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Nico D’Ascola (Ap): «L’ Università mette le sue energie al servizio della società»

REGGIO CALABRIA – «Ho messo a punto  con i miei colleghi economisti dell’Università e lo presenterò a breve, un programma di sviluppo della provincia di Reggio Calabria e della Calabria».

Lo dichiara Nico D’Ascola presidente della Commissione Giustizia del Senato nel corso della presentazione del Master Universitario II livello Management politico e della Scuola di cultura politica edizione 2017-2018.

«L’ Università mette le sue energie al servizio della società. Questo è il ruolo che dovrebbe competere alle università, nella convinzione che i programmi di ordine generale calati da Bruxelles magari non sono fruibili sul territorio di Reggio Calabria. Abbiamo pensato ad un programma che potrà essere utilizzato da chiunque. Mettiamo sul tappeto un programma economico che è fatto a misura dei bisogni e delle esigenze delle condizioni economiche dell’imprenditoria di Reggio Calabria.

L’Università Mediterranea – evidenzia D’Ascola –  che ho avuto l’onore di aver contribuito a fondare nel 2000 è in lizza per diventare università di eccellenza, quindi verrà inserita in un panorama di sei università che comprendono già la Bocconi e  il Politecnico di Torino. Un modello universitario in grado di entrare nelle eccellenze delle università nazionali.

Questa è la dimostrazione – prosegue il presidente – che  se ci sono delle persone serie,  con le idee chiare che creano coesione, aggregazione anche le nostre realtà sono in grado di primeggiare a livello nazionale. Abbiamo inaugurato tre anni fa una Scuola di cultura politica e siamo stati i primi.

Poi, le Scuole di cultura politica si sono diffuse dappertutto. C’è chi ha interesse che Reggio Calabria sia una palude. Se noi innalziamo il livello della politica, facciamo capire alla gente che la politica la può fare soltanto chi è in grado di poterla farla e  mettiamo fuori quelli che in grado non sono». Sulla realizzazione della Zona Economica Speciale, il presidente aggiunge: « La  procedura per la Zes dovrebbe completarsi nei prossimi giorni e questo rappresenta un punto di partenza estremamente importante. La costituzione di una Zona Economica Speciale è funzionale alla trasformazione del porto di semplice trasbordo in  commerciale.

E’ ovvio che questo è un punto di partenza. Se poi non arriva la ferrovia dentro il porto, se non si costruisce il retroporto, ovviamente il porto commerciale non lo si potrà realizzare.

Ci sono problemi, poi,  di natura geopolitica che riguardano il successo connesso alla realizzazione di un porto commerciale.

Dobbiamo porci come antagonisti degli interessi tedeschi e dei porti di Hannover e di Rotterdam nel partecipare alla distribuzione di questo enorme carico di merci che vengono soprattutto dall’Oriente, avendo a nostro vantaggio 11 giorni di navigazione in meno soprattutto per le navi che escono dallo stretto di Suez. La Zes -conclude D’Ascola-  da sola non basterà a creare quella realtà di enorme valore commerciale che abbiamo l’ambizione di realizzazione a Gioia Tauro».

Un ponte istituzionale e culturale tra Umbria e Calabria, incontro tra le Camere di Commercio

COSENZA – Istituzioni, imprese, associazioni di categoria insieme grazie all’accordo siglato tra le Camere di Commercio di Cosenza e Perugia.

  Le rispettive delegazioni, guidate dai presidenti Klaus Algieri e Giorgio Mencaroni, sono state impegnate in una serie di incontri istituzionali con il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao; il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci; il vicepresidente della Provincia di Cosenza, Mario Bartucci; il vicesindaco di Cosenza, Jole Santelli e l’assessore alle Attività produttive, Loredana Pastore.

“Ti aspetto in Umbria” è l’evento che ha portato a Cosenza, da venerdì 1 a domenica 3 dicembre, le eccellenze e la storia di una regioni tra più belle d’Italia.

Filo conduttore culturale dell’evento la figura di Federico II di Svevia, quello “Stupor Mundi” in grado di legare il passato di entrambi i territori.

Degustazioni dei piatti tipici in abbinamento con vini e oli della tradizione umbra e di quella calabrese hanno animato i “Matrimoni enogastronomici” di scena nella suggestiva cornice del Castello Svevo di Cosenza.

Cortei storici hanno percorso il centro della città con la partecipazione del “Parco Tommaso Campanella”, degli “Sbandieratori di Bisignano”, della “Quintana di Foligno” e di “Perugia 1416”.

«Raggiungiamo obiettivi importanti per i nostri due territori, quello calabrese e quello umbro. L’Unical ha già avviato una collaborazione con l’Università di Perugia in attuazione dell’accordo firmato alla Camera di Commercio di Cosenza. I Comuni della provincia di Cosenza dialogano e a breve potrebbero esserci novità importanti nel settore dei trasporti tra le due regioni.

Umbria e Calabria sono due realtà che hanno deciso di intraprendere una strada comune. Ritengo che il Made in Italy debba essere promosso anche nella stessa Italia e non solo all’estero.

Sì, perché dobbiamo puntare sempre di più verso una strategia riconoscimento delle nostre eccellenze, di co-marketing e di valorizzazione dei nostri territori.

Le sinergie esistono e affondano le radici nella cultura: penso a Federico II di Svevia; e alla forza spirituale di San Francesco di Paola e San Francesco d’Assisi. La costruzione di reti tra imprese resta la nostra bussola. Ma queste reti hanno bisogno di radici istituzionali e culturali.

Con Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, abbiamo deciso di intraprendere questa strada. Un percorso che l’ente camerale di Cosenza ha già avviato sottoscrivendo un accordo anche con la Camera di Commercio di Trento».

E’ quanto ha affermato Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza.

«Lavoriamo nella stessa direzione per portare benefici alle imprese. A Klaus Algieri mi legano rapporti di stima e amicizia. C’è un forte legame con la Calabria. Non è solo un dialogo tra aziende: esiste una progettualità comune. I segnali sono molto positivi e la rete crescerà sempre di più. Adesso però tutti al lavoro per dare concretezza. Abbiamo portato qui a Cosenza la ricchezza di una regione come l’Umbria con la sua storia, le sue eccellenze, i suoi eventi».

Sono parole espresse da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia.

La delegazione umbra era composta anche da: Giuseppe Chianella, assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Umbria; Ernesto Cesaretti, presidente della Sase (che gestisce l’aeroporto internazionale dell’Umbria) e Michele Fioroni, assessore al Marketing Territoriale, Sviluppo Economico e Progettazione Europea del Comune di Perugia.

Agli incontri istituzionali hanno partecipato i segretari generali delle Camere di Commercio di Cosenza e Perugia, Erminia Giorno e Mario Pera.

A Lamezia Terme il primo Centro studi di eccellenza europea sull’apparato riproduttivo maschile

LAMEZIA TERME (CZ) – Parte da Lamezia Terme l’idea innovativa di realizzare in Calabria il primo Centro studi internazionale sull’apparato riproduttivo maschile, nell’ambito della medicina della salute dell’uomo, con l’apporto di risorse esclusivamente private. L’obiettivo è costituire un punto di collegamento europeo per tutte le università internazionali che si occupano delle problematiche relative alla fertilità maschile.
Promotrice dell’iniziativa è Esaarco University che collabora stabilmente con il prof. Giuseppe Tritto, uno dei maggiori esperti del settore, direttore del Centro di Andrologia di Parigi e ideatore del progetto SMAS (Stimolatore automatico della muscolatura liscia) che prevede di risolvere l’80% dei casi di impotenza con l’introduzione di un pace-maker impiantabile nell’organo maschile. «Abbiamo intenzione – ha spiegato Roberto Morinilli dirigente nazionale Esaarco – di creare questo centro di riferimento per tutti gli studiosi europei che operano nel settore medico della fertilità maschile, ma anche avviare, come Esaarco University, corsi di alta formazione su tre ambiti diversi ma complementari».
Nello specifico, l’intento è istituire tre corsi di specializzazione: Microchirurgia dell’apparato riproduttivo maschile; Biotecnologie di laboratorio; Coaching della fertilità, una nuova figura professionale di supporto alla coppia che si approccia alla fertilità, che cura gli aspetti sia educativi, informativi e di assistenza nel percorso terapeutico. «Non solo vogliamo formare il personale – ha poi aggiunto Morinilli – ma creare figure altamente specializzate che possano competere con le figure professionali presenti in tutta Europa. Inoltre, la costituzione del Centro studi proporrà una visione strategica e un modello operativo che coinvolge le istituzioni accademiche universitarie e di ricerca, e gli operatori industriali delle biotecnologie innovanti».
Esaarco ha avviato una stretta collaborazione con il prof. Giuseppe Tritto presidente dell’WABT (World Accademy Biomedical Scienses and Technologys), che quest’oggi ha tenuto il corso di Educazione Continua in Medicina, organizzato dal Provider EFEI ECM sul tema “Apparato riproduttivo maschile: disfunzioni e interventi correttivi”.
Un incontro didattico-formativo che dà l’avvio al progetto complessivo. «Questo centro sarà il primo incubatore di ricerca e formazione – ha spiegato il prof. Tritto presidente dell’WABT – di riferimento in Italia e nella zona euromediterranea, per lo studio dell’infertilita maschile e di coppia. Problema che scaturisca da una riduzione massiva della fertilità nei paesi occidentali, per fattori molteplici che sono allo studio degli specialisti. Inoltre, sono assolutamente convinto dell’importanza di avviare corsi di specializzazione che formino una classe di nuovi operatori sanitari di supporto alle nuove tecnologie di applicazione clinica».
Esaarco ha per primo compreso la necessità di formare queste figure professionali che possano colmare il vuoto operativo presente oggi sul mercato del lavoro, offrendo nuove opportunità lavorative di sicuro interesse.

Unical, Francesco Luzzi entra nel Consiglio Dispes e passa a Sud

RENDE (CS) – Un anno dopo le elezioni universitarie che lo vide primo dei non eletti al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, il 22enne Francesco Luzzi, iscritto al corso di laurea di Scienze dell’Amministrazione, entra nel Consiglio degli studenti dello stesso dipartimento  Luzzi prende infatti il posto di Pasquale Talarico, dichiarato decaduto per inadempienza dal decreto dell’ unità operativa complessa dell’Unical, anche se la nomina ufficiale vera e propria sarà verbalizzata nel primo Consiglio degli studenti utile.
Soddisfatto dell’incarico, il nuovo rappresentate non perde tempo e dichiara di voler subito approdare all’interno del progetto Rinnovamento è Futuro in quota Sud. «La mia decisione è sia politica che di cuore – dichiara Luzzi -. Considero il progetto Sud sia a livello universitario che territoriale, un progetto vincente. Nel Presidente e Senatore Accademico, Michele Leonetti, e più in generale, in tutto il gruppo, intravedo un modo di fare politica molto simile al mio, grazie all’impegno ed alla passione, che quotidianamente, dedicano al progetto Sud. Il fatto di ritrovarmi in questo contesto, con amici di vecchia data ed in più , dello stesso paese da cui provengo,non può che contribuire all’entusiasmo di iniziare questa nuova esperienza».

Assoluzione Nano e Gambarara, la soddisfazione dell’Associazione Amici dell’Università della Calabria

COSENZA – L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” esprime la propria soddisfazione, attraverso la diffusione di un comunicato, per  la sentenza emanata dal giudice monocratico, Urania Granata, presso la sezione penale del Tribunale di Cosenza,  che stabilisce l’assoluzione completa, in quanto “il fatto non costituisce reato”, per i propri soci, Daniele Gambarara e Pino Nano, coinvolti nel processo “Esami falsi all’UniCal”. Una vicenda che ha toccato profondamente i nostri due soci senza comunque far vacillare la convinzione nel presidente, dott. Aldo bonifati, scomparso lo scorso 27 ottobre, e nei membri tutti della stessa associazione, della loro perfetta innocenza rispetto ai capi di accusa contenuti nel provvedimento di rinvio a giudizio  emanato, prima dal gip del tribunale di Cosenza e poi dal gup del tribunale di Catanzaro, nel 2012. Pur presi dallo sconforto per la grave accusa, l’Associazione ed il presidente in particolare non hanno accettato all’epoca le dimissioni dal direttivo presentate dal giornalista Pino Nano, invitandolo al contrario  a non far mancare il suo apporto di intensa collaborazione, stimolandolo a credere nella giustizia con fiducia e spirito di attesa. Certo sono stati cinque anni duri che lo hanno portato nell’ambiente di lavoro ad un certo isolamento vietandogli di andare in onda in video ed audio, cosicché il suo modo di essere nella società è stato quello, per certi aspetti, di appartarsi con spirito di umiltà senza perdere, comunque, la brama e la sete di giustizia e verità. Valori indispensabili per una convivenza civile, sana e matura, anima e corpo di una società che vuole vivere in pace con amore, spirito di solidarietà, nel rispetto della legalità. In tutto questo tempo l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” non ha fatto mancare a Daniele Gambarara e Pino Nano il  sostegno morale dando loro quanto necessario a tutela della loro dignità umana e professionale. Oggi che ci si trova di fronte ad una sentenza di assoluzione non si può fare altro che rimproverare quella “fonte confidenziale” che indirizzò gli organi di giustizia a verificare le procedure di conferimento del diploma universitario in “filosofia e scienze della comunicazione e conoscenza” a Pino Nano nel mese di dicembre del 2004, che come risaputo finirono con il coinvolgimento del prof. Daniele Gambarara ed il loro rinvio a giudizio; percorso felicemente chiarito in questi anni attraverso il lavoro e la competenza giuridica dei rispettivi legali, Nicola Carratelli e Amedeo Bianco, di cui la sentenza di assoluzione ne costituisce una prova. Da una “fonte confidenziale”, ignara delle procedure, dei percorsi burocratici amministrativi e didattici, dimentica della stessa storia dell’Università della Calabria, rilevabile  attraverso la lettura degli atti amministrativi dei massimi Organi Accademici, si è manifestato qualcosa che ha portato ad infangare l’immagine di un atto dovuto e di un ricordo, come quello del conferimento del titolo accademico, che rappresentava allora il simbolo di una professionalità nuova per tanti giovani come quella del giornalismo e dei comunicatori  istituzionali da inserire negli apparati della Pubblica Amministrazione, quali soggetti chiamati a lavorare per la trasparenza e combattere la corruzione. Quella immagine, grazie alla sentenza di assoluzione, è tornata a splendere e come Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” non ci resta che continuare a lavorare per far sì che ci sia un incontro tra il mondo della giustizia e quello dell’informazione per come meglio collaborare, nei rispettivi ruoli, a garanzia di una società più giusta ed umana.

Elena Cattaneo all’Unical, tra scienza e politica

RENDE (CS) – Elena Cattaneo, biologa molecolare, racconta nel suo libro edito da Mondadori, dal titolo “Ogni giorno. Tra scienza e politica” come la sua vita sia cambiata da quando l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la nominò nel 2013 senatrice a vita. E’ stata ospite dell’Università della Calabria nel corso di una iniziativa presieduta dal rettore Gino Crisci, alla quale hanno partecipato i docenti Giuseppe Passarino, Francesco Raniolo e Luigi Palopoli. La senatrice Cattaneo ha parlato dei suoi studi sulla corea di Huntington, una malattia neurologica causata da un gene mutato. Tra i banchi d Palazzo Madama la sua attività si è arricchita di una funzione pubblica e istituzionale fondamentale per poter restituire alla scienza, spesso bistrattata, lasciata priva di risorse ed abbandonata a se stessa, un ruolo di primo piano nel nostro paese. La senatrice è affiancata da un gruppo di esperti con competenze in diversi ambiti, dal diritto parlamentare ai rapporti con le istituzioni e con gli istituti scientifici con l’obiettivo di sostenere le procedure legislative in materie delicate sul piano scientifico, come quella legata agli organismi geneticamente modificati. Elena Cattaneo ha sottolineato quanto sia necessario in Italia un dibattito sui grandi temi che si avvalga del supporto della comunità scientifica: «Finché qualcuno non dimostrerà che esiste uno strumento migliore del metodo scientifico – dice –  continuerò a usarlo e a battermi perché fatti, trasparenza e condivisione entrino nelle scelte politiche e nelle decisioni sull’uso delle risorse dei cittadini».

Catanzaro, Enzo Bruno si congratula con l’Università per la qualità sulla ricerca

CATANZARO – «L’Università di Catanzaro è la prima del Sud per la qualità delle pubblicazioni scientifiche valutate. A stabilirlo nei giorni scorsi l’Agenzia del ministero dell’Università e della Ricerca, che ha divulgato i dati sulla valutazione delle università italiane relativi alla qualità della ricerca scientifica. Un risultato questo che ci riempie di orgoglio, perché ancora una volta il nostro Ateneo cresce e dà lustro all’intera regione premiando gli sforzi professionali e umani di chi crede nelle potenzialità della Calabria». Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, si congratula con i vertici dell’Università Magna Graecia che «si è distinta nella classifica stilata per i singoli settori scientifici ottenendo la palma di primi classificati”. “Un risultato questo – spiega ancora Bruno – che permetterà al nostro ateneo di mettere un importante finanziamento in premio dal Ministero che come premio assegnerà  più di 4 milioni di euro, in termini percentuali il maggior incremento in Italia».
«Il mio apprezzamento – afferma ancora il presidente della Provincia di Catanzaro – va con sincera stima ai chimici diretti da Stefano Alcaro e quelli diretti da Massimo Fresta, i nutrizionisti diretti da Arturo Pujia e ai filosofi del diritto guidati da Alberto Scerbo, oltre che al dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche diretto da Ciro Indolfi, classificatosi primo tra quelli dell’ateneo catanzarese. L’Ateneo catanzarese dimostra, ancora una volta, di rappresentare uno dei centri di eccellenza della ricerca nazionale ed internazionale, e non solo. Il progresso della scienza e dello sviluppo tecnologico, fondamentali per migliorare la qualità della vita e risolvere i problemi dell’uomo, sono i settori su cui investire e puntare per avere concrete opportunità di creare sviluppo, ricchezza e occupazione, per il bene di tutti. E’ dimostrato che i Paesi che investono maggiormente nella ricerca scientifica hanno una situazione economica migliore, così come quelli più progrediti e all’avanguardia nei diritti civili – sostiene ancora Bruno –. E non dimentichiamo che ci sono milioni di euro destinati ad incentivare la ricerca scientifica e l’innovazione. L’Università Magna Graecia ha un patrimonio di professionalità ed esperienze da mettere a frutto in questa direzione di crescita e sviluppo, senza tralasciare la forza e le potenzialità umane su cui puntare per fare la differenza e guardare al futuro con grande fiducia e speranza per l’interesse di una regione che vuole crescere senza perdere i suoi figli migliori».

UMG, Damiano Carchedi nominato garante del diritto allo studio

CATANZARO – Lo scorso lunedi 13 Febbraio, a seguito di una riunione convocata dal Prof. Pujia, presidente della Fondazione UMG, fondazione che gestisce il diritto allo studio, Damiano Carchedi è stato nominato garante del diritto allo studio. Una nomina che legittima il lavoro svolto in questi anni, al servizio della collettività studentesca dell’Ateneo di Catanzaro, iniziato nel 2009 con la fondazione del portale studenti della Facoltà di Giurisprudenza – che vanta la gestione di oltre 5.000 utenti – e successivamente con l’elezione dapprima in seno al Consiglio d’amministrazione, per poi passare con la nomina al Comitato regionale di coordinamento delle Università calabresi (Coruc) e l’elezione in seno alla Consulta degli Studenti di cui ne è stato coordinatore d’area per l’area giuridica-economica-sociale.

  “Una nomina che mi rende soddisfatto e fiero, una nomina che riconosce l’operato svolto in questi anni al servizio degli studenti e della comunità studentesca, dapprima all’interno del CDA e del CORUC e successivamente in seno alla Consulta Studenti ” ha dichiarato Damiano Carchedi. Il riconoscimento al lavoro svolto è certamente un onore e onere che mi accompagnerà nello svolgimento di questo compito assegnato – ha poi aggiunto –  perché da anni dalla stessa parte, quella degli studenti e il mio impegno sarà tale da rendere onore a questa nomina. Da quasi due anni il mio operato si svolge in sinergia ai colleghi della compagine universitaria “Insieme”, con i quali condividiamo l’attenzione ad ogni aspetto della vita dello studente universitario. Un ringraziamento – ha concluso Carchedi – a chi ha creduto nel mio nome e nella mia persona, a chi mi ha sempre sostenuto, dalla famiglia agli studenti.

Orientarsi nell’invisibile sentiero della conoscenza è oggi finalmente possibile. Ogni studente, infatti, potrà contare sull’esperienza e sulla dedizione di Damiano Carchedi, da molti anni al servizio degli studenti, spesso contro il soffio contrario dei venti.

Antonio Mirko Dimartino

Unical in coda alle classifiche, Crisci: «Parametri distorti»

RENDE (CS) – Scivola di sei posizioni l’Università della Calabria, raggiungendo il poco lusinghiero penultimo posto nella speciale classifica tracciata dal Sole 24 ore. Il quotidiano economico disegna annualmente il livello di qualità degli atenei italiani, prendendo in esame alcuni parametri certamente non esaustivi, ma indicativi del grado di competitività offerto da ogni singolo istituto. Insieme a quello registrato dall’Università Mediterranea, l’arretramento del campus di Arcavacata è il più significativo su scala nazionale. Alcuni indici senza dubbio penalizzano l’Unical. L’ateneo è in coda a livello di attrattività di studenti da fuori regione, un dato abbastanza scontato per una questione logistica. Negativo anche l’indice relativo all’assegnazione di borse di studio assegnate agli studenti in difficoltà economiche. Anche qui ci sarebbe da discutere, poiché il basso reddito delle famiglie calabresi determina una vasta platea di aspiranti borsisti. Paradossalmente quindi, l’Università della Calabria si classifica alle spalle di atenei che assegnano meno borse di studio, riuscendo però a coprire l’intero fabbisogno del territorio. Positivo invece il giudizio dei laureandi sui corsi di studio. Secondo il rettore Gino Crisci, l’Unical gode di buona salute e la classifica stilata dal quotidiano milanese, basata su parametri sbagliati, offre un quadro distorto all’opinione pubblica. «I parametri che usa il Sole 24 Ore sono palesemente spostati a favore del Nord. Infatti c’è solo una università del Sud tra le prime venti, quella di Salerno, che ha il parametro degli studenti da fuori regione che l’aiuta – ha dichiarato Crisci – Ma questo vale anche per le università con facoltà di medicina, perché i posti sono ripartiti a livello nazionale. Per esempio, ancora, non si dà il punteggio più alto a chi offre più borse di studio – dice ancora il rettore – ma a chi copre tutti gli aventi diritto. In Lombardia però gli aventi diritto sono pochi, mentre al Sud, dove siamo più poveri, sono moltissimi e non riusciamo a coprirli tutti, anche se diamo il doppio delle borse di studio di altri atenei. A noi sembra che si vogliano avvantaggiare per forza le università piccole e del Nord. I ranking internazionali – conclude il rettore dell’Unical – calcolati diversamente, ci mettono invece in buona posizione». Nella prossima settimana comunque, saranno resi disponibili tutti i documenti utilizzati per condurre l’indagine. E si avrà un quadro della situazione più chiaro.

Unical, importante collaborazione per l’esperto di squali Emilio Sperone con il NOAA

RENDE (CS) – La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) relativa al Dipartimento del Commercio statunitense, ha incaricato il Dott. Emilio Sperone, del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST), in qualità di esperto internazionale di squali, di revisionare una serie di documenti della serie “Endangered Species Act Status Review Report”. Si tratta di materiale attraverso il quale sarà possibile valutare il livello di conservazione di alcune specie di questi predatori, a forte rischio di estinzione, con l’obiettivo di inserirle nell’Endangered Species Act (ESA). Quella alla quale il dott. Sperone è stato chiamato a collaborare è non solo un’attività di notevole importanza, ma necessaria per compiere seri passi in avanti nella tutela e nella protezione degli squali. L’incarico ricevuto conferma, ancora una volta, le qualità scientifiche dei “ricercatori” del DIBEST. Il dott. Emilio Sperone, tra l’altro, è impegnato in una rilevante attività di divulgazione delle sue ricerche. Recentemente ha offerto un contributo in questa direzione sull’ultimo numero di Stringhe, la rivista di divulgazione scientifico-culturale dell’Università della Calabria. (foto pagina facebook)

Nel link che segue, invece, è contenuto il primo report redatto lo scorso giugno per la valutazione dello status dello squalo martello: http://www.fpir.noaa.gov/Library/PRD/smooth_hammerhead/smooth_hammerhead_shark_status_review_2016.pdf.