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San Luca, latitante da 7 anni arrestato in Romania

SAN LUCA (RC) – È finita dopo 7 anni di latitanza la fuga del ricercato Lacatus Viorel, di 53 anni, romeno. Viorel, ricercato in Italia per riduzione in schiavitù, maltrattamenti e ricettazione, è stato arrestato in Romania dal servizio investigazioni criminali rumeno.

Decisive le indagini dei Carabinieri di San Luca, che hanno portato all’emissione di un mandato d’arresto europeo della Procura di Reggio Calabria.

Il blitz è scattato giovedì scorso su indicazione dei militari di San Luca, che hanno localizzato Viorel a Reteag Bistrida Nasau al termine di indagini svolte con la collaborazione della polizia rumena e il supporto di Sirene, l’ufficio del Ministero dell’Interno che assicura il raccordo con le polizie estere. L’uomo era irreperibile dal 2014, quando la Procura reggina aveva emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione unificando una serie di pene per un totale di oltre sei anni. Al termine delle procedure di estradizione, l’ex latitante rientrerà in Italia per scontare la condanna.

Soldi per favorire causa, arrestato medico a Crotone

CROTONE – Un medico di 74 anni è stato arrestato dai carabinieri di Crotone con l’accusa di induzione indebita a promettere utilità. Come si legge su Ansa Calabria, il medico, nominato consulente dal Tribunale di Crotone, avrebbe chiesto la somma di 1.000 euro ad una donna per assicurare l’esito positivo di un contenzioso legale.

La vittima si è recata subito dai carabinieri a denunciare il fatto.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone, hanno quindi predisposto un servizio monitorando l’incontro tra il medico e la donna e riscontrando il passaggio del denaro. Il medico è stato portato in carcere come disposto dalla Procura.

‘ndrangheta, arrestato latitante vibonese

VIBO VALENTIA – I carabinieri hanno arrestato il latitante Gregorio Giofrè, di 57 anni, ricercato dal dicembre scorso nell’ambito dell’operazione Rinascita-Scott, condotta dal Ros e dal Comando provinciale di Vibo Valentia e coordinata dalla Dda di Catanzaro contro le maggiori cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e che ha portato all’arresto di oltre 300 persone.

Per l’accusa Giofrè sarebbe un esponente apicale della locale di San Gregorio d’Ippona, imparentato con Rosario Fiarè, storico capo locale, attualmente ai domiciliari.

L’uomo è stato arrestato nella notte nel corso di un intervento in un’abitazione rurale nella campagne di contrada Batia di San Gregorio d’Ippona dai carabinieri del Ros, del Comando provinciale di Vibo e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria coordinati dalla Dda di Catanzaro. L’abitazione in cui si era nascosto il latitante è di proprietà di un soggetto ritenuto vicino alla cosca ed era munita di un complesso dispositivo di video-sorveglianza.

Arrestato per corruzione sindaco di San Vito Ionio

SAN VITO SULLO JONIO (Cz) – I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno arrestato e posto ai domiciliari Alessandro Doria, sindaco di San Vito sullo Ionio, in provincia di Catanzaro con l’accusa di istigazione alla corruzione e corruzione per l’esercizio della funzione.

Come riporta l’Ansa, il provvedimento è stato emesso dal Gip di Catanzaro Claudio Paris nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri dall’ Aggiunto, Giancarlo Novelli, e dal sostituto Graziella Viscomi. Il provvedimento di arresto del sindaco di San Vito sullo Ionio, Alessandro Doria, scaturisce da una attività investigativa che ha avuto inizio nell’estate del 2019 a seguito della denuncia di un amministratore locale della zona, in relazione a un presunto caso di corruzione nell’ambito dell’iter per la realizzazione di un parco eolico nel territorio di San Vito sullo Ionio. Secondo gli elementi raccolti nel corso delle indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Soverato, il sindaco Doria avrebbe richiesto, tramite la persona che ha denunciato, 5 mila euro ai dirigenti della società “Parco Eolico di S. Vito”, incaricata della realizzazione della struttura, per portare all’ordine del giorno del Consiglio comunale lo svincolo demaniale degli “usi civici”, provvedimento necessario per il completamento del progetto, avviato nel 2002. Ad avvenuta deliberazione favorevole, il sindaco avrebbe ottenuto l’ulteriore versamento di 75 mila euro.

Nascondeva in garage 2 kg di marijuana, arrestato

REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Giuseppe Barillà, di 42 anni.

Aveva in garage un borsone in cui erano nascosti due chili di marijuana. 

I militari della stazione dell’Arma di Pellaro, durante una perquisizione, hanno trovato nel garage di casa un borsone, adagiato su un mobile in legno, contenente sei buste termo-sigillate in cui era custodita marijuana per un peso complessivo di due chilogrammi.

Alcuni campioni della sostanza stupefacente, dopo il sequestro, sono stati prelevati per essere trasmessi al Ris di Messina per essere sottoposti alle analisi tossicologiche.

14 coltellate alla convivente, arrestato 18enne

LOCRI (Rc) – I carabinieri della Compagnia di Locri hanno arrestato un ragazzo dopo che questi aveva accoltellato 14 volte la compagna con la quale era andato a convivere giusto ieri mattina. La donna, una 27enne di origine cubana, è ricoverata nell’ospedale di Reggio Calabria con ferite al torace e all’addome. E’ grave ma non è in pericolo di vita.

L’autore, Giancarlo Martelli, di 18 anni, è stato trovato nascosto in una intercapedine del sottotetto dell’abitazione, con i vestiti ancora intrisi di sangue.

I carabinieri erano intervenuti la notte scorsa in via Foggia trovando, sul pianerottolo antistante un appartamento all’ultimo piano, la ragazza con numerose ferite da taglio, colpita con almeno 14 fendenti che hanno interessato punti vitali come la giugulare, l’emitorace e l’addome. Soccorsa è stata subito trasportata nell’ospedale di Locri e poi trasferita in quello di Reggio Calabria. Gli investigatori dell’Arma hanno quindi accertato che la donna, che da alcuni mesi faceva l’estetista in un comune della Locride, recentemente aveva allacciato una relazione sentimentale con Martelli e che proprio ieri mattina i due erano andati a vivere insieme nell’appartamento di via Foggia. 

Sorpreso con 26 dosi di cocaina, arrestato

REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato e posto ai domiciliari Damiano Amato, di 26 anni, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. 

Aveva addosso 26 dosi di cocaina e denaro contante ritenuto provento di attività di spaccio.

I militari della sezione radiomobile durante un servizio di controllo nel rione Arghillà, nei confronti di una persona agli arresti domiciliari, hanno fermato e sottoposto a perquisizione il 26enne che si trovava nei pressi dell’abitazione oggetto del controllo.

Amato è stato trovato in possesso delle dosi di cocaina nascosta all’interno di una delle tasche del giubbino che indossava. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e sarà inviata agli esperti del Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso.

Arrestato sindaco di Villa San Giovanni

VILLA SAN GIOVANNI (Rc) – E’ in corso la conferenza stampa per illustrare i particolari della vasta operazione dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato e, per una persona solamente, anche concorso esterno in associazione mafiosa.

Tra gli arrestati anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist Spa”.

Gli investigatori avrebbero accertato come i manager indagati hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione.

La società, con la compiacenza del sindaco, avrebbe ottenuto illecitamente l’affidamento di un’area edificabile.

In particolare, secondo l’accusa Repaci – manager della società di traghettamento dello stretto di Messina – si è mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari – eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco – con l’obiettivo di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori. I particolari dell’operazione saranno resi noti alle 09.30 in conferenza stampa

Si assentava da lavoro, arrestato sindaco di Scalea

SCALEA (Cs) – Il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, impiegato dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, é stato arrestato dalla Guardia di finanza con l’accusa di essersi assentato arbitrariamente dal posto di lavoro.

Tre dipendenti dell’Asp sono stati sospesi perché sarebbero stati suoi complici.

L’operazione che ha portato all’arresto del sindaco di Scalea é stata denominata “Ghost work”.

A Licursi, che é stato posto agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di truffa aggravata. Nei confronti del primo cittadino i finanzieri della Tenenza di Scalea hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta del Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, e del sostituto procuratore Maurizio De Franchis, che hanno coordinato l’inchiesta. Sarebbero oltre 650 ore di assenze ingiustificate dal posto di lavoro del sindaco Licursi.

Maltratta l’ex moglie, arrestato dalla polizia

COSENZA – Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, nei confronti di F.D. di anni 41, disoccupato, di Cosenza, noto alle cronache giudiziarie.

La misura cautelare trae origine dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia di una donna ripetutamente vessata e minacciata dall’ex coniuge.

In particolare le indagini hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi tre anni, ha minacciato ripetutamente di morte sia la ex moglie, a cui inviava anche messaggi minatori sullo smartphone, che altri suoi conoscenti, mantenendo comportamenti aggressivi nei confronti della donna anche in presenza di altre persone.

L’aguzzino, inoltre ha inoltre più volte danneggiato l’autovettura di proprietà della vittima.