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Manna punta sull’innovazione, «Rende 2024 baricentro del Mediterraneo»

RENDE (CS) – «La Rende del 2024 sarà il baricentro del Mediterraneo, con un sistema universitario legato all’industria 4.0 e una grande start up che sfrutterà le innovazioni territoriali».

Lo afferma il Sindaco di Rende, Marcello Manna

«La forte ripresa del know how universitario – dice Manna – avrà come supporto logistico una città policentrica, capace di proiettarsi nell’area urbana con la sua specificità e la sua forte identità culturale.
In questa chiave i finanziamenti per agenda urbana saranno l’aspetto complementare di un incremento qualitativo che offrirà nuove proposte formative ai giovani provenienti da tutta la Calabria».

«Si tratta del secondo tempo di una partita – dice Manna – i cui primi 45 minuti sono serviti a pareggiare una situazione di estrema difficoltà strutturale. Per questo si crea un solco inevitabile tra la nostra offerta politica e quella di avversari che non hanno alcun progetto di sviluppo della città ma vivono solo di accordi e autoreferenzialita finalizzate al mero potere»

«Rende si ricolloca in una prospettiva di espansione che oggi è qualitativa – continua Manna – e guarda  alle sfide multiculturali forte di una identificazione con il Campus e con un’attività collaterale che abbraccia le nuove generazioni. Si tratta di scegliere tra il futuro e un trapassato che esprime unicamente ambizioni personali, riproposizioni di accordi partitici, una bulimica voglia di riavvolgere il nastro del passato. Siamo convinti – conclude Marcello Manna – che questa differenza di fondo tra una proiezione di futuro e rinnovamento e alleanze transgeniche e improbabili sarà colta dall’elettorato che premierà il nostro lavoro, dandoci ancora fiducia».

 

Soveria Mannelli tra i Borghi più belli del Mediterraneo

SOVERIA MANNELLI (CZ) – E’ tra i borghi più belli del Mediterraneo. A decretarlo è l’Associazione I Borghi più belli d’Italia che ha inserito il comune calabrese nella nuova Guida I borghi più belli del Mediterraneo curata dal giornalista Claudio Bacilieri e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro Italia Mediterraneo.

Tra gli altri Borghi anche Altomonte

Sono 135 i borghi prescelti tra 17 Paesi che si affacciano sulle sponde del Mare Nostrum. A fare compagnia a Soveria Mannelli ci sono, tra gli altri, bellissimi borghi come Ansouis in Francia,  Mojácar in Spagna, La Valletta a Malta, Baalbek in Libano, Dana in Giordania, Kakopetria a Cipro, Göreme in Turchia, Moschiena in Croazia e gli italiani  Burano, Alberobello, Monreale, Cefalù, Erice, Altomonte, Acciaroli, Laigueglia.

Ognuno di questi luoghi è una traccia di salvezza, un angolo dove rifugiarsi, nascondersi e vivere. Storie, climi e territori diversi, meraviglie spesso sconosciute non solo dal punto di vista geografico, ma anche storico e culturale. Deviazione per la virtù è l’invito rivolto nella guida ai viaggiatori e turisti che desiderano conoscere Soveria Mannelli, borgo che contraddice «l’idea di una Calabria spezzata da catastrofi antiche e nuove».

Il sindaco, «E’ una vetrina importante che ci onora e allo stesso tempo ci responsabilizza».

Il Sindaco Leonardo Sirianni ha espresso soddisfazione per questo riconoscimento manifestando l’orgoglio di essere stati accomunati alla straordinaria bellezza dei luoghi citati – i borghi più belli del Mediterraneo-.

«Gli amministratori che ci hanno preceduto hanno voluto e saputo riscoprire la storia e le tradizioni di questo luogo. Da parte nostra devo dire che abbiamo avuto l’opportunità, continuando nel solco di anni di amministrazione consapevole e lungimirante, di coltivare e far crescere il senso di appartenenza attraverso la valorizzazione di un patrimonio fatto di “bellezzapaesaggistica, culturale, artistica, di storia, tradizioni artigiane e gastronomiche. Crediamo profondamente che non sia la mera sontuosità ma lapura bellezza a decretare l’identità di un luogo”. Puntando su quest’ultima crediamo sia possibile, anzi oggi assolutamente necessario, diffondere l’immagine di una Calabria diversa da quella che emerge dai media; di quella Calabria che ha incantato il cuore e la mente dello stuolo di viaggiatori che nel corso del tempo ha avuto la ventura di imbattersi nella nostra Terra».

 

 

 

Unical sempre più leader nei progetti di cooperazione internazionale

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – «Grazie all’aggiudicazione di due progetti strategici nel campo della cooperazione internazionale, l’Unical si appresta a giocare un ruolo sempre più di rilievo nei processi di stabilizzazione e sviluppo nell’area del Mediterraneo». Lo afferma il rettore Gino Mirocle Crisci annunciando due progetti importanti che l’Università della Calabria si è aggiudicata nell’ambito dei fondi diretti della UE,nel programma Capacity Building nel campo dell’Alta Formazione Europea (Eacea). «Si tratta del progetto Enrol con la Libia e del progetto Bit – Pal con Gaza (Palestina). – spiega ancora il rettore – Enrol(Empowering and Networking the International Relationships Offices of the Libyan University System),con una dotazione di quasi 800 mila euro, si occuperà, nel corso di due anni, della modernizzazione dei sistemi di internazionalizzazione delle università libiche, con un  partenariato – guidato da Unical- che vede  coinvolte per la Libia le quattro Università di Sirte, Tripoli, Zawia, Misurata e per l’Europa le Università di Granada, Evora e Unimed, l’unione delle Università del Mediterraneo. Si tratta del più grande progetto aggiudicato all’Unical come capofila nel campo della cooperazione e dell’unico progetto di cooperazione internazionale che vede la Libia come interlocutore. Da subito il progetto Enrolsi è imposto agli occhi della Commissione come buona prassi di riferimento gestionale per gli altri progetti europei simili, che coinvolgono nei loro partenariati la Libia. Un esempio su tutti è il caso degli equipment informatici consegnati,dopo un anno di duro lavoro, in un territorio di guerra qual è la Libia, reso possibile grazie alla competenza, alla professionalità e alla passione profusi dagli uffici dell’Unical».

Dalla Libia a Gaza, dove l’Unical è partner operativa del Bit-Pal (Boosting Innovation in Curricula Development of IT Programs in Palestine) che ha come obiettivo la costruzione di nuovi curricula nel settore della Information Technology, orientati all’occupabilità ed allo sviluppo imprenditoriale dei laureati. Il partenariato vede il coinvolgimento, per l’Università della Calabria,del responsabile scientifico prof. Giancarlo Fortino del Dimese del project manager Raffaele Longo, dell’unità Cooperazione e Sviluppo Internazionale.

«Sono particolarmente soddisfatto per il valore etico-politico, oltre che scientifico, di questo progetto – ha detto Crisci-e fortemente convinto che ci siano grandi prospettive di sviluppo e crescita legate ad esso.Ma l’attività dell’Unical non finisce qui Abbiamo infatti programmatoulteriori azioni con Marocco, Algeria e, al di fuori del bacino del Mediterraneo, anche con l’America Latina, le Repubbliche Asiatiche e l’Estremo Oriente. L’intento è quello di rafforzare l’azione di motore propulsivo dell’Università della Calabria nello scenario della cooperazione internazionale e, in particolare, in quella mediterranea».

 

Il Mediterraneo e i Paesi del Golfo, opportunità di sviluppo per le aziende italiane

CROTONE – Si è tenuto nei giorni scorsi il convegno organizzato dal Centro Studi GloCal di Crotone dal titolo: “Il Mediterraneo e i Paesi del Golfo: opportunità di sviluppo per le aziende italiane”.

L’iniziativa è stata ospitata all’interno della Sala Consiliare del Comune di Crotone e a fare gli onori di casa l’Assessore alle attività Produttive Sabrina Gentile, la quale ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale evidenziando il ruolo particolarmente importante delle rappresentanze istituzionali all’estero per lo sviluppo dei rapporti non solo economico-commerciali delle piccole e medie imprese e, in generale, del made in Italy. Settori a cui guardare con un certo interesse, ad esempio, potrebbero essere quelli a noi “più vicini” dell’agroalimentare e della meccanica.

A rappresentare la rete istituzionale italiana all’estero vi era l’Ambasciatore Diego Brasioli, vice direttore generale per gli Affari Politici e direttore centrale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente presso il Ministero degli Affari Esteri, che – riprendendo anche quanto detto in precedente l’Assessore Gentile, ha rivolto un accorato e ripetuto appello alle imprese italiane ad appoggiarsi senza timore e a sfruttare tale solida rete rappresentata in primo luogo dalle Ambasciate, dai Consolati, dalle rappresentanze delle Camere di commercio all’estero, dall’Ice. In tale ottica, attraverso il sostegno alle economie, si potrebbe rispondere in maniera efficace ed intelligente anche al nodo dei flussi migratori delle popolazioni nordafricane e mediorientali che oggi rappresenta “la questione” per eccellenza.

Alla stessa maniera, sollecitando un miglioramento delle relazioni bilaterali tra Italia e singoli Paesi del Mediterraneo, quindi affrontando il problema dei dazi doganali che spesso e volentieri penalizzano di molto le nostre imprese: affrontare tali problematiche significherebbe poter guardare al medio e lungo termine.

A rappresentare le rete delle imprese della provincia di Crotone era presente Viviana Cimino, di Confindustria Crotone, la quale ha posto l’accento sul coraggio di credere nella bontà delle proprie idee imprenditoriali, nel saper trovare il giusto modo di comunicare e anche di denunciare tutti quegli ostacoli che si frappongono allo sviluppo dei nostri territorio e delle nostre aziende.

Era presente Antonio Loche, segretario generale dell’Istituto Mediterraneo per l’Asia e l’Africa con sede in Roma, che ha rivolto un plauso alla importante iniziativa e che vede oggi impegnate, anche in questa parte di Calabria, realtà imprenditoriali e grandi professionalità che potrebbero contribuire e contribuiscono significativamente ai tentativi di sviluppo di questo territorio crotonese.

Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence presso l’Università di Cosenza, ha quindi concluso l’interessante iniziativa voluta dal Centro Studi Glocal di Crotone e moderata da Domenico Palmieri, trattando i temi legati all’Intelligence economica ed interesse nazionale. Soffermandosi ampiamente sul concetto di “intelligence” quale metodo di leggere e trattare le informazioni, quindi sull’importanza stessa delle comunicazioni, il professor Caligiuri ha rilevato quanto – oggi soprattutto – sia importante il ruolo della difesa delle informazioni in un’ottica di difesa degli interessi nazionali, rappresentati anche dalla difesa delle aziende italiane che operano in Italia e all’estero. Caligiuri ha poi fatto un esplicito riferimento al ruolo centrale che oggi può svolgere la Città di Crotone nell’ambito del Mediterraneo, dei grandi investimenti in tema soprattutto di cultura, turismo e trasporti aeroportuali e marittimi.

Arriva MYArt, la rassegna di cinema dedicata al tema dei migranti e dei diritti umani

 

my art

COSENZA – Saranno tre giorni intensi, che confermeranno la posizione della Calabria al centro del Mediterraneo:  tre giorni di proiezioni e discussioni al MYArt Film Festival, rassegna del cinema indipendente che dal 28 al 30 aprile porterà nelle sale cinematografiche di Cosenza tri i migliori documentari e cortometraggi prodotti di recente sul tema delle migrazioni e dei diritti umani.

In totale, sono stati oltre 150 i lavori valutati dalla direzione artistica, giunti da Palestina, Iran, Libano, Croazia, Turchia, Serbia, Grecia, Egitto, Israele, Marocco, Kosovo, Spagna, Francia, Portogallo, Svizzera, Belgio, Germania, Regno Unito, Svezia, Polonia, Canada.
E Italia, naturalmente. Buone anche la rappresentanza di lavori prodotti specificatamente dalla Calabria o in Calabria.
Dopo l’attenta selezione di tutte le opere pervenute ha ritenuto di ammettere a concorso 12 documentari, 12 cortometraggi e 9 documentari brevi.
Un numero, a parere della direzione del MYArt, sufficiente per mostrare il panorama del cinema indipendente sulle tematiche trattate: dall’integrazione, alla guerra; dalla tortura alla complessità della vita quotidiana nei Paesi del Mediterraneo.

 La Calabria ben rappresentata nel settore del cinema del reale

Molti i documentari “made in Calabria” iscritti al MYArt Film Festival. Una dato che ha soprese gli stessi organizzatori dell’evento che si svolgerà a Cosenza e che ha come oggetto la narrazione delle migrazioni che attraversano il Mediterraneo. Sono infatti oltre una diecina i lavori presentati da registi calabresi o realizzati in Calabria che raccontano questo tema e lo fanno con un apprezzabile livello qualitativo. Segno che la regione è in grado di esprimere potenzialità nell’ambito del cinema del reale.
Si tratta di un dato – a detta della direzione artistica del Festival – che denota il fatto che la Calabria è finalmente protagonista attenta, consapevole, di ciò che sta accadendo dentro e intorno al Mediterraneo. Una consapevolezza che non può non avere vista la sua centralità in questo angolo di mondo nel quale nei prossimi decenni si concentrerà il più complesso fenomeno migratorio mai sperimentato dall’umanità.

Il festival e i premi

Il 28-29-30 aprile 2017 avrà luogo la prima edizione del Festival dedicato ai giovani registi che raccontano le migrazioni e i diritti umani nei Paesi del Mediterraneo. Tre giorni di proiezioni – dei film in concorso – e discussioni sul tema. Al termine dei quali la giuria decreterà i vincitori.
Il Servizio Centrale Sprar e l’ong Migrantes hanno istituito un premio 3.000 euro per i documentari, uno da 1.500 euro per i cortometraggi e uno 500 euro per i documentari brevi.
In giuria il documentarista Gianfranco Pannone, il produttore cinematografico Mario Mazzarotto e il regista calabrese Fabio Mollo, il promotore culturale Gianfranco Scarpelli.

Foreste e lavoro, tutto pronto per la Efimed week 2016

MAIERATO (VV) – Il County Resort Popilia di Maierato, dal 7 al 9 di novembre, ospiterà la EFIMED Week 2016. L’evento é organizzato dal European Forest Institute (EFI), in collaborazione con il CNR, l’Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFOM), l’Università degli studi della Tuscia, la Rete Mediterranea delle Foreste Modello ed i progetti ALFORLAB (Laboratorio pubblico-privato) e BEWATER, che promuove il dialogo tra scienza e società per una gestione sostenibile dell’acqua. Le ultime tre edizioni si erano svolte in Tunisia, Spagna e Grecia.

Argomenti principali di questa settimana d’incontri e seminari saranno gli avanzamenti del settore forestale Smart, la bio-economia e le iniziative d’integrazione sociale (Smart Mediterranean forestry, bioeconomy and social integration).

La EFIMED Week 2016 si interrogherà su come le foreste del Mediterraneo possano contribuire in maniera più efficace alla generazione di nuovi e innovativi posti di lavoro ed a favorire l’integrazione sociale, con una particolare attenzione ai fenomeni migratori e alla drastica marginalizzazione delle popolazioni rurali. Queste tematiche saranno affrontate tenendo in considerazione le opportunità derivanti dalla rapida espansione del suolo forestale mediterraneo da una parte e, dall’altra, le impellenti necessità di gestire attivamente i boschi per la riduzione del rischio d’incendio, conservare la biodiversità, mitigare il cambio climatico e contribuire a strategie di sicurezza alimentare, energetica ed idrica.

I partecipanti avranno la possibilità di conoscere esempi di silvicoltura sociale in Calabria ed altre regioni, con l’opportunità di apprendere pratiche di sviluppo innovative di gestione forestale applicate nell’area mediterranea. Inoltre, si avvieranno discussioni sullo stato dell’innovazione sociale nel mediterraneo per identificare gli elementi chiave necessari per fomentare una nuova bio-economia forestale, sostenibile e giusta.

Tra i relatori confermati che parteciperanno all’evento, vi sono: Rosanna Quagliariello (CIHEAM, Italia; Hamed Daly-Hassen, INRAT (Tunez); Spyridon Mamalis (U. Kavala, Grecia); Petra Isabella Schwarz (BFW, Austria) o Roser Maneja (Unesco Centre Mediterranean Reserves of the Biosphere, Catalonia).

L’evento includerà anche, come attività conclusiva, una visita al parco regionale de Le Serre, dove l’impresa Poletto gestisce 2000 ettari di boschi e piantagioni; in seguito si visiterà la Riserva naturale di Mongiana, dove si avrà la possibilità di conoscere un’innovativa iniziativa di gestione delle faggete mediterranee.

Confesercenti Cosenza organizza “La Festa del Mare” per dire no alle trivelle nel Mediterraneo

Cosenza ( Cs) – Una “Festa del mare” per dire SI al referendum sull’abrogazione della legge che consente le trivellazioni a breve distanza dalle nostre coste. A organizzarla è Confesercenti Cosenza, che intende sensibilizzare i cittadini a partecipare al referendum per difendere l’ambiente, la salute e l’economia del nostro territorio. La Festa del mare, che avrà luogo domenica 10 aprile in piazza 11 settembre a Cosenza, è stata presentata questa mattina in conferenza stampa nella sede di Confesercenti Cosenza. Erano presenti il presidente provinciale di Confesercenti e regionale di Assoturismo Vincenzo Farina, il consigliere regionale e delegato alla campagna referendaria Arturo Bova, il direttore regionale di Confesercenti Pasquale Capellupo e il professor Tullio Romita, docente Unical e presidente dell’Associazione Mediterranea di Sociologia del Turismo. «Il mare è il grande attrattore di questa regione – ha spiegato Vincenzo Farina – e fino a prova contraria il sistema del turismo balneare pesa al 90%. Non ci possiamo permettere di avere delle piattaforme in mare. Eravamo la culla della cultura e adesso abbiamo le trivelle?». E sulla Festa del Mare il presidente di Confesercenti Cosenza precisa: «La festa del mare al centro di Cosenza è una provocazione. Tutti i cittadini dell’area urbana devono comprendere l’importanza di questo referendum referendum. Noi per i gap strutturali che abbiamo perderemmo qualsiasi possibilità». E se il presidente Renzi si è augurato che il referendum fallisca, l’onorevole Arturo Bova ribatte: «La posizione del governo in questo momento non è giustificata. Io sono uno di quelli che ha chiesto il referendum. I tempi della politica, ad ogni modo, hanno impedito ai cittadini di conoscere bene il tema». Ed è, inoltre, anche un problema di tempi: «Si tratta di adeguarsi al fatto che le concessioni debbano avere una scadenza. Le durate delle concessioni sono state previste per prevenire i gravi problemi di tutela e sicurezza ambientale. La Calabria è la regione a più alto rischio sismico e idrogeologico. I costi di smantellamento, poi, sono altissimi: smontaggio e riempimento delle caverne che rimangono una volta tolte, vanno riempite con materiale particolare». Il prof. Romita, invece, ha detto: «Non capisco quale sia il modello di sviluppo di questa nazione. Credo che siamo ancor più sudditi dell’economia. È normale che intorno alle piattaforme c’è inquinamento. Sono problematiche note, una cosa così ovvia deve essere oggetto di discussione, in altri paesi i ministri sono stati costretti a dimettersi. Lo smantellamento delle piattaforme, poi, ha un costo notevole. Il problema ambientale c’è e noi dovremmo chiedere con forza alle società petrolifere lo smantellamento o, comunque, si potrebbe studiare una soluzione a metà e far in modo che vengano rivisitate come obiettivi. Ci sono due approcci allo sviluppo, il cosiddetto approccio sostenibile che viene definito dello sviluppo economico a ogni costo che si regge sulla teoria che il danno prodotto, per rientrare, diventa un nuovo business. Ma abbiamo ormai visto che ognuno si fa il suo guadagno e sui danni non si fa nulla». Il direttore Pasquale Capellupo ha citato Papa Francesco, nella sua introduzione. «La chiesa calabrese si è schierata con il sì. Io credo sia stato commesso un grave errore a voler buttare in politica un argomento di questo tipo. Il quesito è poca cosa rispetto alla battaglia. Si fa un ragionamento di tipo economico, culturale e ambientalista. Noi non possiamo tornare indietro. A Parigi l’anno scorso abbiamo detto che bisogna abbassare l’innalzamento della temperatura del pianeta, e poi si lavora per decidere altro. Il problema è raggiungere il quorum. Chi si sente impegnato in questa battaglia culturale deve manifestare il suo impegno e la sua militanza cercando di far conseguire i risultati».

 

Cassano, il candidato a sindaco Iacobini “Le ragioni per cui votare SI al Referendum sulle trivelle”

Cassano allo Ionio ( Cs) – “Io in prima persona e tutta la coalizione che mi sostiene siamo apertamente schierati nella direzione dell’andare alle urne e votare SI per dire NO alle trivelle! Però dobbiamo fare chiarezza – spiega Iacobini, candidato a Sindaco di Cassano per l’area civicamoderata – il referendum serve a evitare il rinnovo delle concessioni quando queste arriveranno a scadenza, ma quello che è più grave è che esso NON HA EFFETTO SULLE TRIVELLAZIONI PREVISTE A CASSANO NEI LAGHI DI SIBARI, pertanto, BISOGNA SCONGIURARNE L’INIZIO! La questione riguarda le attività in corso nelle acque territoriali italiane (entro le 12 miglia) e rimangono escluse sia quelle sulla terraferma (caso CASSANO) sia quelle in mare aperto (oltre le 12 miglia). Il Testo Unico Ambientale prevede già un divieto di iniziare nuove attività. Il primo vero passo per scongiurare il peggio per Cassano, si poteva fare solo presentando delle osservazioni in merito all’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale, entro il 28 marzo.  È il mio grande obiettivo contribuire a bloccare le trivellazioni perché ci sono dei vincoli ambientali che non sono rispettati e il territorio di Cassano merita rispetto al pari di chi lo abita. Nei giorni scorsi, sono intervenuto direttamente all’assemblea permanente dei sindaci riuniti per discutere della questione nuova SS 106 ed ho presentato una mozione che è stata valutata positivamente da tutti i sindaci presenti (Cassano era assente); la proposta formulata prevede l’opposizione ad ogni forma di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nella Sibaritide, promuovere attività in vista del referendum, promuovere la costituzione di una commissione permanente sul tema che coinvolga i comuni, le associazioni e gli operatori economici della Sibaritide interessati”. “Io e la coalizione che mi sostiene abbiamo lavorato per presentare delle osservazioni di natura tecnica per cercare di bloccare realmente le trivelle, integrando ove possibile le osservazioni già presentate dagli organi istituzionali competenti, anche se ormai i partiti di governo (tra cui PD e PSI) pare abbiano oramai deciso un destino deplorevole per l’area!!!”.  “Le trivelle – prosegue Iacobini- avrebbero un impatto ambientale devastante, danneggiando in modo irreversibile le risorse paesaggistiche-territoriali locali, comprometterebbero definitivamente e irreversibilmente ogni ipotesi di sviluppo turistico ecosostenibile. La zona interessata dall’intervento ricade in area tutelata per legge, ai sensi dell’art. 142 del DLgs 42/2004, comma 1 lett. b) vincolo non considerato negli elaborati progettuali presentati e indispensabile per la corretta esecuzione della valutazione di impatto ambientale; parimenti, l’area di intervento ricade secondo il vigente strumento urbanistico vigente in zona G/6 Aree per lo sviluppo turistico G, “…per indicare le zone turistiche già convenzionate Laghi di Sibari, Intersibari e Sybaris e le zone turistiche retrostanti i Laghi di Sibari, delle quali è in corso la stipula delle convenzioni…” e tale previsione è stata confermata anche nel redigendo Piano Strutturale Associato. Negli elaborati progettuali, però, l’area di intervento è indicata erroneamente come “zona agricola”, pertanto, non sono state rispettate le previsioni urbanistiche e la vocazione intrinseca dei luoghi. In conclusione, in base all’avviso pubblicato su “Quotidiano del Sud – Edizione Calabria” e su “La Repubblica”, la documentazione depositata dovrebbe essere consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it; tuttavia, nella sezione PIANI – PROGRAMMI – PROGETTI IN CONSULTAZIONE dell’indirizzo indicato non è risultato possibile prendere visione della documentazione di che trattasi. Tante incongruenze e un’unica certezza: Sibari e Cassano non sono territorio di caccia per trivellanti. Ricordate la storiella della cicala e della formica? Noi a Pasqua ed a Pasquetta siamo stati a lavoro per completare le analisi ed i rilievi per proporre osservazioni, gli altri? Su facebook l’ardua sentenza!”.

 

A Vivo Valentia un incontro sul Mediterraneo e gli Stati Uniti d’Europa

Vibo Valentia ( VV) – Martedì 22 Marzo alle 17:30, presso il Sistema Bibliotecario Vibonese si terrà l’incontro-dibattito “Dal Mediterraneo agli Stati Uniti d’Europa, una proposta da Sud”; l’incontro, promosso dal Movimento Federalista Europeo di Vibo Valentia, si concentrerà sull’analisi delle prospettive europeiste che possono venire dal Mezzogiorno d’Italia. Saranno presenti Antonio Lo Schiavo  (Consigliere comunale Partito Democratico), Giuseppe Mangialavori  (Consigliere Regionale Forza Italia) e Michele Ballerin (Vice-segretario Movimento Federalista Europeo). Nel corso dell’iniziativa sarà possibile acquistare il libro di Michele Ballerin “Gli Stati Uniti d’Europa spiegati a tutti”.

“Il mediterraneo e la sua biodiversità”, se ne parla sabato ad Amantea

Amantea ( Cs) – Il Movimento Unione Mediterranea, la Lega Navale Italiana – Sezione di Amantea e il Polo Scolastico di Amantea, organizzano il convegno IL MEDITERRANEO E LA SUA BIODIVERSITA’ a rischio fra Inquinamento Acustico, Acidificazione, Sfruttamento di Idrocarburi STRUMENTI PER LA SUA TUTELA che si terrà sabato 5 marzo ad Amantea dalle 9.00 alle 13.00, presso il Campus Temesa “Francesco Tonnara” in via Vulcano.Dopo il workshop tenuto nella sede della Lega Navale di Davoli, organizzato sempre in collaborazione con la LNI, continua l’informazione fra la gente e con gli addetti ai lavori. Qui si è ampliato il fronte di intervento con la collaborazione anche delle scuole. Il workshop sarà presentato dall’architetto Saverio Magnone, presidente della Lega Navale di Amantea. Seguiranno i saluti della Prof.ssa Monica Sabatino – Sindaco di Amantea, del Prof. Arch. Francesco Calabria – Dirigente del Polo Scolastico di Amantea, del Dott. Gaetano Osso – referente dell’ArpaCal per il progetto ‘Quant’è profondo il mare’ e del C.F. (CP) Antonio Lo Giudice – Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia. Tra i relatori, la biologa Stefania Giglio, la ricercatrice Maria Cristina Gambi, i professori Gianni Pavan e Enzo di Salvatore, e l’avvocato Benito Spanti.  Previsto anche l’intervento degli studenti e dei docenti coinvolti nel progetto “Quant’è Profondo il Mare”. A moderare il convegno sarà la dottoressa Rosella Cerra, responsabile Ambiente Unione Mediterranea Calabria. Le conclusioni saranno a cura del Consigliere Regionale Arturo Bova – Presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta e Componente Commissione Ambiente – e del Rag. Antonio Nicoletta, Delegato Regionale della Lega Navale Italiana.