Archivi tag: USB Calabria

“Mancano vigili del fuoco in Calabria”: Usb scrive al Ministro del Lavoro

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, l’organizzazione sindacale USB Calabria del comparto dei Vigili del Fuoco ha inviato una missiva tempestiva, interpellando il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo.

Nella stessa nota fatta recapitare al Ministro Catalfo, USB Vigili del Fuoco Calabria ha sottolineato ancora una volta l’elevatissima carenza di organico nella regione Calabria e soprattutto a livello nazionale (lo Standard Europeo del Soccorso Tecnico Urgente sancisce e prevede 1 Vigile del Fuoco ogni 1.000 abitanti, in Italia il rapporto è di 1 Vigile del Fuoco ogni 16.000 abitanti), specificando appunto che il personale in servizio si ritrova quotidianamente ad espletare un grandissimo surplus di lavoro, con l’addizionamento che lo stesso personale già in servizio spesso svolge ventiquattro ore di lavoro continuative – oltre alle emergenze che, purtroppo si verificano quotidianamente, servizi di emergenza ancora in atto e se tutto questo non bastasse ci chiudono anche i distaccamenti e le sedi operative.

“Fatta un’attenta analisi dello status attuale nel quale ci ritroviamo nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – scrive USB – abbiamo soprattutto rimarcato allo stesso Ministro, il tema dei precari VV.F. che in queste emergenze di ogni tipo, in attesa della loro assunzione definitiva, vengono letteralmente tenuti a casa, ed è per questi ovvi motivi che noi dell’USB al Ministro sopra citato ,abbiamo fatto una proposta, visto che gli stessi Precari VV.F. percepiscono il Reddito di Cittadinanza o altri tipi di sussidi che lo stesso Governo ha promulgato e sancito – in riferimento a quanto promulgato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e con Decreto Legge del Ministero del Lavoro, in materia sull’iter lavorativo dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza «[…] i beneficiari possono rivestire ruoli all’interno dell’ente locale o pubblica amministrazione interessata […]» , all’uopo facciamo presente che; moltissimi precari VV.F. del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in attesa della loro assunzione definitiva, in graduatorie, potrebbero nelle more essere immediatamente utilizzati nel corpo nazionale per fronteggiare le emergenze, a salvaguardia della popolazione”.

In chiusura USB VV.F. Calabria ha concluso chiedendo proprio al Ministro Catalfo di prendere atto di quanto sopra espresso, ed “utilizzare” gli interventi del Governo o sussidi “momentaneamente erogati” come inizio di attività lavorative nella pubblica amministrazione a partire proprio dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed Impiegare, taluni idonei, ai compiti per cui è stato formato, addestrato e soprattutto per i quali sono stati immessi nelle graduatorie di stabilizzazione ed attivare procedure speciale per tutti gli idonei al fine di inserire il restante personale con procedure accelerate.

“In questo paese la cittadinanza quotidianamente ha sempre bisogno degli operatori del soccorso dei Vigili del Fuoco – concludono – ma nello stesso tempo in questo paese bisogna che gli organi competenti riportino il soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco all’elevata efficienza, poiché può darsi che tutte le istituzioni di maggioranza e di opposizione non siano responsabili per la situazione in cui tutti ci troviamo nel Copro Nazionale dei Vigili del Fuoco, ma lo diventeranno se non faranno nulla per cambiarla”. 

Vertenza Lsu-Lpu: la Usb incontra il prefetto

CATANZARO – Nell’ambito della vertenza per i lavoratori Lsu-Lpu, la USB Calabria ha avuto questa mattina un incontro con il Prefetto di Catanzaro, dott.ssa Latella, titolare delle vertenze regionali, alla quale sono stati illustrati i motivi che hanno indotto il nostro sindacato a proclamate lo stato di agitazione dei lavoratori interessati.

«Il Prefetto ha tenuto a chiarire – si legge in una nota – che le notizie in suo possesso, riportate anche dalla stampa, fanno ritenere che il problema del finanziamento da parte dello Stato per la contrattualizzazione anche per l’anno 2017, sembra essere superato, alla luce dell’approvazione alla Camera dell’emendamento che stanzia la somma di 50 milioni per il prossimo anno. La USB, invece dal canto suo, oltre a ritenere non ancora scongiurato il pericolo fino a quanto tutto l’iter procedurale non sarà concluso con l’approvazione dell’emendamento anche al Senato, ha posto anche l’accento su un altro pericolo, quello cioè che alcuni comuni paventano la possibilità di licenziare i lavoratori per poi riassumerli, al fine di evitare la loro stabilizzazione. A questo proposito, la USB chiederà un incontro urgente all’assessore al lavoro Roccisano ed al Presidente della Giunta regionale Oliverio, perché diano indicazioni precise in questo senso ai comuni interessati, al fine di scongiurare comportamenti che possano danneggiare i lavoratori. Lo stato di agitazione continuerà fino alla definizione di tutta la questione».

Vasta (Usb Calabria): «Parole Gratteri utilizzate per screditare dipendenti pubblici»

vasta usbCATANZARO – «Siamo indignati e respingiamo con forza l’ennesimo attacco ai dipendenti pubblici, che arriva, come sempre, dai mass media, i quali sembra non aspettino altro che buttare fango addosso a loro». Questo è quanto dichiarato da Luciano Vasta, coordinatore regionale della USB P.I. Calabria.

«In questo senso va, infatti il titolo de “La Stampa” che, presentando un’intervista del Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, titola a piene colonne “In Calabria dipendenti pubblici più pericolosi della ‘ndrangheta”!

Leggendo l’articolo e le parole del Procuratore, ci si rende, però, immediatamente conto che la denuncia si riferisce, non ai lavoratori pubblici in generale, bensì ai Quadri della regione e, soprattutto, ai Direttori Generali, che da oltre vent’anni sono sempre agli stessi posti e che, secondo Gratteri, gestiscono la cosa pubblica con metodi mafiosi.

Si parla, dunque, di Direttori Generali e di Quadri – continua Luciano Vasta – e non certo dei semplici dipendenti, i quali, invece, sono quelli che permettono alla cosa pubblica di funzionare: qual è il senso allora di quel titolo, se non quello approfittare delle parole del Procuratore per screditare, ancora una volta, i dipendenti pubblici e per dare all’opinione pubblica l’ennesima scusa per infangare l’operato di tanti lavoratori che, tra l’altro, con i metodi dei quei dirigenti sono costretti convivere quotidianamente, con la minaccia costante, in caso contrario, di procedimenti disciplinari, divenuti ormai all’ordine del giorno.

L’USB P.I. Calabria – conclude il Coordinatore Regionale, Luciano Vasta – respinge con forza questa logica e questi metodi, pericolosi almeno quanto quelli denunciati nell’articolo».

USB Calabria ha incontrato il Ministro Poletti

MONASTERACE (CZ) Ieri a Monasterace, in occasione della Festa della Ripartenza, la federazione regionale USB, assieme ai lavoratori Lsu-Lpu, hanno incontrato il Ministro Poletti ed il vice Ministro Bubbico.

Ai rappresentanti del Governo il sindacato ha rappresentato i problemi dei lavoratori precari specificatamente alla continuazione dei progetti per l’anno 2016 ed in particolare al problema relativo ai comuni in dissesto o pre-dissesto, oltre alla questione dei tempi medi di pagamento dei lavoratori.download

Su questi argomenti, si è convenuto che la USB invierà le proprie proposte per risolvere i problemi. Al termine dell’incontro, la USB ed i lavoratori hanno anche incontrato l’assessore regionale Roccisano, al quale è stato chiesto di inviare immediatamente una lettera ai comuni calabresi, dando disposizioni per la continuazione, senza soluzione di continuità, dei progetti anche per il 2016.

Infine, è stato chiesto all’assessore di farsi portavoce con il presidente della Giunta Oliverio, per la convocazione di una assemblea di tutti i sindaci calabresi, al fine di chiarire tutti gli aspetti contrattuali da mettere in atto per la continuazione dei rapporti di lavoro degli Lsu-Lpu, così come fatto lo scorso anno.

Scadenza contratti ex Lsu-Lpu: nuova assemblea di USB Calabria

ikjhwqdioqMARINA DI GIOIOSA JONICA (RC) – Si è svolta nella località del reggino un’assemblea per discutere delle problematiche dei lavoratori ex Lsu – Lpu, i cui contratti andranno in scadenza il prossimo 31 dicembre. L’assemblea è stata organizzata dalla USB Calabria. La necessità di non limitarsi alla sola discussione è resa più forte dal fatto che la legge di stabilità presentata dal Governo non prevede fondi per la continuità lavorativa di ex Lsu – Lpu. All’assemblea, oltre ai dirigenti di USB Aurelio Monte, dell’Esecutivo Regionale Calabria, Antonio Trifoli, Domenico Romeo e Cosimo Aiello, ha potuto contare anche sulla presenza di delegazioni di lavoratori di Comuni della zona e di sindaci sensibili al problema. Tra questi, Antonio Longo primo cittadino di Mammola, Pino Vumbaca di san Giovanni di Gerace, Maria Tropeano, vicesindaco di Stilo e Salvatore Fuda sindaco di Gioiosa Jonica, i quali hanno sottolineato la necessità di estendere anche ai Comuni le deroghe già previste per finanziamenti ministeriali e regionali, dimodoché gli enti locali possano servirsi delle proprie risorse e di procedere parallelamente alla proroga dei contratti.

Se il Governo centrale non dovesse accogliere tali proposte o comunque non inserisse nella legge di stabilità quelle risorse che sono necessarie, la USB ha annunciato una nuova mobilitazione, fermo restando che altre saranno le assemblee previste se la situazione non dovesse mutare. La prossima settimana l’incontro si terrà nella piana di Gioia Tauro.

S.A.Cal, “Operazione Managment Pulito”: le reazioni di USB Calabria

logo_USB_bf1f64LAMEZIA TERME (VV) – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Unione Sindacale di Base (USB) in merito alle vicende penali che interessano la S.A.Cal.:

“Una sorta di “Operazione Management Pulito”, parafrasando una operazione di qualche anno fa, per cui, senza voler anticipare giudizi che spettano esclusivamente alla Magistratura, questa vicenda sicuramente getta ombre e pone interrogativi sull’operato e sulla trasparenza dell’agire della società in questi anni, proprio le cose più volte denunciate da USB e per le quali non abbiamo avuto mai una risposta dall’azienda. Non ci inventiamo nulla, basta rileggere le tante comunicazioni fatte da Settembre 2012 a oggi a dimostrazione di un modus operandi, in perfetta continuità con le precedenti gestioni, che ha portato prima a una interruzione delle relazioni sindacali con USB, poi, addirittura, a una denuncia per diffamazione da parte della S.A.Cal. nei nostri confronti, successivamente ritirata perché palesemente infondata; questo, però testimonia come le perplessità di USB nei confronti dell’agire della S.A.Cal., erano e sono meritevoli di approfondimenti. Lasciamo agli organi inquirenti e alla magistratura il compito di indagare e giudicare, e ci auguriamo che chi è estraneo ai fatti riesca a dimostrare la propria innocenza; ciò nonostante, ci aspettiamo che la S.A.Cal. agisca di conseguenza e con efficacia, con provvedimenti necessari non solo a garantire il servizio nei confronti dei passeggeri, a salvaguardia dell’immagine della Società, ma anche e soprattutto a tutelare l’immagine di quanti quotidianamente, con serietà, professionalità e onestà, contribuiscono a elevarne il prestigio con il proprio lavoro e abnegazione. Infine, invitiamo il Sindaco del Comune di Lamezia Terme e tutte le forze politiche a vigilare anche su tutte le vicende S.A.Cal., compreso lo sdoppiamento dell’azienda (Gestore-Handler) e sulla mancata erogazione del Premio di Risultato nonostante il bilancio fosse in attivo (fatti denunciati da dall’USB qualche giorno fa), impedendo il perpetuarsi di operazioni di investimenti poco chiari, a favore di personaggi privati che hanno quale unico interesse, speculare sul nostro aeroporto.”

Presidi Lsu-Lpu: dopo la protesta, il provvedimento è stato inserito nel maxiemendamento

USBDopo i presidi organizzati da USB Calabria già nella giornata di ieri, le notizie giunte da Roma sono finalmente positive. Il provvedimento che riguarda gli oltre 5.000 lavoratori calabresi, precari da circa vent’anni, è stato inserito nel maxi emendamento che sarà votato con la fiducia questa sera al Senato. Smobilitati, quindi il blocco, autostradale a Cosenza e quello dei traghetti a Villa san Giovanni. Questa grande vittoria è nata grazie all’unità dei lavoratori e alla caparbietà con la quale la USB ha seguito passo passo questa vicenda, soprattutto nel corso di questi ultimi anni. Tale risultato dimostra, ancora una volta, che, solo con la lotta dura, diretta e senza delegare nessuno, i lavoratori riescono a ottenere i risultati ed è questa la politica da sempre sostenuta e perseguita dal sindacato USB.

Morte sul lavoro, ma la famiglia non ha diritto alla pensione

morte sul lavoro

 

Riceviamo e Pubblichiamo pervenutoci stamane dalla Federazione Regionale USB Calabria:

Aveva 47 anni Giovanni, operaio, lavorava come Lsu (ironia della sorte, era stato appena contrattualizzato per un anno, a partire da gennaio 2015) nel comune di San Lorenzo (RC), da 18 anni addetto all’impianto idrico e ad altre attività utili alla nostra collettività.

Aveva sempre lottato e sostenuto le lotte con USB e lottava per i propri diritti, calpestati tutti i giorni, a fianco del sindacato che ne ha sempre sostenuto e condiviso le battaglie.

Era solo durante il suo servizio ed è caduto in un pozzetto, senza che ci fosse nessuno accanto per prestargli soccorso.

E’ morto così Giovanni ed il suo funerale è stato celebrato (altra ironia) il 1° maggio la festa del lavoro, senza nessuna autorità a rendergli omaggio e nel totale silenzio delle istituzioni e della politica.

L’infortunio e la morte sul lavoro di un precario Lsu, ha evidentemente meno valore rispetto a casi analoghi, così la famiglia, moglie e figlio di 6 anni, è stata lasciata sola di fronte al dolore e all’incognita del futuro: infatti, dramma nel dramma, i familiari di un Lsu non hanno diritto a nessuna pensione, neppure a seguito di una morte per infortunio sul lavoro.

Le nostre denunce di sempre, si sono drammaticamente rese attuali: un lavoratore Lsu o Lpu, anche se lavora per lo Stato e lo fa da 18 anni, è comunque un lavoratore in nero!

Una vergogna indescrivibile.

Dopo i primi momenti di sconcerto per quanto accaduto e nel rispetto del dolore della famiglia, abbiamo un obbligo morale nei confronti di Giovanni e dei suoi colleghi, quello di continuare a denunciare lo sfruttamento di tutti i lavoratori senza tutele e senza garanzie.

USB, lista a lutto la sua bandiera, è al fianco della famiglia di Giovanni e si adopererà concretamente per sostenerla, portando il caso all’attenzione dell’Istituto previdenziale, per individuare se e quali strade possano essere percorse perché al dramma della sua scomparsa, non si aggiunga la disperazione di una famiglia senza futuro.

Lamezia Terme, 7 maggio 2015

Federazione Regionale USB Calabria

La USB scende in piazza contro il governo

CATANZARO – Domani, 24 ottobre, Sciopero generale indetto dalla Confederazione USB in piazza Matteotti, a Catanzaro, dalle ore 10,30. Uno sciopero giusto e necessario, per protestare contro questo governo e le sue manovre. Un’iniziativa utile a dire no alla legge di stabilità.  La USB scende in piazza anche contro i governi della regione che si sono succeduti in questi anni e contro una pseudo politica regionale, che tanti danni sta provocando alla Calabria ed ai calabresi. Al Governo nazionale chiede l’immediato sblocco dei contratti del pubblico impiego, l’assunzione dei precari nella pubblica amministrazione, il blocco della riforma della scuola, la reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici e di non toccare le  pensioni ed il TFR. Per quanto riguarda il futuro governo regionale, invece, chiede sin d’ora, una politica che risolva subito il problema della stabilizzazione dei precari Lsu-Lpu, che studi forme di reimpiego dei lavoratori in mobilità in deroga e dei cassintegrati, che ponga come centrale il problema della salute dei calabresi, aprendo e non chiudendo le strutture sanitarie pubbliche, che investa nel settore del trasporto pubblico locale.

Protestano per il diritto alla mobilità e vengono denunciati. Solidarietà USB

Riceviamo e pubblichiamo comunicato USB Calabria:

La denuncia di interruzione di pubblico servizio per 14 attivisti del movimento a difesa della mobilità nell’area  jonica  cosentina ad opera di Trenitalia, convocati a giudizio per il 9 di luglio, rappresenta l’ennesima inconfutabile prova  di come in questo paese sia orami stata sospesa la democrazia e il diritto.

Opporsi alla continua e pressante aggressione al diritto alla mobilità, posto in essere dalla Regione Calabria con la complicità di Trenitalia, significa rischiare una condanna per attentato all’ordine costituito; ed è quello che potrebbe accadere ai 14 attivisti qualora il Giudice accogliesse le tesi di Trenitalia.

Vogliamo ricordare che in quella manifestazione, condivisa alche dalla scrivente Organizzazione sindacale che ha dato pieno appoggio alla civile azione di protesta a sostegno del diritto alla mobilità, oltre ai 14 attivisti che dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio, erano presenti rappresentanti delle istituzioni territoriali, cittadini, associazioni di pendolari, studenti e famiglie che, simbolicamente, hanno rallentato la marcia dell’unico treno ancora rimasto allo scopo di rivendicare, per tutto il territorio, il pieno diritto alla mobilità.

Un’azione simbolica e pacifica, giusto per richiamare l’attenzione sull’emarginazione del territorio e per protestare, democraticamente, contro i tagli  ai treni imposti dalla politica nazionale e locale e dalle assurde regole del mercato che li costringe, di fatto, a rinunciare a questo importante diritto costituzionale.

Un vero e proprio scippo perpetrato ai loro danni dalle scelte scellerate da parte della intera classe  politica calabrese, di destra e di sinistra, che hanno completamente emarginato un’importante area a forte vocazione agricola, industriale e turistica dal resto della regione e dai corridoi nazionali.

Un pezzo del territorio assolutamente fondamentale nell’economia della regione e dell’intera nazione,che resta abbandonato e senza possibilità alcuna di poter sviluppare per l’assenza di un sistema di trasporti e mobilità adeguato.

Un territorio consapevole delle importanti potenzialità presenti che, non trovando risposte nella attuale classe dirigente regionale,  si autodetermina e, con le armi della protesta pacifica e democratica, ha cercato di dare visibilità ad un  problema sociale.

Abbiamo avuto, nel corso degli anni, istituzioni, che dovrebbero rispondere solo al popolo sovrano, che si sono invece accaniti contro lo stesso popolo.

Contro cittadini che difendono i diritti dei migranti, il diritto alla casa, il diritto al lavoro, il diritto di cittadinanza e il diritto alla libertà di opinione, cosa quest’ultima ancora non liberamente fruibile in Calabria, alle quali la magistratura pare dedicare fin troppo tempo.

Istituzioni e classi dirigenti il cui scopo primario è stato ed è quello di mantenere il popolo calabrese in una condizione di estremo disagio e senza diritti. Non cittadini liberi ma solo semplici sudditi. Questa la loro concezione di società a volte, sostenuta da chi tenta di far rispettare le loro leggi e non quella del popolo.

Ci aspettavamo che la magistratura archiviasse la questione, vista la natura della protesta e visto che nella vicenda erano coinvolti persone diverse, ma tutte unite per il raggiungimento di un obiettivo comune e cioè la difesa del diritto alla mobilità e per pretendere, legittimamente, dalla Regione, dal governo nazionale un servizio degno di questo nome.

Purtroppo così non è stato.

Noi aspetteremo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, anche se crediamo che anziché su chi protesta per difende i diritti costituzionali e di cittadinanza, le attenzioni dovrebbero essere rivolte verso la classe dirigente di questa regione che, in più occasioni, ha già dato ampia prova di sé quali esempi negativi.

Siamo sicuri che tutto si risolverà con l’assoluzione degli attivisti ai quali esprimiamo, con convinzione, la nostra solidarietà e vicinanza, consapevoli che la difesa dei diritti universali non può prescindere dal conflitto e non può essere fermata dagli interessi del mercato e delle politiche neoliberiste.

Federazione Regionale USB Calabria