Archivi tag: video art

Pensiero volante non identificato. Mostra di Lino Strangis a Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ)- Scriveva Nietzsche: «bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante». Per il filosofo tedesco l’atto creativo rappresentava quella forza propulsiva in grado di varcare i limiti e di raggiungere la piena libertà. Ed è proprio l’immagine del “volo” alla ricerca di un “altrove” il leitmotiv del progetto intermediale di Lino Strangis, artista e teorico nato a Lamezia Terme ma formatosi a Roma. La mostra, inaugurata il 17 maggio presso Palazzo Nicotera a Lamezia Terme, s’intitola PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO. L’esposizione, curata dalla critica d’arte Veronica D’Auria e dalla gallerista Caterina Cuda, intende fornire una serie di spunti di riflessione sulla sperimentazione audio-visiva come mezzo d’elezione, proponendo una video installazione in grado di trasportare immediatamente l’osservatore in un mondo “altro”, nel quale le forme appaiono e scompaiono, si compongono e scompongono in un moto continuo e ripetitivo. A questa prima tappa nella città natale dell’artista, seguirà un tour itinerante che toccherà diverse città italiane. Lino Strangis oltre a dedicarsi alla video art è anche musicista polistrumentista, pertanto nel suo viaggio esplorativo ha saputo ben coniugare l’elemento visivo con quello sonoro, in un constante gioco di richiami, influenzato probabilmente dalle significative esperienze di artisti come Bill Viola, Nam June Paik, Wolf Vostell, Vito Acconci e tanti altri, ma anche dal cosiddetto cinema espanso sviluppatosi tra gli anni ‛60 e ‛80. L’artista con le sue video installazioni intende andare oltre la bellezza puramente estetica e si fa interprete acuto del proprio tempo, infatti, afferma che: «PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO è il mondo in cui cerco di audio-visualizzare interpretazioni di alcune tematiche che a mio avviso si pongono alla base della nostra cultura, lavorando costantemente alla ricerca di inedite figure retoriche per far emergere gli aspetti più sommersi delle questioni con cui mi confronto». La sua è dunque una ricerca sperimentale che intende coniugare diversi tipi di linguaggi al fine di oltrepassare i limiti del visibile per giungere a una comprensione di una realtà non per forza tangibile.

 Marianna Leone