Occhiuto fa un primo bilancio: «Cosenza città che cambia e si migliora»

IMG_0977COSENZA – «Tante opere sono state portate a compimento e molte altre stanno per essere completate. Quindi lo sguardo complessivo va ad una città che cambia e si migliora». Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, parlando con i giornalisti nel corso dell’incontro organizzato in comune per tracciare un bilancio sul primo anno di attività dopo la sua rielezione. Tanti gli argomenti affrontati durante l’incontro: la città unica Cosenza-Rende, la realizzazione della metrotranvia, i BoCs Art e il Psc.

«Mi batto per il progetto della città unica – ha continuato Occhiuto – già dal 2011. Ora siamo passati ai fatti con l’approvazione in Consiglio della delibera, ma i matrimoni non si possono fare da soli. Lavoreremo al recupero di quartieri periferici e stiamo portando avanti il progetto della Cittadella sportiva. A settembre inauguriamo il ponte di Calatrava che attirerà numerosi turisti, poi il planetario e il museo Bilotti con le opere dei BoCs Art». A chi lo accusa di progetti faraonici, ma poco concreti, il primo cittadino risponde: «Cosenza risulta tra i comuni più indebitati, ma abbiamo dovuto affrontare varie emergenze. A chi ci critica chiedo di dirmi cosa vogliono che ci sia in questa città e come fare per realizzarle senza spendere».

Chiosa finale sulla politica nazionale. «Lascio la politica nazionale a mio fratello Roberto e a Jole Santelli. Da parte mia mi limito a dare un contributo al programma elettorale, facendo parte del gruppo di sindaci voluto da Berlusconi con i quali ci sarà un confronto continuo, e alla stesura della nuova Legge urbanistica». Occhiuto, facendo riferimento all’incontro che ha avuto la settimana scorsa con Silvio Berlusconi, ha detto che «le città devono diventare il fulcro dei programmi elettorali e la nuova legge urbanistica deve prevedere il consumo zero del territorio, la qualificazione della città e dei servizi e superare la logica delle zone monofunzionali, diventando città policentriche. Le persone devono sentirsi a casa».

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