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“Missioni esterne” per l’Aterp: dipendenti indagati per truffa a Reggio Calabria

A Reggio Calabria si sono concluse le indagini che vedono coinvolti 23 dipendenti dell’Aterp, l’Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica, con l’accusa di truffa aggravata.

Il modus operandi consisteva nel dichiarare di essere in “missione esterna” per conto dell’Azienda; in realtà quella sarebbe stata una scusa per “allontanarsi arbitrariamente per diverse ore al giorno dal proprio ufficio”.

L’operazione denominata “Senza tempo” è stata coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Andrea Sodani.

Le indagini, svolte dai finanzieri della compagnia “Pronto impiego” del comando provinciale, si riferiscono al 2016 e hanno consentito di smascherare la truffa. In finanzieri, durante 45 giorni di riprese video hanno raccolto oltre 1.200 ore di registrazioni e attraverso servizi di osservazione, pedinamento e controllo degli impiegati dell’Aterp indagati perché attestavano falsamente la propria presenza sul luogo di lavoro.

Secondo gli inquirenti si trattava di “un malcostume che per i suoi caratteri di pervasività e diffusione nel contesto amministrativo dell’ente, non poteva che realizzarsi e perdurare nel tempo, al solo fine di perseguire personali benefici, in un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte”.

Grazie ai suddetti stratagemmi, ciascun dipendente poteva strutturare la giornata lavorativa a proprio piacimento, assentandosi liberamente per poter così fruire di lunghe pause caffè nei diversi bar della città o per dedicarsi ai propri passatempi.

Furbetti del cartellino, a Gioia Tauro arrestati tre vigili urbani

GIOIA TAURO (Rc) – Ancora un episodio di assenteismo di dipendenti pubblici.

A Gioia Tauro tre vigili urbani  sono stati posti agli arresti domiciliari e ad altri 4 hanno ricevuto la misura del divieto di dimora – stesso provvedimento preso per 2 bibliotecari – nell’ambito di un’inchiesta contro l’assenteismo coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e condotta dai finanzieri del Nucleo mobile della Compagnia di Palmi. I nove sono indagati per assenteismo e peculato d’uso. L’inchiesta, che ha riguardato il periodo settembre-dicembre 2019, ha preso il via da una denuncia presentata dall’allora comandante della Polizia locale Michele Bruzzese, che qualche mese dopo si è dimesso dall’incarico, in relazione a reiterate ipotesi di assenteismo da parte di alcuni suoi collaboratori. Tra gli indagati figura il nuovo comandante della Polizia locale, Santo Vardé, posto ai domiciliari insieme ai vigili Andrea Rotondo e Giuseppe Pilé. Dalle indagini, dirette dal procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza e coordinate dal pm Davide Lucisano, sarebbe emerso che i vigili, pur attestando regolarmente la loro presenza in servizio, spesso si assentavano dal posto di lavoro in maniera del tutto ingiustificata, anche utilizzando impropriamente le auto di servizio, per dedicarsi alle più disparate esigenze di carattere personale e familiare.
In un caso i finanzieri hanno accertato che una vigilessa, oltre a recarsi senza motivo con l’auto del Corpo fuori dal territorio di competenza, aveva portato con sé l’arma di servizio in violazione della legge.

Analoghi comportamenti sono stati accertati anche nei confronti di due bibliotecari i quali, dopo aver attestato la presenza in servizio, lasciavano il posto di lavoro non consentendo la fruibilità della biblioteca alla collettività.

Furbetti del cartellino, scoperti e indagati una ventina di dipendenti pubblici

VIBO VALENTIA – Assenteismo, truffa aggravata, false attestazioni di prestazioni lavorative. Sono questi i reati contestati ad una ventina di dipendenti pubblici in servizio presso l’Asp di Vibo Valentia, in particolare presso il distretto sanitario di Serra San Bruno, che risultano adesso indagati.

Venti tra medici, infermieri, assistenti e collaboratori a vario titolo in servizio nel distretto di Serra San Bruno sono stati denunciati dai carabinieri per truffa aggravata e false attestazioni o certificazioni di orari lavorativi. L’attività investigativa che ne è seguita ha permesso di portare alla luce una serie di condotte similari anche da parte di altri dipendenti tra medici, infermieri e altro personale. In un caso è stata registrata anche un doppia timbratura di due cartellini differenti da parte della stessa persona.

Gli avvisi ai dipendenti sono stati notificati dai carabinieri. Gli investigatori hanno esaminato un periodo di tempo di quattro mesi tra gennaio e aprile 2018.

 

 

Se ne stava al bar invece di lavorare, denunciato dipendente comunale

CROTONE – Un dipendente del Comune di Crotone è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di avere interrotto più volte il proprio servizio, concedendosi lunghe pause in un’attività commerciale.
Le indagini che hanno portato alla denuncia sono state condotte dal personale della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura e dalla Compagnia di Crotone della Guardia di finanza.
Il dipendente comunale è stato fotografato dalla Polizia giudiziaria all’esterno dell’attività commerciale, in totale tranquillità, ripreso in vari momenti della sua permanenza fuori dalla sede di lavoro, dimostrando, riferisce un comunicato della Procura della Repubblica, «un cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte” ed “una totale assenza di senso del dovere».

Foto e fonte Ansa

Assenteismo, nell’Operazione “Fuori dal Comune” coinvolti 11 impiegati

LOCRI (RC) – I carabinieri di Locri, nell’ambito dell’operazione “Fuori dal Comune”, hanno eseguito 11 ordinanze di applicazione di misura cautelare personale causa assenteismo sul posto di lavoro. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica di Locri. Gli impiegati pubblici lavorano presso il Comune di Sant’Ilario dello Ionio.

Assenteismo, diversi i reati contestati

Le ordinanze, che consistono nell’obbligo di presentazione presso gli uffici della polizia giudiziaria, sono state emesse dopo l’attività investigativa. I reati contestati ai dipendenti vanno dalla truffa aggravata e continuata, ai danni dell’Ente Pubblico, sino all’attestazione fraudolenta della presenza in servizio. A ciò si aggiunge l’abuso d’ufficio e il peculato. Tra i dipendenti indagati spiccano impiegati con funzioni di responsabilità amministrativo-contabile. Quest’ultimi hanno agevolato, di fatto, il personale assenteista non perseguendo segnalazioni vista l’assenza dei soggetti. Le indagini si sono sviluppate tra il settembre 2016 e gennaio 2017.

Assenze dal posto di lavoro ingiustificate

Una buona fetta del personale comunale, composto in totale da 19 dipendenti, aveva l’abitudine di allontanarsi dal posto di lavoro per svolgere attività prettamente personali. Tra i vari casi di assenteismo quotidiano, che vanno dall’andare a fare la spesa al recarsi presso circoli ricreativi, ne emerge uno in particolare. In diverse occasioni un dipendente era solito utilizzare l’autovettura dell’Ente per recarsi nelle zone limitrofe per fare shopping o commissioni proprie. Da non sottovalutare infine, il comportamento di due dipendenti che, in concorso tra loro, nella qualità di responsabili di area amministrativa e finanziaria, non avviavano il procedimento disciplinare. I due, di conseguenza, non facevano recuperare ore di assenza non giustificata ai dipendenti delle proprie aree.

 

Assenteismo nei Comuni, l’assessore Vigna risponde al Sole 24 Ore

COSENZA – “In merito all’articolo pubblicato oggi su “Il Sole 24 Ore” riguardante i dati sulle assenze medie, è fondamentale precisare che il dato riguardante il Comune di Cosenza è dovuto principalmente all’azione portata avanti nell’ultimo biennio, tendente al completo smaltimento di ferie e permessi retribuiti accumulati dai dipendenti negli anni precedenti».
Lo sottolinea l’Assessore al Personale di Palazzo dei Bruzi, Luciano Vigna, in risposta all’articolo pubblicato oggi da “Il Sole 24 Ore” sulle assenze medie per dipendente nei comuni capoluogo di provincia.
«Su un totale di 40853 giornate di assenza – fa rilevare l’assessore Vigna – l’incidenza per malattia è pari a 9.868 giornate che rappresentano un’assenza media per dipendente di 16 giorni. Le restanti 30985 giornate riguardano gli istituti contrattuali e rientrano pertanto nei diritti spettanti ad ogni dipendente, risultando influenzate dallo smaltimento di ferie e permessi residui. Attraverso una politica di contenimento dei costi e agevolazione dei pensionamenti, il numero dei dipendenti comunali – sottolinea ancora Luciano Vigna – si è ridotto dalle 1100 unità del 2010 alle 603 del 2016 e nei prossimi anni si prevede un’ulteriore riduzione di circa 70 unità. Nonostante tale riduzione si è registrato un considerevole miglioramento nella qualità dei servizi offerti. Entro la fine dell’anno – conclude Vigna – sarà approvata una nuova struttura organizzativa al fine di rendere la macchina amministrativa idonea a rispondere in maniere celere ed esaustiva alle svariate esigenze del territorio».

 

 

Operazione “All walking”, Spagnuolo: «Combattiamo questo fenomeno»

COSENZA – «La Procura della Repubblica di Cosenza è impegnata nell’azione di contrasto di questa tipologia di reati che finiscono per pregiudicare il corretto funzionamento della Pubblica amministrazione determinando, nello specifico, la compromissione della tutela della salute dei cittadini». Lo ha detto il Procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo commentando l’operazione antiassenteismo che ha portato all’emissione di 18 provvedimenti cautelari a carico di medici e dipendenti dell’Azienda sanitaria di Cosenza in servizio a Rogliano. Il procuratore Spagnuolo ha sottolineato, inoltre, «l’importanza dell’attività portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Rogliano».

Condannato per assenteismo e licenziato, si uccide sparandosi

LAMEZIA TERME (CZ) – Condannato per assenteismo nel dicembre scorso e poi licenziato dalla Regione Calabria, un uomo di 59 anni si è suicidato a Lamezia Terme sparandosi un colpo di pistola mentre era in casa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno accertato che l’arma era di sua proprietà. L’uomo, insieme a tre colleghi della Regione, era stato accusato di truffa ai danni dello Stato e di falso. Il gup, con un processo con rito abbreviato, nel dicembre scorso aveva condannato i quattro a pene variabili dai dieci mesi ad un anno con la sospensione della pena. I quattro erano accusati di passare il badge per far rilevare la presenza in ufficio e di assentarsi poi dal posto di lavoro.

Operazione evenescence. Annullato provvedimento di misura cautelare per Francesca Citriniti

avvocato zagareseCATANZARO (CZ) – Il Tribunale di Catanzaro in funzione di Giudice della libertà, presieduto dal dottor Giuseppe Valea, con a latere i dottori Teresa Guerrieri e Fabio Rabbagliati, accogliendo il ricorso proposto dagli avvocati Ettore Zagarese e Cataldo Stasi, difensori della dottoressa Francesca Citriniti, ha annullato il provvedimento di applicazione della misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria emesso dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari nell’ambito del procedimento ‘Operazione Evanescence’ finalizzato alla repressione del fenomeno dell’assenteismo. La dottoressa Citriniti, dipendente dell’Asp con mansioni di dietista, era stata accusata di essersi ingiustificatamente allontanata dal proprio posto di lavoro. La stessa si era da subito protestata innocente ritenendo l’accusa a suo danno frutto di un equivoco. Stessa posizione aveva ribadito durante l’interrogatorio di garanzia che si è celebrato dinanzi al Giudice per le indagini preliminari.L’avvocato Ettore Zagarese, sentito immediatamente dopo la comunicazione della decisione, ha dichiarato: «Uno studio approfondito degli atti, compiuto da me unitamente al codifensore, l’avvocato Stasi, ci aveva convinto dell’estraneità di Citriniti dalla commissione di fatti penalmente rilevanti; tale convinzione si è rafforzata a fronte di quanto da lei precisato e documentato nel corso del suo interrogatorio. La fiducia che la dottoressa Citriniti ha nutrito sull’operato degli inquirenti e della Giustizia è stata evidentemente ben riposta».

 

Assenti ingiustificati

Cosenza- I Carabinieri del reparto operativo hanno indagato sull’assenteismo di 32 persone impiegate nell’Azienda Sanitaria Provinciale. Controlli sugli orari di entrata e di uscita del personale hanno mostrato come  alcuni dipendenti  si siano assentati per motivi  tra i più disparati, dalla spesa ad altre motivazioni di tipo privato.asp-cosenza Il tutto attraverso la modifica degli orari di entrata e di uscita sul cartellino. Le indagini sono state avviate dai procuratori Granieri, Tridico e Assumma.