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Balneazione, valori di Enterococchi non conformi ad Amantea

COSENZA – Il Servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha comunicato, nel pomeriggio di ieri, al Sindaco di Amantea, e contestualmente alla Regione Calabria ed al Ministero della Salute, che «nel campione di acqua di mare prelevato in data 04.09.2017 lungo il litorale di Amantea è stato riscontrato un valore di Enterococchi intestinali superiore ai limiti del D.lgs. 116/08 in due punti, e in particolare sulla riva destra e sinistra del fiume Torbido. Pertanto le suddette aree non sono idonee alla balneazione.

«Sarà compito del Comune – scrive il Servizio Acque dell’Arpacal – avvisare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento, dandone comunicazione allo scrivente Servizio, al Ministero della Salute e alla Direzione Scientifica di Arpacal Verranno effettuati campionamenti suppletivi e, in caso di esito positivo, sarà data tempestiva comunicazione ai Comuni interessati per poter rimuovere il divieto temporaneo per come previsto dal D.Lgs.116/08 art.5 , comma C».

Balneazione, presunto sversamento a Belvedere Marittimo

BELVEDERE MARITTIMO (Cs) – Il Servizio tematico Acque del Dipartimento Arpacal di Cosenza ha comunicato oggi al Sindaco di Balvedere Marittimo, e per conoscenza al competente ufficio circondariale marittimo di Maratea, che nei «campioni di acqua prelevati in data 31 agosto 2017 nel tratto di mare antistante il Lido La Castellana – si legge nella nota -, per presunto sversamento di reflui fognari, è stato riscontrato un valore di Escherichia coli molto elevato, superiore ai limiti del D.lgs. 116/08. Pertanto il tratto di mare corrispondente non è idoneo alla balneazione». «Sarà compito del Comune – prosegue la nota – avvisare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento» dandone comunicazione al Servizio. Saranno effettuati, inoltre, campionamenti suppletivi per verificare l’andamento della criticità.

Balneazione, tre punti non conformi a Scalea

SCALEA (CS) – Il Servizio Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha comunicato nel pomeriggio di ieri al Sindaco di Scalea, e contestualmente al Ministero della Salute ed alla Regione Calabria, che nei campioni di acqua di mare prelevati il 28 agosto scorso lungo il litorale di Scalea è stato riscontrato un valore di Enterococchi intestinali superiori ai limiti (200 UFC/ 100 ml) previsti dal D.lgs. 116/08 nei seguentu punti:

– 100 metri a destra del Canale Revoce (Enterococchi= 375 UFC / 100 ml)

– 100 metri a sinistra del Canale Revoce” (Enterococchi= 300 UFC / 100 ml)

– 100 metri a sinistra del Canale Varchera” (Enterococchi= 205 UFC / 100 ml)

Le aree corrispondenti sono quindi tornate nuovamente, come nelle settimane passate, non idonee alla balneazione.

«Sarà compito del Comune – si legge nella nota Arpacal – avvisare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento, dandone comunicazione all’Arpacal, nonché al Ministero della Salute e alla Regione Calabria. Anche in questa occasione, saranno eseguiti campionamenti suppletivi e, in caso di esito positivo, sarà data tempestiva comunicazione al Comune affinché rimuova il divieto temporaneo alla balneazione, per come previsto dall’articolo 5 comma C del D.lgs. 116/08».

Balneazione, tornano conformi i valori nel comune di Cutro

CUTRO (KR) – Sono tornati conformi i valori delle analisi suppletive eseguite su campioni di acqua prelevata a Cutro nel punto denominato “Camping Arcobaleno”, che il 17 agosto scorso avevano dato esiti di non conformità. Lo ha comunicato ieri al sindaco di Cutro, nonché a Regione e Ministero della Salute, il Servizio Acque del Dipartimento provinciale di Crotone dell’Arpacal.

Il tratto di mare, complessivamente esteso per poco più di un km, ed interessato da tre punti di prelievo, ritorna quindi balneabile nel momento in cui il sindaco di Cutro avrà emesso l’ordinanza di revoca del temporaneo divieto di balneazione, emesso appunto in occasione della prima comunicazione di non conformità del 17 agosto scorso.

Balneazione nel catanzarese, l’Arpacal comunica i primi risultati delle analisi

CATANZARO – Balneazione a rischio nel catanzarese oppure no? L’Arpacal ha reso noto che, in queste ore, sono in corso di svolgimento nel laboratorio bionaturalistico di Catanzaro le analisi suppletive dei due punti in cui sono state riscontrate “non conformità” sullo ionio catanzarese. I primi risultati, fanno sapere dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, indicherebbero un miglioramento sensibile nei punti campionati. Inoltre, i tecnici tengono a precisare, onde evitare fraintendimenti, che la non conformità dei parametri in un punto non equivale a rendere “non balneabile” l’intera costa del comune interessato ma solo l’area esaminata. È altresì ribadito che i 6 punti campionati nel comune di Soverato, i 3 di Badolato, gli altri 3 punti di Santa Caterina sullo Ionio oltre che quelli ricadenti dei comuni di Davoli e Guardavalle non presentano nessuno sforamento rispetto ai limiti imposti dalla normativa.

Cambiamenti climatici, c’è intesa tra Arpacal e CNR

CATANZARO – Studiare insieme gli effetti e l’impatto prodotti sul territorio dai cambiamenti climatici in atto, con particolare attenzione agli apporti delle polveri sahariane (e vulcaniche) ai particolati fini, responsabili di numerose malattie dell’apparato respiratorio ed altre connesse patologie.

E’ questo uno dei principali obiettivi del nuovo accordo che il Commissario dell’Arpacal, Avv. Francesca Maria Gatto, ed il Direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC) di Bologna, Dott.ssa Cristina Sabbioni, hanno siglato nei giorni scorsi. Il coordinamento tecnico delle diverse attività che discendono da questo accordo è stato affidato alla Direzione Scientifica dell’Arpacal, guidata dal Dott. Francesco Nicolace, che cura tramite le proprie strutture l’attività  di monitoraggio della rete regionale della qualità dell’aria.

La nuova convenzione è la naturale conseguenza di un precedente accordo tra i due enti stipulato nell’ambito del Progetto I-AMICA PON03_00363 condotto dal CNR-ISAC e che ha visto la partecipazione di qualificato personale tecnico Arpacal. L’accordo è finalizzato alla possibilità di condurre attività di interesse comune da svolgersi sia nell’ambito degli studi dei principali gas e aerosol clima-alteranti che degli aspetti di qualità dell’aria, anche per gli effetti ed impatto sul territorio dei cambiamenti climatici in atto, nonché per il normale interesse allo scambio di competenze, dati e collaborazione per finalizzare attività correlate allo sfruttamento da un lato dell’Osservatorio Climatico-Ambientale del CNR-ISAC per il naturale sbocco nell’interazione con Enti istituzionalmente preposti al controllo e salvaguardia del territorio nonché per la conduzione di progetti per la promozione di specifiche attività di ricerca, formazione e trasferimento dell’innovazione a supporto di alcuni settori strategici quali ad esempio quello ambientale e per la sicurezza, con attenzione particolare delle ricadute nella valorizzazione ambientale per promozione della offerta turistica e agroalimentare di qualità.

Per l’ARPACAL il Responsabile dell’Accordo è il Dirigente Tecnico Ing. Domenico Vottari, già responsabile di convenzione con la Regione Calabria per le attività di redazione del Piano di Tutela per la Qualità dell’Aria e responsabile di convenzione per le attività di monitoraggio sulla Rete Regionale per la Qualità dell’Aria, mentre per il CNR-ISAC la responsabile dell’Accordo è la Dott.ssa Claudia Calidonna che cura il supersito CNR di monitoraggio meteo-climatico di Lamezia Terme.

Una prima attività condotta dai due Enti in collaborazione con il Settore 6 del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, diretto dal Dott. Gabriele Alitto, è stata la partecipazione al progetto INTERREG “Improve My Air” , con diversi partner internazionali di Spagna e Grecia, per l’individuazione di metodi e tecniche volte alla quantificazione deterministica degli apporti delle polveri sahariane (e vulcaniche) ai particolati fini, responsabili di numerose malattie dell’apparato respiratorio ed altre connesse patologie, a possibile beneficio di tutte le regioni geografiche del bacino del mediterraneo.

Verifiche periodiche agli impianti, c’è intesa tra Arpacal e ospedale di Cosenza

COSENZA – L’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha deciso di avvalersi per le proprie sedi del supporto tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) per tutte le operazioni di verifiche impiantistiche, come quelle su ascensori e montacarichi. L’intesa tra i due enti è stata siglata nei giorni scorsi dal Direttore Generale dell’A.O. di Cosenza, Dott. Achille Gentile, e dal Commissario dell’Arpacal, l’Avv. Maria Francesca Gatto. I responsabili dell’esecuzione della convenzione sono, invece, l’ing. Aldo Tripicchio, dirigente del Servizio Verifiche Impiantistiche del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza e il Geom. Pasquale Gullo per l’Azienda Ospedaliera. L’accordo tra i due Enti assume un valore ulteriore poiché Arpacal metterà a disposizione dell’Azienda Ospedaliera le competenze dei propri ingegneri per un supporto tecnico su impianti ed installazioni elettriche nei luoghi con pericolo di esplosione e/o incendio, su apparecchi di sollevamento, su recipienti a gas e di vapore, su generatori di vapore, su ascensori e montacarichi, su installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, su impianti di messa a terra in alta e bassa tensione, su impianti di riscaldamento (con potenzialità maggiore di 116 kW), da installare nelle eventuali nuove sedi o a seguito di ristrutturazione di quelle esistenti, nelle ulteriori strutture di altra tipologia e nelle eventuali nuove strutture adibite ad uffici amministrativi. Il Servizio Impiantistico di Cosenza dell’Arpacal annovera, con questa ultima intesa, anche gli accordi recentemente sottoscritti con l’ASP di Cosenza, l’INPS e l’Agenzia delle Entrate. La normativa in materia stabilisce che per poter mantenere in esercizio un ascensore, il proprietario dell’immobile deve incaricare un ente autorizzato ad effettuare, una volta ogni due anni, una verifica periodica che deve essere eseguita da ingegneri dell’ARPA competente per territorio, oppure da un organismo di certificazione autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e notificato alla Commissione Europea. Nel corso della verifica è presente anche personale qualificato per la manutenzione, scelto dal proprietario dell’impianto, che ha il compito di eseguire le operazioni di verifica su indicazioni dell’ingegnere verificatore. Le operazioni di verifica periodica e, a volte, anche quelle straordinarie, sono dirette ad accertare se le parti dalle quali dipende la sicurezza di esercizio dell’impianto sono in condizioni di efficienza, se i dispositivi di sicurezza funzionano regolarmente e se è stato ottemperato alle prescrizioni eventualmente impartite in precedenti verifiche. Al termine delle verifiche, l’ingegnere che ha eseguito i controlli periodici rilascia al proprietario, nonché alla ditta incaricata della manutenzione, il verbale relativo e, qualora negativo, ne comunica l’esito al competente ufficio comunale che ne disporrà il fermo sino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Balneazione, esito sfavorevole su un punto di Bovalino

BOVALINO (RC) – Il servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria ha comunicato questa mattina al comune di Bovalino che «le analisi effettuate sul campione di acqua di mare prelevato in data 17/07/2017 presso la stazione di campionamento denominata “Fine Lungomare Nord” ricadente nel comune di Bovalino hanno dato esito sfavorevole per superamento dei valori dei parametri Escherichia coli ed Enterococchi intestinali a quelli imposti dalla normativa vigente». Sia l’Escherichia coli e sia gli Enterococchi intestinali, infatti, hanno superato abbondantemente i valori limite (più di 35000 per entrambi, con limite a 500 per Escherichia e 200 per Enterococchi).

I risultati dei controlli suppletivi, che saranno effettuati al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, saranno comunicati nel più breve tempo possibile.

Mare sporco, Arpacal: «Tratti non balneabili ad Acquappesa e Falconara Albanese»

COSENZA – Nelle acque di balneazione di Acquappesa e Falconara Albanese ci sono “due non conformità” emerse dalle analisi effettuate dopo i prelievi dell’11 e 12 luglio scorsi. Lo riferisce il servizio acque del Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal. «Per quanto riguarda Acquappesa, il punto interessato da uno sforamento rispetto ai parametri previsti dalla normativa, relativamente al valore di Escherichia coli – detto in un comunicato – è quello denominato “50 metri a sinistra Torrente Acquafetida”; il campione era stato prelevato il 12 luglio. Per il comune di Falconara Albanese, invece, il punto è quello denominato “100 metri a sinistra Torrente Malpertuso” sul litorale di Torremezzo. Anche in questo caso lo sforamento interessa il valore di Escherichia coli; il campione era stato prelevato martedì 11 luglio. Proprio da Torremezzo di Falconara Albanese, infatti, in quei giorni erano giunte diverse segnalazioni anche al numero WhatsApp dell’Arpacal (338.6795039)».

«Ad entrambi i Comuni, come da protocollo – riporta ancora il comunicato – è stato chiesto di interdire il tratto di costa alla balneazione con apposita ordinanza del sindaco, individuare la causa di tale criticità, e dare ampia informazione ai cittadini presenti sul tratto di costa interessato. Quanto prima saranno programmate analisi suppletive per verificare se tali criticità saranno rientrate».

Balneazione, esito sfavorevole a Mandatoriccio

MANDATORICCIO (CS) – Il Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal ha comunicato al sindaco di Mandatoriccio che, in riferimento alle attività di campionamento effettuate ai sensi del D.lgs. n. 116/08, le analisi effettuate sui campioni di acqua di mare prelevati il 10/07/2017 presso il punto di campionamento denominato “100 mt sinistra Canale Armirò” ha dato esito sfavorevole per il superamento dei valori di Escherichia coli rispetto a quelli imposti dalla normativa vigente. Pertanto l’area non è balneabile.Tale comunicazione è stata inviata, oltre che al sindaco di Mandatoriccio, anche al Ministero della Salute ed al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.  Intanto il Comune ha l’onere di informare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento, dandone comunicazione al Ministero ed alla stessa Arpacal.

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