Crosia, il sindaco Russo replica a Lucisano

CROSIA (Cs) – “Se uno Statuto valesse più della Legge allora saremmo tutti Legislatori! Uno Statuto non può colmare un eventuale vuoto normativo, che, nel caso specifico, non sussiste. E mi riferisco alla Legge n. 56/2014 Delrio che nel penultimo capoverso del comma 69 dell’art. 1 stabilisce chiaramente che “la cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale”

È quanto dichiara il Sindaco Antonio Russo, precisando rispetto alle dichiarazioni dell’ex Consigliere comunale dimissionario Pietro Lucisano, apparse sulla stampa di stamani.

“Non posso che rimanere interdetto davanti a inesattezze e accuse, rivolte non soltanto alla mia persona ma anche al ruolo Istituzionale che ricopro e per il quale rappresento una cittadina di 10mila abitanti, ma anche il comprensorio, ben compatto e solidale, della Valle del Trionto e del Basso Jonio. Innanzitutto perché, essendo Sindaco da circa un anno e mezzo sono ben lontano, come invece mi si accusa, da qualsivoglia campagne elettorali. Piuttosto mi sembra proprio – e anche in questo caso non credo di poter essere smentito – che sia proprio l’ex consigliere comunale Lucisano che si stia apprestando nuovamente a concorrere per sedere ancora tra gli scranni del civico consesso rossanese! E poi perché – continua Russo – se anche si volesse far riferimento al “salvagente” dello Statuto Provinciale (ultimo coma dell’art. 7), a dispetto della Legge Delrio, il quale indica che “in caso di scioglimento anticipato del consiglio comunale di cui il consigliere o il sindaco eletto fa parte, perdura la carica di consigliere provinciale fino alle nuove elezioni”, bisogna comunque tener conto del fatto che lo stesso Lucisano non è stato “vittima” di uno scioglimento anticipato del Consiglio comunale, bensì artefice, avendo rassegnato consapevolmente le proprie dimissioni, dunque con effetto immediato di decadenza dalla carica.”

Serve un atteggiamento positivo e più responsabile – conclude Russo – e soprattutto toni più pacati e parlamentari ai quali io sono avvezzo e da sempre propenso. L’auspicio, quindi, è che il Presidente Occhiuto convochi a breve il Consiglio provinciale per la presa d’atto della surroga, evitando così che continui a perdurare una situazione di grave illegittimità.

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