Cosenza – Casertana, la vittoria degli Ultras.

Ha il sapore di una festa la sfida tra Cosenza e Casertana, ed effettivamente di questo si tratta: una grande festa sugli spalti che fa passare in secondo piano la partita, ad onor di cronaca abbastanza bruttina sul piano tecnico, e le polemiche ad essa successive, accese in sala stampa dall’allenatore ospite Ugolotti.

Nel giorno delle sfide al vertice – si giocava alle 15:30 Foggia – Teramo terminata 1 – 1, ndr – Cappellacci torna alla formazione standard, con Castagnetti in mediana coadiuvato dalle mezzale Bigoni e Giordano. Blondett torna terzino e Pepe centrale. Davanti rientra dal primo minuto Mosciaro, in panchina si accomodano sia Calderini che Napolano.

“Non è una partita, è una festa infinita… Cosenza – Caserta per tutta la vita!” Questo lo striscione esposto nel Settore Ospiti dai tifosi della Casertana; i tifosi padroni di casa ricambiano con una bella coreografia che ripropone gli stemmi delle due società, insieme ad uno stendardo  sottostante che recita “Uniti per sempre”. In campo la prima emozione, per così dire, arriva al quinto, quando Agodirin scende sulla destra e provoca un flipper ben interrotto da Frattali; risponde immediatamente Alessandro, che imbeccato da De Angelis, prova un tiro cross ben smanacciato dall’esperto Fumagalli. Nel dormiveglia dei minuti successivi la Casertana passa in
vantaggio: su un pallone che sembra uscito si avventa una non  meglio identificata maglia bianca che mette al centro: Agodirin è lì e nel sonno della difesa rossoblu beffa un incolpevole Frattali. Episodio da moviola attorno al venticinquesimo: Alessandro entra in area dalla sinistra e viene messo a terra: il signor Fiore di Barletta giudica l’episodio come simulazione dell’ala rossoblu ed ammonisce l’argentino, che poco dopo, evidentemente innervosito, entra in malo modo su Mancino, venendo graziato del secondo giallo. I lupi sfiorano il pareggio alla mezz’ora quando Pepe svetta su corner di Castagnetti: sulla linea viene anticipato il tap – in di De Angelis. Quando non sono passati che quattro minuti dalla precedente occasione, punizione dal limite per gli ospiti: Mancino pennella un capolavoro che si deposita laddove si annidano i nemici dell’igiene. Zero – due non troppo meritato ma che, comunque, è arrivato. Certo nei primi quarantacinque il Cosenza non ha creato molto, ma dal canto suo la Casertana non ha avuto che le due occasioni delle marcature. Prima della sirena c’è tempo per alcuni episodi importanti: Rinaldi va a palla lontana su Mosciaro, franandogli addosso: lo scontro tra capitani viene punito con il rosso per il numero sei ospite, che costringe dunque i suoi a continuare la partita con l’uomo in meno. Altro rigore negato al Cosenza al minuto quarantacinque: Bigoni scende sulla fascia e mette in mezzo: Mosciaro si coordina per una spettacolare sforbiciata ma il neo entrato gli toglie il pallone con la mano dal piede in maniera netta: sarebbe rigore ed espulsione, ma il direttore di gara non vuole sentire ragioni ed anzi ammonisce Pepe per proteste. Proprio allo scadere, ancora il Capitano, solo davanti a Fumagalli, spara alto.

Nella ripresa Cappellacci butta dentro Calderini togliendo Pepe, passando dunque a due a centrocampo, con Blondett in mezzo alla difesa e Bigoni basso a destra. A Mosciaro l’onore di inaugurare la prima frazione con un tiro a giro che si abbassa poco dopo la traversa. I rimpianti crescono quando i centrali ospiti bucano un brutto cross di Palazzi, ma Calderini viene colto alla sprovvista. Si tratta comunque del preludio al gol che arriva con De Angelis, pronto a raccogliere un batti e ribatti nato al limite dell’area di rigore. Il Cosenza ci prova a dieci minuti dalla fine con una punizione di Mosciaro poco alta sulla traversa. La carta degli ultimi cinque minuti per Cappellacci si chiama Napolano, che subentra ad Alessandro. E proprio dal piede di Napolano arriva il cross spizzato da Blondett che Calderini corregge in rete da due passi: pari ed ovazione assoluta per il furetto in biondo. La partita termina così sul due a due, incredibilmente senza recupero.

Prestazione, come detto, discutibile dei Lupi, che trovano comunque la forza di recuperare un match che sembrava finito dopo i primi quarantacinque. Resta il rammarico per quello che sarebbe potuto essere e non è stato, ma tant’è: un punto che non fa classifica, visto il pareggio del Teramo, ma tanto morale, e che dimostra nuovamente il carattere degli uomini di Cappellacci, se ce ne fosse di bisogno. Disastroso l’arbitraggio del fischietto di Barletta, autore di sviste colossali che avrebbero potuto cambiare la partita: l’aiuto dei segnalinee non è stato dei migliori, ma il contributo in negativo dell’uomo in giallo è stato essenziale per l’innervosirsi del match.

Una nota di merito, in chiusura (perché, come dimostra Livio nel parlare di Annibale, le cose importanti vanno poste in conclusione), va alle due tifoserie, autrici di uno spettacolo meraviglioso. Potrebbe trattarsi di uno degli spot più belli per il calcio, e di un messaggio indirizzato a chi vede negli Ultras – Ultras, non teppisti – il male infinito del Calcio Italiano. Lo spettacolo abominevole oggi, erano le simulazioni avvenute dal sessantesimo in poi, non ciò che è avvenuto sugli spalti. Meditate, gente, meditate, prima di giudicare ciecamente.

Francesco La Luna

 

COSENZA 2 – 2 CASERTANA

COSENZA:  Frattali; Blondett, Pepe (’45 st Calderini), Guidi, Mannini; Castagnetti (’70 Criaco), Bigoni, Giordano; Mosciaro, De Angelis, Alessandro (’85 Napolano).

CASERTANA: Fumagalli; Antnazzio, Conti, Rinaldi, Bruno; Alvino (’38 Alterio), Cucciniello, De Marco (’58 Bacio Terracino), Cruciani; Agodirin, Mancino (’80 Chiavazzo).

MARCATORI: Agodirin, Mancino (CA), De Angelis, Calderini (CS)

AMMONITI: Pepe, Calderini, Castagnetti, Alessandro (CS); De Marco (CA)

ESPULSI: Rinaldi (CA)

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