L’energia e le storie del Mediterraneo attraversano la città

COSENZA – Il Mediterraneo come crocevia di popoli ed esperienze. Il Mediterraneo come incontro di culture e di diversità. Non più mare di frontiera, ma terra che diventa nuovo centro di attenzione e di progettualità. Mediterraneo non più solo luogo geografico ma modo di essere.

Da quest’idea e dall’esperienza maturata sul tema è nata l’iniziativa della cooperativa sociale Dignità del Lavoro di ospitare a Cosenza Gianluca Solera per parlare del suo libro “Riscatto mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza”, edito da Nuovadimensione.

Una giornata intensa che ha concentrato nella mattinata il primo appuntamento presso la sala riunioni del Dipartimento di scienze politiche e sociali, in cui sono intervenuti i docenti Pietro Fantozzi e Alberto Ventura, per discutere con Mariafrancesca D’Agostino, Francesco Caruso, Sabrina Garofalo, Valentina Fedele e Giovanni Serra della necessità di ripensare in un’ottica nuova i popoli e le relazioni tra i paesi che si affacciano sul mare nostrum. Le rivolte che hanno attraversato i paesi del Nord Africa e le agitazioni che hanno scosso il Sud dell’Europa comportano il superamento delle barriere ideologiche di appartenenza e la costruzione di una comune cittadinanza mediterranea.

Le storie raccolte e raccontate da Gianluca Solera sono state sviscerate meglio nel pomeriggio, con la presentazione presso la libreria Ubik. Le parole qui lasciano spazio alle emozioni. Khaled, Mohammed, Aris, Carlos sono persone reali. Hanno vissuto esperienze disarmanti, alcuni hanno perso la vita, altri lavorano per ricostruire la realtà dei loro paesi. Giovani per lo più, che hanno “perso la paura” e si sono attivati per recuperare la propria dignità perduta. Ragazze e ragazzi, uomini e donne che diventano simboli di una generazione che non si arrende, che vuole riappropriarsi del proprio futuro; emblema di una energia e di una voglia di riscatto che non può essere contenuta dalla brutalità degli apparati militari o delle forze dell’ordine. La parola d’ordine è libertà. Libertà che significa diritti per tutti. Libertà che significa futuro.

Un futuro che nell’intervento di Claudio Dionesalvi diventa attualità. Dopo aver attraversato l’Egitto, la Tunisia, la Siria, la Turchia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, lo sguardo ritorno più vicino a noi. E l’Italia? Il pensiero scorre come in una diapositiva i migranti di Lampedusa e le lotte in Val di Susa, la Terra dei Fuochi campana e tutte le discariche che avvelenano le nostre coltivazioni. Inevitabile un riferimento alle condizioni in cui versa la nostra regione e alle battaglie portate avanti da alcuni comitati di cittadini sui rifiuti, sull’acqua pubblica, ecc. Il filo conduttore rimane sempre la volontà di occuparsi – o rioccuparsi – di ciò che riguarda noi stessi, senza delegare ad altri il futuro e i diritti.

Una voglia di comune di riscatto, dunque. Di riscatto mediterraneo.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

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