Corbelli: «Rintracciata e liberata in Libia la mamma del piccolo Cisse»

CATANZARO  – «Ce l’abbiamo fatta. La storia del piccolo Cisse ha avuto un lieto finale. Anche la mamma del piccolo Cisse, il bambino ivoriano di 5 anni sbarcato al porto di Corigliano il 15 luglio scorso, è stata rintracciata e liberata dal centro lager in Libia dove era stata rinchiusa dalla metà di luglio». E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha sino a pochi giorni fa ricoperto l’incarico di delegato della Presidenza della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani. «La mamma di Cisse, Fofana Nabitou, sta in questo momento ritornando nel suo Paese, la Costa D’Avorio, da dove adesso, con un corridoio umanitario – grazie sicuramente anche all’intervento del Presidente della Regione, Mario Oliverio aveva già preparato una lettera al Ministro degli Interni, Marco Minniti-, conto di farla arrivare assai presto in Italia, speriamo già nei prossimi giorni, per riprendersi e riabbracciare il suo bambino e ricongiungersi al marito e padre del piccolo.
Ricordo che il padre, dopo essere stato, grazie alla nostra mobilitazione, rintracciato in Francia, si trova da venti giorni in Calabria, dove, convocato dal Tribunale dei Minori di Catanzaro, è stato sottoposto, il 6 settembre scorso, al test del Dna per la conferma, anche scientifica, della sua paternità, prosegue Corbelli. “Ho avuto da pochi istanti la bellissima notizia che la mamma del piccolo Cisse è stata liberata. La donna, prima di essere fermata, di nascosto aveva affidato il suo bambino ad un compagno di viaggio ivoriano con la speranza che potesse farcela ad arrivare in Italia e a ritrovare poi il suo papà che sembrava dovesse trovarsi in Francia. Intanto il bambino continua ad essere in affido provvisorio presso la famiglia di un poliziotto di Rossano e il genitore ospitato in una struttura di accoglienza in provincia di Catanzaro. Tra pochi giorni tutta questa povera e sfortunata famiglia si ritroverà di nuovo insieme».

 

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