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Tropea Festival Leggere&Scrivere, Stefania Craxi ricorda il padre Bettino

VIBO VALENTIA – Prosegue con successo il “Tropea Festival Leggere&Scrivere”. Nella giornata di ieri spazio alla sezione musicale “Carta Canta” con un doppio appuntamento: alla chiesa di San Michele, nell’ambito dell’evento “Greta à jamais”, si è svolto il concerto del duo chitarristico composto da Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori, che ha eseguito brani dal repertorio di Bellini e Puccini; a palazzo Gagliardi, invece, lo spettacolo dell’eclettico musicista Morgan, storico leader dei Bluvertigo, con lo spettacolo “Fuori dal tempo. La storia e le canzoni di un protagonista del pop italiano”.

QUARTA GIORNATA DI FESTIVAL

Oggi, nella quarta giornata del “Tropea Festival”,  ideato dal Sistema Bibliotecario Vibonese, e giunto alla sua sesta edizione, tra i tanti appuntamenti in programma, da segnalare la presenza di Stefania Craxu, figlia di Bettino, che ha presentato il libro di suo padre, “La notte di Sigonella” (Mondadori, 2015). La presentazione del volume è stata articolata come una conversazione tra la figlia di Bettino Craxi e Mario Caligiuri, ex assessore regionale e ora docente all’Università della Calabria. «Trentadue anni dopo – ha detto Stefania Craxi nell’incontro-dibattito – possiamo dire che il caso Sigonella rappresenta una delle più belle pagine della storia italiana. Una storia di umanità e un atto di orgoglio nazionale. Garantì credibilità all’Italia nello scenario internazionale e mediorientale. Purtroppo su questa vicenda aleggia un fantasma su Craxi culminato con l’esilio in seguito a Tangentopoli». L’affaire Sigonella è un caso senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. Una cellula dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) nel 1985 dirottò la nave Achille Lauro con a bordo passeggeri civili, richiedendo la liberazione di 50 prigionieri palestinesi per liberare l’Achille Lauro e gli ostaggi a bordo. L’allora presidente del consiglio, Bettino Craxi, cercò di mediare e di raggiungere una soluzione politica tra Israele, USA, Egitto e Autorità palestinese. La nave venne quindi attraccata in Egitto e i terroristi trasportati, appunto, nella base Nato di Sigonella, in Sicilia. Vennero arrestati – su mandato del governo italiano – i dirottatori, ma gli Stati Uniti richiesero l’estradizione del mediatore per l’OLP, Abu Abbas, rimasto a bordo dell’aereo nella base, considerato dagli americani un terrorista. L’Italia non accolse le richieste degli USA, portando Abbas in salvo a Belgrado. Reagan, presidente statunitense in quegli anni, in un primo momento ostile alla decisione di Craxi, infine inviò personalmente una lettera al presidente del consiglio per distendere i rapporti tra i due Paesi. Una vittoria per la sovranità nazionale italiana, che evidenziò il grande coraggio di Craxi: una storia che il volume presentato a palazzo Gagliardi intende dimostrare. «Dal ’76 al ’93 – ha aggiunto Mario Caligiuri – Craxi ha ricoperto un ruolo principale nella politica italiana ed è stato un protagonista della Prima Repubblica. Un libro necessario che si inserisce nel contesto della Guerra Fredda. È molto significativo che di questa vicenda se ne parli all’interno del viaggio culturale promosso da Gilberto Floriani, il Festival Leggere&Scrivere».

Per gli altri appuntamenti in programma, info sul sito www.tropeafestival.it

A Leggere&Scrivere ospite Luciano Violante: la democrazia mette in discussione se stessa

VIBO VALENTIA – L’antico convento Valentianum, sede della Camera di Commercio di Vibo Valentia e del museo Limen, ha ospitato questo pomeriggio, all’interno della seconda giornata del Festival Leggere&Scrivere, la presentazione dell’ultimo libro di Luciano Violante Democrazia senza memoria (Einaudi, 2017). Alla presenza dei sindaci di Vibo e Pizzo, Elio Costa e Gianluca Callipo, hanno partecipato all’incontro la segretaria generale della Camera di Commercio di Vibo, Donatella Romeo, il giornalista Pasquale Motta e Romano Carratelli. L’ex presidente della Camera ha tenuto una lezione sulla democrazia e sulla verità, concentrando la sua attenzione sulla fragilità di questo modello di governo. «Il 40% del mondo – ha detto Violante – vive in democrazia ma sono situazioni molto fragili ed esposte a più critiche. A esse si oppongono i regimi dispotici che, purtroppo, oggi hanno maggiore successo. Basta vedere quello che è successo in Siria con la Russia di Putin».

Una storia sulla democrazia, quella tenuta da Violante al Valentianum, che ha interessato il lungo percorso della società moderna per conquistare le principali libertà (di religione, di stampa, di opinione) e la forma di governo più rappresentativa. Tende a mantenere le promesse, mette in discussione se stessa: questa è la grandezza della democrazia secondo Violante. La discussione si è soffermata anche sui temi delle migrazioni e dei nazionalismi, ora al centro della geopolitica internazionale. Le grandi migrazioni, ha spiegato, coinvolgono tutti i continenti, il centro America e l’Australia ma ancora i cittadini dei Paesi arabi e africani diretti verso il nostro continente.

«Catalogna, Lombardia, Kosovo, sentimenti neoborbonici nel Mezzogiorno. La rottura dell’unità di un Paese – ha detto l’ex presidente della Camera – indebolisce tutti. Le piccole patrie non sono in grado di risolvere enormi questioni, l’Europa infatti non considera come interlocutori i rappresentanti del Governo catalano. Al contrario, bisogna garantire – ha aggiunto – l’equilibrio tra i poteri e il pluralismo. La democrazia è frutto di sforzi e fatiche».

Il racconto si è poi spostato sul ruolo dei mezzi d’informazione, secondo Violante, spesso complici della diffusione di menzogne. «L’importante è che si comunica, quello che non si comunica non è. C’è una crescente indifferenza alla verità, alimentata anche dai social network e da alcuni media. La menzogna piace, la verità è difficile. Peggio ci troviamo difronte alla dissimulazione della verità, con tendenze alla spettacolarizzazione. Le fake news da Gutenberg alla radio, fino alla tv e alla rete, sono sempre esistite e credo che – ha continuato – questo sia un problema temporaneo. L’importante è saper utilizzare i mezzi della conoscenza».

Non poteva mancare, da parte dell’ex presidente della Camera, un’incursione dell’attualità politica. A conclusione della presentazione del saggio Violante ha risposto ad alcune domande, dal federalismo europeo alla legge elettorale e sul Rosatellum – oggi è stata posta la fiducia nel voto in Parlamento – ha detto «non è incostituzionale. Il punto politicamente molto delicato, a mio avviso, è la indicazione del capo della forza politica, nel programma che viene depositato prima delle elezioni. Il capo della forza politica è un’espressione sbagliata dal punto di vista costituzionale ed equivoca perché sembra far intendere che i cittadini con il voto eleggono non solo i parlamentari ma anche il capo dell’esecutivo. Cosa che è contro i principi del nostro ordinamento parlamentare». 

Tropea Festival, Ferro e Mirabello si sono confrontati sul tema dell’immigrazione

TROPEA ( VV) – Si è conclusa con lo spettacolo musicale dello scrittore Gian Antonio Stella la prima giornata del Festival Leggere&Scrivere 2017. Un viaggio nelle identità ma anche nei dialetti: i racconti del giornalista del Corriere della Sera, alternati da stacchi di musica popolare dal vivo, hanno riscosso un grande successo nella sala gremita di palazzo Gagliardi a Vibo Valentia.

La seconda giornata di Leggere&Scrivere si è aperta, invece, con due lectio magistralis alle quali hanno partecipato numerosi studenti degli istituti cittadini: quella del celebre architetto Paolo Portoghesi dal titolo “Le chiese come custode della bellezza” e di Giuliano Volpe, archeologo e presidente del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del MiBACT, sul patrimonio culturale italiano. Tanti altri dibatti e confronti, nell’arco della giornata, coinvolgono il pubblico del festival. Nella sala A di palazzo Gagliardi, alle ore 11, i consiglieri regionali Wanda Ferro e Michele Mirabello si sono confrontati sul tema dell’immigrazione. «È un argomento delicato – ha detto Ferro durante il suo intervento al festival – questo sui flussi migratori e credo, da quanto leggiamo e vediamo, che è un’emergenza che coinvolge tutti. In questa direzione la politica attuata dal ministro dell’Interno Marco Minniti rappresenta la politica della realtà».

Secondo l’ex presidente della Provincia di Catanzaro sono i richiedenti asilo, e non i migranti economici, i destinatari principali delle politiche inclusive. «Non sono d’accordo con gli hotspot – continua Ferro – e la chiusura dei grandi centri ci fa capire come gli stessi siano stato per troppo tempo luoghi di speculazione e non di umanità». Mirabello, invece, ha sostenuto che «i flussi migratori dipendono dall’instabilità dei Paesi mediterranei e da ragioni economiche. L’accoglienza e l’integrazione – ha detto – sono argomenti centrali per l’Europa e per la sua sicurezza. Non possiamo girarci dall’altra parte. Inoltre l’accoglienza diffusa – la distribuzione dei rifugiati anche nei piccoli Comuni – è un principio che può conciliare con la nostra terra: penso infatti allo spopolamento dei centri interni calabresi». La discussione, poi, è continuata sul tema caldo dello ius soli, tornato ora all’ordine del giorno del Senato, come confermato ieri dal presidente Pietro Grasso a Vibo Valentia durante il suo intervento a Leggere&Scrivere 2017.

La maratona del festival continua nel pomeriggio. Tra i tanti eventi la presentazione della raccolta di poesie Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere, 2017) del paesologo Franco Arminio e la tavola rotonda “I festival italiani tra cultura, economia e identità territoriale”, in programma alle ore 18 a palazzo Gagliardi, che vede confrontarsi i responsabili di Pordenone Legge, Giffoni Film Festival, Libro Possibile di Polignano a Mare, Vittorio Bodini Festival e Festival Leggere&Scrivere.

Ancora alle ore 18, ma alla Camera di Commercio (sala Murmura) l’ex presidente della Camera, Luciano Violante, è ospite con il suo libro Democrazia senza memoria (Einaudi, 2017). Conversano con l’autore Donatella Romeo e Domenico Romano Carratelli.

Palazzo Gagliardi, alle ore 19 (sala A), ospita la conversazione con Gioacchino Criaco, Enrico Garlaschelli e Raffaele Suppa sul tema “Scrivere o andarsene?” Testimonianze per affrontare la vita abitando il mondo con Responsabilità”. In sala B, alle ore 19, Filippo Veltri presenta Cambia Calabria che l’erba cresce (Rubbettino, 2017).

Ultimo appuntamento della giornata (ore 21, palazzo Gagliardi) è quello con Carmine Abate che presenta “La felicità e altri sapori”, uno spettacolo letterario-musicale con la voce narrante dello stesso scrittore e le musiche originali di Cataldo Perri e Lo Squintetto.

Scopri il programma completo della kermesse su www.tropeafestival.it

 

 

Vibo, apre i battenti il Festival Leggere&Scrivere 2017

VIBO VALENTIA – Si alza il sipario sulla sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere, la sei giorni culturale che anima l’autunno e i luoghi di Vibo Valentia. Non solo palazzo Gagliardi, cuore pulsante della kermesse letteraria promossa dal Sistema Bibliotecario Vibonese, ma anche tante location della città tirrenica ospiteranno dal 9 al 14 ottobre una serie di eventi esclusivi in una passeggiata ideale fra letteratura, arte e musica. Un percorso a più tappe e denso di suggestioni che regalerà nuova vita a sedi istituzionali, scuole e luoghi simbolo della città.

Grandi ospiti a Palazzo Gagliardi

L’inaugurazione del festival sarà lunedì 9 ottobre, alle 10, all’Auditorium Spirito Santo, alla presenza del sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, della presidente del Sistema Bibliotecario Vibonese, Caterina Calabrese, dei direttori artistici del Festival, Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, e di più dirigenti scolastici degli istituti superiori della città. In contemporanea apriranno i battenti le mostre allestite in occasione della kermesse.

A seguire il primo evento: alle ore 11 ospite il presidente del Senato Pietro Grasso che presenterà Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (Feltrinelli, 2017), venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio. Dopo, tra i tanti appuntamenti, si segnala la presentazione del saggio La jihad delle donne (Salerno, 2017) della giornalista Rai Luciana Capretti, l’intervista al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e lo spettacolo serale dello scrittore Gian Antonio Stella.

Seguiranno per tutta la settimana (fino al 14 ottobre) un caleidoscopio d’eventi: reading, lectio magistralis, concerti, discussioni e confronti. Ecco, dunque, le sezioni: Una regione per leggere, dedicata soprattutto alle nuove generazioni di calabresi che devono essere conquistate dal piacere della lettura; Calabria Fabbrica di Cultura ossia il ritratto di una regione che respinge la marginalità e si apre al mondo; Nutri-Menti che illustra il rapporto tra cibo e cultura; Carta Canta dedicata alle contaminazioni tra parola e musica. E ancora le letture ad alta voce, la presentazione di libri per bambini e ragazzi, i laboratori per bambini, le attività formative per gli insegnati all’interno della sezione Leggere&Scrivere Junior.

«Abbiamo confermato – dice Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, ente organizzatore e promotore del festival – la validità della rassegna, oggi punto di riferimento per la Calabria laboriosa e colta. Il nostro obiettivo è consegnare al territorio un grande evento legato alla parola scritta e aperto a ogni tipo di pubblico. Il festival è riuscito infatti a guadagnarsi un posto in prima fila nel panorama culturale italiano. La vittoria del bando regionale da tre anni – conclude – aumenta il nostro senso di responsabilità».

La festa sta cominciando, sali a bordo del Festival Leggere&Scrivere 2017. Scopri il programma completo sul sito ufficiale www.tropeafestival.it/il-programma 

In arrivo Anteprima Tropea Festival Leggere & Scrivere

VIBO VALENTIA – Il conto alla rovescia è iniziato: mancano pochi giorni alla sesta edizione del Tropea Festival, Leggere & Scrivere. Nell’attesa, ecco Anteprima Tropea Festival Leggere & Scrivere: l’appuntamento è per venerdì 22 settembre, alle ore 18, al Polo culturale Santa Chiara, di Vibo Valentia, con Vittorio Andreoli. Lo psichiatra e scrittore veronese presenterà il suo libro “La gioia di vivere. A piccoli passi verso la saggezza” (Feltrinelli). Sarà l’occasione per riflettere sulle battaglie che ognuno di noi si trova a dover affrontare nel corso della vita: da un abbandono a un lavoro insoddisfacente, dal rapporto con un ‘figlio difficile’ a un matrimonio che non funziona. La sfida, per tutti, è quella di andare oltre la fatica di vivere e cogliere la sfida del ‘ben essere’ in ogni situazione. Una sfida, questa, che si vince a piccoli passi – come recita il sottotitolo di Andreoli – lungo la via della saggezza.

A grandi passi, invece, si incammina il Tropea Festival Leggere & Scrivere verso l’apertura della sua sesta edizione. Si comincia lunedì 9 ottobre fino a domenica 15 ottobre: sei giorni di dibattiti e incontri; con oltre 200 appuntamenti e più di 300 ospiti provenienti dall’Italia e dall’estero.

 La letteratura, come sempre, sarà la regina del festival: spazio anche alla musica, all’arte, alla scienza, ai new media: Palazzo Gagliardi, a Vibo Valentia, si trasformerà in un’agorà aperta a tutti coloro, animati dal desiderio di conoscere, capire e approfondire. Affermano i direttori artistici Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano: «In un momento storico in cui da molte parti si invoca il bisogno di chiusura, il festival vuole esprimere quanto sia bello aprirsi a nuove voci e arricchire il proprio bagaglio culturale. Siamo orgogliosi che, attraverso il Tropea Festival, questo messaggio arrivi dal sud e, in particolare, dalla Calabria».

 

Il Tropea Festival al Salone del Libro di Torino omaggia Corrado Alvaro

TROPEA (VV) – Il Tropea Festival Leggere & Scrivere renderà omaggio a Corrado Alvaro, scrittore, giornalista e attento osservatore dei costumi, al Salone del Libro di Torino nel corso dell’incontro Raccontare la Turchia: da Corrado Alvaro ai nostri giorni.

L’incontro, all’interno della rassegna Superfestival, è in programma sabato 20 maggio, alle ore 12,30, presso lo Spazio Incontri Superfestival (Padiglione 2 del Lingotto). Sul palco Nuccio Ordine e Vito Teti, rispettivamente professore ordinario di letteratura italiana e antropologia culturale presso l’Università della Calabria, si confronteranno con due testimoni della Turchia di oggi: Yavuz Baydar, già giornalista del quotidiano  turco Millyet, esule in Europa e attuale editorialista del Süddeutsche Zeitung e Arab Weekly, e Marta Ottaviani, giornalista de La Stampa e Avvenire nonché autrice del libro Il reis. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia, Textus 2016

 A fare gli onori di casa saranno il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori artistici del Tropea Festival Leggere & Scrivere.

Viaggio in Turchia di Corrado Alvaro è giornalismo che diventa letteratura. L’inchiesta giornalistica, infatti, si sviluppa con il ritmo del romanzo; racconta l’itinerario che dalla Grecia lo porta al Paese della Mezzaluna: ai suoi occhi si svelano colori, armonie, arte e natura rappresentante come in un set cinematografico.

C’è spazio, naturalmente, per l’indagine sociologica e l’analisi politica: dietro alla corsa alla laicizzazione di Mustafà Kemal, con riforme come l’inserimento dell’alfabeto latino al posto di quello arabo e del cappello al posto del fez, vive ancora il dissidio tra città e campagna, tra la nascita di una nuova borghesia intellettuale e la resistenza di quei ceti portatori di tradizione, fondamentalismo, ma ancora importanti sul piano economico. Un filo rosso lega la Turchia raccontata da Alvaro in questo libro e quella di Recep Tayyip Erdoğan, illustrata nei loro articoli da Yavuz Baydar e Marta Ottaviani. Da qui una riflessione a tutto campo che, fuori dalla cronaca giornalistica, investe – oggi come ieri – il futuro del mare Mediterraneo e il suo ruolo nel mondo.

 Spiegano Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori del Tropea Festival Leggere & Scrivere: «Ci piace pensare a una Calabria ponte del Mediterraneo: l’omaggio a Corrado Alvaro e alla sua opera sulla Turchia riflette questa vocazione, espressa in diverse forme dalla cultura della nostra regione. Sin dalla sua nascita, nel 2012, il nostro Festival porta avanti la sua missione di collettore di esperienze, idee e stimoli che dalla Calabria e dal Mediterraneo si proiettano verso il resto del mondo».

 

Da “Putinofobia” al teatro. Giulietto Chiesa e Ninni Bruschetta hanno chiuso il Tropea Festival

VIBO VALENTIA – Giulietto Chiesa, uno dei più noti giornalista italiano che si è occupato e si occupa della Russia, con il libro presentato a Palazzo Gagliardi ha chiuso l’ultima giornata del V Tropea Festival Leggere&Scrivere. “Putinfobia” (edito da Piemme, 2016), questo il nome del libro uscito in 6 lingue diverse, è l’ultimo lavoro di Chiesa. Una voce fuori dal coro, quella di Chiesa, che nel saggio smonta tutte le certezze del mondo occidentale.giulietto-chiesa La «russofobia 2.0», secondo il corrispondente dalla Russia per 20 anni de La Stampa e de L’Unità, anche europarlamentare, è utilizzata come un’arma per giustificare l’isolamento che dal Secondo dopoguerra ha polarizzato l’intero Mondo, soprattutto la Russia. «L’America del Nord e l’Europa hanno sempre cercato di costruire un sistema per non far decidere gli altri – ha sostenuto Chiesa –. È una falsificazione che la Russia sta attaccando l’Occidente. La verità è che eravamo convinti che il nostro sistema economico fosse invincibile ma in questo momento non cresciamo più. Solo la Cina e l’Asia hanno dati positivi sullo sviluppo». Secondo l’autore quando il potere si sente debole, cerca un nemico da additare e i potenti mezzi di comunicazione alimentano questi sentimenti, modificando il modo di vivere.

Dalla politica internazionale, al Tropea Festival Leggere&Scrivere si è poi passati al mondo del teatro. In una ampia sala dello storico Palazzo Gagliardi, gremita in ogni suo posto a sedere, un folto pubblico ha accolto Ninni Bruschetta, l’artista messinese giunto a Vibo Valentia per presentare “Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista” (Fazi, 2016). Disincantato ed ironico, l’attore haraccontato le sue esperienze teatrali, televisive e cinematografiche mettendo a nudo la realtà del dietro le quinte e svelando i retroscena di quell’ambiente che vorrebbe farsi rappresentazione della vita vera. Il non protagonista viene così presentato come il professionista in grado di apprezzare il lavoro che fa, senza il peso di un ruolo a gravargli sulle spalle per tutta la carriera, l’uomo che torna se stesso a fine giornata, orgoglioso dei propri successi, ma senza essere troppo distratto dalla fama. Non mancando anche qualche di qualche spunto polemico. «Le attività teatrali, come quelle cinematografiche o televisive – ha affermato l’attore – in Italia vengono sempre affidate a funzionari o politici. Con le dovute eccezioni, potete immaginare, dunque, il livello culturale che si raggiunge. Questo sta uccidendo il teatro, pesando negativamente sulla crescita del tetro pubblico. Un più, in Italia non esistono veri imprenditori capaci di “imprendere”, se non con i soldi dello Stato. E questo accade anche nel cinema e nel teatro italiano».

gilberto-floriani-e-maria-teresa-marzanoIn conclusione di giornata Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori artistici del Tropea Festival Leggere&Scrivere, hanno salutato la platea per la chiusura della quinta edizione. «Noi vi ringraziamo per l’attenzione che ci avete dato – ha detto Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese – e pensiamo che questo evento abbia arricchito molto la Città di Vibo Valentia. Il vostro applauso ci incoraggia, nonostante le enormi difficoltà, a lavorare per l’edizione 2017». I saluti e i ringraziamenti dei due direttori sono stati accompagnati da uno scrosciante applauso, un segnale chiaro che l’evento letterario, giunto quest’anno alla quinta edizione, ha regalato al territorio vibonese e all’intera Calabria momenti unici ed indimenticabili. 

Peppe Voltarelli e Profazio esaltano il pubblico del Tropea Festival

VIBO VALENTIA – Serata magica quella di ieri sera, con un grande coinvolgimento del pubblico, per lo spettacolo dei cantautori Peppe Voltarelli e Otello Profazio, i quali hanno chiuso la penultima giornata del Tropea Festival Leggere&Scrivere 2016, la sei giorni culturale organizzata a Vibo dal Sistema Bibliotecario Vibonese. Un incontro che ha esaltato l’espressività di storie di memoria e di radici, di cui Voltarelli e Profazio (vincitore quest’ultimo del Premio Tenco 2016 alla carriera) sono custodi e testimoni.

La serata è stata moderata dal giornalista Vittorio Pio e introdotta dall’antropologo Luigi Lombardi Satriani, già preside della Facoltà di Lettere all’Università della Calabria, il quale ha definito Profazio «un cantore della musica popolare. Con canti, ballate, leggende, attualizza una serie di storie mitiche con la sua voce splendida».

Peppe Voltarelli. ha presentato a Palazzo Gagliardi il suo ultimo lavoro “Voltarelli canta Profazio”, un cofanetto edito da Squilibri, che gli è valso la Targa Tenco 2016 nella categoria Interpreti. Voltarelli e Profazio, in questo incrocio fortunato che esalta due generazioni di folksinger calabresi, si sono alternati e dati il cambio sulla scena, eseguendo brani sempreverdi di Profazio – su tutti “Qui si campa d’aria” –, dividendosi la ribalta in un allegro scambio di battute, coinvolgendo anche il pubblico presente per la speciale occasione.

«Ho iniziato facendo rock con Il Parto delle Nuvole Pesanti – ha spiegato il cantautore della Sibaritide –. Poi confrontandomi con la musica tradizionale, ho scelto il mio istinto. Profazio l’ho immaginato schierato e sensibile alle tematiche del Sud». Sull’importante riconoscimento al Premio Tenco, Voltarelli ha detto: «E’ un luogo dove sono diventato grande, ci sono stato diverse volte. Tutelano questo grande patrimonio che è la musica d’autore».

Antonio Padellaro, ospite a Leggere&Scrivere 2016

VIBO VALENTIA – Il Referendum costituzionale? Antonio Padellaro – fondatore del Fatto Quotidiano –, a Vibo Valentia nell’ambito della terza giornata del Tropea Festival Leggere&Scrivere 2016, ha anche commentato le ultime dichiarazioni di Roberto Benigni sul referendum (“il no sarebbe peggio della Brexit”) e dice: «Roberto Benigni è un grande e può dire quello che vuole. Mi dispiace, non che vota per il sì, ma che utilizza questo linguaggio, io credo che non giovi a nessuno. Mi sarei aspettato da lui una sdrammatizzazione. Ma segue, sicuramente, la campagna propagandistica del premier Matteo Renzi». Padellaro ha poi aggiunto, sempre in riferimento al referendum del 4 dicembre, «Non è una priorità ma condivido alcune cose di questa riforma. In ogni caso sono materie che dovrebbero essere delegate alla politica. Non è sufficiente un sì o un no».

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Padellaro ha presentato il suo ultimo libro, “Il Fatto personale” (PaperFIRST, 2016), a Palazzo Gagliardi, ospite del Tropea Festival 2016, l’evento culturale organizzato dal Sistema Bibliotecario Vibonese e giunto quest’anno alla quinta edizione. L’ex direttore del Fatto Quotidiano ha raccontato la sua lunga esperienza giornalistica. Dall’Ansa al Corriere della Sera, poi la direzione dell’Unità e la creazione del Fatto Quotidiano nel 2009. «Ho cercato di raccontare nel libro – dice l’ex direttore del Fatto – il dietro le quinte, sono testimone di fatti importanti accaduti in Italia».

Padellaro ripercorre, con stile irriverente, le tante notizie che hanno accompagnato la vita del cronista: dall’uccisione di Pier Paolo Pasolini alla bufera che colpì il CorSera quando furono pubblicate le liste della P2 di Licio Gelli. «Io seguivo la vicenda P2 per il Corriere della Sera – spiega Padellaro –. Nell’elenco era presente il direttore del giornale, Franco di Bella. Lo informai di questa notizia. Decise di dimettersi ma ci disse di pubblicare la notizia».

Padellaro parla poi della fondazione del Fatto Quotidiano, «siamo nati come un giornale antiberlusconiano, era premier e uno tra le persone, secondo Forbes, più ricche al mondo. Quando giravamo l’Italia con Marco Travaglio e Peter Gomez ci accoglievano come rock star. Dal 2011 la crisi dell’editoria ha colpito anche noi del Fatto».

Il programma completo del TF Leggere&Scrivere 2016 suwww.tropeafestival.it/il-programma

Inaugurato il Tropea Festival Leggere&Scrivere

VIBO VALENTIA – Si è ufficialmente alzato il sipario sulla sei giorni dedicata alla parola scritta, la quinta edizione del Tropea Festival Leggere&Scrivere che, dal 3 all’8 ottobre, si svolgerà nello storico Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia. Questa mattina, la cerimonia di inaugurazione, a cui hanno preso parte Gilberto Floriani, direttore artistico del Festival e responsabile del Sistema Bibliotecario Vibonese, il sindaco di Vibo Valentia Elio Costa, Giuseppe Condello, presidente del Sistema Bibliotecario Vibonese, Antonio Viscomi, vice presidente della Giunta Regionale della Calabria, Federica Roccisano, assessore regionale alla Scuola, Lavoro, Welfare e Politiche giovanili, Rosanna Barbieri, USR ambito di Vibo Valentia, Pasquale Anastasi, dirigente Dipartimento 10 Regione Calabria, Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura, ed altre autorità locali e dirigenti scolastici. «Questa è una creatura complessa – ha esordito il direttore artistico Gilberto Floriani, nel presentare l’ampio a vario programma del TF 2016 -, che conferma il nostro impegno civico culturale portato avanti con tanta passione e volontariato». Parole che trovano conferma nell’imponente numero di incontri: 180 appuntamenti per oltre 300 ospiti. All’interno delle sezioni tematiche “Una Regione per leggere”, “Carta Canta”, “Calabria, Fabbrica di Cultura” e “Nutri-Menti (cibo, culture e identità)”, intellettuali, scrittori, giornalisti, attori, incontreranno e dialogheranno direttamente con il pubblico. Unitamente agli artisti, che in questa lunga settimana culturale, hanno deciso di arricchire il festival mostrando le loro opere. «Abbiamo dato vita a questo storico palazzo – ha proseguito Floriani- anche grazie al contributo di alcuni tra i nomi più interessanti del panorama artistico della Regione; le sale del palazzo ospiteranno una serie di artisti che esprimeranno, ognuno con la propria sensibilità e utilizzando le tecniche più diverse, dalla pittura, alla scultura, dalla video installazione alla performance audiovisiva, la loro idea di Calabria e di Mediterraneo. Inoltre sarà presente una selezione di ceramiche di Gerocarne che raccontano la natura, la leggenda, l’arte, la storia e le tradizioni di quei posti. Molte delle opere sono realizzate appositamente per questa manifestazione, altre vengono da Collezioni private».