Spotted Unical: è subito moda

Non si  tratta di un convegno sul tema degli avvistamenti alieni, è il tormentone universitario del momento. Il fenomeno glam, interattivo e curioso che   ha contaminato e  travolto gli studenti dell’Università della Calabria. Spotted (tradotto in inglese “avvistato”) è la nuova moda diffusa da circa due anni nel resto del mondo e quest’anno anche in Italia coinvolgendo Atenei come la Sapienza e la Bocconi. La storia di Spotted ha inizio nel 2010 in un’università Londinese. Uno studente decide di creare un sito in cui lui e i suoi amici scrivono in anonimato commenti sulle ragazze dell’Università. In meno di due mesi il blog arriva ad avere 250mila utenti. Non potevamo non accogliere l’iniziativa divertente e creativa anche in casa nostra. Degno erede della trasmissione Rai “Chi la visto” e del programma cult degli anni 90’ “Agenzia matrimoniale” di Marta Flavi,  Spotted Unical a colpi di post (anche pepati), ci racconta la vita colorata degli studenti universitari che vivono nel Campus calabrese tra i più grandi d’Italia. Lo sportello Unical del cerca-trova nasce come pagina ufficiale su Facebook lo scorso 20 febbraio, ad oggi vanta 6.603 iscritti che si interfacciavo ogni giorno con annunci particolari che li riguardano da vicino. I colpi di fulmine e le dichiarazioni d’amore sono le richieste più gettonate dagli “intellettuali” universitari (in prevalenza maschi). Gli spazi dei cubi diventano tutti luoghi utili all’incontro “fatale” dove Cupido può scagliare le proprie frecce. A lezione, in biblioteca, a mensa, nelle feste al Marconi si può trovare l’anima gemella o stringere nuove amicizie. C’è chi cerca in base ai propri interessi culturali: “AAA Cercasi ragazza che ama il cinema. In particolare i film di Tarantino”. Chi, invece, lancia un semplice segnale di “disperata” ricerca: “AAA avvistata ragazza ad economia aziendale nella cons 1, con maglia blu, capelli neri e occhiali seduta nelle ultime file a sinistra!”. Chi, ancora, con determinazione meno sottile sferra: “Cercasi ragazzo visto la settimana scorsa al parcheggio del polifunzionale. Alto, capelli castani, carino, magro, indossava una camicia nera burberry e occhiali da sole neri; credo abbia una minicooper rossa. Aiutatemi a trovarlo!”. Ma la bacheca può essere utile anche per condividere appelli di tutt’altro genere: “cercasi bagno aperto nei cubi di economia”; “o tesserino esente”. Con Spotted, dunque oltre il diletto, si può cercare anche casa o reclamare la sparizione di effetti personali (vedi ombrelli, quaderni d’appunti). C’è anche chi segnala fatti seri utilizzando il canale web come utile avvertimento: la presenza di un maniaco che si aggira per l’Unical, ad esempio, è un fatto segnalato da molti che genera un po’ di paura, ma grazie a questo strumento molte ragazze sono state allertate. Spotted Unical, insomma, segue un trend diffusissimo, è al passo con i tempi e non rappresenta solo le frivolezze giovanili ma anche momenti di utile condivisione. Il fare rete favorisce la comunicazione, lo scambio di idee, il confronto. Grazie a questo fenomeno emerge ancora più nitido il ritratto del ventenne dei nostri giorni: ipertecnologico eppure più insicuro nell’affrontare di persona scelte e situazioni. Sulla bacheca qualche ardimentoso ha persino scritto provocando: “Unical, noto con piacere che siete tutti messi male!!!”. Il fenomeno va preso, si spera, come un gioco divertente e da misurare (la partecipazione è regolata da regole precise) e poi è pur sempre vero “Che chi cerca trova (anche in modalità online)”.  

                                                                                                     Rossana Muraca

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