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Vandana Shiva in visita alla Cittadella della Regione

download (1)CATANZARO – Il Presidente della Regione Mario Oliverio nella sala “oro” della “Cittadella” regionale, aprirà oggi alle 16 i lavori dell’incontro con Vandana Shiva, Presidente dell’ “Associazione Navdanya International” sul tema della Dieta mediterranea. L’introduzione – informa una nota dell’Ufficio stampa – sarà fatta da Antonino De Lorenzo, dell’Università “Tor Vergata” di Roma e Presidente dell’ “Istituto Nazionale per la Dieta Mediterranea e la Nutrigenomina”. Al termine sarà sottoscritto un accordo di collaborazione scientifico-culturale tra la Regione, l’Università della Calabria ed i Paesi sottoscrittori del dossier Unesco per la Dieta mediterranea. Il Presidente Oliverio aveva invitato a venire in Calabria la nota ambientalista indiana Vandana Shiva, nel mese di giugno, in occasione dell’Expo, a Milano. Shiva, nota combattente per la costruzione di un mondo meno povero, ha accettato l’invito e già da oggi è in Calabria. Vandana Shiva, nel 1993, ha ricevuto il “Right Livelihood Award” cioè il “Premio Nobel” alternativo per il suo impegno a favore del cambiamento in tema di agricoltura ed alimentazione.

 

Vandana Shiva all’Unical

vandanaRENDE(CS)-«Il cibo è fondamento della nostra essenza, convivialità e socializzazione, noi siamo quello che mangiamo e, dunque, è importante sempre pensare a ciò che introduciamo nel nostro corpo». Ha esordito così, con il suo consueto linguaggio schietto e controcorrente, Vandana Shiva, fondatrice e direttore della Research Foundation for Science, Technology and Ecology e tra le principali esponenti degli studi di ecologia sociale e attivista di spicco nel campo dell’agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale, intervenuta questa mattina, nell’Aula Magna dell’UniCal, al convegno internazionale sulla Dieta Mediterranea. Un evento organizzato dal dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, guidato da prof. Sebastiano Andò, a cinque anni dal riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea come bene immateriale. Shiva nel corso della lectio magistralis ha descritto i benefici della Dieta Mediterranea soffermandosi particolarmente sull’importanza di quest’ultima come “modello” nutrizionale capace d’innescare «una cultura di ricchezza e benessere che sfrutti appieno le potenzialità derivanti dalla diversità». L’attivista d’origine indiana ha quindi riproposto le ragioni di una delle sue battaglie storiche, che l’hanno resa famosa anche in Europa, quella contro gli Ogm. «Saranno la rovina dei piccoli coltivatori – ha chiosato Shiva – è la biodiversità, invece,  lo strumento capace di battere la fame, senza instaurare una terribile e insostenibile “dittatura” dei semi modificati. Bisogna plaudire ad esempi come quello del Vermont che è il primo Stato Usa a introdurre l’obbligo di etichettatura degli alimenti contenenti Ogm. Gli stessi stati Uniti dove si registra nei nuovi nati un’esplosione di casi di autismo che ha cause legate alla dieta. La natura – ha concluso Shiva – vuole la diversità che per le diete come quella Mediterranea significa salute. Questa diversità va difesa e trasferita alle generazioni future». L’appuntamento di oggi è stato aperto dal Magnifico rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, che ha portato gli indirizzi di saluto, ed è stato introdotto dal prof. Sebastiano Andò che ha ribadito l’importanza di rafforzare l’idea di una macroregione mediterranea fondata su valori condivisi e tradizioni alimentari comuni. Non meno intenso l’intervento del presidente della Regione on. Mario Oliverio che ha evidenziato come la Calabria proprio grazie alle sue risorse agroalimentari d’eccellenza possa vincere la sfida dello sviluppo economico. Il convegno è proseguito  con le  relazioni dei Delegati rappresentanti i Paesi sottoscrittori del dossier Unesco per la Dieta Mediterranea e si è concluso con la consegna a Vandana Shiva da parte del maestro orafo, Gerardo Sacco, di una sua creazione raffigurante i cibi della tradizione calabrese. Nel corso dell’iniziativa è stato distribuito, fresco di stampa, il supplemento speciale della rivista di divulgazione scientifica dell’Università del Calabria “Stringhe” dedicato alla Dieta Mediterranea e contenente gli atti del convegno organizzato, lo scorso 28 giugno, dall’UniCal e dalla Regione Calabria all’Expo di Milano. La rivista ha ricevuto l’apprezzamento sia di  Vandana Shiva che dallo stesso presidente Oliverio.Domani l’iniziativa si sposterà nella Cittadella della Regione Calabria a Germaneto di Catanzaro dove, nel pomeriggio, a partire dalle 16, dopo i saluti del presidente Mario Oliverio, l’introduzione di Antonino De Lorenzo, presidente dell’istituto Nazionale per la Dieta Mediterranea, si terrà l’incontro tra Vandana Shiva e le associazioni ambientaliste e culturali della Calabria. L’evento terminerà  con la firma di un accordo di collaborazione Scientifico-Culturale tra Regione Calabria, UniCal e Paesi sottoscrittori del dossier Unesco per la Dieta Mediterranea.

Expo di Milano: riconosciuto il valore scientifico e nutrizionale della dieta meditarranea

shiva2RENDE (CS) – La liason che, dal 2013, unisce la Calabria al movimento etico e culturale mondiale che individua nella biodiversità, nella tutela dell’ambiente e nelle buone pratiche alimentari, il simbolo di un cambiamento epocale per l’umanità è stata confermata all’Expo di Milano. Confronti, progetti comuni, strategie condivise, che caratterizzano il legame tra il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione (SSN) dell’Università della Calabria, guidato da Sebastiano Andò, e il gruppo di ricerca della scienziata indiana Vandana Shiva, insignita nel 2013, proprio ad Arcavacata, della Laurea Honoris causa in Scienza della Nutrizione Magistrale. L’obiettivo, attraverso cui il Dipartimento intese identificarsi nella mission della grande ambientalista asiatica e confermare il proprio impegno finalizzato a migliorare la qualità della vita, passa anche attraverso la dieta mediterranea: l’insieme di buone abitudini alimentari e attività fisiche, i cui effetti benefici sono un dato scientifico acquisito. Ecco perché la conferenza internazionale sul tema “La cultura del cibo mediterraneo nel mondo globalizzato”, ospitata nei giorni scorsi nel padiglione Calabria dell’Expo 2015 di Milanoexpo2015 – e alla quale il dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Unical ha dato un fondamentale contributo – assume una significativa importanza. Un po’ per l’impegno che la Regione e l’assessorato al Lavoro e allo Sviluppo economico hanno ribadito in questa direzione, un po’ per l’autorevole riconoscimento che da Vandana Shiva, ospite d’onore dell’incontro, è venuto al lavoro e agli obiettivi del gruppo scientifico guidato da Sebastiano Andò. “Voglio far parte della vostra squadra in questa sfida culturale per il ritorno alla terra e per la globalizzazione della dieta mediterranea”, ha detto tra l’altro la scienziata indiana, rivolta ai ricercatori dell’Unical. La sessione ospitata dall’Expo 2015 ha messo in luce la portata delle strategie formative per rilanciare il modello della dieta mediterranea a partire dal sistema scolastico regionale: dalla scuola primaria alle scuole superiori, creando altresì una rete formativa internazionale con i Paesi che hanno ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. L’incontro milanese è stata anche l’occasione per presentare l’attuale offerta formativa post-laurea di terzo livello del Dipartimento di Farmacia e SSN. In particolare, i Master di II Livello: “Nutrizione ed integrazione nutraceutica”, diretto dalla prof.ssa Stefania Sinicropi, e “Esperto in Controllo e Certificazione di Alimenti ESCA”, coordinato dal prof. Gaetano Ragno, dai quali sono state descritte la strutturazione dei due percorsi e gli obiettivi formativi che richiamano gli aspetti nutrizionali e il controllo di qualità dell’ intera filiera agroalimentare.

Accettato l’invito di Mario Oliverio: Vandana Shiva in Calabria

OLIVERIO E SHIVACatanzaro(Cz)Il Presidente della Regione Mario Oliverio, in seguito all’incontro avuto, nello stand della Regione all’expo2015, con l’ambientalista indiana Vandana Shiva, le ha chiesto di venire in Calabria per una “lectio magistralis” sulle problematiche a lei care. Il Premio Nobel alternativo “93 si è detta immediatamente disponibile. Con grande entusiasmo ha colto l’invito ed ha comunicato, immediatamente, la prima data disponibile per venire nella nostra regione. Arriverà in Calabria il ventidue novembre per restare fino al ventiquattro. In quei giorni sarà a disposizione del programma che il Presidente Oliverio farà.  “Sono molto contento – ha detto Oliverio –  per il modo immediato e simpatico con cui la sig.ra Vandana Shiva ha accolto il mio invito. Si tratta di una grande donna che ha fatto della battaglia per uno sviluppo più equilibrato una ragione di vita. Avremo tanto da apprendere da questa personalità che ha dato molto per una visione alta del rapporto tra produzione e consumi, che ha al centro il contrasto alla povertà e che ha teso ad esaltare la biodiversità come fattore di uno sviluppo equilibrato. Vandana Shiva è un’eminente personalità il cui messaggio ha plasmato larghi strati della parte più avanzata della ricerca in tutto l’emisfero. E’ per noi motivo di grande orgoglio averla in Calabria”

All’hotel Link di Cosenza illustrata la settimana Expo 2015 dei prodotti calabresi

soda, mesoraca, guccione, andò
Soda, Mesoraca, Guccione, Andò
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Vandana Shiva

E’ stato illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa presso il Link Hotel di Cosenza, dall’Assessore allo “Sviluppo Economico” Carlo Guccione, il programma della prima settimana di attività della Regione, nell’ambito dell’Expo 2015. Il prossimo ventisei giugno, la Regione, infatti, inaugurerà la prima settimana del programma di attività che sostanzierà la partecipazione ad Expo 2015 e che si protrarrà fino al 2 luglio, con lui anche il dottor Giovanni Soda di Sloow Food e il professore Andò dell’Unical dipartimento di scienze infermieristiche. Sette giorni (fino al due luglio) in cui, attraverso il claim “Calabria handmade, la Calabria fatta a mano: dal saper al fare”, la Regione rappresenterà una parte della complessità e della molteplicità che il territorio e la comunità calabrese sono in grado di offrire al mondo. Il tema è il rapporto tra produzioni artigiane e produzione alimentare, secondo un programma che è coordinato dall’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico. La settimana metterà a disposizione della Calabria uno spazio concepito appositamente per ogni regione, entro il quale si alterneranno le Regioni d’Italia e che illustrerà il modo multimediale i prodotti della tradizione  e dell’innovazione della Calabrese e con il sussidio di tecnologie della comunicazione, l’ esposizioni, eventi culturali, workshop, laboratori, performance dal vivo. Insomma un affascinante e interessante intreccio per un calendario denso di appuntamenti, dall’artigianato artistico e tradizionale (tessitura, Intreccio di fibre vegetali, ceramica, arte orafa, liuteria, ecc.) al cibo, un viaggio alla scoperta di una terra ricca di paesaggi e produzioni che scaturiscono dal lavoro e dall’ingegno dei Calabresi. soprattutto la dieta mediterranea, nata in Calabria a Nicotera per l’esattezza, dalle parole di Giovanni Soda e patrimonio dell’Unesco dal 2010, dell’abilità manuale dei calabresi, storici marcatori identitari della cultura calabrese e mediterranea. Proprio ai temi culturali, sociali e salutistici della Dieta Mediterranea sarà interamente dedicata la giornata del 28 giugno, con un evento internazionale di grande significato, l’incontro con Vandana Shiva, ecologista e attivista, scienziata e filosofa, insignita del prestigioso expo-2015Right Livelihood Award, una delle più autorevoli voci mondiali in difesa della natura e della sua biodiversità. La stessa terrà una lectio magistralis al “tavolo della Democrazia”. La Calabria ha deciso così di partecipare ad una grande battaglia di democrazia come si configura essere proprio quella dell’Expo 2015, e inserirsi in un contesto di competitività e che il potere del detenere settori produttivi garantisce nello scenario mondiale. alcune cifre: 1,3 tonnellate di derrate vanno sprecate ed escono dalla filiera alimentare mentre abbiamo una popolazione mondiale che si polarizza tra la malnutrizione  e l’obesità. La Regione ha previsto per agosto e settembre il patrimonio di conoscenze e di prodotti concreti, che testimoniano le antiche radici e l’operosità di una terra fertile e ricca di saperi, talenti, tradizioni, culture locali. Per l’organizzazione della settimana, oltre che sulla consolidata partnership di Unioncamere e le partnership specifiche con l’Unical e la Wordl Agronomist Association, la Regione ha attivato una collaborazione con il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. l’Unical ha previsto già due masters in controllo e certificazione degli alimenti, e nutrizione e integrazione, questa riservata alla conoscenza dell’uso degli integratori alimentari in stati psicopatologici e carenze alimentari e l’intera offerta formativa sarà orientata ad inserire il cibo mediterraneo. Altro importante evento: visiteranno la Calabria nella sua produzione operatori e giornalisti di 13 paesi che partecipano all’Expo 2015 e saranno accolti da 7 giovani calabresi formati.  pronti due progetti per lo sviluppo del bergamotto e della cipolla rossa di Tropea e già è stato preso un accordo con l’area mercato metropolitano di Milano. quella della Calabria sarà una settimana ricca di eventi e che tra eventi pranzi e cena destinati anche al ristorante dell’Expo renderanno la Calabria inserita nel circuito nazionale al pari delle altre Regioni. Ha moderato Oldani Mesoraca.

                                                                                                                                                                       Lucia De Cicco

L’Unical conferisce la laurea honoris causa a Vandana Shiva

Cosenza – Questa mattina docenti e discenti hanno tinto di “diversità” l’Aula Magna dell’Università della Calabria; non più una cattedra a dividerli, non più gradi e competenze istituzionali a differenziarli ma un unico serpentone di curiosità e attesa; oggi insegnati e studenti, seduti gli uni accanto agli altri, hanno assistito con lo stesso interesse e lo stesso coinvolgimento al conferimento della Laurea Magistrale honoris causa in Scienze della Nutrizione a Vandana Shiva, attivista politica, ambientalista e scrittrice indiana. Presenti nell’aula magna, per assistere all’importante evento, non solo studenti, docenti e stampa ma anche l’Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, Il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizaro e il Sindaco di Rende Vittorio Cavalcanti.

Vandana Shiva è il nome di una donna piccola, minuta ma caparbia, dinamica, forte interiormente ed intellettualmente, una donna che ha trasformato in suo pane quotidiano la tutela della biodiversità e dell’agricoltura naturale a favore del sostentamento delle popolazioni più povere; la sua battaglia, invece, è quella contro gli OGM e le multinazionali che speculano sulle monocolture intensive e tendono a monopolizzare il mercato brevettando le sementi. Brevettare significa, infatti, danneggiare e indebolire un patrimonio di conoscenze consolidate, radicate su cui va proprio a poggiarsi l’agricoltura di “sussistenza” praticata delle aree più povere del nostro pianeta.

Una donna conosciuta in tutto il mondo la Shiva, una donna carismatica, docile, tenera e dallo spiccato senso dello humor; una donna che con il solo uso delle parole sa diventare graffiante, ingombrante, scomoda per chi come la Monsanto Company tenta di pestare i piedi a lei e alla sua gente. Vandana Shiva ha trasformato il suo sapere in praticità, ha reso la sua vita una missione in favore del suo popolo, della sua terra trasformando l’esigenza del singolo in volontà collettiva. La sua ostinazione l’ha anche indotta a fondare, nel 1991, il movimento Navdanya che in hindi significa “nove semi”; è un movimento che celebra la biodiversità ed esalta l’esigenza, di tutto il mondo, di vivere tra sfumature di colori, di odori, di sapori e di colture; i “nove semi”, infatti, rappresentano le nove colture da cui, in India, dipendono la sicurezza e l’autonomia alimentare.

Questa piccola grande donna oggi ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della Nutrizione, un semplice gesto per ripagare una vita piena che straripa e non si riesce a contenere, una vita che deve essere raccontata affinché diventi simbolo di speranza e di mutamento in favore di un futuro migliore. La commissione, composta dal Rettore dell’Università della Calabria Giovanni Latorre, dal Direttore Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e Della Nutrizione Sebastiano Andò e dall’Ordinario di Fisiologia della Nutrizione all’Università degli Studi del Molise Giovannangelo Oriani, ha introdotto gli studi e il lavoro della Shiva in modo da “sterrare il terreno” da pregiudizi e incertezze e preparare l’uditorio alla lectio magistralis dell’ambientalista.

Con un sorriso tenero e rassicurante e con la semplicità di chi tra la gente è abituata a vivere Vandana Shiva si è voltata verso la platea, ha afferrato il suo blocco d’appunti e ha esordito “Mille grazie all’Università intera, sono onorata di aver ricevuto questa laurea e volevo dirvi che ho anche imparato una parola in calabrese: cangia capu” – ride di gusto Vandana e poi ritorna seria – “Bisogna andare al di là delle false gerarchie” – dice – “perché queste piramidi sono state costruite con la violenza e con l’avvallamento della conoscenza. Bisognerebbe tornare alle vecchie tradizioni ed eliminare dalla nostra dieta, e dalla nostra vita, tutto ciò che è innaturale” – e poi continua tra un bicchiere d’acqua e l’altro – “Le donne possono alimentare il mondo, le donne possono essere le vere protettrici della biodiversità che è una delle fonti più importanti per la nostra sopravvivenza. La soluzione è quindi, per dirla in calabrese, “cangia capu” e sostieni la diversità”.

Annabella Muraca

Vandana Shiva: elogio della biodiversità

COSENZA – In vista del conferimento della laurea honoris causa a Vandana Shiva – che si terrà domattina all’università della Calabria – Ateneo Controverso ha voluto anticipare l’atteso evento con un incontro propedeutico. Globalizzazione, sovranità alimentare ed ecologia sociale i temi scelti.

L’aula 16c sembra quasi impreparata a questo appuntamento. Molti gli studenti che sono presenti perché incuriositi dalla presenza dell’attivista indiana, ma il pubblico si colora presto anche di volti estranei all’ambiente universitario.

Si parte con la proiezione di un video. “La dea ferita” – di Werner Weick e Marilia Albanese – è un documentario prodotto quasi 20 anni fa, che presenta ancora oggi l’attualità di un sistema economico globale poco sostenibile e poco democratico. In un’ora di filmato si concentra buona parte del pensiero e delle battaglie di Vandana Shiva, premiata nel 1993 con il Right Livelihood Award, il Nobel per la Pace alternativo. Partendo dalla figura della Dea Madre, Durga, così cara alla cultura e alla spiritualità indiana, si dipana la storia della lotta continua tra bene e male, che si concretizza nella lotta tra vita e morte, tra naturale e artificiale. La divinità ha le sembianze femminili perché rappresenta la natura e la forza generatrice. Ma è anche espressione di tutte le donne che assumono il ruolo di custodi e testimoni della vita. Vita che nasce dalla terra. Una terra troppo spesso martoriata e dilaniata da interventi umani invasivi. È il caso delle multinazionali che incidono pesantemente sulle scelte agricole dei diversi paesi, creando monocolture che distruggono la diversità ambientale e la stessa sopravvivenza dei popoli. Un ciclo vizioso che porta povertà e malattie, mascherate da ricchezza e successo. L’uso massiccio di monocolture o di organismi geneticamente modificati, ad esempio, se da un lato garantisce rese agricole elevate, dall’altro altera gli equilibri del territorio e costringe ad usare pesticidi che sono nocivi per la salute dell’uomo e degli animali.

Il documentario descrive nei dettagli le conseguenze degli interventi delle multinazionali sulla vita economica e sociale dell’India, introducendo i temi della biodiversità, dei beni comuni, della salvaguardia della natura e dell’agricoltura legata ad essa, dell’importanza del ruolo delle donne, di una sana alimentazione.

Parole e immagini di popoli e luoghi lontani che sembrano comunque molto vicini alle nostre realtà. Situazioni che, nelle pur evidenti diversità di contesto, ben si possono adattare ai nostri territori. La soia che soppianta le coltivazioni autoctone dell’India può fare pari con l’abbandono delle nostre terre e l’estinzione di alcune antiche varietà di frutti.

Quando arriva il turno di Vandana Shiva l’attesa è cresciuta ormai a dismisura. Il tempo a disposizione con lei è poco, ma si concede ugualmente all’interesse e alla sete di sapere dei presenti. C’è chi chiede delucidazioni sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. «Non necessariamente le nuove tecnologie devono essere positive, lo si vede bene nel caso degli ogm o dell’energia nucleare: non si può usare la nuova tecnologia come stratagemma di bullismo verso i popoli», risponde con precisione.

C’è chi si sofferma sul conferimento della laurea ad honorem da una terra come la Calabria ai margini della globalizzazione e dello sviluppo. «Il margine di ieri è il centro del futuro», esordisce con voce sicura e pacata, proseguendo con l’idea della necessità di riappropriarsi delle peculiarità di ogni luogo sfruttandone potenzialità e caratteristiche proprie, dando centralità alla conoscenza.

C’è chi ancora pone l’accento sulle nuove forme di patriarcato che, a detta di Vandana Shiva «si può combattere e sconfiggere solo praticando il rispetto per ogni forma di essere vivente». E di certo non può mancare il riferimento al caso Novartis e alla vittoria dei diritti sulle logiche di mercato.

Nel dibattito serrato e incalzante rientrano anche tematiche come quella della green economy, della dignità del lavoro, della conoscenza, della sovranità alimentare, dell’immigrazione come «conseguenza di economie non sostenibili», ma sopratutto un riferimento costante viene fatto al potere della democrazia e della partecipazione civica.

L’incontro è giunto alla fine. Vandana Shiva lascia la platea su note di speranze per una possibilità di cambiamento, per la costruzione di un’economia che punti al benessere delle persone più che allo sviluppo ad ogni costo. Ma l’appuntamento prosegue domattina in Aula Magna.

 

 Mariacristiana Guglielmelli

 

Laurea Magistrale H.C. in Scienza della Nutrizione a Vandana Shiva

Cosenza – Martedì 9 aprile, alle 09,30, l’Aula Magna ospiterà la cerimonia, organizzata dal Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, per il conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienza della Nutrizione all’attivista politica e ambientalista indiana Vandana Shiva.

Le prenotazioni per partecipare all’evento, dovranno essere inviate entro il prossimo 3 aprile all’indirizzo di posta elettronica centrocongressi@unical.it e saranno considerate, fino alla capienza della struttura e in rapporto alle prioritarie esigenze del cerimoniale, secondo l’ordine di arrivo.

 Il 7 aprile, sul sito dell’Università della Calabria, sarà pubblicato l’elenco con i nominativi delle persone che, in base al posizionamento utile, potranno accedere nell’Aula Magna.

 L’evento sarà, comunque, trasmesso in streaming.

 Vandana Shiva è nota per le sue battaglie umanitarie a tutela dell’agricoltura naturale, espressiva della biodiversità, come fonte di nutrizione soprattutto nei Paesi terzi.

A riguardo, la battaglia che si è voluta intestare, il movimento Navdanya (in Hindi significa nove semi), è soprattutto rivolta alla non brevettabilità delle sementi, un paradosso della nostra contemporaneità che cerca, attraverso la biotecnologia e l’agrochimica, di espropriare un patrimonio di conoscenze e di saperi consolidati su cui poggia proprio l’agricoltura di “sussistenza” delle aree più povere del nostro pianeta.

Da ciò la necessità di rivolgere la ricerca innovativa, basata sulle moderne biotecnologie, verso il mantenimento della biodiversità degli eco-sistemi, marginalizzando il più possibile le monoculture estensive, di interesse speculativo.

La Shiva si è laureata in Fisica nel 1978 alla University of Western Ontario, Canada, con una tesi di dottorato su “Variabili nascoste e località nella teoria quantistica”. Successivamente si è occupata di ricerca interdisciplinare (scienza, tecnologia e politica ambientale) all’Indian Institute of Science e all’Indian Institute of Management di Bangalore. Nel 1982 hafondato il Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy, istituto di ricerca da lei diretto.

Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award. Vandana Shiva è tra i principali leader dell’International Forum on Globalization.

Tra le battaglie che l’hanno resa famosa anche in Europa, c’è sicuramente quella contro gli OGM e la loro introduzione in India.

 Attualmente è la vicepresidente di Slow Food e collabora con la rivista di Legambiente La Nuova Ecologia. È anche membro del Comitato consultivo ad interim dell’Organizzazione per una società partecipativa (IOPS).