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La figura dell’ingegnere nella società che cambia, un incontro sul tema

COSENZA – “Una storia da condividere, una identità da valorizzare” è il tema dell’evento in programma mercoledì 15 maggio alle ore 18.00 presso il Chiostro di San Domenico di Cosenza.

Un’iniziativa promossa dal Consiglio che attraverso il Presidente, ing. Nello Gallo, presenterà la nuova identità visiva dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, pensata per rafforzare la figura dell’ingegnere in una società in continuo mutamento.

All’iniziativa sarà presente il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, appositamente a Cosenza per l’occasione anche nella veste di coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche.

Cosenza, protocollo d’intesa Giunta comunale – Ordine ingegneri per attività di praticantato

COSENZA – L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza, per la prima volta, avvia una collaborazione con le amministrazioni pubbliche prevedendo attività di praticantato da parte dei giovani ingegneri.

Il primo di questi accordi è stato sottoscritto tra l’Ordine professionale ed il Comune capoluogo della provincia.

Dieci ingegneri saranno, infatti, selezionati tra i professionisti regolarmente iscritti all’albo da meno di dieci anni e svolgeranno un periodo di sei mesi di praticantato presso gli uffici del Comune di Cosenza.
Si tratta di un’occasione importante per i giovani professionisti che si affacciano sul mondo del lavoro, considerando che l’ordinamento professionale non prevede un praticantato obbligatorio per il conseguimento dell’abilitazione e dell’iscrizione all’albo.
Questa iniziativa, voluta fortemente dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, ing. Nello Gallo e sostenuta da tutto il consiglio dell’Ordine, è stata coordinata dal responsabile della commissione giovani e avvio al mondo del lavoro dell’Ordine, ing Clelio Gelsomino in collaborazione con l’ing. Alessandra Gagliardi, componente della stessa commissione, e dal consigliere del Comune di Cosenza, Andrea Falbo, responsabile dello sportello Sviluppo e Lavoro, partendo dal comune di Cosenza sarà estesa a tutte le amministrazione pubbliche della provincia di Cosenza che vorranno sperimentare siffatte forme di partenariato avanzato.

Le attività svolte dai servizi tecnici delle pubbliche amministrazioni richiamano le possibili specializzazioni della professione ingegneristica.

Per i giovani professionisti significa quindi fare un’esperienza reale su campo e sarà sicuramente utile perché arricchirà il loro curriculum di una competenza utile per partecipare alle selezioni regionali che richiedono anche tale requisito.

 
 
 
 
 

L’Ordine degli Ingegneri di Cosenza incontra gli iscritti di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Dopo Rossano e Cetraro, il terzo incontro è stato programmato per gli iscritti dell’area del Pollino.

L’iniziativa rientra nel programma di incontri, inaugurato a Corigliano, proseguita sul Tirreno, a Cetraro, voluta fortemente dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza presieduto dall’ing. Carmelo Gallo.

Si tratta di un Consiglio dell’Ordine aperto a tutti gli iscritti dove le istanze dei professionisti che operano nel comprensorio possono essere esposte direttamente ai componenti del Consiglio, utile per avvicinare l’organizzazione di categoria agli iscritti e per raccogliere sollecitazioni e proposte, una occasione di confronto utile per i professionisti.

All’incontro di Castrovillari, organizzato presso la sala consiliare del Comune, martedì 2 aprile alle ore 16.30, sarà presente il sindaco Mimmo Lo Polito che, assieme al Presidente dell’Ordine Nello Gallo, aprirà i lavori della giornata.

Seguiranno gli interventi dell’ing. Daniela Provenzano, segretario dell’Ordine, su “L’Ordine degli Ingegneri: cenni normativi e deontologici”; l’ing Alfredo Conforti su “Protocollo d’intesa in materia di consulenza tecnica d’ufficio e perizie”; l’ing Bruno Larosa su “I procedimenti di autorizzazione sismica alla luce degli sviluppi normativi regionali e nazionali”

Per gli ingegneri iscritti all’Ordine a partire dal 1° gennaio 2014, l’evento è anche valido ai fini del raggiungimento dei Crediti Formativi per l’Etica e Deontologia professionale.

Ordine Ingegneri Cosenza, proseguono gli incontri di formazione

COSENZA – Proseguono le giornate di aggiornamento professionale organizzate in accordo con il Centro Studi di Idraulica Urbana (CSDU) presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza sul tema FOGNATURE E DEFLUSSI URBANI-NUOVE TECNICHE DI PROGETTAZIONE.

Una valida iniziativa promossa dal centro nazionale di studi di idraulica urbana che ha inteso proporre un tema sulla difesa del suolo. Il presidente dell’Ordine, ing. Nello Gallo, intervenendo alla prima delle giornate in programma lo scorso 8 febbraio ha infatti affermato che “Non basta più progettare la singola opera, ma diventa importante il contesto entro cui essa di inserisce per andare oltre il semplice dimensionamento idraulico. La modellazione assume il valore, oggi cercato, della sostenibilità ambientale” Il corso ha visto e vedrà la presenza di relatori appartenenti al mondo accademico, segno che le relazioni tra i due ambiti, quello scientifico universitario e quello professionale è in perfetta snergia nel guardare con sempre maggiore attenzione all’operato e alla praticità delle aziende specializzate nelle tecnologie più innovative del comparto idraulico.

Il corso suddiviso in tre moduli si concluderà a marzo.

Dopo l’apprezzato fine settimana dello scorso 8 febbraio che ha visto tra gli altri, la partecipazione dei relatori, il prof. Francesco Napolitano (Università della Sapienza di Roma), le della prof.ssa Patrizia Piro (presidente CSDU e ordinario dell’UniCal), prevede per i prossimi due giorni il seguente programma:

 

MODULO BModelli di calcolo per la progettazione di opere di drenaggio urbano

(22-23 febbraio 2019)

Venerdì 22

(14:15-16:00)PROF. CORRADO GISONNI: Manufatti di salto e caduta nei collettori fognari. (Università degli Studi della Campania “L.Vanvitelli”)

(16:00-16:30) Intervento Xylem

(16:30-18:15)PROF.SSA RENATA DELLA MORTE: Allagamenti in aree urbane: analisi e soluzioni progettuali.(Università degli Studi di Napoli)

Sabato 23

(09:15-11:15)PROF. UMBERTO SANFILIPPO: Software UrbisPro per i calcoli idrologici e idraulici dei sistemi di drenaggio.(Politecnico di Milano)

(11:15-13:15)PROF. GIUSEPPE T. ARONICA: Contributo dei modelli di propagazione nella mitigazione del rischio da inondazioni pluviali.(Università di Messina)

 In foto il prof. Gianfranco Beccio – Politecnico Milano 

Fognature e deflussi urbani, un corso sulle nuove tecniche di progettazione

COSENZA –  Il corso intende offrire un quadro dei nuovi modelli concettuali e degli strumenti metodologici con i quali è possibile affrontare il problema degli allagamenti nelle aree urbane, focalizzando le questioni più attuali, mostrando metodologie ed esperienze, illustrando il quadro normativo, e presentando proposte tecniche.

Obiettivo del corso è fornire a professionisti e funzionari tecnici un quadro aggiornato delle conoscenze tecniche e scientifiche sulle più attuali tendenze della progettazione e realizzazione delle opere e degli impianti idraulici. Il corso è rivolto ai tecnici, liberi professionisti o imprenditori, funzionari di enti pubblici o privati, che si occupano degli aspetti idraulici e idrologici nell’edilizia, nell’urbanistica e nell’ambiente. In una visione attuale di governo del territorio, si è in grado di fornire risposte progettuali ai problemi di migliore gestione dei suoli urbani dal punto di vista del drenaggio delle acque, siano esse meteoriche e/o di scarico.

In tal senso è fondamentale poter fornire soluzioni alternative strategiche per meglio orientare le scelte amministrative da porre in atto sul territorio, in termini di modalità e usi più consoni dei suoli, oltre che più sostenibili dal punto di vista ambientale. La mitigazione dei rischi derivanti dall’impermeabilizzazione dei suoli è richiesta dalla norma nazionale codice sull’ambiente D.lgs. 152/2006 ss.mm.ii., dalla Legge Regionale (Calabria) L.R. 19/2002 ss.mm.ii. e dalle norme tecniche di attuazione di livello comunale.

 Ogni venerdì pomeriggio si prevede l’intervento di azienda leader nel settore delle acque.

 Il Centro Studi Idraulica Urbana (CSDU) ha inteso cogliere già nella sua denominazione, l’evoluzione nel corso del tempo, delle materie “difesa del suolo” e “urbanistica”. Il binomio “idraulica urbana” richiama l’accento sul sistema urbano odierno derivante dalle trasformazioni del suolo, di cui l’urbanistica si è fatta carico di regolamentare a partire dal 1942 in poi. Il Centro Studi si propone di interagire con le amministrazioni locali mettendo in campo il know-how dei migliori centri accademici di eccellenza di tutta Italia, riconoscendo al contempo l’importanza delle radici culturali di una comunità e la conoscenza profonda dei luoghi, che possono e devono avvenire attraverso il necessario affiancamento dei professionisti operanti sul territorio. Il Centro Studi offre risposte qualificate, basate su relazioni di confronto provenienti dall’intera comunità accademica nazionale, a tutti i problemi che hanno a oggetto il suolo urbano, nelle sue condizioni di uso attuale e in quelle programmatiche/pianificatorie future. L’elenco esplicativo di studi e servizi che può fornire il Centro Studi è molteplice (www.csdu.it). Il Centro Studi, mantenendo ben salda la sua matrice accademica, è anche un contenitore dinamico di esperienze di progettazione e di sperimentazione. Nell’attuazione delle politiche più sopra descritte, appare di forte interesse l’interazione tra il Centro Studi e gli Ordini Professionali.

SALUTI DI BENVENUTO AL CORSO

CARMELO GALLO

Presidente Ordine Ingegneri Cosenza

MENOTTI IMBROGNO

Presidente Fondazione Mediterranea Ingegneria

PATRIZIA PIRO

Presidente CSDU(Centro Studi Idraulica Urbana)

 

 

 

Valorizzazione beni culturali, il ruolo dell’ingegneria nella progettazione

RENDE (CS) – Di cosa bisogna tener conto quando si realizza progettazione culturale in Italia? L’Ordine degli Ingegneri di Cosenza insieme alla Fondazione Mediterranea per l’Ingegneria hanno provato a dare una risposta invitando i maggiori esperti del settore con i quali ha avviato una discussione per aprire un nuovo approccio, una nuova modalità di fare cultura, da utilizzare nella valorizzazione dei beni culturali a partire dal ruolo degli ingegneri.

Al seminario patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Calabria e dall’Università della Calabria, sul tema “Il ruolo dell’ingegneria nel grande affresco della progettazione culturale”, hanno preso parte Francesco Buranelli, Presidente della Commissione per la Tutela dei Monumenti Storico Artistici della Santa Sede; il dott. Aldo Di Russo, esperto in progettazione culturale; il prof Maurizio Muzzupappa della società spin off nata nell’Università della Calabria che applica la ricerca tecnologica ed ingegneristica a campi come quello dei beni culturali; l’avv. Andrea Falzone, esperto in diritto dei contratti pubblici.

I lavori coordinati dal giornalista Michele Lembo, sono stati aperti dai saluti di Menotti Imbrogno, presidente della Fondazione Mediterranea per l’Ingegneria, al quale sono seguiti quelli del direttore del segretariato regionale del MIBAC per la Calabria, dott. Salvatore Patamia e quelli del rettore dell’UNICAL, Gino Mirocle Crisci

Ad aprire gli interventi scientifici, il prof. Francesco Buranelli che oltre ad evidenziare le infinità di benefici apportati dalla figura dell’ingegnere già a partire dall’800 negli interventi a tutela e per la valorizzazione dei beni culturali ha evidenziato anche l’importanza delle nuove tecnologie applicate nel settore, come bagaglio culturale come normale approccio per la tutela e conservazione dell’opera d’arte. «L’opera d’arte vive, ha necessità di un clima stabile, umidità stabile, luce non accecante. Gli ambienti devono quindi mantenere parametri stabili o modificati in virtù dei benefici che tutelino l’opera. In tutto questo la tecnologia aiuta moltissimo, soprattutto nella diagnostica. Ma la vera emergenza è il territorio. Non c’è un piano di controllo nazionale, non c’è un protocollo di intervento per prevenire gravi situazione di dissesto idrogeologico, di inquinamento, di sisma, di pressione antropica, di espansione urbanistica nel territorio, ecco tutto questo deve essere ulteriormente approfondito definito e la tecnologia soprattutto i controlli da satellite possono fornire a chi gestisce il territorio uno strumento indispensabile»

Cosa manca nella catena della progettazione culturale? A questo interrogativo risponde il dott. Aldo Di Russo dopo aver specificato che dove si produce cultura condivisa si è notata una diminuzione della violenza di genere e dei casi di bullismo. «In questo momento manca molto, manca la consapevolezza intanto che sia una catena, viene letta troppo spesso come una serie di attività separate che magari funzionano tutte di per se, ma la macchina non cammina, la macchina della valorizzazione dei beni culturali cammina soltanto se il visitatore del museo esce dal museo avendo acquisito un po’ di conoscenza in più . Affinchè questo avvenga, tutte le componenti devono essere assolutamente integrate una nell’altra. Non si tratta più di progettare in maniera multidisciplinare si tratta di progettare e saper progettare in maniera meta-disciplinare, cioè ogni disciplina deve tener conto delle altre e ciascuno deve essere responsabile non solo di ciò che fa ma anche del tutto. Così come cambia il ruolo dell’ingegnere, cambia il ruolo di qualsiasi attore della catena. Ma non si tratta di costruire l’ennesimo nuovo ingegnere, si tratta di cambiare il modo di approcciare questo settore da parte di quelli che già concorrono nella realizzazione di eventi culturali che sono già bravissimi nel proprio settore. Pertanto oltre a storici dell’arte, antropologi, archeologi occorrono registi, sceneggiatori, scrittori. Come gli storici sono bravi a scrivere la storia, gli artisti sono bravi a raccontarla».

Il prof Maurizio Muzzupappa ha illustrato gli strumenti innovativi che contribuiscono a valorizzare i beni culturali portando l’esempio dello spin off universitario che ha trasferito le conoscenze nel campo tecnologico come supporto per i beni culturali. Il prof Muzzupappa ha illustrato i diversi interventi eseguiti come l’esame termografico eseguito alla cattedrale del Patire di Rossano che ha permesso di eseguire meglio il restauro dello stesso oppure l’esame della mano di uno dei bronzi di Riace per stabilire cosa ed in che posizione tenesse l’oggetto originariamente ed infine il restauro di beni sottomarini. Pertanto nella filiera della valorizzazione dei beni culturali sono tre le parole chiave che vedono gli ingegneri protagonisti al pari di storici, antropologi, archeologi, sociologi: tutela, valorizzazione e fruizione.

Per l’avv. Andrea Falzone Il problema legato alle buone pratiche è la formazione: da una parte quella della pubblica amministrazione e dall’altra di chi vuole partecipare alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali è indispensabile conoscere quelle che sono le norme per poter accedere, per poter partecipare a questa attività di valorizzazione che come è noto è prevista dalla carta costituzionale.

Esiste uno strumento molto interessante nel codice dei contratti pubblici che è il concorso di idee dove si chiede di fornire all’amministrazione una competenza che non ha. Chi fornisce una buona idea per la valorizzazione dei beni culturali può partecipare al bando per offrire il servizio vero e proprio che in quel momento l’amministrazione non ha.

Il bene culturale non adempie la sua valenza sociale e costituzionale fin quando non è correttamente fruito dai cittadini.

La Calabria dei rischi, tra emergenza e prevenzione. Gallo: «No ai recinti culturali e delle competenze»

COSENZA – «Non rimanere chiusi nelle stanze degli studi o delle università ma avere un approccio multidisciplinare nell’affrontare argomenti come quello dei rischi ambientali». E’ quanto ha sostenuto il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, Nello Gallo,  intervenendo ieri a Rossano al convegno “La Calabria dei rischi: tra emergenza e prevenzione” organizzato per volontà del sindacato INARSIND in collaborazione ed il patrocinio del circolo Culturale rossanese, la Conf Professioni, gli Ordini professionali degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geologi di Cosenza e l’Associazione di volontariato e di protezione civile “Magna Grecia Onlus”.

Il presidente Gallo ha ritenuto ringraziare particolarmente gli organizzatori del convegno per aver deciso di affrontare un tipo di tematiche che rimangono troppo spesso confinate in recinti culturali e di competenze, rappresentando un grosso limite per lo sviluppo di un dibattito utile per le collettività.

«I fenomeni idrogeologici sono fenomeni naturali, afferma Nello Gallo, i cui effetti sono a volte devastanti perché impattano con le attività dell’uomo: un fenomeno naturale come quello di una frana, di un’alluvione, o anche più catastrofico di un terremoto di per se potrebbero essere ammirati come espressione della natura; i problemi veri avvengono quando questi fenomeni impattano con le attività antropiche. Si rende evidente, quindi – prosegue il presidente -dell’Ordine degli Ingegneri, come questi temi debbano essere affrontati considerando competenze tecniche e non solo ma con un approccio multidisciplinare e nell’ambito delle pianificazioni territoriali».

«Analogamente questo Ordine vuole avere un orientamento aperto al confronto, dove le conoscenze e le competenze si incontrano, sapendo bene che i migliori risultati si ottengono principalmente quando si riesce a fare una buona pianificazione. Questo concetto è fondamentale anche da un punto di vista economico perché intervenire dopo un evento naturale estremo, ha sempre dei costi enormemente più alti di quelli di una prevenzione ben fatta».

Infine il Presidente Gallo ha inteso complimentarsi con gli organizzatori della manifestazione per aver voluto condividere la problematica mettendo in luce le diverse competenze comprese quelle politiche che hanno responsabilità di tipo legislativo. «A nome mio e di tutto l’ordine darò sempre la mia disponibilità ad iniziative di questo tipo nel rispetto dei singoli ruoli e delle diverse competenze».

Zurlo augura buon lavoro ai nuovi presidenti degli Ordini di Architetti e Ingegneri

CROTONE – Il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, augura buon lavoro ad Antonio Francesco Amodeo ed a Roberto Federico, eletti rispettivamente alla presidenza degli Ordini provinciali di Architetti e Ingegneri. “I due professionisti ed i componenti i Consigli -dichiara il presidente Zurlo- potranno contare, come sempre, sulla massima collaborazione istituzionale. Sono sempre più dell’idea che gli Ordini professionali contribuiscono concretamente alla crescita della nostra realtà. Per questo motivo -conclude Stano Zurlo- all’architetto Amodeo ed all’ing. Federico rivolgo l’invito a fare squadra”.