cosa. Per voi è un’unica cosa, invece è solo n’avutra cosa». Lo spettacolo si chiude tra gli applausi scroscianti del pubblico che esce dalla sala in silenzio. Magari qualche lacrima è stata versata. Chissà!

Rita Pellicori

Si apre con “Letizia forever” la prima stagione del teatro comunale di Mendicino

letizia-forever2MENDICINO (CS) – Vincitore della Biennale Marte Live 2014 e del Premio Festival Teatri di Vetro 2014, lo spettacolo  “Letizia forever”-  in scena il 6 novembre alle 18,30-apre la rassegna “Sguardi al sud” del Teatro comunale di Mendicino. Letizia forever  è una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicatissima, dal linguaggio dirompente, assolutamente personale, intriso di neologismi, solecismi, e non sense semiotici che diventano caricaturali non appena prendono di mira l’instabile certezza dei luoghi comuni. È una donna che racconta la propria esistenza, un’esistenza fatta di soprusi, di ignoranza, di rocambolesche peregrinazioni emotive. Ed è anche una musica,  Letizia forever, quella dei “fabulosi anni ‘80”; una musica che entra in collisione con la storia, o la sollecita, o la sorprende. Ma Letizia forever è soprattutto una distonia della personalità, un accanimento sociale, un rebus irrisolto, e irrisolvibile.

Mendicino, parte con “Sguardi al Sud” la prima stagione del teatro comunale

rassegna-teatro-mendicinoMENDICINO (CS) – Con “Sguardi al Sud”, parte la prima stagione del Teatro Comunale di Mendicino a cura della compagnia Porta Cenere con il sostegno della Città di Mendicino, e la direzione artistica di Mario Massaro. Tema della rassegna sarà, appunto, il Sud Italia, fucina di talenti, con spettacoli nati o incentrati nelle realtà del Sud, con nuove importanti drammaturgie. Una stagione che prevede cinque spettacoli di prosa e due di teatro per ragazzi: si parte il 6 Novembre con l’appassionante “Letizian forever”, di Rosario Palazzolo (fresco vincitore l’8 ottobre del premio ANCT -associazione nazionale critici di teatro – come miglior drammaturgo) con Salvatore Nocera; spettacolo che ha vinto, tra gli altri, la Biennale Marte Live e il Festival Teatri di Vetro; il 13 Novembre sarà la volta della compagnia Officine Jonike delle Arti con “Alfa  & Omega”, reduce dal Festival Internazionale “Dolce Vitaj” di Bratislava, con Kristina Mravcova e Maria Milasi per la regia di Americo Melchionda, che analizza, con sapiente scrittura, l’universo femminile. Il 20 Novembre una grande conoscenza del teatro contemporaneo, Laura Curino, regista dello spettacolo “Se ci sei batti un colpo” di Letizia Russo, con Fabio Mascagni: una storia surreale e tragicomica per indagare, attraverso la vita di un giovane uomo che ha tutto ciò che gli serve, tranne il cuore, un tema caro a chiunque abbia mai avuto il dubbio se davvero valga o no la pena vivere;  il 27 Novembre sarà la volta di Mario Sorbello e Rachele Pennisi con “Luigi che sempre ti penza”, di Luigi Borruso, un commovente e ideale ritratto del fenomeno dell’emigrazione che ha travolto il Sud Italia (testo segnalato al Premio Tuttoteatro alle Arti Sceniche “Dante Cappelletti” e finalista al Premio “Ugo Betti” per la drammaturgia); l’11 Dicembre uno degli autori più interessanti del teatro italiano, Annibale Ruccello, sarà messo in scena da Hobos Teatro in “Piccole tragedie minimali” con gli attori Daniele Mattera e Sebastiano Cappiello, uno spettacolo che scava fra i cardini e i decumani dell’antica Neapolis per riemergere ricco dei colori e delle contraddizioni della realtà partenopea, risvegliare le coscienze e far sorgere punti di domanda. La stagione in pieno clima natalizio prevede anche due compagnie attivissime nel teatro ragazzi: la storica compagnia lalineasottile di Massimo Costabile e Antonella Carbone con la fiaba “Hansel & Gretel” (4 Dicembre) e la compagnia Porta Cenere (organizzatrice degli eventi) con “I Figli di Babbo Natale”, liberamente ispirato al “Marcovaldo” di Italo Calvino, con Elisa Ianni Palarchio, Mario Massaro e Antonio Arena, il 18 Dicembre. Biglietti e abbonamenti in vendita da INPRIMAFILA Cosenza.

 

Mendicino, presentate l’app e il sito per la promozione turistica

presentazione-sito-e-appMENDICINO (CS) – App e siti web sono all’ordine del giorno in una società sempre più votata alla tecnologia. Di app gli utenti non ne hanno mai abbastanza: offrono contenuti e servizi, opportunità per soddisfare esigenze. Di fronte ad una interazione sempre maggiore con gli smartphone che rappresentano ormai una protesi del corpo, l’esperienza con le app deve essere efficace, piacevole, far leva sui bisogni dei consumatori alla ricerca di informazioni e contatti. Con spirito di iniziativa il sindaco di Mendicino Antonio Palermo ha pensato ad un’app e un sito web,  due nuovi strumenti presentati  pomeriggio nel teatro comunale . «Presento ufficialmente insieme al consigliere di maggioranza Margherita Ricci questi due nuovi strumenti nati soprattutto per la promozione turistica del territorio. Credo che Mendicino abbia intrapreso un percorso che rappresenta una sfida, una sfida che non si può affrontare da soli perché il pericolo di perdita è dietro l’angolo. Ciò che è a Mendicino cresce se la Città cresce. Se non c’è promozione, c’è depauperamento. La cultura abbinata al patrimonio culturale e naturale , all’ospitalità e alle tradizioni sono fonti di benessere e lavoro».appQuattro colonne (arte e cultura, natura e paesaggio, eventi e tradizioni, ospitalità) e QR code situati nei  luoghi culturali e nelle attività di ristoro per l’app;un sito responsive che facilita la navigazione da dispositivo mobile e testimonia l’attenzione per l’utente, l’indirizzo mail info@mendicinodascoprire.it per  suggerimenti e segnalazioni per migliorare il sito , due strumenti realizzati dalla  Silanet Solutions per rendere la città di Mendicino sempre più attrattiva. Intanto il sindaco volge lo sguardo al futuro  e pensa alla rassegna teatrale che partirà il prossimo 6 novembre. Ma questo è il coronamento di un altro sogno  di cui presto  si parlerà.

Rita Pellicori

Mendicino, presentazione dell’app e del sito di promozione turistica

centro storico mendicinoMENDICINO (CS) – Domani alle ore 16,30 presso il Teatro Comunale di Mendicino, il sindaco Antonio Palermo e l’amministrazione comunale da lui guidata presenteranno due nuovi strumenti utili per accrescere ancor di più la conoscenza e l’attrattività turistica della Città. Nel corso di un incontro pubblico, verranno illustrate le funzionalità dell’app turistica del territorio mendicinese e del sito web di promozione, utili strumenti per far apprezzare più comodamente e facilmente la Città, per poterne visitare i suoi luoghi più simbolici e avere informazioni utili su dove mangiare o dove poter dormire. Ogni altro particolare sarà svelato nel corso dell’iniziativa.

Una “Passione” tutta mendicinese. Conferenza stampa di presentazione dei riti del Giovedì Santo

Juovi SantuMENDICINO (CS) – Una passione bruciante infiamma gli animi e i cuori del popolo mendicinese. Una tradizione che si rinnova da secoli. Questa mattina, presso il teatro comunale di Mendicino si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei riti pasquali della Settimana Santa. Organizzata dal circolo culturale “Pandosia” – circolo “storico” sorto negli anni ’60 in veste di associazione che operava soprattutto sul territorio cosentino, che ha indetto tra l’altro il primo concorso letterario di poesie dialettali negli anni ’60 e agli inizi degli anni ’70 il primo concorso in Calabria per lavori teatrali dialettali grazie al quale emersero Vincenzo Ziccarelli ( autore di un lavoro inedito su re Alarico) e Coriolano Martirano (autore di un testo di storia del teatro calabrese)-  e dal gruppo Juovi Santu per riproporre  le antiche celebrazioni pasquali – tessuto integrante delle tradizioni della comunità di Mendicino, i cui ricordi risalgono al 1900 grazie alle tracce tramandate oralmente- che avvenivano ogni quattro anni e che furono poi interrotte allo scoppio della seconda guerra mondiale per poi riprendere nel 1946, ha visto sul palco il sindaco Antonio Palermo (reduce tra l’altro della cerimonia che si è tenuta in mattinata presso la Prefettura di Cosenza di consegna- da parte del Prefetto Gianfranco Tomao -del Decreto firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il quale è stato conferito il titolo di Città a Mendicino), il Presidente del circolo culturale “Pandosia” Antonio Catalano e alcuni degli attori che prenderanno parte ai riti. Dopo aver ringraziato il circolo culturale “Pandosia” che ogni anno si impegna ad organizzare la rappresentazione storica della passione di Cristo, il sindaco ha definito l’evento un fatto sociale, «l’evento- fa sapere il sindaco- costituisce una delle più belle rappresentazioni calabresi aventi come tema i riti della Settimana Santa. In fatto di qualità, impegno e suggestione le nostre rappresentazioni non hanno pari. Invito la cittadinanza a partecipare ai riti di Mendicino che oggi , tra l’altro, ha assunto il titolo onorifico di Città».

« Merito del sindaco- incalza Antonio Catalano- è aver compreso che si tratta di una tradizione importante-risalente ai primi anni del ‘900 – in cui saranno protagonisti cento cittadini che, nel corso dei due giorni di rappresentazione, vestiranno i panni di attore». Gesù (Alessio Panfili), la Madonna (Cinzia Bastone), Caifa (Dino Reda) ,Erode ( Simone Gallo) e Pilato (Francesco De Rose) saranno le cinque figure portanti a cui si aggiungono Pietro (Roberto Ianni), il cieco risanato (Mike Gaudio), gli apostoli Giovanni (Luciano De Cicco) e Tommaso (Domenico Luciani). A precedere la Via Crucis, “U Pinnuni”- figura presente solo nelle rappresentazioni mendicinesi- o staffetta che indica la strada verso il Calvario richiamato da tre squilli di tromba e dal battere di un tamburo e di una grancassa.Mistiari Poi il gruppo dei “Mistieri” che narrano cantando la Passione del Cristo e gli angeli che intoneranno un brano scritto dal poeta mendicinese Giuseppe Reda . Gli attori con addosso costumi di foggia romana, alcuni dei quali realizzati a mano da Luigi Rubino (interpreta un soldato), saranno protagonisti di uno short- movie di due giorni per le vie del paese. Il processo al Cristo si svolgerà sabato 19 marzo, alle ore 20.00 in piazza Duomo, nel mentre la Via Crucis, si svolgerà giorno 20 con partenza alle ore 15,30 da piazza Municipio e culminerà con la crocifissione sulla collina di rione “Castello”. Una tradizione antica, una liturgia popolare per rivivere e far rivivere una “Passione” lunga duemila anni.

Rita Pellicori

Juovi Santo. Conferenza stampa di presentazione presso il teatro comunale di Mendicino

Juovi SantoMENDICINO (CS) – Il Circolo di Cultura Pandosia di Mendicino ha in allestimento la celebrazione delle antiche tradizioni pasquali che consistono nella raffigurazione dell’Ultima Cena, del Processo a Gesù e della Via Crucis per le strade del Centro Storico.La conferenza stampa di presentazione della manifestazione,si terrà martedì 15 marzo , olle ore 12.00 , presso il Teatro Comunale.Nel corso della conferenza stampa si esporranno i particolari della manifestazione. Sarà presente anche il Sindaco Antonio Palermo che con la Sua Amministrazione ha concesso il patrocinio all’evento.