Riforme, Bianchi: «Chi dice no malato di immobilismo»

ROMA – «Il manifesto dei 184 docenti universitari in favore del Si al Referendum sulle Riforme Costituzionali è un primo passo importante di quell’Italia che vuole davvero cambiare. Chi si oppone è malato di immobilismo, quello che per anni ha impedito al nostro Paese di crescere. La Costituzione fu pensata così com’è in quel periodo storico. Oggi l’Italia e il Mondo sono cambiati e questo rende necessario un aggiornamento del testo per metterlo al passo coi tempi senza modificarne i principi cardine». Così Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e deputato del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc). «Invito all’onestà intellettuale – conclude Bianchi – chi si nasconde dietro lo scudo della deriva autoritaria. Da Capogruppo Area Popolare in Affari Costituzionali alla Camera, ho seguito l’iter in Commissione e posso affermare con convinzione che con il testo della Riforma abbiamo piuttosto potenziato le garanzie democratiche del sistema costituzionale. Abbiamo rilanciato le leggi di iniziativa popolare, potenziato il referendum abrogativo, il cui quorum viene abbassato, e introdotto il referendum propositivo e di indirizzo. Inoltre le garanzie e i limiti al potere del Governo esistono già e sono il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Csm, la magistratura indipendente dall’esecutivo che non vengono assolutamente toccati».

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