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Processo ‘Xenia’, chiesti quasi 8 anni di reclusione per Mimmo Lucano

LOCRI (RC) – Imputato per presunti illeciti nella politica di accoglienza dei migranti, per l’ex sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano, il sostituto procuratore di Locri, Il Pm Michele Permunian, ha chiesto una condanna a sette anni e undici mesi di reclusione. Lucano è accusato nel processo “Xenia” di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti nel centro della Locride, che era divenuto famoso in tutto il mondo per il modello di gestione dei migranti. 

Per la compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun, la Procura ha chiesto 4 anni e 4 mesi. L’accusa ha poi chiesto tre assoluzioni e per gli altri imputati condanne con pene da un minimo di 6 mesi a un massimo 7 anni e 11 mesi. 

Lucano: “Riace, ideale politico che vogliono distruggere”

Mimmo Lucano ha commentato la richiesta di condanna: “così alta perché è l’ennesima dimostrazione che Riace e il modello che avevamo realizzato fanno paura. E’ stato un ideale politico che vogliono distruggere. Non è un caso che comincia tutto nel 2016 quando l’area progressista apre le porte alla criminalizzazione della solidarietà in Italia e in Europa. Dopo arriva Salvini e completa l’opera. Non è nemmeno un caso che oggi a Riace l’accoglienza ancora resiste e la mission continua senza fondi pubblici e tra mille difficolta. Questa è la risposta più forte. Oggi è stata la giornata della Procura. Ma l’ultimo capitolo si deve ancora scrivere“.

Il tweet di De Magistris

“Il PM a Locri chiede la condanna per Lucano, già sindaco di Riace, a quasi 8 anni di carcere.Rispetto l’autonomia dei magistrati,ma sono senza parole, non si arresta l’umanità di un uomo giusto. Orgoglioso di essere dalla parte di Mimmo,simbolo della Calabria contro mafia e violenza”. È il tweet di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli 

Riace, incendiato un negozio etnico vicino al “Villaggio Globale”

RIACE (RC) – La notte scorsa a Riace, ignoti hanno dato fuoco ad un negozio etnico situato a pochi passi dal “villaggio globale” realizzato dall’ex sindaco Mimmo Lucano. L’incendio ha danneggiato l’attività commerciale gestita da Daniel, un ragazzo ghanese che da oltre 10 anni vive nel borgo della Locride.

Una prima ricostruzione

Stando a una prima ricostruzione, sembrerebbe che la scorsa notte qualcuno abbia gettato benzina dalla finestra che affaccia sul retro del negozio. Tracce di liquido infiammabile sono state trovate infatti dai vigili del fuoco e dai carabinieri che hanno avviato le indagini.
 
“È stato compiuto un atto infame – ha commentato Mimmo Lucano sui social – hanno dato fuoco al piccolo negozio etnico del mio amico Daniel, che da diversi anni vive con la famiglia a Riace. Gli esprimo tutta la mia solidarietà”.
 
Adesso gli interni del locale sono stati rimessi a posto dai pochi connazionali del proprietario che ancora vivono in quel che resta del villaggio globale riacese.
 
“I danni provocati – ha aggiunto Lucano contattato telefonicamente dall’ANSA – non sono elevati, ma il gesto poteva provocare un disastro in pieno centro abitato. Sopra il negozio, infatti, vive una donna nigeriana con la figlia. Purtroppo ci troviamo a rivivere con le stesse ombre che pensavamo di avere scacciato con il nostro lavoro che è completamente antitetico a questi episodi. Daniel ha lavorato tanto per crearsi un futuro a Riace e oggi si ritrova a fare i conti con una mentalità mafiosa. L’incendio di stanotte dimostra ancora una volta che dobbiamo lottare contro il razzismo”.

Riace, per Tribunale Locri sindaco Trifoli era ineleggibile

RIACE (RC) – Il Tribunale di Locri ha accolto il ricorso che era stato presentato dalla candidata a sindaco di Riace Maria Caterina Spanò, dichiarando l’ineleggibilità di Antonio Trifoli, eletto primo cittadino in occasione delle amministrative svoltesi il 27 maggio scorso.

Maria Caterina Spanò, assistita dall’avvocato Francesco Rotundo, aveva sostenuto l’ineleggibilità di Trifoli in quanto dipendente del Comune, con mansioni di vigile urbano con contratto a tempo determinato e, in quanto tale, non poteva quindi beneficiare dell’aspettativa per motivi politici.

Spanò capeggiava la lista in cui era candidato a consigliere – non eletto – l’ex sindaco Mimmo Lucano, decaduto dopo il suo arresto nell’ottobre dello scorso anno per i presunti illeciti nella gestione dei migranti.

La sentenza con cui é stato accolto il ricorso di Maria Caterina Spanò sarà esecutiva soltanto dopo i tre gradi giudizio. Fino ad allora Trifoli resterà in carica come sindaco.

La fiction su Riace non andrà in onda. L’annuncio di Salini

ROMA – La Rai non manderà in onda la fiction su Riace. Ad annunciarlo l’ad Rai, Fabrizio Salini, in occasione della presentazione dei palinsesti a Milano.

«Non è prevista una collocazione in palinsesto», ha detto Salini.

“Tutto il mondo è paese”, nella quale Beppe Fiorello avrebbe indossato i panni dell’ex sindaco Mimmo Lucano, era incentrata sul mondo di accoglienza dei migranti nel paese calabrese.

La fiction, già interamente girata, aveva subito un primo stop a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex primo cittadino, provocando le sue proteste, oltre a quelle dello stesso Fiorello.

Lucano ancora esiliato da Riace, rigettata l’istanza dei suoi legali

RIACE (RC) – Permane l’esilio da Riace per l’ex sindaco, Domenico Lucano, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Locri nell’ambito della quale, nel 2018, furono disposti per lui gli arresti domiciliari, poi revocati. Lucano è accusato di una serie di reati legati alla gestione dell’accoglienza dei migranti nel centro della Locride, un “modello” che ha dato notorietà a Riace ed a Lucano anche a livello internazionale.

Stamattina, poco prima che iniziasse davanti al Tribunale di Locri il processo a carico di Lucano ed altre 26 persone per i fatti che avevano portato all’arresto del sindaco, si è appreso che il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato una nuova istanza dei difensori di Lucano per la revoca nei suoi confronti del divieto di dimora a Riace, disposto quale misura alternativa all’arresto.

La richiesta era motivata dal fatto che Lucano non è più sindaco, né è stato rieletto in Consiglio comunale, e non può, dunque, reiterare i reati che gli vengono contestati.

LE DICHIARAZIONI DI MIMMO LUCANO

«Non ritengo questo di Locri un processo politico, ma la mia vicenda mi ha ferito tanto. Io ho sempre lavorato a favore dei deboli e degli emarginati. E mi sono impegnato per una società umana e non disumana”. Lo ha detto l’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, parlando con i giornalisti a Locri prima dell’inizio della prima udienza del processo che lo vede imputato, insieme ad altre 26 persone, per reati legati alla gestione del sistema di accoglienza dei migranti nel centro della Locride. “Io non saprei vivere – ha aggiunto Lucano – lontano dall’impegno sociale, umano e politico senza necessariamente occupare dei ruoli. La bella storia di Riace é iniziata molto prima che io diventassi sindaco. Un’esperienza che può continuare, al di là di quello che é successo, portando avanti le idee che ne sono alla base»
Fonte Ansa

A Riace vince la Lega, Mimmo Lucano fuori dai giochi

RIACE (RC)  A Riace, paese simbolo dell’integrazione ha stravinto la Lega di Matteo Salvini. Un dato confermato anche dall’esito delle amministrative.

Sconfitta pesante per la candidata a sindaco Maria Spanò, ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta guidata da Mimmo Lucano che, anch’egli candidato, non entra neppure in consiglio.

Vince una lista civica, guidata da Luigi Trifoli, dove tra i candidati hanno fatto bella mostra di sé anche esponenti del Carroccio.

A determinare la vittoria di Trifoli è stato il popoloso quartiere di Riace Marina, meno interessato dal processo di integrazione e inclusione portato avanti in questi anni dallo stesso Lucano, il quale adesso, dopo un’analisi attenta e una valutazione di merito circa il risultato inaspettato delle urne, proseguirà il suo impegno politico.

Il partito guidato dal Vicepremier Salvini ha ottenuto ampi consensi anche a San Ferdinando e Rosarno, dove si è attestato con una percentuale rispettivamente del 35.33% e del 26.11% .

Esclusione dallo Sprar, il Tar Calabria accoglie il ricorso di Riace

REGGIO CALABRIA – Il Tar della Calabria sezione di Reggio Calabria, accogliendo il ricorso del Comune, ha annullato il provvedimento del Ministero dell’Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

La decisione si fonda essenzialmente sulla circostanza, evidenziata dalla difesa del Comune, che a Riace sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio “2017-2019, in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità, e dall’altro, quasi contestualmente, ha assunto un atto che fonda le penalità e, dunque, la revoca su criticità afferenti al precedente triennio”.

«Il Collegio – scrivono i giudici – reputa che la contraddittorietà tra la prosecuzione autorizzata a dicembre e la successiva nota di gennaio sia manifesta. L’autorizzazione alla prosecuzione può trovare spiegazione solo con ‘la massima benevolenza dell’Amministrazione’ nonostante il riscontrato caos gestionale ed operativo, che emerge con chiarezza dagli atti di causa».

Fonte Ansa

“È stato il vento-Artisti per Riace”, mobilitazione nazionale a sostegno di Lucano

ROMA – Alcuni artisti sui loro profili social stanno condividendo il post “È stato il vento”, un’iniziativa nata spontaneamente e condivisa da tanti per sostenere il modello di integrazione messo in atto dalla cittadina di Riace negli ultimi anni. Afterhours, Brunori SAS, Levante, Giuliano Sangiorgi, Max Gazzè, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Vasco Brondi, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Negrita, Niccolò Fabi, Piero Pelù, Subsonica, Thegiornalisti, Samuele Bersani, Roy Paci, Bandabardò, Diodato, Luca Barbarossa, Roberto Vecchioni, sono alcuni dei firmatari del manifesto “È stato il vento – Artisti per Riace”, che in poche ore ha registrato oltre 1000 sottoscrizioni, come si legge sull’account Instagram ufficiale.

Il nome dell’iniziativa, spiega il sito dedicato (www.artistixriace.it) online da sabato mattina, prende il nome da una “frase che Mimmo Lucano ha pronunciato quando nel 1998 la prima imbarcazione carica di curdi è approdata sulle coste di Riace”.

“Xenia”, rinviato a giudizio Mimmo Lucano. A processo l’11 giugno

LOCRI (RC) – Il sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano è stato rinviato a giudizio assieme agli altri 26 indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Xenia” sulla gestione dei migranti a Riace. La decisione è stata letta dal Gup del Tribunale di Locri Amelia Monteleone dopo sette ore di camera di consiglio.

Il processo è stato fissato per l’11 giugno prossimo a Locri. A Lucano, ancora sottoposto al provvedimento di divieto di dimora a Riace, e alle altre 26 persone rinviate a giudizio, l’accusa contesta, a vario titolo, i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio. Nessuno degli indagati era presente in aula alla lettura del dispositivo da parte del Gup, così come era accaduto anche nelle cinque giornate di udienza.

Lucano, al terzo mandato come primo cittadino di Riace, proprio nell’ambito dell’operazione Xenia della Procura di Locri, il 2 ottobre, era dapprima stato posto agli arresti domiciliari, misura poi trasformata nel divieto di dimora a Riace.

Fonte Ansa

Mimmo Lucano torna a casa. Annullato il divieto di dimora

RIACE (RC) – La Corte di Cassazione ha annullato il divieto di dimora per Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace.

Secondo la Cassazione per Mimmo Lucano «No indizi di azioni fraudolente».

Come riporta “Il Fatto Quotidiano” «Non ci sono indizi di “comportamenti” fraudolenti che Mimmo Lucano, il sindaco di Riace sospeso dalla sua carica, avrebbe “materialmente posto in essere” per l’assegnazione di alcuni servizi, come quello della raccolta dei rifiuti. Non solo, perché non sono nemmeno provate le “opacità” che avrebbero caratterizzato la sua azione poiché è la legge che consente “l’affidamento diretto di appalti” in favore delle cooperative sociali “finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” a condizione che gli importi del servizio siano “inferiori alla soglia comunitaria». 

Mimmo Lucano è stato coinvolto – lo ricordiamo – nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Locri dello scorso 16 ottobre. L’udienza preliminare che stabilirà se l’ex primo cittadino dovrà essere rinviato a giudizio è aggiornata al 4 aprile. Secondo alcune fonti Il Viminale intanto avrebbe deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo.