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Elezioni Cosenza, Wanda Ferro: Non sarò in lista ma sosterrò Occhiuto

COSENZA – Wanda Ferro, già presidente della Provincia di Catanzaro, smentisce la propria candidatura al consiglio comunale di Cosenza dopo le indiscrezioni circolate sul web, secondo le quali la Ferro sarebbe stata tra le candidate della Lista Capra di Sgarbi. Naturalmente, nella sua qualità di coordinatrice regionale di Forza Italia, non farà mancare il proprio sostegno a Mario Occhiuto.

 

Stati generali per le Politiche giovanili. Wanda Ferro:”Evento istituzionale o manifestazione di partito?”

wanda ferroCATANZARO (CZ) – Di seguito una dichiarazione della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro:

“Ci chiediamo se gli Stati generali per le Politiche giovanili presentati oggi dall’assessore regionale Federica Roccisano siano un evento istituzionale o una manifestazione di partito organizzata con il marchio, e le risorse, della Regione. Lascia stupiti infatti che l’intervento di apertura sia affidato al segretario regionale dei Giovani Democratici, intervenuto anche alla conferenza stampa di presentazione, e che nella scaletta del programma sono previsti gli interventi dei capigruppo in Consiglio regionale del Pd e della lista “Oliverio Presidente”. Con tutto il rispetto dovuto al lavoro dell’assessore Roccisano e pur confidando nelle sue buone intenzioni, non si può lasciare considerare il tutto come una semplice leggerezza organizzativa. Questi ‘stati generali’ sembrano piuttosto degli stati molto ‘particolari’, e sembrano avere il solo obiettivo di dare una importante tribuna istituzionale al Partito Democratico e al suo movimento giovanile, che avranno l’occasione di parlare ad una platea di giovani calabresi e rappresentanti del mondo associativo e studentesco utilizzando surrettiziamente il marchio istituzionale della Regione Calabria. È  incredibile che un assessore tecnico sia stato trascinato verso una gaffe istituzionale eclatante e senza precedenti. Probabilmente l’apparato politico che si muove alle sue spalle non è riuscito a trattenere la propria arroganza, dimenticando che il mondo giovanile non coincide con quello del proprio partito, come forse tende a pensare chi proviene da una formazione di tipo sovietico. Mi chiedo perché sia stato invitato ad intervenire, con tanto di nome in locandina, il segretario dei Giovani Democratici, e non quelli dei giovani di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, o di qualunque altro movimento giovanile di centro, di destra o di sinistra. Voglio sperare che la Regione ponga subito riparo a questa gravissima mancanza, modificando il programma e invitando ad intervenire tutti i rappresentanti dei movimenti giovanili, o limitando gli interventi a quelli di chi ricopre ruoli istituzionali pertinenti con il tema affrontato. Altrimenti si tolga il logo della Regione Calabria dal manifesto dell’evento, e si inserisca più correttamente il simbolo del Pd, lasciando in carico al partito anche le spese organizzative”.

 

Renzi e l’A3, Wanda Ferro (FI): “Oliverio diserti visita del Premier a marzo”

CATANZARO – Di seguito una dichiarazione rilasciata dalla vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro:

“Nell’annunciare che il Ponte sullo Stretto prima o poi si farà, Renzi ha confermato che il 22 dicembre inaugurerà la Salerno Reggio Calabria ed ha comunicato che il prossimo 10 marzo sarà in Calabria per vedere cadere l’ultimo diaframma dell’ultima galleria del tratto calabrese dell’autostrada.

Siamo preoccupati non tanto per l’annuncio del Ponte sullo Stretto, quanto per il fatto che il presidente del consiglio ha candidamente ammesso che questa sarà l’ultima galleria dell’autostrada ad essere realizzata, vale a dire che i lavori progettati e non ancora iniziati non vedranno mai la luce.

Non siamo per niente soddisfatti di essere stati buon profeti quando avevamo salutato la fandonia dell’inaugurazione con incredulità, anzi con la certezza che si trattava di una vera e propria bufala.

l calabresi ora hanno la prova che la Salerno Reggio Calabria rimarrà un’incompiuta e che Renzi inaugurerà solo alcuni tratti dell’autostrada dato che molti altri tratti, anche se già progettati e pronti per essere appaltati, sono stati definitivamente archiviati e non saranno neanche  ammodernati perché il governo li ha cancellati dall’agenda delle priorità.

La politica di questo governo è oramai chiara: i calabresi si accontentino di un’autostrada di serie B, anzi di categoria inferiore, alla stregua della portata dilettantistica di questo governo.     

Se davvero Renzi verrà in Calabria il 10 marzo, intanto guidi lui come ha promesso, ma non si fermi alla galleria di Mormanno, prosegua più a sud, verso Reggio e si accorgerà che di tratti da realizzare ce ne se sono ancora tanti e, quando dai viadotti di Pizzo (i cui lavori sembrano destinati ad essere definitivamente archiviati)  sarà rimasto incantato delle bellezze della nostra terra, si accorgerà di aver commesso peccato per aver trascurato la Calabria e per non aver avuto rispetto delle intelligenze della nostra terra che non riescono ad assuefarsi alla ipocrisia delle verità simulate.

Tante promesse, troppe illusioni, innumerevoli sogni di tanti calabresi infranti nella faccia di bronzo del premier che continua a sorprenderci  per la spietatezza con la quale sta eseguendo la condanna a morte della nostra regione con la complicità di tanti compagni di partito che lo attendono per raccattare una briciola di potere politico e con il silenzio del governatore Oliverio che fornisce la prova della conclamata incapacità di difendere gli interessi della Calabria.

E allora l’unico modo per smentirci è uno: il 10 marzo il presidente Oliverio diserti per protesta la visita di Renzi in Calabria e forse potrà riacquistare un po’ di fiducia dimostrando che non ha alcun interesse al potere fine a se stesso ove la politica con la p minuscola si siede e sguazza in un contesto che ha ormai assunto i connotati dell’indifferenza, anzi della rassegnazione.

Il presidente Oliverio dia finalmente un segnale di affezione alla propria terra e darà prova di differenziarsi da quei politici demagogici che Gramsci definiva come gli struzzi che nascondono la testa per non vedere la realtà.”

Botta e risposta tra Wanda Ferro e Mario Oliverio sulla Film Commission

Wanda-Ferro-CATANZARO – A Wanda Ferro che ha diffuso un comunicato nel quale l’esponente di Forza Italia denunciava l’immobilismo della Calabria Film Commission “ridotta ad un rottame senza anima e senza futuro” risponde a stretto giro il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. “Il sistema cinema sta concorrendo alla grande ripresa turistica di regioni come la Puglia e la Basilicata, mentre in Calabria è stata abbandonata al suo destino: telefoni staccati, chiusura del sito internet, creditori che bussano invano alla porta” scrive  in un comunicato Wanda Ferro secondo la quale la Regione dovrebbe “adottare una forte iniziativa per fare rinascere, su basi evidentemente nuove, la Film Commission, affidandola intanto ad esperti e manager di provato valore, sulla base di un bando nazionale, e poi dotandola di risorse e di strutture. Si punti – aggiunge la forzista – anche da noi a realizzare un cineporto come quello di Bari. Si valorizzino le professionalità e i talenti calabresi, si chieda aiuto a registi come Gianni Amelio e Carlo Carlei, agli altri bravissimi registi e attori che sono costretti a presentare ad altre regioni i loro progetti, come accaduto all’indimenticabile Giuseppe Petitto che ha potuto girare il suo meraviglioso Occhi chiusi solo grazie alla Fim Commission del Trentino. La Calabria ha tutte le carte in regola per diventare uno straordinario set cinematografico: la luce, i paesaggi, il mare, il mistero della sua montagna, i volti della gente. Ci vogliono solo volontà e idee chiare. Ma la Calabria – conclude la Ferro – al tempo di Oliverio l’immobile rischia di perdere anche questa straordinaria opportunità”. Non si è fatta attendere al risposta del governatore. “Conosciamo bene l’importanza di uno strumento come la Film Commission per Mario-Oliveriola promozione del territorio e per questo stiamo lavorando per il suo rilancio. Ha ragione Wanda Ferro quando afferma che negli ultimi cinque anni altre regioni come la Puglia e la Basilicata hanno realizzato produzioni cinematografiche importanti. Purtroppo, contemporaneamente, in Calabria, con gli amici di Wanda Ferro alla Regione, la Film Commission ha prodotto, invece, oltre un milione di debiti e zero produzioni cinematografiche. Una realtà amara- prosegue Oliverio – anche questa con la quale siamo stati costretti a fare i conti e che ci ha impegnato in questo anno a chiudere i molteplici contenziosi accesi dai creditori che hanno assorbito le risorse del bilancio. Abbiamo creato le condizioni per il rilancio di questo importante strumento che consentirà anche alla nostra regione di valorizzare il suo patrimonio paesaggistico, naturalistico e culturale evitando, ovviamente, la riproposizione di pratiche che nell’esperienza di questi anni, non solo non hanno prodotto risultati positivi ma, anzi, hanno determinato danni in termini economici e di perdita di credibilità. A Wanda Ferro consigliamo di informarsi la prossima volta per evitare cattive figure che non merita”.

Ferro: “Inaugurazione A3 ennesima frottola di Renzi”

CATANZARO – La vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro, non ha perso occasione per esprimersi in merito all’annuncio fatto ieri dal premier Renzi sull’inaugurazione della Salerno – Reggio Calabria il prossimo 22 dicembre. Queste le dichiarazione della Ferro:

“Dopo la promessa dell’alta velocità in Calabria, Renzi lancia l’ennesima frottola sull’inaugurazione dell’autostrada Sa-Rc fissando la data dell’inaugurazione per il 22 dicembre.

La bufala del presidente del consiglio è stata salutata dai giornalisti presenti in sala da un fragore di ilarità e sghignazzate che la dicono lunga sulla credibilità dell’ambizioso boy scout, che farebbe bene ad evitare le offese all’altrui intelligenza.

Fu proprio il ministro Del Rio a sconfessare Renzi sull’Alta Velocità, chiarendo immediatamente che per risparmiare il 70% l’Alta Velocità, da Salerno a Reggio Calabria, sarebbe stata un po’ meno veloce di quella del Nord, 200 chilometri orari anziché 300, un’Alta Velocità di serie B.

Ma, in prossimità delle imminenti elezioni amministrative, qualcuno avrà ricordato a Renzi che anche i cittadini del Sud e della Calabria votano ed ecco, dunque, che al pari dei migliori prestigiatori il presidente del consiglio fissa la data dell’inaugurazione della Salerno-Reggio: in realtà la pietra tombale su un’opera per la quale ha tagliato finanziamenti, bloccando l’ipotesi di un possibile ammodernamento dei tratti rimasti.

“Il tutto grazie all’opera del governo Renzi”, per riprendere l’incredibile commento di Magorno.”.

Ma per Renzi e per i suoi fedeli calabresi, poco importa se sarà inaugurato qualche tratto mentre l’autostrada resterà ancora per decenni un’incompiuta, l’importante è esserci, tagliare un nastro e continuare lo show.

Ci scusi il presidente Renzi, ma non riusciamo ad assuefarci alle bugie, all’ipocrisia delle parole, in un paese dove il governo definisce “riduzione delle tasse”, l’aumento della pressione fiscale attestata da tutti gli istituti ufficiali di ricerca.

Renzi venga ora in Calabria e non il 22 dicembre quando magari sarà inaugurato un pezzetto di bitume fatto e rifatto, percorra per intero i 440 km della Sa-Rc che attendono di essere ultimati dal 1966, guidi davvero lui la macchina e si accorgerà che la Calabria non è la sua Firenze dove è consentito sperperare cifre da capogiro per la nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità o per la variante di Valico che serve a risparmiare solo 5 o 6 minuti di tragitto.

I calabresi saranno lieti di accompagnarlo tra la gente che grida giustizia sociale e avrà occasione di misurarsi con la povertà, il disagio e con tutte le altre condizioni che, per sua fortuna, non ha mai avuto modo di conoscere.

Continui pure a fare annunci e proclami, ma per favore non offenda l’intelligenza e la dignità dei calabresi: molti tra noi sanno che “Cristo si è fermato ad Eboli”, e non saranno certo le parole del pifferaio magico a fargli proseguire il cammino.

Wanda Ferro: “La Regione dimentica Raf Vallone nel centenario della nascita”

CATANZARO –  La vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro, ha rilasciato oggi una dichiarazione che di seguito pubblichiamo:  “La cultura e la memoria storica sono state cancellate dall’attuale governo regionale. Una scelta che si rispecchia totalmente nella volontà di lasciare senza guida questa delega strategica. L’ennesima, imperdonabile disattenzione, riguarda il centenario della nascita di uno dei più grandi calabresi di tutti i tempi, Raf Vallone, ricorrenza che si è verificata lo scorso 17 febbraio. Pur appartenendo ad una cultura opposta a quella di Raf Vallone, che è stato un’icona della sinistra, non posso che inchinarmi davanti alla straordinaria carriera di un uomo che è rimasto tenacemente legato alla sua Tropea e alla sua Calabria. Calciatore, giornalista, ma soprattutto attore che ha dato il volto e l’anima ai protagonisti di film che hanno fatto la storia del cinema italiano, da Riso amaro al Cammino della speranza, da Non c’è pace tra gli ulivi a Teresa Raquin, e tanti altri ancora. Non una riga, non un messaggio, non un comunicato stampa è stato speso dal presidente Oliverio che, da quanto mi risulta, tiene per sé la delega alla cultura, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Inutile perfino parlare di progetti ed iniziative per ricordare il grande Raf. Nessuna traccia. La Calabria ai tempi di Oliverio sembra avere perso definitivamente l’anima e le radici. Forse ancora si potrebbe fare in tempo per onorare Vallone, legando il suo nome alla stupenda Tropea, dalle cui balconate l’attore si affacciava, ogni estate, rapito dalla bellezza del mare”.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Le reazioni

Foto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 RomaPoliticaCamera dei Deputati - ddl RiformeNella foto L'aula della CameraPhoto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 Rome (Italy)Chamber of Deputies - ddl ReformsIn the photo

GRUPPO DEI DEPUTATI CALABRESI DEL PD – Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del Pd presenteranno un’interrogazione parlamentare sul caso Cosenza. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico-amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma è innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale. Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma è anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo. Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora una volta è prevalsa l’irresponsabile vanità. E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni. A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinità” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore”.

Salerno-NazzarenoNAZZARENO SALERNO (Consigliere regionale Forza Italia) – La situazione deflagrata su Cosenza è la conferma di una fallimentare gestione di Forza Italia a livello regionale caratterizzata da tensioni derivanti dall’incapacità di trovare equilibri e di svolgere un efficace ruolo di mediazione. Non solo è mancato un dialogo costruttivo ma sono stati alimentati sospetti e incertezze in un contesto di anarchia nel partito. Se a Cosenza, città della coordinatrice regionale, succede questo, è evidente l’assenza di una guida riconosciuta. Di più, viene certificata la mancanza assoluta di presenza sul territorio, di attività di partito, di corretta interazione. Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni consentendo una reale riorganizzazione di un partito che ha la forza per rinascere e tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l’elettorato di centrodestra e per quei cittadini che, pur non avendo una connotazione politica definita, non si riconoscono negli schemi e nei metodi della sinistra. Il presidente Berlusconi, con il suo carisma e la sua indiscussa leadership, faccia definitivamente chiarezza e individui la personalità più idonea per avviare il processo di ricostruzione. Bisogna infatti agire con celerità: la posizione assunta dall’amico Luca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante. Il nostro partito deve essere inclusivo e valorizzare gli uomini che possono dare un serio contributo al partito ed alla comunità. Scelte casuali, non condivise o addirittura dettate da interessi specifici portano a gravi allontanamenti. Occorre ripartire dai nostri valori e per fare ciò deve essere ricostituito quel senso di appartenenza che è stato annacquato a causa di azioni ingiustificate e controproducenti. In una città come Cosenza non ha senso non presentare il simbolo del partito, il messaggio sarebbe devastante. Basta con la vaghezza e la superficialità: si deve cambiare e subito.

Enzo PaoliniENZO PAOLINI (Consigliere comunale Pse) – Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino. La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l’amministrazione comunale di Cosenza ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole. La magistratura ha già da tempo constatato l’esistenza di “rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell’azione amministrativa” posti in essere al Comune di Cosenza. In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza “si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi”. Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili. Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l’omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio. Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra, ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l’esigenza di cambiamento e di chiarezza, di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo. Questi i motivi politici di un atto, quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale.

Wanda-FerroWANDA FERRO (Forza Italia) – La decisione di alcuni consiglieri comunali cosentini di fare cadere l’amministrazione Occhiuto è una ulteriore pagina buia scritta da quella classe politica calabrese autoreferenziale e arrogante, che opera in spregio agli interessi della collettività e a difesa delle rendite di pochi. Non v’è altro modo per interpretare lo scioglimento del Comune di Cosenza, una manovra politica che appare, oltre che dannosa per l’intera comunità cosentina, insensata perché arrivata in prossimità della scadenza naturale della legislatura. I firmatari delle dimissioni hanno il dovere di spiegare ai cittadini le ragioni ed i termini dell’operazione, ammesso che ve ne sia qualcuna capace di convincere i calabresi che si tratti davvero di una strategia politica, e non dettata da ripicche o regolamento di conti o coinvolgimenti di carattere individuale le cui origini vanno forse ricercate nelle vicende che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali. Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall’esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell’opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità. In tale direzione ritorna prepotentemente di attualità la vicenda del referendum contro il nuovo statuto regionale, che ha indotto alcuni esponenti dell’opposizione a non aderire alla sottoscrizione ed altri, addirittura, a ritirare la firma già apposta in nome di una presunta salvaguardia delle finanze regionali, le quali andrebbero invece custodite mediante una reale contrazione e revisione della spesa che però al momento non appare perseguibile dal governo di centrosinistra, per via degli svariati interessi, pur legittimi, di pochi o tanti imprenditori impegnati sia in politica che nei vari settori dell’economia. Ancora una volta gli interessi di pochi e i giochi di potere hanno prevalso sugli interessi di una intera città e dei suoi cittadini.

Giuseppe MazzucaGIUSEPPE MAZZUCA (Consigliere comunale capogruppo Pse) – La fine dell’esperienza Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza apre una fase nuova che porterà, da qui a pochi mesi, a nuove consultazioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella fine di questa consiliatura si sono assunti questa responsabilità perché convinti della necessità di porre fine ad una esperienza complessivamente negativa, caratterizzata da una gestione di potere autoritaria e opaca. Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni  chiediamo di avviare senza indugi una bonifica del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici. Per quanto ci riguarda la fine anticipata della consiliatura è da considerarsi una operazione di salute pubblica necessaria per acquisire consapevolezza della reale situazione lasciataci in eredità dall’amministrazione Occhiuto e per mettere i cittadini nella condizione di scegliere, con coscienza, da chi farsi governare.

antonio caridiANTONIO CARIDI (Senatore Forza Italia) – Le dimissioni forzate del sindaco cosentino, Mario Occhiuto, rappresentano la situazione emblematica di un contesto politico in seria crisi per i giochi di potere. Questa manovra vigliacca avrà dirette conseguenze per i cittadini di Cosenza che hanno scelto di essere rappresentati da un’amministrazione, costretta a scomparire per intrallazzi di palazzo. La nomina del commissario che andrà a traghettare il comune fino alle prossime elezioni non rappresenterà certamente un rilancio per Cosenza, soprattutto in ottica di completamento dei progetti avviati dalla ormai ex amministrazione comunale. Si deve tenere presente che lo schiaffo morale è stato dato ai cittadini, alla vera forza del contesto cosentino, a chi risponderà certamente presente alle prossime elezioni rimarcando, sicuramente, il riconoscimento nei confronti di Mario Occhiuto che ha fatto tanto per Cosenza. La politica non è questo, la politica deve avvicinarsi alla gente, la politica non può eclissare le decisioni popolari solo ed esclusivamente per trarre benefici. Palazzo dei Bruzi sarà in difficoltà adesso.

orsomarso-fausto-pdlFAUSTO ORSOMARSO (Consigliere regionale Gruppo Misto) – La vicenda di Cosenza, cronaca annunciata di quanto si è consumato in parallelo nei mesi scorsi in Consiglio regionale e in Parlamento, è lo specchio dell’Italia di Renzi e della sua annunciata rottamazione. Si commenta da sé’: in uno scenario nazionale che ha dimenticato il Sud con il complice silenzio della deputazione calabrese di questo Governo abusivo e con un Governo regionale che ha consumato il suo primo anno e mezzo impegnato in una guerra tra bande più che sui problemi della Calabria. I cittadini di tutta la Calabria avevano una sola speranza riconoscendosi tutti in quello che la politica aveva in solo quattro anni realizzato nella città di Cosenza. In Calabria la sfida epica all’orizzonte non sarà tra le sigle della destra o della sinistra ma tra la conservazione che distrugge e la speranza che ci siano istituzioni in grado di funzionare nell’interesse diffuso dei cittadini. La battaglia di giugno a Cosenza sara’ l’Armageddon tra un vecchio Sud e la speranza nel nuovo.

gregorio fontanaGREGORIO FONTANA (Responsabile nazionale organizzazione di Forza Italia) – Pieno sostegno e totale fiducia del Presidente Berlusconi e di Forza Italia, alla coordinatrice regionale on. Jole Santelli e al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Si è provveduto a sospendere in via immediata, ai sensi dell’articolo 59 dello statuto di Forza Italia Luca Morrone, per aver messo in atto, disattendendo le indicazioni degli organi regionali e nazionali del partito, comportamenti tali da determinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cosenza, convintamente sostenuta da Forza Italia, creando così un grave danno e pregiudizio alla vita amministrativa della città e all’immagine e alla credibilità politica del movimento. Si è inoltre provveduto a sospendere, ai sensi dell’articolo 59, il consigliere regionale Ennio Morrone, per avere in reiterate occasioni e con comportamenti conseguenti, favorito, supportato indotto atti orientati alla destabilizzazione dell’amministrazione comunale di Cosenza.

 

Wanda Ferro: “FI si concentri sull’opposizione ad Oliverio”

Wanda-Ferro-205x120Wanda Ferro, vice coordinatrice regionale di Forza Italia, ha espresso una dichirazione sulla situazione del suo partito, auspicando che si concentri “sull’opposizione ad Oliverio più che sulle polemiche interne”.

Di seguito, riportiamo la dichiarazione in forma integrale.

Forza Italia deve onorare gli impegni presi con i calabresi conducendo un’opposizione dura, seria e responsabile contro un governo regionale che si sta distinguendo per immobilismo, inefficacia e incapacità di relazionarsi con il governo nazionale in maniera proficua per gli interessi della regione. Mentre molti dei calabresi che nel novembre dello scorso anno hanno dato fiducia al centrosinistra oggi si sentono delusi e traditi, e mentre scende in maniera rapida ed inesorabile il gradimento per un governo nazionale che dimostra di ignorare gli interessi della Calabria e soprattutto di non tenere in alcuna considerazione il governo guidato da Oliverio, perdersi nelle polemiche interne è un suicidio politico. L’intero partito regionale, a partire dalla rappresentanza in consiglio regionale, dovrebbe mettere alle corde Oliverio e la sua maggioranza, colpire sui tanti punti deboli di un’azione di governo che ha l’andatura lenta di un bradipo, condizionata dai contrasti interni, incapace di incidere  nonostante l’urgenza e la gravità delle questioni che interessano il presente e il futuro dei calabresi. In questo scenario, e mentre nel Paese il centrodestra lavora per ricostruire il rapporto di fiducia con la maggioranza moderata, è incomprensibile che la lotta di Forza Italia in Calabria appaia rivolta all’interno piuttosto che contro il centrosinistra: si rischia di dare ai calabresi l’impressione di un partito attento più alle nomine e alle questioni personali che ai problemi reali dei cittadini. Quanto avvenuto anche durante la campagna elettorale regionale – in un contesto politico nazionale già di per sé proibitivo e con la pesante eredità di un’interruzione traumatica della precedente legislatura – dovrebbe avere insegnato che il nostro elettorato non ama le divisioni e la litigiosità. Va piuttosto dato merito alla nostra coordinatrice Jole Santelli di avere lavorato per la tenuta di Forza Italia in Calabria in un momento difficilissimo per il centrodestra nell’intero Paese, impegnandosi per la riorganizzazione del partito, il coinvolgimento di forze fresche e capaci, senza trascurare l’impegno parlamentare rivolto alla difesa degli interessi dei calabresi nei confronti di un governo nazionale sempre più nemico e ostile. Forza Italia deve ritrovare unità e coesione mentre sono alle porte le prossime elezioni amministrative in grandi città come Cosenza e Crotone, che rappresenteranno una cartina al tornasole per attestare la delusione dei calabresi per il malgoverno del centrosinistra, ma anche un banco di prova importante per Forza Italia e per il percorso da costruire con tutto il centrodestra“.

Wanda Ferro: bisogna fare gruppo per risolvere il problema della sanità calabrese

CATANZARO –  La nuova polemica tra il Commissario alla sanità Scura e il Governatore Oliverio sull’integrazione tra le aziende ospedaliere “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini“, appare come una vera e propria farsa alla quale porre fine nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini. Nel corso degli ultimi mesi si sono susseguiti incontri, convegni, consigli comunali, tavoli paritetici, appuntamenti cordiali e polemiche furibonde, entusiasmi e accelerazioni, delusioni e battute d’arresto, che si sono risolte in una dichiarata e non meglio precisata “pausa di riflessione” dei giorni scorsi, dopo che anche il Rettore Quattrone si è espresso per la necessità di una riflessione sui tempi di attuazione, all’indomani della lettera di Oliverio sul rinnovo dell’intesa tra Regione e ateneo scaduta da anni”.

Lo ha affermato Wanda Ferro, esponente del Partito di Forza Italia. wanda-ferro

“La nuova Azienda Ospedaliera “Renato Dulbecco“, se mai vedrà la luce, ha di certo soltanto il nome – afferma – mentre la sostanza è avvolta nel fumo della confusione. Quando non si hanno le idee chiare, quando non si sa come procedere, si cambia il nome alle cose e tutto sembra risolto. L’unica cosa che appare concreta, che però viene sottaciuta, è che l’unione, l’accorpamento, la fusione o ciò che si deciderà di fare delle due aziende ospedaliere, è che verranno sottratti 400 posti letto al territorio e che non c’è più traccia dei finanziamenti destinati alla costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, la cui realizzazione era programmata da tempo insieme agli altri nuovi ospedali della Regione.

Sino ad ora i protagonisti della vicenda hanno soltanto contribuito ad accrescere quel senso di precarietà che attanaglia i tanti bravi operatori sanitari che svolgono quotidianamente con competenza e professionalità il proprio lavoro, ma che vorrebbero conoscere una volta per tutte il loro destino e quello dei propri pazienti. La Giunta regionale ed il governatore Oliverio, dopo la “bufala” dell’azienda unica regionale di cui si è persa ogni traccia, predispongano – conclude Wanda Ferro – un disegno di legge sull’accorpamento delle aziende ospedaliere Pugliese e Mater Domini capace di dare risposte agli operatori sanitari ed ai cittadini bisognosi di cure”.

Wanda Ferro contro Oliverio: ” Il conferimento nelle discariche private? Un’altra promessa non mantenuta”

Wanda-Ferro“La proroga del conferimento dei rifiuti nelle discariche dei privati con un costo di oltre 35 milioni di euro per la Calabria rappresenta un’altra promessa non mantenuta da parte del presidente Oliverio, che oggi dovrebbe “confessare” di avere sottovalutato tutti i  problemi  della nostra regione pur promettendone una tempestiva soluzione con atteggiamenti di propaganda capaci di suscitare persino l’invidia di Renzi”dichiara Wanda Ferro vice coordinatrice regionale di Forza Italia.

Sulla mancata risoluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti vertono le dichiarazioni della Ferro, che recrimina, al presidente della Regione, di non aver ancora provveduto alla risoluzione nonostante le proroghe concesse in scadenza a dicembre 2015.

“Viene da chiedersi come mai il governatore non abbia adottato, da presidente della Regione, la proposta relativa al piano di gestione dei rifiuti inviata  alla Regione da se stesso quando era presidente della Provincia ed abbia invece approvato un disegno di legge che proroga il  conferimento  dei rifiuti nelle discariche dei privati con un costo di oltre 35 milioni di euro sino a tutto il 2017 con estensione sino a tutto il 2018 se sarà trovata la copertura finanziaria” continua la Ferro insinuando che il presidente Oliverio non abbia mai presentato, in qualità di presidente della Provincia di Cosenza, una proposta relativa al piano di gestione dei rifiuti meritevole di valutazione o che tale proposta, contenesse la proroga di tre anni del termine per conferire i rifiuti nelle discariche dei privati al costi di 35 milioni di euro.

“Accogliamo volentieri l’invito del presidente Oliverio ad evitare divisioni e strumentalizzazioni politiche sui grandi problemi che interessano la Regione, ma egli stesso dovrà respingere la tentazione della facile propaganda per poi dovere ammettere di non essere in possesso della bacchetta magica per risolvere i problemi e mantenere le promesse fatte ai calabresi” conclude l’ex presidente della provincia di Catanzaro.