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Catanzaro, incontro dei Sindaci della Provincia per l’arteria del “Medio Savuto”

CATANZARO – I Sindaci di Soveria Mannelli, Serrastretta, Decollatura, Cicala, Panettieri, Miglierina, Carlopoli, Gimigliano, Pianopoli e Marcellinara, alla presenza di Floriano Siniscalco, dirigente del settore Viabilità, del direttore dei lavori, l’ingegner Giovanni Angotti, dei consiglieri provinciali Riccardo Bruno e Francesco Mauro, a un mese dall’abbandono del cantiere da parte della ditta appaltatrice, hanno costituito una tavola rotonda per discutere della questione relativa alla costruzione della strada di collegamento cosiddetta del “Medio Savuto”, nel tratto Comunità Montana del Reventino. Ospite atteso, Enzo Bruno, Presidente della Provincia di Catanzaro, che ha ricevuto mandato di promuovere un incontro con la Giunta regionale.

Difatti, i lavori per la realizzazione di questa importante arteria hanno subito un blocco improvviso a causa del carattere controverso nella gestione dell’appalto con l’impresa esecutrice. Per questo motivo, da qualche settimana, tale impresa ha abbandonato il cantiere e, secondo quanto emerso, solo l’impegno profuso dagli uffici della Provincia ha garantito, durante il periodo di esecuzione dell’opera che, a fasi alterne, una parte dei lavori fosse espletata. Al momento, quindi, resta da adottare le misure migliori per realizzare l’arteria e, soprattutto, è necessario garantire la sicurezza dei luoghi, come auspicato dai sindaci di Decollatura e Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi e Anna Maria Cardamone. La soluzione proposta dal Presidente Bruno nella giornata di ieri è stata quella di risolvere il contratto in danno dell’appaltatore. Risoluzione, questa, appoggiata anche dall’ingegner Angotti, direttore dei lavori. Del resto, l’arteria in questione ha la sua importanza, sia perchè permetterebbe di collegare velocemente la Ss 280 all’altezza di Marcellinara e la provincia di Cosenza, sia perchè consentirebbe ai Comuni dell’entroterra l’uscita dall’isolamento.

I fondi necessari per completare l’opera ammontano a circa 92 milioni di euro e sono stati cancellati dalla Giunta Scopelliti con la rimodulazione dei Fondi Cipe nel 2013.