Brasile, Francia e Argentina: analisi tattica delle tre big del Mondiale

La Francia non può non essere tra le pretendenti per la vittoria del Mondiale 2022: les Blues sono i campioni in carica nell’edizione di Russia 2018 e quarti nel ranking Fifa. La nazionale d’Oltralpe è stata sorteggiata nel gruppo D che la vedrà affrontare Australia, Danimarca e Tunisia: il passaggio di turno da prima nel girone sembra scontato. A brillare sarà indubbiamente l’attacco, con la stella del Paris Saint-Germain, Kylian Mbappé, pronto ad inseguire il sogno di alzare, a soli ventiquattro anni, la sua seconda Coppa del Mondo. Ad affiancarlo ci sarà il fresco vincitore del Pallone d’Oro, Karim Benzema. Il CT Didier Deschamps deve sperare di ritrovare delle pedine fondamentali per il suo 4-3-3: Paul Pogba e Mike Maignan sembrano essere sulla via del ritorno, ma il CT non ha ancora sciolto le riserve. Diverso è il discorso per N’Golo Kanté, con il centrocampista che ha subito una ricaduta al tendine del ginocchio e che potrebbe rimanere fuori dai tre ai quattro mesi, compromettendo così la sua presenza in Qatar.

Squadra talentuosa e solida, il Brasile occupa attualmente il primo posto nel ranking Fifa. Così come per la Francia, il passaggio di girone non dovrebbe rappresentare uno scoglio: i numeri disponibili per le scommesse sulle varie partite dei Mondiali e sull’esito del torneo danno chiara indicazione delle grandi chance dei verdeoro. Con in rosa i portieri Alisson ed Ederson, entrambi capaci di registrare numerosi assist in stagione, una difesa salda guidata dall’ormai affermato duo Thiago Silva-Marquinhos ed un centrocampo dove il solo Casemiro vale per tre, sembra quasi esagerato dover citare un attacco dove ci saranno Neymar, la stella del Real Madrid Vinícius Júnior e Raphinha del Barcellona. Il CT Tite può contare su una panchina di spessore, con i calciatori che inizialmente vi siederanno pronti a dare un contributo che potrà confermare o ribaltare i risultati.

Il Brasile affronterà alla prima giornata la squadra più ostica del suo girone: la Serbia. L’ultima volta in cui le due squadre si affrontarono era sempre nella fase ai gironi, nei Mondiali di Russia 2018. Allora la Seleção vinse per due a zero con i gol di Paulinho e dell’intramontabile Thiago Silva, proprio su assist dalla bandierina da parte di Neymar.

Sembra aver trovato una certa stabilità anche l’Argentina: nel 2018 viene ingaggiato come CT Lionel Scaloni. Nel 2021 l’albiceleste conquista la sua quindicesima Copa América, trofeo che mancava da quasi trent’anni. A guidare l’attacco in Qatar ci sarà Lionel Messi, altra stella della squadra parigina, forse giunto al suo ultimo mondiale (per sua stessa ammissione) e quindi all’ultima possibilità di vincere un trofeo che manca al proprio palmarès e alla sua nazionale dal 1986. In un girone che vede la partecipazione di Arabia Saudita, Polonia e Messico, l’Argentina è chiamata fin dal primo incontro a rispondere presente. Il terzo posto nel ranking della Fifa non è un caso perché la squadra è riuscita a trovare la combo perfetta tra veterani e nuovi innesti. Scaloni ha adottato il modulo del 4-4-2 e ne sta traendo notevole successo. Ad affiancare Messi in attacco ci sarà Lautaro Martínez, mentre sulla linea di centrocampo ampio spazio al fantasista della Juventus, Ángel Di María.

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