La Consulta dà ragione a Gallo. Ora Graziano rischia il posto

COSENZA – Non è incostituzionale la normativa secondo la quale chi ricopre incarichi lavorativi di natura pubblica debba mettersi in aspettativa secondo tempi e modalità tassative, in caso di candidatura. Lo ha deciso la suprema Corte con sentenza depositata oggi, 10 marzo, in relazione alla questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’appello di Catanzaro. L’esponente de “La Calabria che vuoi” Gianluca Gallo è il primo dei non eletti nella lista della Casa delle Libertà dietro Giuseppe Graziano nella circoscrizione di Cosenza. Gallo sostiene che Graziano fosse ineleggibile poiché non si era dimesso nei tempi indicati dalle norme dal suo ruolo di comandante del Corpo forestale dello Stato. Nelle prossime settimane dunque, dopo l’ingresso di Wanda Ferro, potrebbe registrarsi un nuovo avvicendamento in consiglio regionale. ricorso gallo«Avevamo ragione – ha commentato Gallo – La Corte Costituzionale, con sentenza depositata in tarda mattinata, ha riconosciuto che non eravamo dei folli quando, nei Tribunali e non nelle piazze virtuali, chiedevamo l’applicazione della legge. Per farla breve: è pienamente efficace la normativa che prevede che chi ricopra incarichi lavorativi di natura pubblica debba mettersi in aspettativa secondo tempi e modalità tassative, in caso di candidatura. Chi non lo fa vìola una disposizione pensata per evitare che gli elettori possano essere in qualche modo influenzati dalla detenzione ed esercizio di un pubblico potere ed è pertanto ineleggibile».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *