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Dalla dual career per gli studenti sportivi ai nuovi impianti: Unical campus dello sport

RENDE (CS) – L’Università della Calabria sempre più Ateneo dello sport. Il campus di Arcavacata, che già può contare su un attrezzato Centro sportivo – con impianti e dotazioni per tutti gli sport, 40 corsi attivati, iniziative di promozione organizzate nel corso dell’anno -, intende ancora di più potenziare l’offerta per i propri studenti, garantendo a chi pratica sport a livello agonistico la possibilità di continuare gli studi universitari.

In questo quadro rientrano il nuovo programma di carriera duale, destinato agli studenti atleti, e il progetto per la nuova Cittadella dello Sport, il cui iter proprio in questi giorni è arrivato agli atti finali prima dell’assegnazione e avvio dei lavori.

Una missione, quella della promozione dello sport, che il campus vuole condividere con l’intero territorio: le iniziative in programma ben si conciliano con la recente nomina di Rende a Città europea dello sport per il 2023.

IL PROGRAMMA DI CARRIERA DUALE

Si può essere campioni nello sport e nello studio, ma è difficile conciliare le due attività senza piani formativi flessibili. È nato da qui il programma DUnicAl Career, riservato ad atleti che praticano sport a livello agonistico e lanciato nel mese di luglio (qui maggiori dettagli sul programma).

Otto gli atleti ammessi al programma per questa prima edizione.

Del gruppo fa parte il tuffatore Giovanni Tocci, medaglia di bronzo ai Campionati mondiali (Budapest 2017) e ai Campionati europei (Budapest 2021) e due volte medaglia d’argento ai Campionati europei (Londra 2016 e Edimburgo 2018) dal trampolino di 1 metro, con all’attivo la partecipazione a due Olimpiadi. Tocci, già laureato Unical in Lingue e Culture moderne, si è iscritto ora al corso magistrale in Lingue e Letterature moderne. Ci sono poi Giorgia Gloria Fontana, promessa della danza sportiva, che vanta un secondo posto in combinata nazionale ai Campionati Italiani, iscritta al corso di laurea in Economia; Giuseppe Franco (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali), plurimedagliato in competizioni nazionali e internazionali, che frequenta il corso di laurea in Scienze dell’educazione; il nuotatore Luca Nuzzolo, detentore di numerosi record regionali nei 1.500 stile libero e nella staffetta, iscritto al corso di laurea in Ingegneria gestionale. Tra le nuove matricole Unical anche Valentina Panza (Ingegneria meccanica), plurimedagliata al Gran premio FITAV (Federazione Italiana Tiro al Volo) nella specialità Fossa olimpica del Tiro al Volo, che conta già sette presenze nella squadra nazionale; Debora Sala (Chimica), atleta della Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali e plurimedagliata ai Campionati Nazionali Universitari; Pasquale Selvarolo (Ingegneria meccanica), mezzofondista, quarto classificato ai Campionati europei under 23 nei 10.000 metri in pista (Tallin 2021) e campione italiano under 23 nei 5.000 metri in pista, 10.000 metri in pista e mezza maratona. Ahmed Semmah, anche lui mezzofondista, terzo nella graduatoria italiana dei 5.000 metri (Ingegneria meccanica).

Gli studenti-atleti ammessi al programma saranno presentati il prossimo 26 novembre alle 16 in aula magna. L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del rettore Nicola Leone, di Paolo Pizzo (schermidore e membro della Giunta nazionale del Coni, referente Dual Career; due medaglie d’oro ai Campionati mondiali e due medaglie d’argento ai Campionati europei nella gara individuale di spada, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e ai Campionati europei nella gara a squadre di spada) e di Paolo Bouquet (presidente di UniSport Italia).

Hanno dato la propria adesione alla manifestazione e invieranno un proprio messaggio di saluti Giovanni Malagò (presidente del Comitato Olimpiaco Nazionale Italiano), Luca Pancalli (presidente del Comitato Italiano Paralimpico) e Antonio Dima (presidente del Centro Universitario Sportivo Italiano).

L’evento, oltre all’atleta olimpionico Giovanni Tocci, vedrà la partecipazione, in remoto, degli atleti olimpici e paralimpici calabresi Anna Barbaro, Raffaella Battaglia, Daniele Lavia, Enza Petrilli e  Simone Alessio.

Modererà l’incontro il giornalista Federico Bria.

L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale youtube dell’ateneo e su unical.it/live.

LA CITTADELLA DELLO SPORT

Quasi concluso intanto l’iter che porterà alla realizzazione all’interno del campus della nuova Cittadella dello sport. Il progetto gode di un finanziamento regionale. Saranno realizzati nuovi impianti al servizio della comunità universitaria, tra i quali la pista di atletica attrezzata per le discipline olimpiche.

 

Vitambiente, a Catanzaro discussa tesi di laurea sull’impatto dell’inquinamento per le malattie cardiovascolari

CATANZARO – Parte da una tesi di laurea un innovativo studio sulla probabile connessione causale e inquinamento e malattie cardiovascolari. È questo il tema discusso nella sua seduta di laurea, avvenuta lo scorso 22 ottobre presso l’ateneo Catanzarese della Facoltà di Medicina e Chirurgia, del neo dottore Andrea Abramo che ha presentato una tesi sperimentale dal titolo: “Studio osservazionale: inquinamento e malattie cardiovascolari”. Andrea Abramo

Il lavoro scientifico si concentra proprio su una ricerca sul campo, in collaborazione con l’associazione Vitambiente, presso l’area presilana di Zagarise Tirivolo. 
Alla seduta è stato invitato anche il presidente Nazionale di Vitambiente, l’avv. Pietro Marino, che ha illustrato le fasi dell’esperienza pratica effettuata dal dott. Abramo nell’ambito di un progetto di valorizzazione e tutela dell’habitat presilano, che in quella zona è particolarmente importante perché reputata l’area più pura di Europa.
Nello specifico la strategia della ricerca /studio si è basata su due momenti principali: in primis lo studio epidemiologico attraverso una ricerca bibliografica di tutti quegli studi, compresi fra il 1 gennaio 2011 e il 30 aprile 2019, che valutano la prevalenza di arteriopatia obliterante cronica periferica (AOPC) nella popolazione generale; secondariamente la ricerca e la raccolta dei valori delle concentrazioni dei principali inquinanti ambientali attraverso l’utilizzo di database forniti dal dottor Procopio di ArpaCal, e da risorse di Vitambiente. In particolare il data set è stato costruito con le concentrazioni annue degli inquinanti ambientali del periodo 1990-2017. Dall’analisi statistica è emerso chiaramente che è il PM10 (particolato atmosferico di dimensioni comprese fra 2.5 e 10 micrometri) ad essere significativamente correlato con l’arteriopatia mentre per gli altri inquinanti non si registrano correlazioni importanti.

I pathways attraverso i quali il PM10 entra in gioco nello sviluppo dell’AOPC sono molteplici. Vi sono una serie di studi che dimostrano come l’esposizione prolungata al PM10 determini: 1) lo sviluppo di una risposta infiammatoria sistemica e stress ossidativo (con rilascio in circolo di mediatori infiammatori) con conseguenti danni a carico dell’endotelio; 2) la progressione del processo aterosclerotico che sappiamo essere la principale causa di AOPC; 3) un aumento della pressione arteriosa la quale facilita la formazione del cappuccio fibroso oltre che la rottura della placca aterosclerotica. I risultati ottenuti hanno evidenziato un legame diretto fra il PM10 e l’AOPC. Il PM10 e l’inquinamento atmosferico dovrebbero essere dunque visti come uno dei numerosi principali fattori di rischio modificabili nella prevenzione e nella gestione della AOPC. 

«Certo siamo ancora agli albori e lo studio ha una natura osservazionale e retrospettiva – spiega l’autore Andrea Abramo -. Ma già dai prossimi giorni proseguiremo con altre ricerche future per cercare di approfondire meglio quanto il PM10 sia implicato nella sviluppo e nella progressione della malattia».

«Noi di Vitambiente – dichiara il Presidente Marino – siamo orgogliosi e fieri di aver potuto offrire insieme a Arpacal, in particolare il Dott. Procopio, il supporto di dati a questo giovane studioso, al quale auguriamo un radioso futuro nella nostra Calabria». 

 

Coronavirus, attenzione alta all’Università di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – «In merito alla repentina disposizione connessa al rischio di contagio da Covid-19, condivisa con tutti gli Organi di Governo dell’Ateneo e con i Rappresentanti degli Studenti, il Rettore dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria chiarisce che, solo dopo le ore 15 del 3 marzo 2020, ha appreso, a seguito di una dichiarazione resa dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania, che tre docenti di detto Ateneo, che hanno partecipato al convegno organizzato il 17 e 18 febbraio 2020 presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, sarebbero positivi, secondo indagini ancora da validare, al test relativo al Covid-19». È quanto si legge nel comunicato stampa dell’Università reggina in merito all’emergenza Coronavirus dopo che si è sparsa la voce che tre docenti, probabilmente infetti, avrebbero nelle scorse settimane frequentato l’Ateneo.

In particolare «Il Rettore comunica di aver successivamente appreso che un docente dell’Ateneo di Reggio Calabria, che pure ha partecipato al richiamato convegno, sarebbe anch’egli positivo al test Covid-19, secondo indagini ancora da validare. Il docente, che non frequenta l’Ateneo dal pomeriggio dallo scorso 19 febbraio, è attualmente degente presso una struttura ospedaliera in Catania».
«L’attenzione dell’Ateneo – si legge ancora -, in tutte le sue componenti, è alta e costante. L’opera di disinfezione dei locali dell’Ateneo è già in atto a mero scopo precauzionale da diversi giorni e, a seguito delle notizie oggi apprese, è stata tempestivamente intensificata mediante il reperimento d’urgenza e persino l’autoproduzione nei laboratori d’Ateneo di una congrua scorta di adeguati prodotti igienico-sanitari, in questo frangente notoriamente di ardua reperibilità».

«Il Rettore comunica, infine, che sono in corso di valutazione ulteriori eventuali necessari e/o opportuni provvedimenti da adottare nell’immediatezza, tenendo conto del grado di evoluzione del rischio epidemiologico alla luce delle norme vigenti».

Amministrative Rende, Principe: «Nuovo rapporto con Unical per sostenere economia locale»

RENDE (CS) – «Vogliamo dare una speranza ai nostri giovani, di lavoro e di crescita professionale nella loro città». Così Sandro Principe, candidato a sindaco di Rende.

«Le amministrazioni comunali da sole non sono in grado di dare risposte esaustive ai problemi occupazionali – continua – però possono avere un ruolo importante e fondamentale intervenendo direttamente nel rilancio dell’economia locale. Da qui partiremo per un nuovo rapporto con l’Università della Calabria che deve andare oltre i protocolli d’intesa ed offrire know how e competenze alle aziende che già insistono nella nostra area industriale e che lavorano nel campo informatico e delle scienze applicate».

«Intendiamo migliorare il rapporto con le realtà produttive presenti sul territorio e con le agenzie di formazione professionale – continua Principe – al fine di creare continuità tra percorsi formativi ed impatto occupazionale. Sosterremo e favoriremo attraverso appositi voucher la formazione di cooperative no-profit, imprese culturali e sociali che intervengono su tematiche di interesse collettivo, di servizi alla persona e alla famiglia, di pubblica utilità. E poi – conclude Sandro Principe – stimoleremo i tanti artigiani del nostro territorio a formare giovani che vogliono avvicinarsi all’artigianato artistico, dando loro una “casa” nel centro storico».

«Rende nel recente passato ha seguito ed attuato queste politiche costruendo la più grande area industriale in Calabria con oltre 400 aziende. Da qui dobbiamo ripartire».

Principe ha poi parlato anche delle istituzioni scolastiche cittadine, citando un caso in particolare

«Quella di Manna è un’amministrazione distratta sotto tutti i punti di vista. Questo totale disinteresse verso la città ed il suo sviluppo sta portando anche allo spopolamento ed alla desertificazione delle nostre scuole. E’ il caso dell’istituto Commerciale Cosentino che negli ultimi anni ha visto diminuire notevolmente i propri iscritti». 

«Noi abbiamo lasciato un istituto di 1200 studenti – ha aggiunto -, oggi sono meno di 200 e quest’anno ci sono difficoltà anche per formare una nuova classe. I giovani preferiscono iscriversi a Cosenza, dove hanno un contesto cittadino più vitale e dinamico. Tutto questo nella totale indifferenza degli attuali amministratori». «Noi ci impegneremo fortemente a collaborare con i dirigenti scolastici per il rilancio del nostro sistema educativo così come abbiamo fatto nelle nostre precedenti esperienze amministrative che hanno visto la scuola al centro della nostra attenzione», ha concluso Principe. 

 

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Cus Cosenza Rugby e il progetto “Scuole in meta”

RENDE (CS) – «È per noi un grande onore e pregio tenere la conferenza del progetto “Scuole in meta” in questo luogo che è  il centro di maggior istruzione sul territorio Cosentino» con le parole del Pof. Franco Salierno  (Responsabile Attività di Promozione Area Centro-Sud) si è aperto l’evento svoltosi presso la sala del Rettorato dell’Università della Calabria Venerdì 15 febbraio.

Capofila il Magnifico Rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci, che è un grande sostenitore del Rugby, e ha sin da subito dimostrato la sua felicità e positività verso la realizzazione del progetto.
Erano presenti all’evento alcuni professori di Educazione Fisica delle scuole di “Via Negroni”, “Don Milani De Matera”, “Zumbini”, “Spirito Santo”, “F. Gullo” ed i tecnici Federali interessati, nonché il Pro-Rettore Prof. Luigino Filice, che cosi come da lui ribadito, crede nel Rugby tanto da promuoverlo personalmente nelle scuole.
Del Cus Cosenza Rugby erano presenti il Presidente il Dott. Arcangelo Francesco Violo, il consigliere Raffaele Andrieri e la responsabile del settore la Dott.ssa Mariafrancesca Azzinnaro, la quale al termine della conferenza, ha affermato «è un grande momento di crescita e unione per il rugby in quanto con questa progetto si pongono le basi solide per implementare il rugby nella nostra città; il presupposto essenziale per ripartire è quello di far conoscere il rugby non solo ai ragazzi tra i banchi di scuola, ma anche alle Famiglie, direttamente sul campo».
I tecnici impegnati e messi a disposizione dal Cus, che hanno già iniziato la fase diretta nelle scuole sono Ernesto D’Ambrosio e Carmelo Morano, coordinati e diretti dal Tecnico Federale messo a disposizione per la società, Giovanni Ferraro.
È noto che il Cus Cosenza Rugby, collabora ormai, già da tre anni con l’istituto Comprensivo  Rende Centro grazie alla Dirigente Scolastica la Dott. Ssa Barbuscio; una bella collaborazione che vede impegnato il coordinatore del progetto Prof. Stamile. A breve inizierà un progetto rugby presso l’Istituto Comprensivo Rende-Quattromiglia, grazie al supporto della Dirigente Scolastica la Dott. Ssa Passarelli, che crede nello sport come mezzo educativo.
Non ci resta che passare, quindi alla fase operativa del progetto, con l’auspicio di creare qualcosa di bello e concreto nella nostra amata città.

All’Unical la Lectio Magistralis del procuratore Otello Lupacchini

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà martedì 20 novembre alle ore 14.45 presso l’aula Solano (cubo 19/B, ponte carrabile) dell’Università della Calabria la Lectio Magistralis del Dott. Otello Lupacchini, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, su “Corruzione, mafia e terrorismo, volti demoniaci del neo-liberismo” nell’ambito delle attività del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia.

All’iniziativa parteciperanno 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione. Il Procuratore Generale sarà inoltre premiato dal Magnifico Rettore dell’Unical, Prof. Gino Mirocle Crisci, per la sua costante attività contro le mafie e l’illegalità.

«Il Procuratore Lupacchini — dichiara Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia — è un magistrato coraggioso che si è sempre battuto per contrastare la cultura mafiosa e le sue dinamiche di corruzione anche all’interno delle istituzioni del Paese. Il tema oggetto della sua Lectio apre importanti scenari per comprendere l’evoluzione del sistema mafioso, le sue dinamiche di spoliazione della dignità umana attraverso un uso sistemico di meccanismi di corruttela, e soprattutto la sua saldatura organica con l’ideologia del neo-liberismo che ci restituisce la dimensione oramai globale raggiunta dal potere economico della società mafiosa».

Porte aperte all’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Dal 2 al 5 ottobre 2018 si svolgerà presso l’Università internazionale “Dante Alighieri” di Reggio Calabria un’Open Week: gli studenti delle scuole superiori e tutti coloro che fosserointeressati all’offerta formativa dell’Ateneo potranno assistereanche senza essere iscrittialla prima settimana di lezione.

Il programma prevede lezioni – anche laboratoriali – che interessano diversi ambiti disciplinari: da quello sociologico a quello giuridico, da quello psicologico a quello economico, da quello manageriale a quello linguistico.

Frequentando le lezioni, i partecipanti potranno così sperimentare attivamente i vari aspetti della didattica offerta dall’Ateneo e praticare, per alcuni giorni, la vita universitaria.

Un gruppo di laureati e di rappresentanti degli studenti sarà a disposizione dei partecipanti in qualità di tutor, fornendo loro informazioni, guidandoli nella visita dei locali e orientandoli nella scelta delle lezioni da seguire.

La manifestazione avrà inizio presso i locali dell’Università (aula Italo Falcomatà) martedì 2 ottobre alle ore 9.30.

PROGRAMMA 

Dopo i saluti del Magnifico Rettore Prof. Salvatore Berlingò e la presentazione dell’offerta formativa 2018-2019 avranno inizio le lezioni del Corso triennale in Mediatori per l’intercultura e la coesione sociale in Europa (classe di laurea L-39) e del Corsodi laurea magistrale in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali d’area mediterranea (classe di laurea LM-87). Il corso di laurea triennale L-39 forma professionisti in grado di operare in contesti multiculturali per promuovere lo sviluppo territoriale, l’inclusione e la coesione sociale; il corso di laurea magistrale LM-87 forma professionisti specializzati nel campo delle politiche sociali, del non profit e del coordinamento e direzione dei servizi sociali.

Nel corso della Open week sarà presente un infopoint gestito dai rappresentanti degli studenti, che permetterà ai visitatori di ricevere informazioni anche sul Corso di laurea magistrale in “Interpretariato e mediazione interculturale” (classe di laurea LM-94), che forma figure di alta professionalità nel campo dell’Interpretazione e della mediazione interculturale, nonché sui Master, sui corsi di perfezionamento post-laurea e su tutti i servizi dell’Ateneo.

È possibile iscriversi alla Open week mediante un apposito modulo di registrazione presente sul sito Internet www.unistrada.it

Università del Volontariato, prime lauree a Cosenza

COSENZA – Rita D’Acri, Giovanni Gistaro, Caterina Luci e Concetta Patafio sono i primi “laureati” calabresi dell’Università del Volontariato. Ieri pomeriggio, nella sede Univol della Cittadella del Volontariato di via degli Stadi, a Cosenza, sono state discusse le tesi e consegnate le pergamene.

Si chiude, così, il primo anno accademico di un progetto promosso dal CSV che ha coinvolto circa 200 volontari che hanno avuto modo di formarsi grazie ad otto corsi specialistici. Rita, Giovanni, Caterina e Concetta hanno, invece, seguito tutto il percorso universitario seguendo i corsi obbligatori e specialistici, impegnandosi negli stage ed elaborando la tesina finale che è stata inserita in un volume stampato dal CSV.

Diversi gli argomenti trattati nelle tesi. Caterina si è posta la domanda “perché lo fai?” e l’ha rivolta ai volontari. Giovanni (ha ritirato la pergamena la moglie Maria Luisa) ha scelto di discutere della comunicazione presentando gli stili, gli strumenti e le nuove sfide del web. Concetta ha voluto affrontare il tema del processo di monitoraggio e valutazione improntandolo sul servizio CreaLavoro rivolto alle fasce deboli della popolazione. Rita, con lo strumento del bilancio sociale, ha cercato di descrivere attività, numeri e motivazioni della propria associazione impegnata nel contrasto alla povertà. Le tesi saranno a disposizione del volontariato cosentino che potrà consultarle nella biblioteca del sociale.

L’iniziativa dell’Univol è stata ideata e realizzata a Milano dal Ciessevi ed oggi è presente, oltre che nella città dei Bruzi, anche a Ferrara, Bologna, Treviso, Bari e Salerno. Cosenza è l’unica città calabrese sede dell’Università del Volontariato. Il CSV ha pensato di proporre questa esperienza sul proprio territorio convinto che il volontariato sia una vera e propria “scuola di vita” e che la formazione dei volontari sia condizione indispensabile per espletare al meglio la loro opera finalizzata a dare risposte concrete ai bisogni delle comunità.

A consegnare le “lauree” la commissione d’esame composta dal presidente del CSV Cosenza, Gianni Romeo, dal vicepresidente Sergio Principe, dai componenti del Comitato direttivo, Gisella Florio e Flaviano Giannicola e dalla presidente della Commissione cultura del Comune di Cosenza, Alessandra De Rosa. In autunno partirà il nuovo anno accademico dell’Università del Volontariato con tante novità formative come i corsi sulla privacy, sul fund raising, sull’utilizzo di foto e video e sulla risposta dei sentimenti di fronte alla sofferenza.

 

 

[#NerdInterview] Intervista con Carlo Cuomo (Iudav)

Durante l’evento Lucania is Comics, unica fiera dedicata al fumetto in Basilicata e ormai giunta al terzo anno di attività, abbiamo intervistato Carlo Cuomo, autore del piano di studi Iudav, il primo corso di studi dedicato ai videogiochi e all’animazione.

Ci ha parlato dell’offerta formativa Iudav e dei suoi progetti in campo videoludico. Buona Visione!

 

Intervista a cura di Miriam \^^my^^/ Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo

Mobilità internazionale, stanziati fondi per le Università calabresi

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Stanziate dalla Regione importanti risorse alle Università calabresi per innalzare il livello della produzione scientifica di dottorandi e favorire il reclutamento nel sistema della ricerca regionale di giovani brillanti con esperienze internazionali. Prendendo atto del lavoro della Commissione di valutazione, il Dipartimento Presidenza ha approvato, infatti, la graduatoria che decreta in esecuzione del Progetto strategico CalabriAltaFormazione un investimento da circa 12,5 milioni di euro per i quattro atenei regionali.

A valere su risorse del POR 14-20, asse 12 “Istruzione e Formazione”, sono previste due linee d’azione complementari e strutturalmente integrate in una più ampia strategia di internazionalizzazione degli atenei beneficiari rientranti nelle attività post lauream: la mobilità internazionale per dottorandi; gli assegni di ricerca/ricercatori a tempo determinato. La gestione, previa stipula di apposita convenzione, è affidata direttamente alle Università.

Per “mobilità internazionale” si intende un periodo di formazione presso organismi internazionali di riconosciuto prestigio scientifico, accompagnati da periodi di rientro nelle Università. Ogni mobilità è regolamentata da un manifesto di selezione che ne specifica tempistiche, requisiti, modalità di candidatura.

Per “assegni di ricerca” invece le università e gli altri organismi di ricerca, nell’ambito delle disponibilità di bilancio, possono conferire assegni per lo svolgimento di attività di ricerca. Gli assegni hanno durata compresa tra uno e tre anni e possono essere rinnovati nel limite massimo di quattro anni ad esclusione del periodo in cui l’assegno è stato fruito in coincidenza con il dottorato di ricerca, nel limite massimo della durata legale del relativo corso. Il titolare in servizio presso amministrazioni pubbliche può essere collocato in aspettativa senza assegni. Gli assegni di ricerca sono attribuiti dalle Università e dagli altri organismi di ricerca assicurando, con proprie disposizioni, idonee procedure di valutazione comparativa e pubblicità degli atti. Le prove d’esame consistono nella valutazione dei titoli presentati dai candidati e nel colloquio. L’attività si svolge sotto la direzione di un responsabile scientifico che indirizza lo svolgimento del programma di formazione e ricerca.

Per “i ricercatori a tempo determinato” si intende un lavoratore che svolge attività di ricerca scientifica e/o tecnologica in maniera autonoma oppure in svariati possibili ambiti all’interno di centri di ricerca. In Italia esistono figure professionali espressamente denominate ricercatori sia all’interno dell’Università che negli enti di ricerca. I destinatari devono essere scelti mediante procedure pubbliche di selezione. I contratti sono distinti in Ricercatori a Tempo Determinato di tipo A e in Ricercatori a Tempo Determinato di tipo B.