Fusione dei comuni di Corigliano e Rossano: riunione per delinearne i dettagli

Stamani le due giunte municipali di Corigliano e di Rossano si sono riunite nella Sala degli Specchi del Castello Ducale per discutere della fusione tra di esse, in parallelo all’avvio dell’iter burocratico che sarà ufficializzato dai due Consigli Comunali il prossimo venerdì 16 gennaio. All’incontro, promosso e aperto dal Sindaco Giuseppe Geraci, erano presenti gli assessori Apicella, Ceo, IannuzziI, Mingrone, Granata e Chiurco per il Comune di Corigliano e Caputo, Sstamile, Alfieri, Federico, Otranto, Chiarello per il Comune di Rossano. Alla riunione operativa ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Comunale rossanese Scarcello. Mentre il Sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti non ha potuto prendervi parte a causa di gravi impedimenti di salute.

Durante l’incontro, è stata sottolineata la necessità di avviare subito, attraverso una calendarizzazione degli incontri tra giunte e assessori, un’analisi approfondita di tutte le questioni aperte sul tavolo della fusione, iniziando a risolvere criticità o a cogliere opportunità. A partire da questioni e materie sulle quali vi sono già oggi le condizioni per lavorare in sinergia tra i due enti: tra queste, ad esempio il servizio di raccolta rifiuti, una programmazione socio-culturale e turistica unitaria per i principali eventi ed i principali marcatori identitari dell’area urbana, il depuratore consortile e la concertazione governata di tutti i costi di gestione e manutenzione, i principali strumenti di pianificazione urbanistica già in atto nonché la condivisione forte di iniziative di protesta e sensibilizzazione civica ed a tutela dell’ambiente come ad esempio quella sul diritto alla mobilità nel territorio o contro le trivellazioni nello ionio.

Le due amministrazioni comunali intendono dimostrare che eventuali resistenze possono e debbono essere superate e per far ciò è necessario informare diffusamente le due comunità dell’area urbana, per evitare il rischio che l’argomento ed il progetto possano sembrare come elitari o calati dall’alto, senza la necessaria e strategica partecipazione popolare.

 

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