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Marziale sulla bimba abbandonata all’Annunziata: «Troppa disinformazione, serve riserbo»

REGGIO CALABRIA – «Mi preme chiedere ai colleghi dell’informazione e soprattutto ai tanti navigatori dei social network che scenda un rispettoso silenzio sulla vicenda della bimba ricoverata a Cosenza, certamente abbandonata dalla madre, ma non dalla catena medico-sanitaria, giudiziaria e men che meno da coppie disposte all’adozione». Lo afferma Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria in una nota dell’ufficio stampa del consiglio regionale. «Si è detto troppo e con troppe inesattezze – prosegue il sociologo – probabilmente ed artatamente veicolate da informatori disinformati o, Dio non voglia, in cattiva fede, ma chiedo non si vada oltre, perché vi è in atto un iter che ha solo bisogno di silenzio. Dico grazie a quanti si sono voluti prodigare per le sorti della piccolina, ma l’interessamento è sfociato in un allarme troppo sopra le righe. La bimba è malata – conclude Marziale – i medici e il personale infermieristico stanno svolgendo le loro mansioni con professionalità e umanità encomiabili, la magistratura sta tutelando con l’impegno dovuto ad ogni bambino e ci sono elementi che non possono, per svariate ragioni, essere resi di dominio pubblico». Il garante per l’infanzia e l’adolescenza si riferisce alla bimba ricoverata fin dalla nascita nella terapia intensiva neonatale dell’Annunziata. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, smentite da Marziale, la piccola avrebbe bisogno di un’operazione chirurgica, che nessun soggetto sarebbe stato legalmente in grado di autorizzare. La notizia ha suscitato indignazione su facebook, ma anche il sospetto che contenesse diverse inesattezze. Sospetto confermato dalle dichiarazioni di Marziale.

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