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Vibo Valentia, sbarcati 588 migranti

VIBO VALENTIA- È arrivata al porto di Vibo Valentia Marina la nave inglese “Acquarius” con a bordo 588 migranti, tra cui una quindicina di donne in stato di gravidanza, soccorsi nei giorni scorsi lungo il Canale di Sicilia. Le operazioni di sbarco dei profughi, provenienti soprattutto dall’Africa ma anche dal Medio Oriente, sono in corso e i migranti saranno tutti sottoposti ad accertamenti sanitari e, successivamente, ad identificazione per poi essere trasferiti nelle varie strutture di accoglienza sparse su tutto il territorio nazionale come previsto dal piano nazionale predisposto dal Ministero dell’Interno. Solo i minori non accompagnati rimarranno in strutture del vibonese. Dalle prime informazioni raccolte da fonti sanitarie, fatta eccezione per diversi casi di scabbia e qualcuno anche di maltrattamenti, non si registrano particolari patologie per i migranti. Dopo circa cinque mesi di tregua sono ripresi gli sbarchi di migranti nel porto di Vibo Marina.

 

Test del Dna per il piccolo ivoriano sbarcato a Corigliano

CATANZARO – «La grande gioia, dell’abbraccio tra il piccolo Cisse, il bimbo della Costa D’Avorio di 5 anni, sbarcato da solo al porto di Corigliano il 15 luglio scorso, e il suo papà, è rimandata di qualche giorno. Il tempo di avere la certezza scientifica della paternità del genitore, con il risultato del test del Dna cui oggi il Tribunale dei Minori di Catanzaro, presieduto dal giudice Lorenzo Trovato, ha sottoposto, separatamente, il bambino e il suo papà». E’ quanto afferma, il leader del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, Franco Corbelli. »Oggi, si sono ritrovati, in Tribunale a Catanzaro, senza purtroppo ancora potersi vedere, incontrare e abbracciare il piccolo Cisse e il suo papa. I giudici del Tribunale dei Minori prima di assegnare questo bambino vogliono la certezza della paternità con la conferma del test del Dna. Eccezionalmente, considerando il caso umano, i risultati del Dna saranno comunicati entro pochi giorni. Il papà del piccolo Cisse ha intanto espresso la volontà di portarsi il suo bambino in Francia con la speranza di essere presto raggiunto anche dalla moglie e mamma del bambino, una volta che individuata la prigione della Libia, dove la tengono rinchiusa gli scafisti, sarà liberata e autorizzata ad arrivare in Italia, con un corridoio umanitario, che oggi ancora una volta, prosegue Corbelli, chiedo al Ministro degli Interni, Marco Minniti, di attivare. Il padre del piccolo Cisse dopo il test del Dna è ritornato nella struttura di accoglienza, in provincia di Catanzaro, che lo sta ospitando, mentre il bambino, accompagnato dall’ispettore di polizia che, con la sua famiglia, lo ha in affido ha fatto ritorno a Rossano. Il bambino continua ad essere ancora tenuto all’oscuro del ritrovamento e dell’arrivo del suo papà. Si è perfettamente integrato, in modo meraviglioso in questa famiglia del poliziotto che ha altri tre bambini in affido. Il piccolo Cisse gioca e scherza con loro, ha iniziato a parlare anche in italiano, alterna paroline in francese e in italiano e ha espresso il desiderio di andare a scuola. Ma l’iscrizione a scuola non è stata autorizzata dai giudici perché tra pochi giorni, dopo i risultati del test del Dna, il bambino sarà affidato e consegnato al padre che ha già fatto sapere di volerlo portare in Francia». Il papà di Cisse e’ da alcuni giorni in Calabria, è arrivato da Parigi (dove era stato rintracciato). La mamma, invece, è stata fermata sulla spiaggia dagli scafisti e rinchiusa in un campo lager, perché non aveva i soldi per pagare il viaggio. La giovane donna è stata bloccata con la forza mentre stava, insieme al suo Cisse e ad altre decine di migranti, per salire su un barcone diretto in Italia. Con un gesto disperato e coraggioso, dettato dall’affetto materno, aveva, di nascosto, affidato il suo bambino, piangendo e pregando, ad un ivoriano, suo compagno di viaggio, con la speranza che potesse arrivare nel nostro Paese e ritrovare il suo papà. Così come poi, grazie a Dio, è stato. E come sarà ufficialmente, dopo il test del Dna, tra qualche giorno con l’abbraccio tra il bambino e il suo papà. Intanto non si hanno notizie della mamma di Cisse. C’è per questo molta preoccupazione per la sua sorte, alla luce anche delle notizie di violenze, pestaggi, stupri e morti che arrivano, grazie alle denunce e ai reportage di alcuni media, dai campi lager della Libia. Insieme all’Ong Save The Children, la grande organizzazione umanitaria che ha eseguito lo sbarco nel porto di Corigliano, siamo impegnati ininterrottamente per arrivare all’individuazione e liberazione della donna. Sono personalmente fiducioso di riuscirci, grazie adesso anche all’aiuto del papà del piccolo Cisse e marito della donna».

Corigliano, Oliverio incontra i migranti minori non accompagnati ospitati a Sibari

CORIGLIANO (CS) – Questa mattina il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato stamane i migranti minori non accompagnati, più di un centinaio,  arrivati a Corigliano in seguito all’ultimo  sbarco avvenuto lo scorso sabato, ospitati in un hotel a Sibari.

Un segno concreto, insieme,  di attenzione, vicinanza e solidarietà, l’incontro con la realtà particolarmente toccante – che ha contato anche la presenza del Prefetto e del Questore di Cosenza, del Comandante provinciale dei Carabinieri, dei sindaci  di Corigliano e Cassano, delle forze dell’ordine – a chi, amministratori, istituzioni, territori sta vivendo una forte emergenza.

Oliverio, accompagnato dai delegati della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani Franco Corbelli e per l’immigrazione Giovanni Manoccio, si è intrattenuto con i giovani, ha ascoltato le loro voci, ha parlato con gli operatori della cooperativa che si prende cura dei ragazzi. «Quella dei minori non accompagnati – ha detto Oliverio – è la faccia più drammatica di un fenomeno con il quale si fanno e si dovranno fare i conti, stando con i piedi per terra, evitando demagogie, populismi che sono il frutto di chi tende ad alimentare paure ed utilizzarlo strumentalmente. Il problema- ha sottolineato ancora-  è che non si possono lasciare i Comuni, le Regioni di primo approdo nelle condizioni che si vedono e vivono. L’Europa deve assumere una iniziativa, la consapevolezza che è necessaria una politica,  sono necessari strumenti, impostazioni di integrazione e accoglienza che siano commisurati alla dimensione del fenomeno stesso».

«Quando, come è successo a Corigliano, così come a Reggio Calabria, a Vibo, Crotone,  arrivano migliaia di persone, cosa possono fare sindaci, presidenti di Regione, istituzioni se non caricarsi del problema e affrontarlo; non possono girare la testa dall’altra parte. Ecco perché la demagogia deve essere lasciata agli irresponsabili. È indispensabile una strategia per l’Europa, che sulla questione è necessario cambi passo; occorre certo aiutare queste donne, questi uomini ad uscire dalla condizione di sofferenza cui sono costretti nei paesi di provenienza, ma anche governare la situazione , nel rispetto della dignità delle persone e in una dimensione umanitaria. In questo  senso il Governo italiano sta profondendo un impegno rilevante – ha evidenziato il Presidente della Regione -, il ministro dell’Interno sta facendo uno sforzo  importante per coniugare la risposta di accoglienza alle esigenze di sicurezza . Il punto è avere l’equilibrio necessario in questa situazione. Come terra di frontiera, di primo approdo, vogliamo dare un contributo. In Calabria si sta facendo tanto ed un ringraziamento va ai prefetti, ai sindaci, alle forze dell’ordine, per il lavoro, l’impegno e la sinergia che si stanno mettendo in campo in questo contesto straordinario e di emergenza».

Quasi mille migranti sbarcati a Corigliano

CORIGLIANO (CS) – Sono circa 1500 i migranti sbarcati questa mattina nei porti di Corigliano Calabro e Bari. In particolare a Corigliano è approdata la nave militare tedesca Rhein con a bordo 923 persone, fra cui 121 donne (delle quali 14 in stato di gravidanza) e 203 minori. Sulla nave ci sono anche sette feriti non gravi. I migranti sono tutti di provenienza sub-sahariana.

Al porto di Corigliano al momento sono presenti le autorità portuali. forze dell’ordine e volontari per effettuare le operazioni di sbarco che si concluderanno domani.

A Corigliano sbarco con 1032 migranti

CORIGLIANO CALABRO (CS) – La nave “Aquarius” è da poco giunta nel porto di Corigliano Calabro con a bordo 1.032 migranti. Gli uomini sono 933, mentre le donne 99, 11 delle in stato di gravidanza. I minori sono 200, non si sa quanti non accompagnati, anche se il dato potrebbe variare quando termineranno le operazioni di sbarco che saranno effettuate, per l’elevato numero di migranti, in due fasi diverse. Una parte dei migranti, infatti, sbarcherà entro oggi, la rimanente domani. Diverse le nazionalità dei profughi quasi tutti sub sahariani.

Sul posto sono presenti le autorità portuali, le forze dell’ordine, personale medico e rappresentanti della Prefettura di Cosenza che coordinano le operazioni. Garantita la massima collaborazione da parte degli amministratori comunali di Corigliano, i quali dovranno occuparsi della sistemazione in centri di accoglienza dei minori non accompagnati. I migranti saranno successivamente trasferiti in diverse Regioni secondo quanto previsto dal Piano nazionale di accoglienza. (Foto di repertorio).

Ancora uno sbarco di migranti a Corigliano Calabro

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Una nave mercantile battente bandiera turca, la “Kaptan Hilmi III”, con a bordo 256 migranti è approdata nel porto di Corigliano Calabro. Sull’imbarcazione ci sono 199 uomini e 57 donne. Sette sono i minori. Diverse le nazionalità dei migranti, quasi tutti di origine subsahariana. I migranti sono stati soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo dall’equipaggio del mercantile mentre erano a bordo di un gommone. Dopo che saranno conclusi lo sbarco ed i controlli sanitari, i migranti, le cui condizioni generali sono buone, saranno trasferiti in centri di accoglienza dislocati in varie regioni, secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno. Le operazioni di sbarco sono coordinate dalla Prefettura di Cosenza, coadiuvata dalle autoritò portuali e dalle forze dell’ordine.

Sbarcati 250 migranti a Vibo Marina

VIBO VALENTIA – La “Hamal Napoli” ha attraccato questa mattina nel porto di Vibo Marina portando sulla terraferma 250 migranti, di cui 30 minori e 3 donne incinte. Tra i migranti giunti stamattina ci sono tre ustionati probabilmente a causa della prolungata esposizione con il carburante dei gommoni. In porto ad assistere i migranti il personale delle forze dell’ordine, della Capitaneria di Porto, della Croce rossa, della Protezione civile e delle associazioni di volontariato, insieme ai sanitari del 118. Sono corso lo screening sanitario e le operazioni di identificazione. Solo i minorenni resteranno nel Vibonese, tutti gli altri saranno trasferiti in altre regioni, secondo il piano di ripartizione predisposto dal Ministero dell’Interno.

Quello di stamattina èil secondo sbarco a Vibo nel giro di due giorni. Sabato scorso, infatti, ne erano arrivati altri 560.

Oltre 700 migranti sbarcano a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – E’ approdata nel porto di Reggio Calabria la nave “Acquarius” di SOS Mediterranée e Medici Senza Frontiere con a bordo 731 migranti. Del gruppo fanno parte, oltre ad 87 donne, anche 116 minori, 80 dei quali non accompagnati. Tra le donne 15 sono in stato di gravidanza. I controlli sanitari effettuati dal personale medico mobilitato dalla Prefettura di Reggio Calabria, che ha coordinato i servizi di accoglienza ed assistenza, hanno rilevato la presenza tra i migranti di due casi di sospetta tubercolosi e 41 di scabbia, trattati nelle tende di decontaminazione allestite sulla banchina del porto dalla Protezione civile regionale. Alcuni dei migranti, inoltre, presentano fratture e traumi di vario tipo provocati dai maltrattamenti cui sono stati sottoposti prima della partenza e durante il viaggio.

Sbarco di migranti nel porto di Corigliano. Anche sette donne in gravidanza

CORIGLIANO – Sono 309 i migranti sbarcati nel porto di Corigliano Calabro dalla nave Vos Hestia. Si tratta soprattutto di uomini adulti, ma tra di loro ci sono anche sette donne in stato di gravidanza e una ventina di minorenni. Le loro condizioni di salute sono apparentemente buone. Provengono soprattutto da Paesi subsahariani e dalla Palestina. Le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato e le squadre predisposte dal Comune sono all’opera da questa mattina per prestare una prima assistenza, sotto il coordinamento della Prefettura di Cosenza. I minori non accompagnati saranno ospitati a Corigliano, mentre gli altri, secondo il piano nazionale, saranno trasferiti in altre regioni. «E’ il dodicesimo sbarco in questo porto – ha detto Gianfranco Tomao, prefetto di Cosenza, presente sul posto – e sembra che nessuno dei migranti presenti malattie particolari».

Ancora uno sbarco di migranti a Reggio. Tra loro donne e bambini

REGGIO CALABRIA – E’ giunto nel porto di Reggio Calabria il rimorchiatore “Golfo Azzurro” con a bordo 324 migranti, originari, prevalentemente, di Paesi subsahariani. Il gruppo è composto da 270 uomini, 16 donne, due bambini in tenera età e 36 minori non accompagnati. Ad attenderli il dispositivo di accoglienza coordinato dalla Prefettura di Reggio Calabria. Prima della foto segnalazione e dell’identificazione ad opera del personale dell’Ufficio immigrazione della Questura, i migranti sono stati visitati dai medici del servizio “medicina di frontiere” e del 118. Riscontrati numerosi casi di scabbia, immediatamente trattati nell’unità mobile di decontaminazione allestita dalla Protezione civile, disturbi gastroenterici. Alcuni dei migranti, inoltre, avevano ferite agli arti inferiori provocate dalle concitate operazioni di trasbordo da un natante all’altro. Due donne risultano in stato di gravidanza. Le loro condizioni sono buone.