Commissione d’inchiesta sull’Amaco risponde a consigliere comunale di Castrolibero Francesco Rovere

COSENZA – La Commissione d’inchiesta sull’Amaco nominata dal Sindaco Mario Occhiuto e Presieduta dal consigliere comunale del PSE Giuseppe Mazzuca risponde alle dichiarazioni, pubblicate questa mattina sulla stampa, del Consigliere comunale del Comune di Castrolibero Francesco Rovere.

La Commissione d’inchiesta, formata oltre che dal Presidente Mazzuca anche dai consiglieri Massimo Bozzo (UDC), Francesco De Cicco (Popolari e Liberali Cosenza), Michelangelo Spataro (Scopelliti Presidente) e Cataldo Savastano (Autonomia e Diritti), ha all’unanimità redatto un documento nel quale vengono puntualizzati alcuni aspetti che erano stati in parte già chiariti dall’intervento dei giorni scorsi del Presidente Mazzuca.

“E’ l’ultima volta che rispondiamo – si legge nel documento della commissione d’inchiesta – sia per non proseguire sine die in sterili discussioni, ma anche perchè riteniamo di non dover avere interlocuzioni, nè dare troppe spiegazioni, ad istituzioni che non sono interessate alla vita interna del Comune di Cosenza e quindi all’attività delle commissioni consiliari e delle commissioni d’inchiesta che, quando occorre, l’Amministrazione comunale e il Sindaco anzitutto hanno pieno diritto di nominare.

La risposta del Presidente Mazzuca era stata già abbastanza esauriente e credevamo non ci fosse bisogno di ulteriori appendici. Il fatto, però, di essere stati chiamati nuovamente in causa ci obbliga a dare una risposta nella nostra qualità di componenti la commissione d’inchiesta, ma non ci attarderemo in seguito in ulteriori spiegazioni.

Anzitutto va sgomberato il campo da un equivoco nel quale incorre con le sue dichiarazioni il consigliere di Castrolibero Rovere: il servizio cui si fa riferimento  è un servizio per i cittadini di Castrolibero verso la città di Cosenza e non viceversa. Un servizio che sicuramente rappresenta un costo, sia in termini economici e di personale, che l’azienda cittadina sostiene. Essendo l’Amaco una Società per Azioni interamente partecipata dal Comune di Cosenza, rientra sicuramente tra le prerogative dell’Amministrazione dar vita ad una commissione d’inchiesta che si occupi della verifica dello stato di crisi in cui l’azienda versa, anche allo scopo di valutare la sussistenza di esposizioni debitorie che, se accertate, non potranno che gravare sul bilancio comunale.

A questo proposito c’è da osservare ancora – si legge inoltre nel documento della commissione d’inchiesta – che per garantire il servizio da e per Castrolibero l’Amaco impegna personale per circa 600 mila euro all’anno coperti dalla Regione Calabria.

Ciò nonostante se l’azienda genera dei debiti è pieno diritto del Comune, con i suoi organismi a questo scopo deputati, occuparsene anche al fine di garantire un servizio efficiente ai comuni satelliti come è quello di Castrolibero.

Da tener presente che l’istituzione della commissione d’inchiesta scaturisce all’indomani di una riunione congiunta, tenutasi nella sede dell’Amaco, della commissione consiliare trasporti e della commissione controllo e garanzia. Dopo aver ascoltato sia gli amministratori dell’Amaco che i sindacati interni, si decise, su proposta di tredici firmatari, di proporre al Sindaco di accertare se esistevano le condizioni per istituire una commissione d’inchiesta non solo per verificare attentamente i motivi che avevano determinato lo stato di crisi dell’azienda, ma anche per far luce sulle condizioni di lavoro dei dipendenti, costretti a turni massacranti, che ledono non solo la loro dignità, ma anche il loro diritto alla salute.

A quest’ultimo proposito va ricordato che in quella circostanza ci venne consegnato un voluminoso dossier, contenente uno studio elaborato dall’Università di Bologna, le cui risultanze ricollegano al lavoro usurante svolto da chi abitualmente conduce i mezzi pubblici, l’insorgenza delle più diverse patologie. Dalle informazioni assunte durante la riunione è venuto anche fuori che mediamente all’anno tra i 6 e i 10 conducenti dei mezzi dell’Amaco vengono dichiarati inabili dall’azienda alla mansione di autisti, proprio perché col tempo si ammalano delle patologie più disparate.

Le nostre azioni, pertanto, non sono affatto mosse da ragioni politiche, ma soltanto dalla necessità di salvaguardare la salute dei lavoratori.

E’ evidente che in ordine alle dichiarazioni degli amministratori di Castrolibero la commissione d’inchiesta sull’Amaco, laddove dovesse riscontrare gli estremi per tutelare il proprio operato, non esiterà ad esperire le azioni previste dall’ordinamento giuridico, soprattutto se dovessero sussistere profili che ne condizionino il giudizio e la valutazione e ne limitino l’autonomia.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *