Al Museo dei Brettii e degli Enotri l’installazione permanente “Capovolto” di Giuseppe Negro

COSENZA – Giovedì 29 marzo, alle ore 11.00, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza avrà luogo la presentazione dell’intervento “Capovolto” di Giuseppe Negro, nell’ambito del progetto Ceilings, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria.
Si tratta dell’installazione di un’opera permanente negli spazi espositivi del Museo.
Saranno presenti, oltre all’artista Giuseppe Negro, la direttrice del Museo Maria Cerzoso, il Direttore dell’Accademia Vittorio Politano e la curatrice del progetto “Ceilings – Musei in rete” Simona Caramia.
Alla presentazione dell’installazione si accompagna un workshop riservato agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dell’Università della Calabria di Cosenza, che partirà dal presupposto di identificare la decorazione come una metodologia liquida. I partecipanti saranno dunque stimolati, nelle loro capacità critico-percettive e pratico-artistiche, a fare ricerca in modo trasversale. L’attività è in linea con il progetto artistico di Giuseppe Negro: ad ogni partecipante sarà chiesto di realizzare un intervento partendo da una forma geometrica-bidimensionale che evochi “Capovolto”, ovvero una struttura composta da un assemblaggio di tessere, dipinte di colori scuri (che richiamano il colore nero del legno bruciato che è solito usare l’artista nei suoi lavori). Nell’opera, le tessere sono metaforicamente unite dallo sviluppo di linee intrecciate, giustapposte ed aggettanti rispetto alla struttura, realizzate in metallo e rivestite in foglia oro. Il richiamo visivo è quello delle fibule serpeggianti in ferro, presenti come reperti nella collezione permanente del Museo.
Durante l’attività laboratoriale, agli allievi sarà, inoltre, richiesto di sviluppare l’andamento probabile delle fibule, partendo da una tessera, per ricomporre successivamente la complessità di Capovolto. Intervento site specific, l’opera è per l’appunto un’architettura capovolta che si intreccia in un dialogo serrato con la collezione permanente del Museo, tracciando l’anima di una nuova struttura ambientale ed atmosferica. L’installazione, di grandi dimensioni, sovrasterà lo spazio, senza invadere, ma adagiandosi ed inglobandolo gradualmente, sino ad abbracciare metaforicamente anche il fruitore. Parte del tutto, il visitatore è incitato a raccogliersi in un momento di riflessione, caratteristica costante nella ricerca di Negro, per cui la meditazione in silenzio è il presupposto di ogni azione: poiché per poter agire è necessaria una sorta di spontaneità che implica una difficile e silenziosa pratica di annullamento, di presa di distanza dalle cose del mondo, fino al punto in cui la mente abbraccia in uno stato di quiete la totalità della propria esistenza.

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