Saverio La Ruina rappresenterà l’Italia all’International Voices Project di Chicago

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Chicago ( USA) – The International Voices Project celebra le voci di autori provenienti da tutto il mondo, creando opportunità per artisti e pubblico di scoprire le voci più interessanti della drammaturgia contemporanea, incoraggiando nuove traduzioni e creando relazioni con drammaturghi provenienti dai cinque continenti. L’obiettivo è la creazione di opportunità di relazione e collegamento tra i diversi autori. Sono otto le opere selezionate per l’edizione 2016, che si terrà a Chicago dal 9 al 25 aprile, provenienti da Gran Bretagna, Italia, Polonia, Austria, Norvegia, Germania, Pakistan e Libano. A rappresentare l’Italia all’interno di questo progetto sarà “Polvere”, il nuovo testo dell’autore calabrese Saverio La Ruina, direttore artistico della compagnia Scena Verticale di Castrovillari. “Polvere” è stato tradotto da Thomas Haskell Simpson, traduttore in inglese del lavoro, tra gli altri, di Eduardo De Filippo, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Strehler, Marco Paolini, Marco Baliani.Il 10 aprile, al VictoryGardens Theater,sarà dunque presentato sotto forma di reading“Dust” (Polvere, in inglese)di Saverio La Ruina.Il testo segue lo sviluppo di un rapporto violento tra un uomo e una donna, rintracciandone in particolare la violenza celata nei silenzi, dietro le parole e le azioni apparentemente banali. «Ci sono molti tipi di abuso- scrive la dramaturg Sarah Kroth in un articolo del 30 marzo sul blog dell’International Voice Project- emotivo, fisico e psicologico all’interno di una relazione di coppia. Ogni paese del mondo ha lottato con questo problema e l’Italia non è diverso.La consapevolezza è il primo passo per affrontare ogni questione, e un testocome “Polvere” può farlo, perchéillustra i meccanismi per poter cambiare il nostro linguaggio, cercare i punti chiave di tensione nel rapporto e rintracciarne i segnali di avvertimento o di abuso». La “mission” di IVP è “Tell the story. Change the World” e a raccontarla saranno proprio le parole di Saverio La Ruina.

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