Archivi tag: vaticano

Polizia, anche l’ANPS di Cosenza in udienza con Papa Francesco

COSENZA – L’Associazione Nazionale Polizia di Stato con lo slogan “50 anni di valori, impegno e passione” celebra i prossimi 29 e 30 settembre il 50° anniversario dalla fondazione. Sabato, 29 settembre, presso l’aula Paolo VI in Vaticano, si terrà l’udienza con Papa Francesco a cui parteciperanno oltre 7.000 poliziotti e familiari provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Giorno 30 settembre sul lungomare Paolo Toscanelli di Ostia, alla presenza del Presidente della Repubblica, si terrà, aperta alla cittadinanza, la sfilata degli iscritti alle 167 sezioni italiane ed estere ANPS. Allestimenti, esibizioni, anche musicali, stand informativi ed esami medici gratuiti saranno offerti ai cittadini per tutta la giornata a Piazza dei Ravennati.

Anche la Sezione A.N.P.S. di Cosenza, prima di partire con una folta rappresentanza alla volta di Roma per partecipare all’evento nazionale, nella serata di ieri ha celebrato i 50 anni con una manifestazione organizzata in collaborazione con il Comune di Paola ed il locale Commissariato di P.S., svoltasi presso il “Complesso Sant’Agostino” in Paola dal titolo “Concerto in onore di San Michele Arcangelo”.

 

 

Lega Pro, anche il Rende Calcio all’udienza di Papa Francesco (FOTOGALLERY)

ROMA- Una giornata speciale quella di oggi che avvalora il senso del calcio e del gioco. Anche il Rende Calcio stamane, insieme a tutte le società di Lega Pro, sta partecipando all’udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Un “torneo” speciale, appunto, che rappresenta un momento di condivisione e di riflessione e soprattutto volto all’inclusione.

 

 

Il giorno di Acri e del suo Sant’Angelo (Photogallery)

ACRI (CS) – Meno di 24 ore e Acri (e con lei la Calabria intera) avrà il suo santo. Domani mattina, a partire dalle 10, il grande centro cosentino ai piedi della Sila, salirà agli onori della cronaca per la Canonizzazione del frate cappuccino Angelo d’Acri, proclamato beato da papa Leone XII nel 1825.

Papa Francesco lo proclamerà santo domani mattina nel corso della Santa Messa, insieme agli altri beati Andrea de Soveral, Ambrogio Francesco Ferro, Matteo Moreira e XXVII compagni, Cristoforo, Antonio e Giovanni, Faustino Míguez. Sant’Angelo diverrà il quarto canonizzato della Provincia di  COsenza (dopo San Francesco di Paola, Sant’Umile da Bisignano e San Nicola Saggio da Longobardi) e il quinto di tutta la Calabria.

Attesi in Vaticano oltre seimila fedeli da Acri e da ogni parte della Regione, oltre a moltissime autorità politiche e religiose locali. Tutti presenti, a voler testimoniare la grande e secolare devozione che lega gli acresi al loro illustre concittadino. Circa trenta sono i pullman partiti da Acri. E chi non potrà recarsi nella capitale potrà comunque seguire l’atteso evento in Città, dove sono stati allestiti quattro maxi schermi (due ad Acri, uno a San Giacomo d’Acri e uno a La Mucone), oltre che grazie alla diretta televisiva del canale Tv2000 e ai tanti contenuti audio-video sui social.

Ma in queste ore di fervente attesa, grande è soprattutto l’emozione che si respira nel grosso centro cosentino per questo evento atteso da quasi oltre due secoli. Tutti i quartieri della città, le frazioni, le attività commerciali, sono addobbate a festa. Il bianco e il giallo sono i colori predominanti. Coccarde, fiocchi, nastri, bandierine, sono andate letteralmente a ruba in ogni negozio di merceria, fiori e casalinghi della città e della Provincia, mentre poster e gigantografie del Santo si mostrano in mezzo alle vie e dai balconi delle case. 

Le celebrazioni dureranno fino a metà novembre

Gli eventi religiosi che accompagnano la Canonizzazione non si esauriscono certo con la giornata di domani. Lunedi mattina, nella Basilica di San Pietro, alle ore 8,30 il cardinale Angelo Comastri presiderà la Santa Messa di ringraziamento all’altare della Cattedra.

Lo stesso giorno partirà ad Acri il triduo di preparazione al ricordo della nascita di Sant’Angelo, che ricorre il 19 ottobre. Sabato 21, alle ore 15,30, l’Arcivescovo di Cosenza e Bisignano, Mons. Francesco Nolè, presiederà la Celebrazione eucaristica di ringraziamento nell’Anfiteatro comunale di Acri, che si preannuncia gremito in ogni ordine di posto. Il 30 ottobre, nel giorno della solennità di Sant’Angelo, compatrono di Acri, tradizionali festeggiamenti e fiera. Il giorno dopo in programma la processione per il Santo. Infine, il 12 novembre, sarà celebrato l’anniversario della professione perpetua, datato 1691.

Scuole chiuse

Infine, per consentire di svolgere al meglio i festeggiamenti in onore di Sant’Angelo, il sindaco di Acri Pino Capalbo ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per i giorni 16, 21 e 30 ottobre.

Acri, che solamente un anno fa aveva salutato con fede e orgoglio la beatificazione di Francesco Maria Greco, è pronta ad un evento di portata più unica e rara. La sensazione, e l’auspicio, è che il richiamo dello straordinario evento avrà echi duraturi nel tempo.

 

Poliziotta cosentina aiuta clochard a partorire in strada

Poliziotta Maria CaponeROMA – E’ assistente capo in servizio presso la questura di Cosenza, aggregata all’ispettorato di Pubblica Sicurezza in Vaticano, la poliziotta che ha aiutato un donna di origini rumene a partorire nei pressi di Piazza San Pietro. Maria Capone è stata allertata dal compagno della puerpera la quale aveva appena dato alla luce una femminuccia. “All’inizio ho visto solo la testa, pensavo che stesse nascendo in quel momento poi, osservando meglio, ho notato il cordone ombelicale e ho visto che la piccola era completamente fuori” ha raccontato Maria Capone all’ANSA. La poliziotta, aiutata da due colleghi che hanno avvolto con i loro cappotti la neonata e la madre, ha subito chiamato un’ambulanza. “Avevo paura che la piccola non potesse farcela – dice la donna – all’inizio piangeva e poi ha smesso, mi sembrava che non si muovesse, poi le ho toccato il viso e mi sono tranquillizzata”. La bimba si chiama Irene, pesa 2,9 kg e, confermano dall’ospedale Santo Spirito, è in buone condizioni come anche la sua mamma, che è una clochard a cui il pontefice ha aperto adesso le porte della casa delle suore di Primavalle.

A San Sosti le verità raccontate dalla Chaouqui

evidenza ChaouquiSAN SOSTI (CS) – E’ arrivata a cavallo di una motocicletta. Francesca Chaouqui, ha percorso a bordo della due ruote, il breve tratto di strada che separa la sua abitazione di San Sosti dal luogo in cui ha convocato la stampa per fornire le sue verità sul caso Vatileaks. Accompagnata dalla mamma, la nonna, il marito Corrado Lanino, altri parenti e la migliore amica, la coetanea che era con lei a Roma nei giorni in cui l’hanno arrestata, e sulle note del brano di Fiorella Mannoia “Io non ho paura”, la pierre indagata per sottrazione e diffusione di carte riservate della Santa Sede è stata accolta dagli applausi dei compaesani. Poi un intervento di oltre un’ora a tratti inframezzato anche dai cronisti che non hanno mancato di porre domande scomode. Ma nessuna rivelazione scottante. Se la Chaouqui è a conoscenza di segreti inconfessabili, questi restano e resteranno tali. Del resto lo dice lei stessa quando afferma che da lei non si saprà  mai nulla delle conversazioni avute con il Papa o degli atti che le sono passati tra le mani. «Non tradirò mai il mio segreto di Stato – dice – anche se mio figlio dovesse nascere in carcere». La Chaouqui parla dei suoi rapporti con monsignor Balda: «Voleva aiutare Papa Francesco quando ha accettato l’incarico come segretario della commissione. La commissione esiste perché è lui che l’ha pensata, ha convinto lui il Papa a crearla per risanare la situazione finanziaria. Ho presentato io Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi a Balda – ha raccontato la Chaouqui aggiungendo che il prelato era rimasto colpito dal giornalista Nuzzi – per il suo coraggio di pubblicare notizie scomode». La consulente ha poi aggiunto: «Balda ha consegnato i documenti a Nuzzi non per distruggere la commissione ma per sostenere che è stata messa in pratica solo una parte della riforma. Non c’è stata alcuna vendetta, nessuna ripicca. La situazione generale era talmente grave da indurre un Papa alle dimissioni. Il mio problema – aggiunge – era aiutare il Santo Padre, non avere un posto in Curia. Quando dovevo scrivere i report della commissione per il Papa, per non rischiare che il contenuto venisse modificato li imparavo amemoria». E sulla sua nomina in Vaticano la pierre chiarisce. «Sono un’esperta in comunicazione. Il mio Chaouqui 1curriculum – dice – era idoneo, e nessun cardinale o intrigo di palazzo ha fatto sì che fossi nominata. Se tornassi indietro, anche se dovessi finire in carcere, riaccetterei senza dubbio l’incarico offertomi perché stavo contribuendo al rinnovamento del Vaticano». E mentre la Chaouqui ribadisce che in caso di condanna non chiederà la grazia al Papa, c’è chi dice che lo farà per lei: Carmela Martucci, consigliera comunale di San Sosti. 

Sulla vicenda del cardinal Bertone, la Chaouqui precisa: «E’ stata fatta una montatura giornalistica sull’attico del cardinale Bertone. Ha sempre avuto grande attenzione all’ospedale del Bambin Gesù e parlare di ruberie da parte sua è davvero eccessivo, le ruberie in Vaticano esistono ma non sono queste».

Infine la Chaouqui chiarisce i motivi che l’hanno spinta a incontrare la stampa proprio a San Sosti: «Non ho mai dimenticato il mio paese. Da qui parte tutto, la mia famiglia, le mie radici e soprattutto la mia fede grazie alla Madonna del Pettoruto. Sono stata accusata di rinnegare la mia terra, ma in realtà, seppur duramente, la mia volontà era di aprire un dibattito e questo mio pensiero, espresso in una lettera al Corriere della Sera dopo la morte di Fabiana Luzzi». La Chaouqui si riferisce alla nota che diffuse all’indomani dell’assassinio della sedicenne bruciata viva dal fidanzato nel 2013 a Corigliano Calabro. «Il contenuto di quella lettera è stato frainteso ed etichettato come volontà di non amare la mia terra. Questo era un punto che volevo chiarire: amo la mia terra e qui in futuro tornerò a vivere».

La.Bo.Ro.Bis conclude la sua esperienza in Vaticano

COSENZA – “Abbiamo vissuto tutti un’esperienza molto emozionante, vivendo da vicino il grande carisma umano di Papa Francesco, grande guida spirituale che ha fatto della sua coerenza morale il punto di forza di questo inizio del suo pontificato”. Ha esordito così l’Assessore alle Attività Economiche e Produttive della Provincia di Cosenza, Mario Caligiuri, al ritorno della carovana del progetto La.Bo.Ro.Bis, ospitati dal Santo Padre nel corso dell’Udienza Generale tenutasi ieri in Piazza San Pietro.

Come chiusura del progetto, la Provincia di Cosenza si è resa protagonista di una visita in Vaticano attraverso la presentazione dei due laboratori dei comuni di Rogliano e Bisignano, che hanno potuto rappresentare un saggio di quanto prodotto nel corso delle attività incluse in La.Bo.Ro.Bis. Con la folta rappresentanza dei partecipanti al progetto, ben 90 elementi, era presente anche l’Assessore Provinciale alla Cultura, Maria Francesca Corigliano.

La.Bo.Ro.Bis. ha voluto significare, per imprese e artigiani, un’opportunità concreta con cui attivare percorsi di tirocinio mirati alle proprie necessità specifiche. Il progetto della Provincia di Cosenza ha potuto così trasmettere, alle giovani generazioni, quelle competenze “non scritte” o codificate, che costituiscono il patrimonio del mestiere e che favoriscono concretamente un necessario ricambio generazionale attraverso l’inserimento lavorativo di nuove risorse qualificate. Un modo tangibile anche per sostenere il recupero delle antiche e prestigiose attività dei maestri artigiani di Rogliano e Bisignano, per i quali l’arte dei vasai e della ceramica, la liuteria e l’arte degli scalpellini hanno una tradizione secolare che non poteva certamente essere ignorata.

Nella visita a Papa Francesco, il Comune di Bisignano era rappresentato dal maestro Marco Pirri, che ha recato in omaggio una raffigurazione su ceramica di Sant’Umile, e dal maestro Rosalba De Bonis, che ha donato a Sua Santità la prima chitarra classica prodotta da lei. Per il Comune di Rogliano, invece, è stata donata al Papa un’opera unica dei laboratori di ceramica e scalpellino, realizzata dai maestri di ceramica, Erasmo Falvo e Rossella Oddo, insieme ai maestri scalpellini, Gabriele Ferrari e Ferdinando Gatto.

La Provincia di Cosenza presto in Vaticano con il progetto “La.Bo.Ro.Bis”

COSENZA – La Provincia di Cosenza sarà presto protagonista in Vaticano con il progetto “La.Bo.Ro.Bis – due laboratori, due botteghe, due Comuni della provincia di Cosenza: Rogliano e Bisignano”.

In riscontro ad una lettera inviata a Papa Francesco dal Presidente dell’Ente, Mario Oliverio, congiuntamente all’Assessore alle attività Economiche e Produttive Mario Caligiuri, una rappresentanza di 90 partecipanti al progetto sarà presente all’Udienza Generale del Santo Padre che si terrà mercoledì 26 marzo 2014.  Una delegazione di 12 persone a porterà in dono a Sua Santità un mosaico, un piatto di ceramica e uno strumento musicale. Il Prefetto della Casa Pontificia, Georg Ganswein, in una lettera giunta a conferma della visita, ha assicurato al Presidente Oliverio che il progetto e il gruppo in visita verranno menzionati nell’ambito dell’Udienza.

Il progetto La.Bo.Ro.Bis è stato redatto dal Settore Programmazione ed Internazionalizzazione su proposta del Settore Attività Produttive. Con questo progetto, l’assessore provinciale Mario Caligiuri ha inteso sostenere il recupero delle antiche e prestigiose attività dei maestri artigiani di due Comuni, Rogliano e Bisignano, per i quali l’arte dei vasai e della ceramica, la liuteria e l’arte degli scalpellini hanno una tradizione secolare che non poteva certamente essere ignorata. «Ringrazio il Presidente Oliverio per aver saputo concretizzare, ancora una volta, una nostra proposta progettuale tenendo conto della necessità di rinvigorire valori che sono indispensabili per la crescita di una società civile e che, in gravi situazioni di crisi, rischiano di essere mortificati. Creatività e innovazione – ha dichiarato stamani l’assessore Mario Caligiuri, prima che la carovana di La.Bo.Ro.Bis partisse per Roma – sono le competenze chiave per lo sviluppo personale dei giovani e la crescita sociale ed economica della società».

I manufatti che i giovani apprendisti artigiani offriranno a Papa Francesco sono il frutto di un percorso laboratoriale che ha dimostrato come sia possibile apprendere dai nostri abili maestri le antiche tecniche di lavorazione e il gusto di una tradizione, per fortuna, non ancora scomparsa. Per il Comune di Bisignano, il maestro Marco Pirri, recherà in dono una raffigurazione su ceramica di Sant’Umile, patrono della città della Valle del Crati, mentre il maestro Rosalba De Bonis, discendente della nobile tradizione dei più importanti virtuosi della liuteria italiana, omaggerà Sua Santità di un ricordo a lei molto caro: la prima chitarra classica da lei prodotta. Per il Comune di Rogliano, invece, sarà fatto dono al Papa un’opera unica dei laboratori di ceramica e scalpellino. La preziosa e pregevole opera è stata realizzata dai maestri di ceramica, Erasmo Falvo e Rossella Oddo, insieme ai maestri scalpellini, Gabriele Ferrari e Ferdinando Gatto.

Leaders and Followers

Risale a pochi giorni fa l’ingresso di Papa Ratzinger su Twitter: sette account multilingue e milioni di followers da tutto il monodo.

Un gesto di apertura alla modernità che non si vedeva dalla riabilitazione di Galileo Galilei. Tanto che in molti avevano auspicato che fosse questo un segnale di apertura della Chiesa verso tematiche che tocca definire attuali per il semplice fatto che ancora se ne debba discutere.

Ieri, Giornata della Pace, Papa Ratzinger si è espresso per l’ennesima volta su temi a lui molto cari: aborto, eutanasia, omosessualità.

In particolare:

“I tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione, sono una offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla verità e alla pace”.

Daniel Pennac scrisse: “Se incontri un essere umano nella folla seguilo… seguilo”.

E con buona pace della modernità.