Riace, la revoca del Viminale. Migranti: «Non vogliamo andare via»

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Mimmo Lucano sindaco di Riace

RIACE (RC) – Arriva la prima reazione dei migranti accolti nei centri di Riace dopo che ieri, con una circolare, il Viminale ha disposto il loro trasferimento e chiesto all’amministrazione comunale la rendicontazione di tutte le spese sostenute, sollecitando «ad inviare la relativa documentazione secondo le modalità previste dal manuale di rendicontazione Sprar».

L’azione del Viminale

Secondo quanto si apprende infatti, già dalla scorsa estate il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione di Riace. Nel 2018, il Comune calabrese non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco Mimmo Lucano – agli arresti domiciliari per una inchiesta che riguarda proprio la gestione del ‘modello’ Riace – era stato avvisato della revoca dei finanziamenti diventata ufficiale all’inizio di questa settimana.

Preoccupati i migranti   

Un gruppo di giovani migranti che vivono da tempo nel centro del reggino ha voluto la loro preoccupazione direttamente al sindaco, Domenico Lucano, andando a trovarlo nella casa in cui dal 2 ottobre si trova agli arresti domiciliari. «Non vogliamo andare via da Riace ò hanno detto -. Qui c’é la nostra nuova vita». «”Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti é in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale», avevo detto ieri Lucano.

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