“Io resto qua!” Proiettato a Bruxelles film calabrese inno alla prevenzione del cancro

Unione europea della salute e piano europeo della lotta contro il cancro: questo i temi al centro del dibattito organizzato presso l’Istituto italiano di cultura a Bruxelles.
Durante l’evento é stato proiettato il film “Io resto qua” scritto e diretto da Gianluca Sia e interamente realizzato in Calabria.
Si tratta di un lungometraggio prodotto da Santo Spadafora per Calistrica International che racconta la storia di Erika, interpretata dalla bravissima Stefania Mangia, giovane donna che scopre di avere un tumore al seno.
La malattia la destabilizza ma allo stesso tempo le fa scoprire la voglia di non mollare, la voglia di vita. Il difficile percorso di cura viene quindi affrontato con coraggio, sorretto da amicizia, amore e speranza.
«Ritengo sempre importante e mai retorico parlare di lotta al tumore e soprattutto di prevenzione e siamo riusciti a parlarne, fuori da ogni retorica anche attraverso il linguaggio cinematografico – afferma Laura Ferrara durante il dibattito. Il cancro – continua l’europarlamentare – è la seconda causa di mortalità nei paesi dell’UE dopo le malattie cardiovascolari.

Nel 2021 è stato presentato il piano europeo di lotta contro il cancro, che costituisce la risposta dell’Unione alle sfide e agli sviluppi crescenti in materia di controllo del cancro e rappresenta un impegno politico a non lasciare nulla di intentato per combattere questa malattia».
Il produttore Santo Spadafora invece ha sottolineato la necessità di produrre, partendo dalla Calabria, un’ opera che affacciandosi al mondo, sia in grado di sensibilizzare chiunque alla prevenzione, ma anche e soprattutto ai valori della vita, quelli veri.
Il regista/attore Gianluca Sia ha raccontato di come sia riuscito a toccare le corde giuste nel pubblico, stando vicino a persone che quotidianamente lottano con la malattia sia direttamente che indirettamente, dai pazienti alle famiglie, passando per i medici, con i quali si è interfacciato per diverse consulenze, in particolare al dottor Francesco Mollo, chirurgo senologo che ha permesso al regista di essere molto realistico nella ricostruzione dei fatti narrati nel film. Infine Sia durante il dibattito ha interagito con alcuni giovani aspiranti film maker presenti in sala, dando loro interessanti consigli sul come raccontare le proprie storie. Marisa Giglio, invece, legata alla promozione dell’opera attraverso la sua associazione Senologia e Vita, ha presentato al pubblico diversi buoni motivi per educare anche in giovane età alla prevenzione, in quanto i fattori d’incidenza della malattia sono molteplici ed anche in aumento nei soggetti giovani.
In conclusione l’onorevole Ferrara afferma che le Istituzioni devono continuare a tenere alta, altissima, l’attenzione nei confronti di questa malattia, investire nella ricerca e non fermarsi mai sul piano della prevenzione, preziosissima alleata nel contrasto al cancro.

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