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Tentata estorsione con metodo mafioso a imprenditore cosentino: 4 arresti tra Cosenza e Reggio

COSENZA – Nelle prime ore di oggi 22 febbraio 2023, in Cosenza, Castrovillari e nella provincia di Reggio Calabria, il personale della Squadra Mobile di Cosenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 4 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al delitto di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Cosenza, attraverso una serie di accertamenti documentali, nonché attività tecniche, che hanno consentito di ricostruire, in termini gravemente indiziari,  l’ipotizzata tentata estorsione ai danni di un imprenditore della provincia di Cosenza che aveva subito minacce tese a farlo desistere da un servizio di trasporto e custodia di equini  per conto di un comune della provincia di Reggio Calabria, che aveva intimato lo sgombero di un centro ippico insediato su un terreno comunale. Gli esiti degli approfondimenti investigativi, accolti nella ordinanza cautelare, hanno consentito di ricostruire la vicenda (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), nel senso che, un soggetto, titolare di un Centro Ippico nel reggino, locatario di un terreno di proprietà comunale, che si era reiteratamente opposto allo sgombero, intimatogli dall’Ente, una volta appresa la  disponibilità dell’imprenditore cosentino a realizzare il trasporto coattivo degli animali per conto del Comune, si attivava al fine di porre in essere le condotte minacciose, che venivano realizzate con la intermediazione di due soggetti gravitanti rispettivamente nei contesti della criminalità reggina e cosentina, utilizzando quale materiale latore delle minacce un compaesano dell’imprenditore vittima della tentata estorsione volta ad ottenere  l’indisponibilità al trasporto ed alla relativa custodia degli equini.  Il procedimento per la fattispecie di reato ipotizzata è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Tentata estorsione a imprenditore, 51enne condannato a due anni

Pena a due anni di reclusione senza alcun beneficio con il risarcimento del danno e pagamento delle spese legali. Questa la condanna che il Tribunale di Castrovillari – presidente dott.ssa Francesca Marrazzo – accogliendo le richieste del Pubblico Ministero dr. Draetta e del difensore di parte civile avv. Ettore Zagarese, ha inflitto al pregiudicato cinquantunenne A. Z..

LE ACCUSE

L’uomo era accusato di tentata estorsione ai danni del noto imprenditore rossanese Vincenzo Sapia, il cui gruppo era divenuto vittima di richieste di denaro da parte dell’imputato che, con modi arroganti e prepotenti, si era rivolto all’imprenditore e ai suoi collaboratori assumendo atteggiamenti prevaricatori e violenti.

I FATTI

I fatti risalgono al 2016. Per come ricostruito, Sapia aveva ricevuto la telefonata di una collaboratrice che, preoccupata, lo informava che A.Z. si era recato presso la sua rivendita floreale chiedendo alla commessa di consegnargli l’incasso della giornata unitamente a una pianta. Dopo poco tempo, lo stesso Sapia veniva raggiunto nei propri uffici dall’imputato che, con fare minaccioso, lo aveva informato che “se avesse voluto lavorare” in futuro avrebbe dovuto consegnargli la somma di euro 1.000,00 a settimana. Di fronte alla reazione della vittima, che aveva manifestato il proprio dissenso alla richiesta di “pizzo”, il 51enne, impugnato un coltello, aveva colpito al braccio l’imprenditore cagionandogli delle lesioni.

IL PROCESSO

Alla luce di tali fatti, Sapia, non accettando di subire passivamente la richiesta di pizzo, aveva coraggiosamente denunciato tutto alle forze dell’ordine. Da qui il procedimento, sfociato poi nel processo conclusosi con la condanna inferta al 51enne dal Tribunale di Castrovillari. L’avv. Ettore Zagarese, difensore di parte civile, specifica che il risarcimento del danno verrà dal proprio assistito devoluto in beneficenza.

Gli nega denaro, 36enne ferisce la madre

VALLEFIORITA (CZ) – Ha tentato di estorcere denaro alla madre e poi, di fronte al suo rifiuto, l’ha aggredita ferendola con un cacciavite ad una caviglia. Un uomo di 36 anni, V.B., incensurato, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri, a Vallefiorita, con l’accusa di tentata estorsione e lesioni. I militari, intervenuti nell’appartamento a seguito di una segnalazione, hanno trovato la donna terrorizzata e ferita. La vittima, in lacrime, ha raccontato quanto era accaduto spiegando di essere stata aggredita per non avere aderito alla richiesta di denaro fattale dal figlio, che si è poi barricato nel bagno dell’appartamento. Dopo essere stato convinto ad uscire dal bagno, l’uomo ha ammesso le sue responsabilità. La donna, che è stata curata dai sanitari della guardia medica, ha raccontato ai militari di continue minacce e vessazioni subite ad opera del figlio.

 

Tentata estorsione in un locale del Cosentino, arrestato affiliato alla cosca Valente

SCALEA (CS) – I carabinieri della Compagnia di Scalea hanno emesso una misura cautelare nei confronti di Giuseppe Pappaterra per tentata estorsione ai danni di un noto locale di Scalea. Dalle indagini è emersa la vicinanza di Pappaterra alla cosca dei Valente capeggiata dai fratelli Pietro, Franco e Carmelo. Nel maggio scorso, Giuseppe Pappaterra ha minacciato ripetutamente il gestore del locale chiedendo la consegna di parte dell’incasso giornaliero. Sopraggiunti sul posto, i carabinieri, dopo aver notato lo stato di ansia del gestore, hanno raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni e visionato alcuni video. Ricostruite le fasi dell’evento, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare a carico di Pappaterra .

Rende, un arresto per tentata estorsione

RENDE (CS) – Nella serata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Rende traevano in arresto C. F. dovendo espiare la pena residua di anni 1, mesi 7 e giorni 15 di reclusione per tentata estorsione commessi, in più occasioni, dal mese di gennaio 2012 al mese di novembre 2013, in Cosenza e provincia. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza.

Tentata estorsione ai danni di un farmacista, arrestati tre uomini nel rosarnese

CarabinieriROSARNO (RC) – I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno arrestato tre persone. Si tratta del pregiudicato Francesco Frajia, di 44 anni, ed i fratelli Renato e Maurizio Cristiano, di 54 e 60, il primo ortopedico ed il secondo medico chirurgo, con l’accusa di  tentativo di estorsione di danni di un farmacista di Rosarno, Gaetano Cianci, destinatario di numerose telefonate di minaccia. Secondo quanto è emerso dalle indagini, autore materiale delle richieste estorsive sarebbe stato Frajia, originario di Locri ma residente a Crema, mentre Renato e Maurizio Cristiano, nati a Sambiase ma domiciliati il primo a Montecatini ed il secondo a Firenze, sarebbero stati i mandanti. All’origine del tentativo di estorsione non ci sarebbero solo motivazione di carattere economico, ma anche una vendetta di carattere personale legata alla separazione in corso tra Renato Cristiano e la moglie, Alessandra Cianci, figlia del titolare della farmacia.

Lamezia, un arresto per tentata estorsione

LAMEZIA TERME (CZ) – I carabinieri della compagnia di Lamezia Terme hanno arrestato Giuseppe Galluzzi, 20 anni, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose. L’arresto è stato disposto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda. Galluzzi era stato già fermato nel febbraio dello scorso anno per due episodi di danneggiamento ad attività commerciali. Il 20enne è ritenuto responsabile di altri quattro episodi avvenuti tra dicembre e febbraio sempre nella cittadina lametina. Secondo le indagini è stato proprio Galluzzi a piazzare il 26 gennaio, davanti all’esercizio commerciale Aci di Michele La Rosa, tre cartucce e un biglietto di minacce con su scritto «mettetevi a posto sennò la prossima volta pagheranno i vostri familiari». Dalle parole si è passati ai fatti il 5 febbraio con l’incendio della vettura di La Rosa. Stesso modus operandi anche negli avvenimenti del 26 e 28 gennaio, con biglietti intimidatori lasciati davanti ad altre due attività commerciali.

Fermato per tentata estorsione

REGGIO CALABRIA – Un uomo di 47 anni, Emanuele Quattrone, è stato fermato dai carabinieri a Reggio Calabria con l’accusa di estorsione ai danni di una coppia di coniugi residenti nel quartiere Gallina.
L’uomo avrebbe preteso 230 mila euro per presunti lavori di completamento dell’abitazione dei coniugi i quali, nell’aprile del 2011, avevano già pagato a saldo la somma di 443 mila euro.
Quattrone, da giugno 2011 a gennaio 2016, ha minacciato ripetutamente le vittime e nel corso degli anni avrebbe fatto ritrovare una testa di capretto mozzata nei pressi del cancello dell’abitazione dei coniugi. Nel 2012 avrebbe provocato anche un incendio all’esterno del cortile della casa ed avrebbe inscenato un tentativo di rapina, minacciando di morte i coniugi.
Le indagini hanno avuto inizio dopo le numerose denunce presentate dalle due vittime

Tentano estorsione prostituta, 2 arresti

Catanzaro – Due giovani, Rosario Argiro’, di 21 anni, ed M.M., di 22, sono stati arrestati dalla polizia di Stato a Catanzaro per rapina e tentata estorsione ai danni di una prostituta straniera. Argiro’ ha incontrato la prostituta e dopo una prestazione sessuale le ha rubato la borsa con tre telefoni ed una carta poste-pay. Per restituire gli oggetti Argiro’ ha chiesto 300 euro. All’appuntamento il giovane si e’ presentato col ventiduenne, insieme al quale poi e’ stato arrestato.

(ANSA)polizia