Icom, prossima udienza Marzo 2015

LAMEZIA TERME (CS) – Nel 2002 la società Icom presentò al Comune un progetto chiamato “Borgo antico” per la realizzazione di un centro di vendita in una località adiacente la strada “Due mari”, in una zona che dal punto di vista urbanistico aveva destinazione agricola.

La richiesta tendeva ad ottenere la concessione edilizia in deroga allo strumento urbanistico. Il Comune rigettò la richiesta. Ci fu una conferenza di servizi il cui esito, però, stranamente, benché non definito, fu pubblicato sul BURC come concluso. Tale circostanza indusse il TAR Calabria prima ed il Consiglio di Stato poi a giudicare illegittimo il diniego. Su tale base ed a qualche anno di distanza Icom presentò ulteriore ricorso al TAR per ottenere non già il premesso a costruire, che avrebbe potuto facilmente ottenere sulla base delle precedenti sentenze, ma il risarcimento del danno preteso stimato per loro in oltre 50 milioni di euro.  Il Comune si è ovviamente difeso, ma il  TAR Calabria, con sentenza parziale n. 1177 di dicembre 2013, ha comunque disposto  la nomina di due consulenti tecnici per quantificare il danno, ritenendo accertata la responsabilità del Comune, riservandosi di decidere nel merito.

La prossima udienza è fissata nel marzo del 2015. Contro tale sentenza parziale, il Comune ha proposto appello al Consiglio di Stato, ritenendo di non condividere le motivazioni con le quali il TAR ha ritenuto esista la responsabilità del Comune. Ciò dunque a prescindere dall’importo che dovesse essere deciso. Il ricorso è tuttora pendente. I consulenti del TAR hanno trasmesso alle parti uno schema di relazione, sulla scorta dei quesiti posti, nel quale risulta che la stima del valore attribuibile della struttura, calcolato al netto dell’area di sedime e dei costi di costruzione, risulta essere pari euro 15.779.000,00. I tecnici del Comune hanno trenta giorni di tempo per trasmettere le proprie osservazioni e conclusioni relativamente allo schema di relazione redatto. Sono già al lavoro in tal senso e presenteranno una serie di valide osservazioni allo schema di perizia. È comunque ovvio che nel caso in cui il TAR decidesse di fissare somme da pagare alla Icom, il Comune presenterebbe ricorso anche contro questa ulteriore decisione. Dunque al primo ricorso presentato nel maggio di quest’anno ne seguirebbe un secondo dopo l’udienza del TAR di marzo 2015.

L’Amministrazione sta tutelando gli interessi della città e quindi riterrebbe ingiusto la condanna al pagamento di somme, specie se consistenti. L’esecuzione delle sentenze già a suo tempo emesse, e quindi definitive, chiaramente determinerebbe oggi il rilascio dei permessi a costruire da parte del Comune.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *