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Scoperta truffa ad opera di una Onlus

CROTONE – I due rappresentanti legali di un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, operante nella provincia di Crotone, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica e malversazione in danno dello Stato, al termine di un’attività investigativa condotta dal Nucleo Polizia Tributaria di Crotone, inerente presunte irregolarità nella gestione di corsi di formazione professionale per operatori socio-sanitari finanziati dalla Regione Calabria nel 2012. I finanzieri crotonesi hanno sottoposto a sequestro preventivo somme di danaro e beni immobili nella disponibilità degli indagati fino a concorrenza dell’importo di 315.000 euro, quale profitto indebitamente conseguito. Gli indagati sono stati, inoltre, segnalati alla Procura Regionale delle Corte dei Conti per danno erariale in relazione alle somme indebitamente percepite o distratte.

La Guardia di Finanza denuncia 259 lavoratori “fantasma”

REGGIO CALABRIA – Una truffa pari a oltre due milioni di euro ai danni dell’Inps scoperta e 259 lavoratori “fantasma” denunciati. Questo l’esito di un’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Sotto la lente d’ingrandimento dei militari cinque aziende operanti in diversi comuni della Locride. L’analisi della documentazione contabile avrebbe consentito di rilevare il sistema fraudolento posto in essere dai titolari delle aziende nel dichiarare lavoratori “inesistenti” che, dal 2008 al 2014, avrebbero percepito indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) a danno dell’istituto previdenziale. I titolari delle aziende sottoposte a controllo avrebbero dichiarato nella denuncia presentata all’Inps un fabbisogno lavorativo superiore alla reale ed effettiva capacità aziendale, segnalando l’assunzione di 259 dipendenti a tempo determinato che sarebbero stati impiegati per circa 60mila giornate lavorative in fondi agricoli risultati di fatto incolti. E’ stata smascherata, tra l’altro, una vera e propria associazione composta da soggetti legati da vincoli di parentela che, pur essendo titolari ciascuno della propria azienda, si servivano di un’unica struttura organizzativa assumendo personale che transitava fittiziamente da una ditta ad un’altra percependo indebitamente indennità assistenziali e previdenziali. Ulteriori accertamenti hanno consentito di rilevare l’omesso versamento nelle casse dello Stato di contributi previdenziali per circa 160 mila euro. Da qui la denuncia dei titolari delle aziende e di 259 lavoratori “fantasma”, accusati, tra l’altro, del reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps. Negli ultimi tre anni la Guardia di Finanza Calabra ha proceduto a segnalare alla magistratura 12.631 lavoratori assunti fittiziamente dai titolari delle aziende, percependo indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) a danno dell’Inps per circa 50 milioni di euro.

Truffa online: 6 arresti

VIBO VALENTIA – I carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato sei persone accusate di avere commesso una serie di truffe attraverso la pubblicazione on-line di falsi annunci per la vendita di prodotti di vario tipo.Carabinieri: pattuglia dell'Arma con militare

L’indagine era diretta dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia.

Gli acquirenti aderivano alle offerte di vendita pagando con carte dicredito prepagate, ma non ricevevano i prodotti acquistati.

Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
   

Truffe ai commercianti della Sibaritide

ROSSANO-CORIGLIANO (Cs) –

In questi ultimi giorni i commercianti della Sibaritide sono stati truffati da pubblicità fittizie: Alcuni soggetti, non meglio identificati, spacciandosi  in nome e per conto delle organizzazioni Pro Loco o di altre sfere associative, setacciano il territorio con il tentativo di vendita di spazi pubblicitari fittizi.  Gli spazi vengono venduti per poche decine di euro, con la falsa promessa che la ragione sociale dell’attività commerciale sarebbe apparsa su locandine, cartine, manifesti, brochure o materiale pubblicitario vario. Incassano la modica cifra in contanti, o  in alcuni casi a titolo di acconto,  rilasciando ricevute fiscali fasulle con falsi contatti.  I malfattori promettono di ritornare, nei giorni seguenti, per la consegna di quanto ordinato e pagato. Ma poi invece a distanza di tempo i commercianti vittime del raggiro iniziano ad insospettirsi ed a telefonare, ai numeri ricevuti dai sedicenti promoter pubblicitari, ma non ricevono risposta. A darne notizia e lanciare l’allarme, indignato per la situazione, è il consigliere provinciale e coordinatore UNPLI Cosenza delle Pro Loco dell’area ionio cosentino Federico SMURRA, che esprime la propria amarezza per la vicenda e la sua solidarietà per i commercianti.