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Petizione “Acqua pubblica”, riparte la raccolta firme a Rende

RENDE (CS) – Riprende la raccolta firme per la petizione popolare “Acqua pubblica” a Rende. Dopo lo stop “forzato” delle politiche, ci ritroveremo domenica 18 marzo dalle ore 10 alle 13 a via Rossini insieme ai neo eletti del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati: Massimo Misiti, Alessandro Melicchio e Anna Laura Orrico. Sarà l’occasione per incontrare i cittadini e ringraziarli per la fiducia e per l’ottimo risultato elettorale uscito dalle urne rendesi, che si attesta su una percentuale pari al 50,1%.

Si è scelto di ricominciare a raccogliere le firme nella giornata di domenica per dare un segnale forte al sindaco di Rende e al governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, che sabato 17 ha indetto nuovamente le elezioni di “terzo livello” per scegliere i rappresentanti dell’assemblea dell’autorità idrica regionale. Una furbata, a quanto pare, portata avanti dal presidente della Regione per non far commissariare il settore idrico. Molte voci assicurano infatti che anche questa tornata elettorale salterà per scontri interni tra i sindaci del centro sinistra, in guerra per assicurarsi una poltrona all’interno dell’organismo di governo.

Ricordiamo infine che ad oggi la Calabria è l’unica regione d’Italia a non aver costituito il soggetto unico che si deve occupare del servizio idrico integrato (dall’acqua potabile alla depurazione).

 

 

Respinto il ricorso della Sorical, il comune di Cosenza difende l’acqua pubblica

COSENZA – Domani alle 12 il sindaco Mario Occhiuto terrà a palazzo dei Bruzi una conferenza stampa sull’ultimo provvedimento del Tribunale delle Acque che ha respinto il ricorso della Sorical Spa in merito all’ordinanza dello scorso gennaio che impone alla società regionale la consegna delle chiavi dei serbatoi al Comune di Cosenza.
L’occasione sarà utile, inoltre, per evidenziare alcuni aspetti della gestione dell’acqua potabile in Calabria, anche alla luce della battaglia portata avanti in questi anni dall’Amministrazione Occhiuto e che vede oggi l’adesione di molti Comuni della Calabria.

A Mendicino incontro sul tema dell’acqua pubblica

MENDICINO (CS) Ieri sera, presso la sala consiliare “Filanda” del Comune di Mendicino, si è tenuto un incontro pubblico sulla gestione del ciclo integrato dell’acqua organizzato dal MeetUp cittadino. Le relazioni sull’incontro sono state curate da Giovanni Peta e Oreste Pezzi, del Coordinamento Regionale acqua pubblica “Bruno Arcuri”, ed il sindaco del Comune di Saracena Albino Gagliardi. LocandinaSaracena2015

Assenti le istituzioni mendicinesi, che non erano rappresentate né dal sindaco Antonio Palermo (che a onor del vero si trovava fuori provincia), né da consiglieri o assessori.

Dal gruppo pentastellato poi un ringraziamento all’assessore Ignazio Giordano, che ha prontamente risolto un problema di mancanza di elettricità alla Filanda nei minuti immediatamente precedenti il dibattito.

Iniziativa del M5s Mendicino per l’acqua pubblica

MENDICINO Il prossimo giovedì 17 dicembre 2015, alle ore 17:30, presso la sala consiliare “Filanda F. Gaudio” del Comune di Mendicino, l’associazione “Mendicino in Movimento” organizza un incontro/dibattito pubblico, con l’obiettivo di contribuire alla conoscenza e diffusione della proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua” promossa dal Coordinamento Regionale Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”.LocandinaSaracena2015

Oltre ai rappresentanti del Coordinamento, sarà ospite del dibattito Mario Albino Gagliardi, sindaco del Comune di Saracena, il quale ha realizzato – unico esempio in Calabria – con la propria amministrazione una gestione interamente pubblica del ciclo integrato delle acque, dimostrando come il rispetto dell’esito referendario in materia di acqua pubblica non sia affatto un’utopia, ma può essere un obiettivo concreto.

“DECIDIAMO NOI!”. Acqua pubblica al corteo del 10 Maggio

COSENZA – Sabato 10 maggio cittadine e cittadini calabresi si ritroveranno a Cosenza a manifestare per una gestione diversa, pubblica e partecipata, dei rifiuti.

Il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “B. Arcuri”, tra i promotori della manifestazione del 10 maggio, ribadisce la necessità di un sistema di gestione dei rifiuti che non preveda la costruzione di nuovi impianti quali discariche o inceneritori, che passi necessariamente dalla gestione pubblica e partecipata dai lavoratori e dai cittadini, e che si liberi dalla gestione emergenziale ed in deroga attuata dalla Regione Calabria. Solo questi “ingredienti” garantiranno il rispetto dell’ambiente, della democrazia e del diritto alla salute delle comunità locali.

Per queste ragioni invitiamo il sindaco del capoluogo bruzio, il quale ha contribuito in modo determinante all’approvazione in Consiglio

Comunale della delibera di sostegno alla nostra proposta di legge regionale d’iniziativa

popolare sull’acqua, a partecipare al corteo di sabato prossimo. Inoltre, come gesto simbolico, gli chiediamo che provveda a far ripristinare le fontanelle pubbliche presenti lungo il percorso del corteo.

Movimento ABC Calabria, parte la raccolta di firme: il 19 gennaio appuntamento a Cosenza

COSENZA – Parte la campagna di raccolta firme per la Proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare Tutela governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua.
Appuntamento per l’iniziativa di lancio sabato 19 gennaio alle 9:30 presso l’auditorium del Liceo Classico “Telesio” a Cosenza.
Per l’occasione è previsto un appuntamento seminariale promosso da “TerreComuni in Calabria” ed il coordinatore Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”; il seminario avrà come momento culminante l’apposizione simbolica delle prime firme da parte dei genitori di Bruno Arcuri, il compianto giovane sindaco di Carlopoli (CZ). Si avrà inoltre modo di entrare nel dettaglio della proposta di legge e delle problematiche che attanagliano il sistema regionale, senza perdere di vista una visione più ampia a livello nazionale, grazie all’intervento di Corrado Oddi (Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua). Nel suo sostegno al movimento contro la privatizzazione, il seminario vuole anche soffermarsi sull’immensa ricchezza di storie e miti che abbondano sull’elemento naturale “acqua”, con gli interventi dei docenti Unical Vito Teti e Marcello Bernardo. L’intervento di alcuni sindaci, tra cui il sindaco di Saracena Gagliardi, porterà il punto di vista delle amministrazioni locali, mentre numerosi attivisti racconteranno esperienze specifiche e significative di lotta sul territorio, a partire dal caso di Serra S. Bruno e della diga dell’Alaco. Il seminario terminerà nel pomeriggio, nel segno dell’arte, con lo spettacolo teatrale “Scarpidhati” a cura di Officine Teatrali Brigante Ulucci Alì.

Depositata proposta di legge regionale acqua pubblica

Negli ultimi anni anche in Calabria, come nel resto d’Italia, si è diffusa la consapevolezza sociale dei rischi connessi alla mercificazione del bene comune acqua, e dimostrazione ne è la vittoria dei Sì ai referendum del giugno 2011: 780mila calabresi, oltre la metà degli aventi diritto al voto, si sono espressi chiaramente contro la privatizzazione del servizio idrico, sostenendo i quesiti referendari promossi dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”.

Ma la politica è sorda e non vuole saperne di dare seguito alla manifesta volontà popolare. In Calabria, con la deliberazione n. 545 del 10 dicembre scorso la Giunta Regionale ha presentato una proposta di legge in materia di risorse idriche con la quale, sotto la fuorviante dicitura di “società di interesse pubblico”, intende mantenere la Sorical nella sua attuale forma di società di diritto privato ed a scopo di lucro nata da una pseudo-privatizzazione. In particolare, nella proposta di legge regionale si stabilisce che la Sorical S.p.A. “per la gestione operativa può […] costituire una società mista pubblico- privata”, ripresentando tale e quale il rovinoso meccanismo precedente, con l’unica non irrilevante differenza che “per la realizzazione e l’approvvigionamento di lavori, servizi e forniture”, cioè ciò per cui servono i maggiori investimenti, si avrà una in-house, mentre per la gestione operativa (il segmento più “allettante”) resta tutto come prima.

Eppure il giudizio sulla fallimentare esperienza della privatizzazione è unanime: solo un mese fa, dal dibattito avvenuto nel Consiglio regionale, abbiamo appreso che “la multinazionale Veolia non ha MAI versato nulla in questi anni” e che la Regione Calabria era una “mucca da mungere per fare tutto quello che era possibile per favorire il privato che non era controllato né si faceva controllare”. Una per una, quasi tutte le critiche e perplessità espresse nel corso degli anni dal Coord. “Bruno Arcuri” sono state riprese e fatte proprie da gran parte del Consiglio Regionale: le convenzioni forzose della Sorical con diversi Comuni, verso i quali si inoltravano atti di diffida per giustificare una consulenza di 800 mila euro l’anno con uno studio di Napoli; gli investimenti (non) realizzati, con la Regione Calabria che in questi anni ha erogato risorse per 147 milioni di euro contro il nulla della parte privata; il mutuo con la Depfa Bank e altri debiti, per cui la Regione Calabria rischia di avere un danno di 385 milioni di euro che “grava e graverà sulle spalle dei cittadini calabresi”; la mancanza di controllo, per cui l’assessore ai lavori pubblici, che detiene la maggioranza della Sorical SpA, chiedendo documentazioni e informazioni “non era nelle condizioni di riceverle”. Resta inoltre completamente aperto il problema delle tariffe illegittime applicate ai comuni, “certificata” di recente nella relazione della Corte dei Conti della Calabria, che comporta un maggior esborso valutabile in decine di milioni di euro.

Non è possibile accettare che i danni creati siano ora supinamente pagati dai calabresi. Questi debiti devono essere pagati da chi li ha contratti, dalla multinazionale francese VEOLIA, che sta abbandonando la nostra regione alla chetichella, e da chi li ha permessi, avallati e giustificati.

Per questo il Coord. “Bruno Arcuri” chiede che si compiano i passi necessari per giungere ad una commissione territoriale per l’auditoria sul debito della Sorical SpA (sull’esempio di quanto fatto a Roma in merito ad Acea Ato2).

Oltre alla denuncia rispetto ai disastri causati da anni di gestioni fallimentari, sentiamo però anche la necessità di mettere in gioco una nostra proposta, per invertire la rotta e dare seguito alla manifesta volontà dei calabresi. Per questo oggi un’ampia coalizione sociale, già impegnata a sostegno dei referendum del 2011, ha deciso di presentare una legge di iniziativa popolare per fare in modo che in Calabria si realizzi un modello per la gestione del Servizio Idrico Integrato volto al perseguimento degli interessi collettivi e, al contempo, a ottimizzare le risorse finanziarie disponibili.

La proposta di legge che oggi presentiamo mira soprattutto a fissare alcuni principi fondamentali:

• la gestione del servizio idrico integrato deve essere sottratta al principio della libera concorrenza, e realizzata senza finalità lucrative, in quanto servizio di pubblico interesse generale;

• allo stato ciò non può accadere se non tramite l’affidamento diretto di quelle che erano le competenze della Sorical ad un’Azienda speciale di diritto pubblico;

• è necessario mirare ad una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del servizio idrico in merito alla pianificazione, alla programmazione, alla gestione e al controllo di quest’azienda;

• in ogni caso deve essere garantita a chiunque la fornitura del quantitativo minimo vitale, individuato in 50 litri a persona;

• è necessario che anche la riorganizzazione dei comparti del servizio idrico afferenti agli ormai ex-ATO sia incentivata ad un indirizzo di gestione pubblica e partecipata;

• è necessario riaffermare un principio di solidarietà, finanziando con un apposito fondo l’accesso all’acqua potabile a tutti gli abitanti del pianeta.

La nostra proposta vuole dunque rappresentare un punto di partenza per incamminarsi, dopo anni di esperienze fallimentari trascorse ad inseguire il miraggio dell’”industria dell’acqua”, verso modalità nuove di gestione pubblica e partecipata. La forza che potrà avere questa proposta dipende solo dai cittadini calabresi, che tanto più la faranno pesare quanto più saranno disposti a sottoscriverla. Per la difesa dei beni comuni, per il rispetto della volontà popolare.

Si scrive Acqua ma si legge Democrazia!