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Conferenza Regioni, valutazioni positive per i progetti di tutela minoranze linguistiche,

CATANZARO – La Commissione “Affari Istituzionali” della Conferenza delle Regioni, presieduta dal Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, prof. Antonio Viscomi,  ha espresso parere favorevole allo schema di decreto per la ripartizione dei fondi per il finanziamento di progetti presentati dalle Pubbliche Amministrazioni a tutela delle minoranze linguistiche storiche. Ai progetti presentati dalle amministrazioni calabresi – informa una nOta dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – sono stati assegnati 122.730 euro, pari quasi all’8% delle risorse nazionali complessive. Risorse maggiori rispetto a quelle assegnate alla nostra Regione hanno avuto la Sardegna, il Piemonte e il Friuli; poca differenza vi è con l’importo assegnato alla Valle d’Aosta; seguono le Regioni Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Veneto.

I progetti presentati e finanziati riguardano:
a)  la creazione di otto sportelli linguistici nell’ambito del progetto “Il greco di Calabria” che aggrega 12 comuni ed è stato presentato dalla provincia di Reggio Calabria;
b) la prosecuzione dello sportello linguistico già avviato a tutela del patrimonio culturale arbereshe presso quattro comuni, presentato dal comune di Caraffa di Catanzaro;
c) il progetto di valorizzazione della lingua arbereshe presentato dal comune di Firmo (CS) e destinato ad aggregare sette altri comuni;
d) la prosecuzione dello sportello linguistico e l’aggiornamento del sito web del distretto arbereshe che aggrega tre comuni, dei quali capofila è Pallagorio (KR);
e) il progetto di sportello linguistico denominato “Arberia” che aggrega cinque comuni di cui capofila è San Giorgio Albanese (CS);
f) lo sportello linguistico del comune di San Martino di Finita (CS);
g) il progetto promosso dal Comune di San Benedetto Ullano (CS) per sostenere l’uso della lingua arbereshe nei rapporti tra cittadini e amministrazione, per promuovere la cultura di origine nonché il completamento della versione arbereshe del sito istituzionale.

Il prof. Viscomi intende esprimere il suo apprezzamento per le amministrazioni che hanno partecipato alla manifestazione di interesse per la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche, sottolineando come l’aggregazione di più amministrazioni su base territoriale nella prospettiva della realizzazione di un obiettivo comune abbia costituito il vero fattore di successo e di attrazione di risorse nazionali.

Viscomi, sei defibrillatori alla Cittadella regionale

CATANZARO – Il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi, – informa una nota dell’Ufficio stampa – a seguito dell’incontro con le organizzazioni sindacali svoltosi la settimana scorsa ed alla fattiva collaborazione del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane, con il suo Dirigente generale, Bruno Zito, e con il dirigente del settore Emergenze-Urgenze del Dipartimento Tutela della Salute, Salvatore Lo Presti, comunica che nei prossimi giorni saranno installati, nei locali della Cittadella regionale, i primi sei defibrillatori. Nel contempo, al fine di assicurare le migliori condizioni di sicurezza dei lavoratori – si aggiunge nel comunicato – saranno estese le procedure di formazione per consentire l’ampliamento dei soggetti esperti idonei a farne corretto uso. Il vicepresidente Viscomi ha ringraziato «quanti hanno portato all’attenzione il problema dell’incremento dei livelli di tutela della salute, tramite l’installazione dei defibrillatori, perché, così – ha detto – si dimostra, ancora una volta, che un atteggiamento cooperativo e condiviso è l’unica strada per realizzare il bene comune».

Regione, il 26 luglio il primo incontro previsto dal progetto di elaborazione del documento di Bilancio sociale

palazzoregionecalabriaCATANZARO – Martedì prossimo, ventisei luglio, a partire dalle ore dieci, si terrà nella sala “oro” della Cittadella, il primo incontro interamente dedicato alla fase di audizione di tutti i possibili portatori di interesse in tema di pari opportunità e  “Gender budgeting” presenti in Calabria. L’iniziativa, alla quale prenderà parte, fra gli altri, anche il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, si colloca – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – nell’ambito del progetto di elaborazione e redazione del primo documento di Bilancio Sociale e di Genere della Regione Calabria. Il gruppo di lavoro interdipartimentale, coordinato dal Dipartimento “Bilancio” ha, infatti, sviluppato e definito, sin qui, il progetto esecutivo  di rendicontazione sociale articolato in diverse fasi, compresa l’ attività di interlocuzione con i vari “stakeholder” presenti su tutto il territorio regionale al fine avviare un processo di dialogo e comunicazione per la definizione degli indirizzi prioritari d’azione e di impegni futuri  a capo dell’amministrazione regionale. «L’incontro in programma – ha detto il Vicepresidente Viscomi –  vuole segnare il punto di partenza, nel più ampio percorso di costruzione del primo documento di Bilancio Sociale di questa Regione, verso una reale apertura della macchina amministrativa al contributo dei cittadini  e al loro coinvolgimento diretto nelle scelte inerenti il territorio in cui essi vivono. Il processo di dialogo e comunicazione con i portatori di interesse del territorio calabrese si aprirà dunque  affrontando le tematiche connesse alle pari opportunità e disuguaglianze di genere, inquadrando le eventuali proposte o esperienze che emergeranno nel corso dell’audizione nell’ambito del documento finale di Bilancio Sociale, non solo nella sua veste di rendicontazione  ma soprattutto in quella di programmazione delle attività da porre in essere rispetto alle esigenze di tutti i gruppi di stakeholder esterni e con riferimento a specifiche aree tematiche. Con l’auspicio di pervenire ad uno strumento di comunicazione quanto più permeato dal principio della condivisione e dell’ascolto ho ritenuto necessario coinvolgere anche il livello politico e amministrativo della Regione,  inviando a tutti gli Assessori e Dirigenti generali una comunicazione, con la quale si invita ciascuno di loro a  partecipare attivamente, assicurando la massima disponibilità, alle audizioni che verranno, di volta in volta, definite dal gruppo di lavoro. Questo doppio livello di ascolto – ha concluso Viscomi  potrà assicurare una fase di programmazione delle politiche pubbliche “socialmente responsabile” dal momento che, spesso, si tende a perdere di vista “perché” e “per chi” creare valore o semplicemente non lo si comunica in maniera appropriata». S’informa, infine, che il tavolo tematico su Bilancio di Genere e Pari opportunità sarà aperto a quanti vorranno aderirvi, compilando la scheda di richiesta-audizione scaricabile sul portale dedicato al Bilancio Sociale della Regione Calabria e inviandola al seguente indirizzo e-mail: bilanciosociale@regcal.it.

La riorganizzazione degli uffici della Regione entra nella fase finale

uffici regioneCATANZARO – «Con la registrazione odierna dei primi decreti dei Direttori generali, recanti la nomina dei dirigenti dei nuovi settori, ha preso il via la fase finale della riorganizzazione degli uffici burocratici della Regione Calabria, un impegno assunto dal Presidente Mario Oliverio sin dalla campagna elettorale».

E’ quanto afferma il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi che sottolinea con forza l’importanza del momento, dovendo essere assegnate centoventisei posizioni dirigenziali in cui sono articolati gli undici dipartimenti e le due strutture apicali delle Regione Calabria (Stazione Unica Appaltante e Audit).

L’interpello ha avuto carattere universale e ogni dirigente ha potuto esprimere le sue diverse opzioni. Alcuni dirigenti hanno espresso opzioni per un solo posto, altri per diversi posti, alcuni settori sono stati particolarmente gettonati, altri ancora non hanno visto nessuna domanda presentata. Queste circostanze hanno comportato un complesso quanto fruttuoso lavoro dei Direttori generali, impegnati a risolvere numerosi problemi di sovrapposizione e di integrazione delle varie domande presentate. Pur non essendo ancora possibile fornire dei numeri definitivi, da una prima valutazione complessiva delle scelte dei Direttori generali può ritenersi che, in una percentuale compresa tra il quaranta e il cinquanta per cento, i dirigenti lavoreranno in un dipartimento diverso da quello in cui lavorano adesso.  E che, in una percentuale tra il novanta e novantacinque per cento, il personale dirigente sarà assegnato in uno dei settori nei quali ha presentato domanda.  Tradotto in altre parole, il primo dato sta ad indicare che le esigenze di innovazione e di cambiamento sono integrate con le esigenze di continuità della macchina amministrativa, tenendo conto anche del fatto che entro la fine dell’anno diversi dirigenti andranno in pensione ed inoltre che alcuni dipartimenti hanno una caratterizzazione tecnica più marcata rispetto agli altri.

Il secondo dato sta ad indicare che quasi tutti i dirigenti saranno ora chiamati a dimostrare le loro competenze e la loro professionalità su materie da loro stessi scelte.

Come si ricorderà, il punto qualificante della riforma è il superamento della distinzione, quasi archeologica ed ormai scomparsa in moltissime amministrazioni, tra dirigenti di settore e dirigenti di servizio, con questi ultimi gerarchicamente subordinati ai primi e privi di autonomi poteri di spesa. Da qui una storica concentrazione di potere in mano ai (pochi) dirigenti di settore e una distribuzione del lavoro sulle spalle dei (molti) dirigenti di servizio.

Con l’introduzione della qualifica unica, invece, tutti i dirigenti sono ora titolati ad assumere autonome decisioni nei settori di competenza, assumendone ovviamente le rispettive responsabilità. In tal modo, il potere che prima era concentrato in quaranta posizioni, oggi sarà diluito in circa centotrenta ed ogni cittadino saprà esattamente su quale scrivania di quale dirigente si trova la sua pratica.

Maggiore trasparenza, dunque, ma anche maggiore semplificazione, grazie alla riduzione dei livelli dirigenziali e alla valorizzazione delle competenze di ciascun dirigente.

Successivamente a questa fase, l’obiettivo della Giunta sarà quello di riorganizzare e superare le Unità Operative Temporanee che hanno raccolto le importantissime funzioni e il numeroso personale provenienti dalle province, e configurare, secondo quanto stabilito dalla Delibera 541 del dicembre 2015, gli uffici regionali sul territorio.

«Per cambiare la Calabria – ha affermato il Vicepresidente Viscomi – non occorrono le rivoluzioni, ma che ognuno faccia e faccia bene il suo lavoro quotidiano: anche il muro più grande è fatto di tanti piccoli mattoni».

Viscomi ha incontrato a Roma i sindacati sul Contratto Nazionale per i lavoratori della forestazione

ROMA – Il Vicepresidente della Giunta regionale  Antonio Viscomi, su incarico del Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, accompagnato dagli assessori regionali Leonardo Di Gioia della Puglia e Gianmaria Demuro della Sardegna, ha incontrato, a Roma – come informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale –  le organizzazioni sindacali di Cgil Cisl e Uil per discutere delle questioni relative al contratto nazionale di lavoro che il personale del comparto della forestazione attende ormai da diversi anni. La questione è particolarmente delicata dal momento che occorre individuare un soggetto negoziale che possa svolgere in modo adeguato e pertinente, le funzioni di rappresentante negoziale degli enti e delle agenzie del comparto che, pur riferibili sempre alle regioni, hanno in verità diversa natura giuridica e una variegata articolazione strutturale. Nel corso dell’incontro è stata espressa una comune consapevolezza sull’importanza essenziale del lavoro forestale nella duplice prospettiva della cura del suolo (e dunque della prevenzione delle situazioni di dissesto) e della valorizzazione del territorio (anche a fini turistici). Egualmente, le parti hanno concordato sulla necessità di una migliore sistemazione ordinamentale del comparto anche al fine di evitare che divergenti pronunciamenti giurisprudenziali possano tradursi in incertezze di carattere gestionale. Le parti hanno poi focalizzato l’attenzione sulle specifiche questioni contrattuali, sia per quanto riguarda il soggetto negoziale, rispetto al quale è necessario trovare un punto di equilibrio tra l’autonomia delle singole regioni e l’esigenza di una disciplina contrattuale comune, sia per quanto riguarda i contenuti contrattuali, essendo emersa l’esigenza di rileggere alla luce degli obiettivi che si intendono raggiungere sia il modello di contrattazione sia gli specifici contenuti regolativi, tenendo conto che l’impegno di risorse pubbliche richiede specifiche procedure di controllo dei costi. A conclusione, le parti hanno deciso di far avviare, dai rispettivi organismi tecnici, una riflessione congiunta al fine di meglio comprendere le possibili soluzioni alternative da offrire alla valutazione della Conferenza delle Regioni.

Favorire l’occupazione giovanile e contrastare la fuga dei cervelli. Domani conferenza stampa alla Regione

Catanzaro ( Cz) – Domani, martedì dodici aprile,  alle 14,30, nella sede della “Cittadella”, il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, l’Assessore al Lavoro Federica Roccisano ed il Presidente di Unindustria Calabria  Natale Mazzucca, terranno una Conferenza stampa. Sarà presentato un progetto innovativo per favorire l’occupazione dei giovani laureati calabresi e contrastare l’emigrazione del capitale umano regionale. Considerata l’importanza dell’incontro, è particolarmente gradita la vostra presenza.

Viscomi all’Unical al convegno sulla ricerca “Economia della terra”

Arcavacata di Rende ( Cs) – “La vera sfida che il sistema imprenditoriale pone oggi alle istituzioni pubbliche è una sola: la velocità di decisione e di attuazione delle decisioni assunte”. Questo- informa un comunicato – è quanto dichiarato dal Vicepresidente della Regione, prof. Antonio Viscomi, all’incontro di presentazione, presso l’Università della Calabria, di una ricerca sul sistema economico e imprenditoriale calabrese dal titolo “Economia della terra. Cibo, territorio, vocazioni, sviluppo in Calabria”, promossa da Unipol e realizzata dalla stessa Università e dal centro studi “TorinoNordOvest”. Dopo gli interventi e le testimonianze di esperienze imprenditoriali di successo, caratterizzate tutte da una grande propensione all’innovazione senza perdere di vista la tradizione, il prof. Viscomi ha partecipato ad una tavola rotonda con il Presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, e il Rettore di Unical, Gino Crisci. Tre i punti segnalati dal Vicepresidente. Il primo è relativo alla frammentazione del sistema imprenditoriale calabrese, in particolare di quello agricolo: circa 140mila imprese per 500mila ettari di superficie agraria utile, con una media di 4 ettari ad azienda contro i 14 degli altri paesi europei. Segnalando la tendenziale omogeneità con il sistema amministrativo (409 comuni, di cui più della metà con solo tremila abitanti), il prof. Viscomi ha sottolineato l’importanza essenziale dei processi di riorganizzazione e di integrazione delle filiere, anche valorizzando strumenti giuridici come i contratti di rete, per venire incontro alle esigenze di un mercato sempre più esigente e complesso. Il secondo punto riguarda proprio le trasformazioni del mercato e dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti di qualità, in grado di far assaporare la cultura e la storia di una terra, ma anche sempre più liberi di scegliere grazie alle potenzialità tecnologiche. Nel terzo ed ultimo punto trattato, il Vicepresidente ha affermato:  “l’urgente necessità del sistema politico-burocratico di comprendere che il tempo è oggi un elemento essenziale della competizione economica, e che quindi i riti e i ritmi della politica e della burocrazia tradizionale devono cedere il passo ad una logica attiva del fare, sì che l’inveterata abitudine a sollevare problemi e porre ostacoli nei confronti di chi vuole operare produttivamente deve essere definitivamente superata dall’impegno nella ricerca delle soluzioni più adeguate, nell’interesse dei cittadini ed al fine di assicurare condizioni ottimali per la ripresa economica della regione”.

Nuova Area Vasta, approvato il regolamento per il funzionamento del nuovo organismo

Catanzaro ( Cz) – L’assemblea dei sindaci della Provincia di Catanzaro ha il suo regolamento per il funzionamento dell’importante organismo della nuova Area Vasta. L’atto formale destinato a disciplinare uno dei tre fondamentali organi di direzione politica previsti nello Statuto del nuovo intermedio (votato all’unanimità lo scorso anno) è stato approvato questa mattina all’unanimità dei presenti (46 i Comuni rappresentati) con la sola astensione dei Comuni di Centrache e Montauro. L’assemblea dei sindaci, convocata e guidata dal presidente della Provincia Enzo Bruno, prima dell’esame della bozza di regolamento per il funzionamento dell’assemblea, ha ascoltato il vice presidente della Giunta Regionale, prof. Antonio Viscomi, che ha informato i presenti in merito alla  proposta di legge regionale n.28/10, di cui si sta occupando la prima commissione consiliare regionale ed avente ad oggetto “Disposizioni di riordino delle funzioni amministrative regionali, di Area vasta e città metropolitane, in attuazione della legge 56/2014”. “La legge Delrio, di riforma del sistema delle autonomie locali, ha imposto un radicale stravolgimento dell’intero assetto degli enti provinciali ridefinendone la fisionomia in termini di Area vasta – ha esordito il presidente Bruno -. L’immediata approvazione del nuovo Statuto dell’Ente, che nei suoi primi articoli stabilisce l’identificazione dell’Area Vasta con gli 80 Comuni già ricadenti nel territorio della vecchia provincia, fermo restando che la legge regionale in itinere potrebbe prevedere un ampliamento di tale area) ha costituito la prima significativa tappa di una delicata transazione resa continuamente complessa dalla legislazione successiva. La Provincia di Catanzaro – evidenzia Bruno – ha sempre e  comunque recepito con prontezza le linee guida imposte dalla vigente normativa, con l’obiettivo di portare a compimento in tempi brevi il passaggio da Provincia ad Area Vasta, anche attraverso il coinvolgimento costante di tutti gli attori, comprese le organizzazioni sindacali. Così oggi, la Provincia di Catanzaro può ritenersi molto avanti nel processo di globale riassetto dell’Ente intermedio, pronta ad avere un dialogo strutturato con la Regione e con il bacino d’utenza dei Comuni. Si avvierà quindi un processo di riforma caratterizzato da una nuova forma di regionalismo”.
Il presidente Bruno, infatti, ha ricordato che alla luce delle nuove disposizioni del legislatore, le Regioni dovranno occuparsi delle competenze sancite dalla Costituzione, più specificatamente controllo, legislazione e programmazione, mentre all’Area Vasta e ai Comuni spetteranno compiti di gestione. “Si avvierà quindi un processo di riforma – dice ancora Bruno – caratterizzato da una nuova forma di regionalismo”. La prima fase del processo risulta ormai compiuta: con deliberazione unanime dell’assemblea dei sindaci del 28 aprile 2015 è stato approvato il nuovo Statuto dell’Ente; con deliberazione del presidente n.188 del luglio 2015, è stato individuato il personale per lo svolgimento delle funzioni fondamentali della Provincia e successivamente – con deliberazione del presidente n.318 del 21 dicembre 2015 – è stata ridisegnata la nuova macrostruttura dell’Ente con una globale rideterminazione dei Settori e dei servizi. Nel nuovo assetto organizzativo è stato anche previsto un servizio di assistenza amministrativa ai Comuni proprio allo scopo di agevolare il passaggio dalla vecchia Provincia al Nuovo Ente di Area Vasta, ponendo le basi concrete per il rafforzamento e la valorizzazione delle funzioni di supporto e assistenza al Comuni (attraverso, esempio, la Stazione unica appaltante dell’Area vasta. E’ già stato avviato l’iter per l’effettiva, globale attuazione delle funzioni fondamentali previste dalla legge 56/2014, tra cui anche la gestione del ciclo dei rifiuti, i trasporti, la logistica, la rete dell’istruzione e della cultura, la programmazione urbanistica. Il regolamento dell’assemblea dei sindaci, previsto dall’articolo 28 comma 6 dello Statuto della Provincia, porta a compimento la seconda parte di riorganizzazione dell’Ente. “I servizi pubblici locali devono essere affidati agli enti di Area vasta quali enti di coordinamento dei Comuni nella gestione del servizio sul territorio con notevoli risparmi sui costi di gestione del servizio a vantaggio dei cittadini evitando duplicazione o istituzioni di enti inutili – afferma ancora il presidente -. a partire dall’Ato che deve occuparsi della gestione dei rifiuti urbani. Il regolamento dell’assemblea dei sindaci, previsto dall’articolo 28 comma 6 dello Statuto della Provincia, quindi, porta a compimento la seconda parte di riorganizzazione dell’Ente”.“La sfida che abbiamo davanti è quella di costruire la Regione che verrà, quella che guarda ai prossimi vent’anni e non nel breve periodo elettorale – ha detto il vice presidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi -. La nuova geografia amministrativa non dipende solo dall’applicazione della norma ma da come si decide insieme di costruire il sistema degli Enti locali”. Viscomi si è detto “felice di avere la possibilità di parlare ai sindaci dell’Area centrale della Calabria, perché abbiamo l’opportunità di ragionare insieme e prendere in mano la situazione, altrimenti altri ragioneranno al nostro posto. Soprattutto guardando alla necessità di sistemare una realtà insostenibile: gestire 409 comuni di cui la maggior parte sotto i duemila abitanti. In questa prospettiva e all’interno di questa riflessione c’è tutto uno spazio aperto che ruota attorno alle Aree Vaste, un progetto collettivo da costruire tenendo conto che nel futuro il concetto di comunità locale non coinciderà più con quello di amministrazione locale ”. L’invito, all’insegna della “leale collaborazione istituzionale”, quindi, è quello di ragionare sulla realizzazione di Unioni e Fusioni di comune, si mettere in piedi un sistema amministrativo che parte dai sindaci. E l’approvazione del regolamento dell’assemblea dei sindaci, la struttura formale del funzionamento dell’Area Vasta, è un primo passo per affrontare la sfida della costruzione del futuro della regione”. Al dibattito hanno portato il proprio contributo il vice presidente Marziale Battaglia, il consigliere provinciale Emilio Verrengia, il sindaco di Centrache Fernando Sinopoli, di San Pietro a Maida Pietro Putame, di Pentone Michele Merante e di Stalettì, Concetta Stanizzi.  Rinviata alla prossima riunione dell’assemblea dei sindaci la nomina della commissione di garanzia che secondo il comma 3 dell’articolo 29 deve essere composta da quattro sindaci e un consigliere provinciale: sarà la prima commissione, presieduta da Davide Zicchinella, a coinvolgere i rappresentanti degli 80 Comuni per individuare al più presto una proposta largamente condivisa.

Regione, approvata la pesatura dei settori:”prevenire il rischio corruzione negli incarichi dirigenziali”

Catanzaro ( Cz) – Su proposta del Vicepresidente prof. Antonio Viscomi, la Giunta ha approvato la pesatura dei nuovi settori dipartimentali e la valutazione della relativa fascia di rischio, così portando a compimento tutto il percorso amministrativo funzionale alla riorganizzazione della burocrazia regionale avviato con la DGR del 16 dicembre 2015. E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio Stampa Regionale. Nei prossimi giorni, il Dipartimento “personale” pubblicherà la manifestazione di interesse, cioè l’atto in relazione al quale ogni dirigente proporrà la sua candidatura per uno più posizioni dirigenziali. A tal proposito, è stato dato indirizzo al Dipartimento “personale” di semplificare le procedure di interpello e di eliminare tutti gli oneri burocratici non necessari, stabilendo un termine breve per la conclusione del procedimento medesimo. La pesatura delle posizioni dirigenziali è stata effettuata sulla base di criteri condivisi con le organizzazioni sindacali che ripetono gli elementi già previsti dalla legge e dal  contratto nazionale (collocazione nella struttura, complessità organizzativa e responsabilità gestionali interne ed esterne). Il processo di pesatura è stato validato dall’Organismo interno di valutazione, quale soggetto terzo. All’esito della pesatura, i settori risultano ripartiti, come concordato con le organizzazioni sindacali, in due fasce di valore economico differente, tenendo conto che comunque con il nuovo sistema tutti i dirigenti assumeranno autonome competenze e specifiche responsabilità organizzative, gestionali e finanziarie. La fascia di rischio di ogni singolo settore, correlato al rischio di corruzione, è stata stabilita sulla base delle prescrizioni contenute nel Piano nazionale per la prevenzione della corruzione. Anche questo processo è stato oggetto di validazione complessiva da parte del Responsabile per la prevenzione della corruzione. La valutazione delle fasce di rischio di ogni singolo settore ha consentito di focalizzare l’attenzione sulle effettive situazioni del rischio di corruzione, sì che pochissimi sono ora i settori che risultano classificati in fascia bassa e quasi tutti invece in fascia alta o media. «A questo punto – ha dichiarato il Vicepresidente Viscomi  – tutto è pronto per la manifestazione di interesse, all’esito della quale ogni singolo dirigente della Regione Calabria vedrà finalmente riconosciuto il suo ruolo professionale e potrà dimostrare le proprie competenze ed abilità organizzative e gestionali. Superata questa fase, l’attenzione dovrà essere rivolta ai funzionari dell’area apicale, che dei dirigenti diventeranno i collaboratori più stretti e che meritano un investimento per il futuro”. Anche per questo motivo, oggi la Giunta ha approvato il Piano per la formazione per l’anno 2016 che, allo stato, subisce serie penalizzazioni per la riduzione drastica delle risorse imposta dalla legislazione nazionale in tema di riduzione della spesa. “Consapevoli di ciò – ha ancora detto  Viscomi – contiamo di utilizzare le risorse comunitarie per sostenere i processi di innovazione istituzionale, anche mediante la formazione: questo è quanto abbiamo scritto nel Piano di rafforzamento amministrativo presentato ed approvato dalla Commissione Europea e che ora dovrà essere attuato, a partire da una verifica delle competenze professionali effettive dei singoli dipendenti”.

Regione, approvati in giunta i rendiconti Arpacal e Arcea

Catanzaro( CZ) – Su proposta del Vicepresidente, prof. Antonio Viscomi, la Giunta ha approvato i rendiconti dell’Arpacal per gli anni 2010-2013 e dell’Arcea per gli anni 2011-2013, che saranno inviati al Consiglio regionale. In entrambi i casi, l’istruttoria sui rendiconti, compiuta dal Dipartimento Bilancio, ha evidenziato delle criticità. Per quanto riguarda l’Arcea -si legge in una nota- è stato rilevato il mancato rispetto delle normativa regionale in materia di spending review con riferimento alla riduzione della spesa di personale, alla riduzione degli emolumenti riconosciuti agli organi di indirizzo, direzione e controllo, alle spese di funzionamento nonché all’impiego di personale a tempo determinato. Per quanto riguarda l’Arpacal, – si legge ancora nel comunicato- tenuto conto che dalle relazioni dell’organo di revisione contenute nei provvedimenti di approvazione dei conti di bilancio non viene indicata alcuna violazione della normativa in materia di revisione della spesa e non viene indicata l’esistenza di debiti fuori bilancio, è emerso che formalmente risulta rispettata la normativa in materia di spending review ad eccezione della spesa per il personale e della spesa per gli organi di direzione e controllo che necessitano di approfondimenti specifici che dovranno essere messe in atto dal Dipartimento vigilante tenendo conto sia delle risultanze dell’ispezione del MEF che dei contratti sottoscritti e degli eventuali rimborsi spese effettivamente erogati a favore degli stessi. Anche in considerazione di ciò, e della necessità di ulteriori approfondimenti sull’attività gestoria degli enti, si è ritenuto doveroso demandare ai Dipartimenti vigilanti il compito di accertare eventuali responsabilità in ordine all’illegittimità delle maggiori spese effettuate, segnalando, ove necessario, ai competenti organi requirenti la presenza di eventuali danni all’erario.