Da “Giallo zafferano” ai libri, la cucina è il regno di Sonia Peronaci

sonia peronaciCOSENZA – «Mittes in furnum, teres pipem, rutam, cepam, saturelam, damascena enucleata, laseris modicum, vinum, liquamen et oleum. Fervens colluitur in disco , ex aceto sumitur». Nel III o IV secolo Marco Gavio Apicio, gastronomo romano , buongustaio e amante delle stranezze, compila una raccolta di circa cinquecento ricette, il “De re coquinaria” che testimonia i gusti raffinati della società imperiale romana. Una cucina raffinata ma molto diversa dalla nostra vista la mancanza di elementi quali i pomodori o le patate per noi irrinunciabili, tuttavia, essa si qualificò per due elementi: l’uso di aromi (quali il piper, l’origanum,l’allium) e il gusto per la scenografia che a volte li spingeva a creare effetti per così dire illusionistici nel senso di presentare pietanze che potessero sembrare altro come il salsum sine salso ovvero pesce salato senza pesce salato, un piatto preparato utilizzando il fegato e poi presentato in uno stampo a forma di pesce. Sono trascorsi secoli da allora eppure, due elementi sono rimasti invariati anzi, testimoniano la grandezza e l’ingegno degli uomini romani: la passione per il buon cibo e soprattutto l’idea di raccogliere le ricette in volumi. Facciamo un salto in avanti e arriviamo al 2006. Cosa accadde quell’anno? Dalla passione per il cibo che l’accompagna sin dall’infanzia grazie ad un padre cuoco e dalla voglia di mettersi in gioco, di sperimentare, di entrare a far parte del mondo web che Sonia Peronaci, insieme al compagno Francesco, decide di fondare un sito di cucina. Ispirata dal mito di Martha Stewart e fermamente convinta che un format sulla cucina avrebbe potuto avere un riscontro positivo in Italia, nasce “Giallo Zafferano”. Siamo nel 2006, l’età della pietra del web, e Sonia racconta di «un progetto pionieristico in cui abbiamo creduto sin da subito perché se ha funzionato con Martha Stewart negli Stati Uniti, un Paese che non ha il senso del buon cibo come lo abbiamo noi in Italia, non vedo perché non possa funzionare da noi». Così racconta alla giornalista Nunzia Capitano la nascita del blog. Lo fa innanzi ad un pubblico numeroso, entusiasta e partecipe che l’ha attesa per più di un’ ora a causa di un volo annullato e di un viaggio in treno a più tappe. Si racconta a cuore aperto esibendosi in una sessione di showcooking per la preparazione dei brownies, tipici dolcetti americani al cioccolato di cui- precisa al pubblico- ha inserito tre varianti nel libro che ha presentato. firma copieParte dalla libreria Ubik di Cosenza il tour calabrese (domani sarà a Catanzaro e domenica a Reggio Calabria) di presentazione di “La mia cucina” una raccolta di ricette a evento,« un libro – come lei stessa precisa- che mi rappresenta molto». Miscela gli ingredienti e, tra un consiglio e l’altro, racconta delle sue origini calabresi da parte di padre, dei 18 anni vissuti in Calabria per amore, della vita semplice e vera di campagna, della preparazione del pane, della salsa di pomodoro per amici e parenti, dei maiali che a Milano i bambini hanno visto solo sui libri. Poi risponde alle domande del pubblico, firma le copie del libro e si lascia fotografare accompagnata sempre dal sorriso. Alla fine regala una ricetta ad un ragazzo perché la cucina è amore e condivisione.

Rita Pellicori

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