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Nicodemo Oliverio: “Rafforziamo il comparto olivicolo”

200px-Nicodemo_OliverioRoma – “Il Piano Olivicolo Nazionale, che dovrà realizzarsi anche con risorse regionali, deve basarsi su una strategia di interventi sulla struttura produttiva, sulla qualificazione produttiva, sul miglioramento della strutturazione della filiera e su politiche di promozione sempre più efficaci”. Lo ha detto il deputato Nicodemo Oliverio, capogruppo del Pd in Commissione agricoltura alla Camera dei Deputati in occasione della settima Giornata della Cultura del Vino e dell’Olio, promossa dall’associazione Italiana Sommelier, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Oliverio ha quindi elencato quali sono i risultati che le istituzioni devono centrare: “Rafforzare la competitività del comparto olivicolo; orientare il mercato, evitando il rischio di abbandono; mettere in campo, senza ulteriori indugi, il Piano Olivicolo Nazionale; applicare le norme sull’etichettatura previste anche dalla legge “salva Olio”; rafforzare la lotta alla contraffazione, non solo alle frontiere ma anche lungo tutta la filiera; monitorare le fasi dell’acquisizione dell’olio proveniente dall’estero e innovare, mantenendo la sua identità, l’olio extravergine.

In particolare – ha concluso il deputato – è indispensabile contrastare pirati e criminali che sottraggono al nostro sistema economico significative risorse e rendere effettiva l’interdizione dell’esercizio dell’attività imprenditoriale per coloro che commettono i reati di contraffazione e di frode alimentare”.

Si è tolto la vita il ragazzo scomparso da Pietrafitta. Era andato in cerca di funghi. Il cordoglio del sindaco

Bosco della silaPietrafitta – Era uscito per andare in cerca di funghi intorno alle 15 di lunedì pomeriggio, ma in serata ancora non aveva fatto ritorno. Per questo i familiari di un giovane di 17 anni di Pietrafitta, con il calare della sera, avevano allertato le forze dell’ordine per denunciarne la scomparsa. Carabinieri, Vigili del Fuoco, militari della finanza e operatori del soccorso alpino hanno così cominciato le ricerche, con il telefono cellulare del ragazzo che continuava a squillare a vuoto. Finché nella notte è arrivata la macabra scoperta. Il diciassettenne è stato ritrovato impiccato ad un albero. Secondo quanto si è appreso dunque, si tratterebbe di suicidio, anche se al momento, non sono chiari i motivi del tragico gesto. Secondo quanto si è appreso, il ragazzo uscendo di casa aveva portato con sé anche un paniere, all’interno del quale si suppone avesse nascosto la corda che gli è poi servita per portare a termine l’insano gesto. Si sarebbe poi recato in un fondo adiacente l’abitazione di proprietà del nonno dove si sarebbe poi tolto la vita. La comunità di Pietrafitta è fortemente scossa. Il giovane era solare, appartenente ad una famiglia di ottimi principi. Non aveva dato alcun segnale che potesse far presagire un simile epilogo. Frequentava il liceo scientifico Fermi di Cosenza. Il sindaco di Pietrafitta, Antonio Muto, ha espresso il proprio cordoglio, anche a nome della cittadinanza: “Conoscevo personalmente il ragazzo, i suoi genitori e la sorellina. Quando abbiamo appreso della sua scomparsa ci siamo tutti mobilitati, pensando ad una disgrazia, certamente non al suicidio. Siamo addolorati e ci stringiamo con un forte e ideale abbraccio alla famiglia, nel ricordo di questo giovane educato, tranquillo, senza alcun vizio, che mancherà a tutti noi”. Un gesto inspiegabile sul quale le forze dell’ordine tenteranno di fare chiarezza.

Individuati i due presunti assassini del piccolo Cocò Campilongo

Cassano allo Jonio – Svolta nelle indagini dell’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di soli tre anni ucciso e bruciato in auto a Cassano allo Jonio il 16 gennaio 2014, insieme al nonno, Giuseppe Iannicelli di 52 anni e alla compagna di questi, Ibtissam Touss di 27 anni. I carabinieri del Ros hanno individuato i presunti autori dell’efferato delitto. Si tratta di Cosimo Donato di 38 anni, e Faustino Campilongo di 39 anni, ai quali il provvedimento di arresto è stato notificato in carcere a Castrovillari poiché sono detenuti per altra causa.Auto bruciata campolongo

Secondo quanto si è appreso Giuseppe Iannicelli , temendo per la sua vita, portava sempre con sé il nipote utilizzandolo come scudo protettivo proprio per dissuadere i suoi nemici dal compiere agguati nei suoi confronti. Una precauzione che non è servita, poiché nel gennaio del 2014 i suoi sicari non si sono fatti scrupoli nel compiere il barbaro omicidio, nonostante la presenza del piccolo nell’auto data poi alle fiamme. I militari dell’arma hanno inoltre connotato l’episodio criminale nelle dinamiche tipicamente mafiose che insistono nel territorio della sibaritide. Il delitto sarebbe da collegare a contrasti per la spartizione dei proventi del traffico della droga. Secondo quanto riferito dai carabinieri Iannicelli, legato alla cosca degli zingari che gestisce il traffico della droga nella zona dell’alto Jonio cosentino, avrebbe tentato di assumere un ruolo autonomo e per questo motivo sarebbe stato assassinato. Il giorno della strage Iannicelli, la sua compagna marocchina e il piccolo Cocò, viaggiavano a bordo di una Fiat Punto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la vettura sarebbe stata affiancata da un’utilitaria con a bordo due uomini che con un pretesto avrebbero costretto Iannicelli a seguirli. Raggiunto uno spiazzo di campagna, in una zona isolata, i due killer avrebbero sparato a bruciapelo prima a Iannicelli e alla sua compagna, poi al bambino seduto sui sedili posteriori. Ai tre corpi venne poi dato fuoco. Come si ricorderà anche Papa Francesco rivolse al piccolo Cocò un pensiero e una preghiera in occasione dell’Angelus in piazza San Pietro: “Chi ha ucciso un bambino così piccolo, con un accanimento senza precedenti nella storia della criminalità, si penta e si converta”, aveva detto il Pontefice, che qualche mese dopo incontrò anche il padre del bimbo, detenuto nel carcere di Castrovillari, in occasione della sua visita in Calabria.

Cosimo Donato e Faustino Campilongo sono rinchiusi nel carcere di Castrovillari per una tentata estorsione. Avrebbero preteso da un imprenditore locale, anche con ripetute minacce, di essere assunti fittiziamente. In sostanza volevano essere pagati ma senza prestare alcuna attività lavorativa. Per questo nel dicembre 2014 sono finiti agli arresti.

I particolari dell’operazione saranno resi noti tra poco nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la sede del Comando Provinciale dei carabinieri di Cosenza, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.

Arrestati i presunti killer di Cocò. Il premier Renzi ringrazia le forze dell’ordine

Foto post di RenziROMA – Il premier Renzi, attraverso un posto su facebook, ringrazia tutte le persone che hanno consentito di fare luce sull’assassinio del piccolo Cocò Campolongo. “Vorrei esprimere la gratitudine mia e del governo agli inquirenti, alle forze dell’ordine e a tutti i servitori dello Stato che hanno raccolto gravi indizi su killer e mandanti del terribile omicidio del piccolo Cocò, il bimbo di 3 anni ucciso e poi bruciato a Cassano allo Jonio – si legge sul social network – Niente potrà sanare il dolore per l’accaduto, ma sono e siamo orgogliosi delle italiane e degli italiani che ogni giorno combattono contro la criminalità e per la giustizia: Grazie”.

Monsignor Galantino sull’arresto dei presunti assassini del piccolo Cocò

Nunzio Galantino“Quando, grazie all’opera meritoria della magistratura e delle forze dell’ordine, si arriva alla conclusione, o almeno alla presunta conclusione, di una vicenda che ha scosso così tanto non solo il territorio di Cassano allo Jonio, ma tutta l’Italia, non dimentichiamo che anche il Santo Padre ricordò il piccolo Cocò soltanto qualche giorno dopo l’omicidio, rimane l’amarezza, ma almeno riusciamo a capire qualche cosa di più e si può intervenire di più”. Sono le parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e Vescovo Emerito di Cassano allo Jonio, rilasciate in esclusiva per ottoetrenta.it a commento dell’operazione che ha portato i carabinieri ad individuare i presunti responsabili della morte del piccolo Nicola “Cocò” Campolongo.

“Non guardo solo al fatto penale che deve avere la sua rilevanza – ha aggiunto il presule – non guardo solo al discorso della responsabilità che va accertata. Guardo alla conoscenza delle cause da cui possono scaturire certe barbarie. La conoscenza delle cause ci portano a impegnarci di più nella testimonianza della fede e nell’educare, perché certe realtà e certe situazioni trovano spazio dove c’è poca educazione, dove manca la formazione, dove non c’è la sensibilità e dove c’è poca vita di fede seriamente vissuta”.

Amministrative Cosenza, il 16 ottobre Lucio Presta annuncerà la sua candidatura a sindaco?

Lucio PrestaCosenza – L’invito non lascia trapelare nulla, ma Lucio Presta non ha mai nascosto le sue ambizioni. Al contrario, è stato il primo ad annunciare la propria volontà di candidarsi a sindaco di Cosenza. Adesso questo auspicio potrebbe essere ufficializzata. Il noto manager dello spettacolo ha infatti convocato la stampa presso la sede della sua associazione culturale Amo Cosenza “per informarvi – si legge nella nota – sulle mie intenzioni circa le elezioni comunali di Cosenza della prossima tornata”. L’appuntamento è per il 16 ottobre alle ore 12.

Crotone, confisca di beni a presunto esponente di ‘ndrangheta

Crotone – Beni per un ammontare complessivo di 387 mila euro sono stati confiscati dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone nei confronti di un presunto affiliato alla locale cosca Farao-Marincola. Il provvedimento, disposto dal Tribunale, ha riguardato un appartamento, quattro unità immobiliari, di cui due appartamenti, un opificio e un negozio adibito a depositoguardia-di-finanza-auto.

Il taekwondo internazionale a Spezzano Albanese

Il manifesto dell'iniziativa
Il manifesto dell’iniziativa

Spezzano Albanese – Per iniziativa della Asd Invictus, Spezzano Albanese ospiterà il 28 e 29 novembre prossimi lo South Italy International Open Taekwon-Do Championship, evento internazionale di Taekwondo articolato in due giornate.

La prima si aprirà con uno stage tecnico del Master Maurizio Troiano, cintura nera VII Dan e DT della squadra italiana. A seguire appuntamento con il corso arbitrale del maestro Ivano Diodati campione d’Italia per  8 volte, pluricampione europeo e mondiale, ora arbitro internazionale e responsabile della formazione arbitri della ITF Taekwon-Do Italia. Diodati peraltro è l’unico a godere in Calabria della certificazione di istruttore internazionale.

Il giorno successivo, il 29 novembre, si svolgerà una giornata di gare di forme e combattimento aperto  a tutte le età e livelli cintura di ITF.

L’ Asd Invictus nel marzo scorso ha vinto il Campionato Italiano a Rimini. All’evento del 28 e 29 novembre, che si svolgerà nel Palazzetto dello sport di Spezzano Albanese, è prevista la partecipazione di numerose delegazioni provenienti anche dall’estero.

Anna Maria Schifino

Maurizio Troiano
Maurizio Troiano
Ivano Diodati
Ivano Diodati

Cosenza, Giovani Democratici, in 60 abbandonano il PD

Cosenza – tessera_GDLe ultime scelte politiche del Pd e di Renzi non sono andate giù ai Giovani Democratici di Cosenza, tanto che, di 67 iscritti al circolo bruzio intitolato a Valarioti, addirittura in 60 hanno deciso di lasciare il partito. “All’origine della nostra scelta – si legge in un comunicato a firma del segretario del circolo Saverio Sapia – c’è il profondo dissenso, maturato soprattutto negli ultimi mesi, nei confronti delle principali scelte del Partito Democratico sia a livello nazionale che locale. Il Pd di Matteo Renzi ha abbandonato i suoi tradizionali riferimenti sociali a favore dell’adozione delle peggiori pratiche trasformistiche, tipiche delle fasi più infauste della storia italiana”. Sapia critica aspramente sia l’alleanza stretta a livello nazionale con Alfano e Verdini, sia il tenore delle riforme operate a livello istituzionale e nel mercato del lavoro che coincidono di fatto, secondo lo stesso Sapia, con gli obiettivi dichiarati dalla destra berlusconiana.

“Anche a livello locale la militanza nel Pd era divenuta sempre più faticosa per via dell’assenza di spazi di dibattito democratico. I circoli e gli altri organi di partito sono solo strumenti di potere saldamente in mano ai vari big locali che pesano il proprio consenso personale con le tessere. Da questo punto di vista, se già durante la segreteria Bersani poco era stato fatto per ridurre il potere dei capibastone locali, durante quella guidata da Matteo Renzi le cose sono persino peggiorate. Gli organi interni al partito sono svuotati di qualsiasi funzione e, ai giovani e meno giovani che si avvicinano alla politica non resta che accodarsi al politico di turno e vivere la passione dell’impegno politico in questa forma degenerata nella speranza di ottenerne magari qualche beneficio personale.

In questo contesto – prosegue la nota – l’unico spazio democratico che siamo riusciti a costruire è stato il circolo dei Giovani Democratici di Cosenza che abbiamo deciso di intitolare a Giuseppe Valarioti. Sono stati dieci mesi carichi di passione, organizzazione e impegno che non abbiamo intenzione di disperdere adesso che abbiamo deciso di lasciare il Pd”. Quest’ultimo passaggio lascia intendere che i Giovani Democratici cosentini che hanno deciso di lasciare il Pd, sono comunque determinati a recitare un ruolo da protagonisti nella prossima tornata elettorale. “Continueremo a fare politica – conclude Sapia – e daremo il nostro contributo al processo di formazione del nuovo soggetto politico di sinistra”.

Tre gol del Corigliano sul terreno della silana

San Giovanni in Fiore – Corigliano festante al Valentino MazzolaUna doppietta di Brillante e un gol di Bruno consentono al Corigliano di vincere in trasferta sul terreno della Silana con un rotondo 3-0. La formazione di mister Cipparone si mantiene così a diretto contatto con la capolista Luzzese. Per Sarli e compagni settimana da incorniciare anche in virtù della vittoria sul Trebisacce in coppa che ha permesso la qualificazione della compagine jonica ai quarti di finale come unico club di Promozione. Da segnalare alcuni tafferugli tra le tifoserie, con un sostenitore coriglianese costretto a ricorrere alle cure dei sanitari per un taglio da vetro. Domenica prossima a Corigliano sarà di scena il Soverato Davoli.