Cosenza – Gavorrano, le pagelle dei Lupi

Frattali voto 6,5: partita di nullafacenza, eccezion fatta qualche uscita e la parata che salva i tre punti al novantesimo. Insomma, solita giornata da Frattali, che da qualche domenica gioca anche più tranquillo vista la sinergia dei due centrali.

Palazzi voto 5,5: non una partita superlativa, la sua, anzi. Ad inizio stagione doveva essere il titolare, poi Mannini è cresciuto e lui è passato da primadonna a gregario: forse questo gli ha fatto perdere anche un po’ di fiducia, e questo deficit traspare da qualche passaggio a vuoto che compie nella prima frazione soprattutto.

Guidi voto 7: conferma l’incredibile trend delle ultime giornate, fatte di prestazioni al di là dell’umano. Si, è lui l’uomo di roccia che comanda la difesa ed, a sprazzi, il centrocampo. Anche se in ritardo, comunque, trovata l’intesa con Blondett.

Pepe voto 7: anche lui in ascesa nelle gerarchie di Cappellacci, premio per alcune spettacolari partite (si veda Chieti): ha trovato finalmente la propria dimensione, e ne siamo ufficialmente contenti.

Blondett voto 6,5: il salvataggio che fa nel primo tempo dovrebbe essere ripreso ed insegnato in tutte le scuole calcio: diagonale perfetta e tempistica dell’intervento non comune. Così lo vogliamo, il nostro Edo: carico come una molla e preciso come un chirurgo.

Giordano voto 5,5: il mastino napolatano del centrocampo rossoblu oggi si prende un giorno di riposo e sbaglia qualcosina. Non è al massimo della forma e si vede, deve tirare il fiato dopo aver fatto un girone ai massimi livelli. Lo rileva Criaco, voto 7: q1ualcuno dice che gioca meglio da infortunato. Effettivamente non va mai a vuoto, meravigliosamente Ciri. Uno dei migliori.

Corsi voto 6,5: il Pirlo del Cosenza gioca la sua solita quantità innumerevole di palloni, giostrandoli un po’ ovunque. A che serve correre, con due piedi così?

Bigoni voto 7: miscela Bigo Bigoni, quanto corre il nostro Rosso Malpelo, a tratti molto Dexter, il cartone animato degli anni novanta amato da grandi e piccini: ancora una volta cambia ruolo in corsa, diventando ala. Restando ai paragoni cartooniani, la similitudine migliore è quella di Ditto, il Pokémon che prende la forma del suo avversario.

Alessandro voto 6: certo le sue progressioni palla al piede sono un dolore, ma oggi non da’ soddisfazioni e ci lascia tutti con l’amaro in bocca: prestazione incolore, ma non può mica sempre essere sempre Aversa.

Chinellato voto 5: ancora una volta Chino è l’asino ella giornata che va dietro la lavagna. Però non ci va  con l’aria dello studente indisciplinato, ma con l’aria di chi sa di aver sbagliato. Bel bagno di umiltà del quale prendiamo atto. Lo rileva Calderini, voto 7,5: la mascherata da Robin dura 35 secondi, il tempo di non farcela più e distribuire calcio gratis in una categoria nella quale, molto spesso, si gioca a pallone. Da antologia il sombrero con cui salta l’uomo prima di servire Mosciaro in occasione del vantaggio.

Mosciaro voto 8: chi si aspettava il canto del cigno del Capitano, resterà deluso: avrà il ruggito di un leone ferito dalle critiche piovutegli addosso, in questa città che lui tanto ama da strappare un contratto di Serie B. Grazie Capitano, meritato che questo gol da antologia molto alla Totti/Mazzola/Sneijder sia tuo. Che il gol della C Unica sia tuo.

Francesco La Luna

 

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