Il Primo cittadino di Cassano All’Ionio esprime solidarietà al Sindaco di Benestare

Il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha inviato stamani una missiva al Sindaco di Benestare per esprimergli solidarietà dopo l’intimidazione subita gli scorsi giorni.

“Caro Collega – ha esordito il primo cittadino cassanese – la notizia del grave atto intimidatorio  da te subito la notte scorsa mi ha profondamente turbato. Ti esprimo, pertanto, la mia incondizionata vicinanza e solidarietà,  interpretando il sentimento dell’intera comunità che ho l’onore di rappresentare. Allo stesso tempo sono vicino alla Città di Benestare che, al pari di tutte le altre  realtà calabresi, ha il diritto di vivere e progredire, liberandosi dall’opprimente giogo di coloro che traggono profitti e potere nel sottobosco degli affari illeciti. La tua vicenda, purtroppo, esprime pienamente il senso delle difficoltà e dei rischi che quotidianamente gli amministratori onesti di questa bella e sfortunata terra di Calabria sono costretti ad affrontare quando si sforzano di compiere appieno il loro dovere, guardando unicamente agli interessi generali e lavorando per proiettare le Comunità che rappresentano verso un futuro  di progresso nella legalità, nel rispetto delle regole , nell’ordine  e nella tranquillità sociale.  So, per esperienza personale – ha continuato il Sindaco Papasso –   che la visione della realtà cambia quando si rischia in prima persona. Diviene, infatti,    impossibile non pensare agli affetti, al proprio ruolo e, soprattutto, al senso di certi avvenimenti: la preoccupazione e l’angoscia, nell’attimo in cui si razionalizza la minaccia, sono i sentimenti più naturali che possano scaturire dall’animo umano. Per queste ragioni, ho compreso il senso della  tua decisione di rimettere il mandato  ed ho pensato di scriverti per dirti che non sei solo. Tutti insieme – ha concluso la missiva -gli amministratori onesti, dobbiamo avere il coraggio di guardare avanti e, facendo rete, costruire un muro possente contro la delinquenza, il crimine e gli atteggiamenti fuorvianti,  che rendono vani gli sforzi di costruire un futuro diverso per le nostre collettività. Guai se gli onesti, che per fortuna sono la maggioranza, dovessero soccombere o arrendersi di fronte all’arroganza e alla prepotenza   del malaffare: sarebbe la fine per una Regione  che vuole lasciarsi alle spalle la precarietà di un vivere collettivo avvilente, per proseguire un percorso di libertà e di armonico sviluppo dei rapporti  nel mondo del lavoro, dell’impresa e della scuola, che non può prescindere dalla sicurezza e  dalla tranquillità dell’ordine pubblico, inteso come quieto svolgimento della vita comunitaria, in tutte le sue manifestazioni di ordine economico e culturale. Con infinita stima”.

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