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Calabria zona gialla, riaprono bar e ristoranti

CATANZARO – Con l’ingresso nella zona gialla da questa mattina, in Calabria sono tornati ad aprire bar e ristoranti, per poi richiudere, come da DPCM, alle 18. Approfittando della mattinata di sole, nel centro di Catanzaro, non sono stati pochi quelli che si sono seduti ai tavolini dei bar tornati su piazze e strade dopo la chiusura della zona rossa. Molti anche quelli tornati ad assaporare il caffè all’interno dei locali, nelle tazzine di ceramica dopo settimane a berlo per strada nei bicchierini di carta.

Una riapertura su cui contano i gestori dei locali per cercare di rimettere in sesto gli incassi.

«Con l’asporto – ha detto il gestore di un bar del centro – sono praticamente crollati a zero. Speriamo adesso con questa riapertura di riuscire a recuperare un po’ ma è dura». Considerazione che sembra propria di tanti gestori e proprietari di ristorante in tutta la Calabria.

Con l’entrata in zona gialla sono tornate ad affollarsi anche le strade del centro delle città calabresi, anche se gli acquisiti, al momento, sembrano in calo rispetto allo scorso anno. 

Tuttavia i calabresi non rinunciano allo shopping natalizio, come testimonia la foto scattata ieri pomeriggio a Cosenza che ritrae tanti ragazzi, famiglie, giovani e meno giovani a passeggio per compere. 

Foto da Facebook

 

Rissa in una bar, denunciate sette persone

LAMEZIA TERME (CZ) – Una lite presumibilmente iniziate per degli apprezzamenti ad una ragazza, è infine sfociata in una violenta rissa.

Il fattaccio  avvenuto qualche giorno fa a Lamezia Terme ha portato alla denuncia in stato di libertà di sette persone, per rissa e lesioni personali, da parte della Polizia di Stato.

La lite ha avuto inizio all’interno di un bar per poi spostarsi  all’esterno del locale, presso una una struttura coperta che si trovava li vicino. Lo scontro ha visto inizialmente coinvolti tre cittadini rumeni, ai quali se ne sono aggiunti in seguito degli altri, tutti residenti nella comunità di Scordovillo, che hanno dato luogo a lanci di oggetti vari tra i quali, sedie, vasi e bicchieri. Sul posto, sono intervenuti tempestivamente insieme alla Polizia, anche alcune forze dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le indagini svolte hanno permesso di ricostruire per quanto più fedelmente possibile l’accaduto, individuando e identificando tutti i  7 responsabili di età compresa tra i 26 e i 63 anni, che successivamente sono stati denunciati.

Esplosione bar Piazza Bilotti, arrestato l’esecutore materiale

COSENZA – Alle prime luci dell’alba di oggi, 19 Luglio 2018, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cosenza hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di N.A., 29enne cosentino. I reati contestati sono l’incendio doloso ed il danneggiamento fraudolento di beni assicurati in concorso con l’organizzatore ed istigatore, G.P., già attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere il 14 Giugno scorso.

La misura scaturisce da un’articolata  attività d’indagine condotta dai Carabinieri della compagnia cittadina sotto la supervisione dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato, a poco più di un mese dall’arresto del mandante dei due incendi, a scoprire l’identità dell’esecutore. Di fatto l’attività investigativa consentiva di appurare come quest’ultimo avesse di fatto appiccato i due incendi e che fosse giunto alla decisione di perpetrare i reati suddetti al fine di ottenere un compenso economico di soli 200 Euro.

Si è scoperto inoltre come il mandante avesse dato a N.A. disposizioni precise in merito all’esecuzione dei due incendi consegnando, nel caso del Bilotti food & drink, le chiavi per aprire la saracinesca del locale nonché lasciando a sua disposizione, all’interno degli esercizi commerciali, alcune bottiglie con all’interno della benzina da utilizzare per appiccare gli incendi.

I gravi indizi di colpevolezza acquisiti dai Carabinieri portavano quindi, in maniera univoca, a ritenere N.A. quale esecutore materiale dei reati con contestuale avvio, da parte dei militari dell’Arma, di una ricerca capillare dell’indagato il quale, dal giorno degli incendi, si era allontanato dalla propria abitazione e non si era più presentato a lavoro al fine di nascondersi presso la dimora di un conoscente e qui curare le gravi ferite riportate dall’esplosione. La pressione investigativa nonché i sensi di colpa provati, costringevano infine N.A. a presentarsi spontaneamente presso la Compagnia Carabinieri di Cosenza al fine di rendere dichiarazioni autoaccusatorie, occasione nella quale venivano altresì refertate le cicatrici derivanti dalle ustioni plurime riportate.

Arrestato, veniva tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari a disposizione della Procura bruzia

Se ne stava al bar invece di lavorare, denunciato dipendente comunale

CROTONE – Un dipendente del Comune di Crotone è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di avere interrotto più volte il proprio servizio, concedendosi lunghe pause in un’attività commerciale.
Le indagini che hanno portato alla denuncia sono state condotte dal personale della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura e dalla Compagnia di Crotone della Guardia di finanza.
Il dipendente comunale è stato fotografato dalla Polizia giudiziaria all’esterno dell’attività commerciale, in totale tranquillità, ripreso in vari momenti della sua permanenza fuori dalla sede di lavoro, dimostrando, riferisce un comunicato della Procura della Repubblica, «un cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte” ed “una totale assenza di senso del dovere».

Foto e fonte Ansa

Lavoratori in nero, controlli a tappeto nel crotonese

CROTONE – Nove lavoratori occupati in nero sono stati scoperti nel crotonese nell’ambito dei controlli effettuati in un esercizio di ristorazione pubblica e in due differenti cantieri edili della provincia da personale dell’Ispettorato del lavoro assieme ai militari del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato e in collaborazione con la Questura di Crotone. Le tre attività imprenditoriali sono state sospese e per i titolari è scattata una denuncia. Inoltre, sono state comminate sanzioni amministrative totali per circa 33 mila euro. Contestate violazioni di natura penale e sanzioni per 6.500 euro.

Operazione Albachiara

I controlli rientrano nell’operazione “albachiara” avviata dall’Ispettorato del lavoro di Crotone per il contrasto del lavoro nero, sommerso e irregolare. Le attività proseguiranno per tutta la stagione estiva con l’intensificazione di controlli e verifiche in particolare nei locali pubblici come bar, ristoranti, strutture turistiche e nel settore dell’edilizia.

Fonte Ansa 

Cosenza, esplosione bar in pieno centro. Indagato il proprietario

COSENZA – Cominciano a prendere forma i retroscena relativi all’incendio che ha devastato il “Bilotti Caffè” a Cosenza nelle prime ore del 19 maggio. La Procura, infatti, ha inviato un avviso di garanzia al proprietario dell’attività: si tratta di Gianfranco Parise. Nella medesima nottata era stato dato alle fiamme anche un altro locale di sua proprietà.

Cosenza, proprietario bar accusato di truffa

Secondo le indagini il 62enne è accusato del reato di truffa e danneggiamento. Le forze dell’ordine proseguono sulla pista relativa alla simulazione con l’obiettivo di incassare il risarcimento proveniente dall’assicurazione. L’accaduto ha determinato danni all’attività commerciale limitrofa e al portone del palazzo che è andato completamente distrutto. Decisive, a questo punto, sembrano essere le immagini di alcune videocamere nascoste. Quest’ultime, infatti, erano state piazzate dal Nucleo Decoro Urbano della polizia municipale. Il supporto video è stato installato, da diverso tempo, per contrastare l’abbandono non conforme dei rifiuti.

L’inchiesta vede il supporto del procuratore capo Spagnuolo, e dall’aggiunto Manzini, che si sono resi partecipi della loro collaborazione con il sostituto Tridico. Agli elementi si va ad aggiungere un giubbotto che pare essere prova di notevole valore al fine del lavoro investigativo.

Scatta l’allarme di sicurezza, due ladri si danno alla fuga

LAMEZIA TERME (CZ) – La loro intenzione, secondo le prime ricostruzioni, era quella di rubare le slot machine presenti all’interno di un bar di Lamezia Terme. Non è però andata bene ai due malviventi che, dopo aver forzato la porta di ingresso dell’attività commerciale, sono stati costretti a darsi alla fuga perché è immediatamente scattato l’allarme di sicurezza allertando la centrale operativa. Sul posto sono immediatamente giunti gli operatori dell’agenzia di sicurezza e i carabinieri che hanno avviato le indagini.

 

 

 

 

Chiusi due bar, erano frequentati da pregiudicati

CATANZARO- Il questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco ha adottato due provvedimenti di chiusura temporanea, della durata di quindici giorni, di due bar della città. I provvedimenti, che riguardano rispettivamente il bar Lamanna di viale Isonzo e il Chiosco Bar di via Teano di località Aranceto, sono stati adottati a seguito di di attività di controllo svolte da agenti della Squadra Volante. I poliziotti, per mesi, hanno frequentato i due locali, di giorno e di notte, trovandovi sempre le stesse persone con precedenti penali e di polizia, considerate pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.  L’aggregazione, nello stesso locale, di persone gravate da pregiudizi penali, alcune delle quali anche sottoposte a misure di prevenzione, secondo quanto prevede la legge, costituisce motivo sufficiente per chiudere il locale per un determinato lasso di tempo.

Bar negato al disabile, arrivano le scuse che chiariscono e chiudono il caso

COSENZA – Le scuse pubbliche del titolare del People’s Bar di Cosenza mettono la parola fine, si spera in maniera definitiva, su una vicenda poco edificante per tutti, compresi alcuni esponenti della politica locale i quali, in maniera del tutto strumentale, hanno tentato di mettere il cappello su una battaglia per i diritti dei disabili senza conoscere la questione e perdendo una buona occasione per tacere. 

La denuncia pubblica di Francesco Mussari, 35 anni, costretto su una sedia a rotelle da un incidente stradale ed invitato a non entrare nel pubblico esercizio di Via Misasi, per evitare danni al parquet, ha innescato la comprensibile indignazione degli utenti dei social web, con commenti a tratti degenerati in un clima di caccia all’untore.

Nulla di nuovo sotto il sole, in una società nella quale tutti sono senza peccato e pronti a scagliare la prima pietra.

Nel polverone alimentato anche da qualche incauta dichiarazione diffusa a mezzo stampa dalla politica nostrana, nessuno si è però preoccupato di approfondire l’episodio. Tanto più che sarebbe bastato raccogliere qualche “sommaria” informazione nei pressi del bar incriminato, per scoprire che Francesco Mussari è un assiduo frequentatore del locale e che mai in precedenza si erano verificati episodi analoghi. Semplicemente, quel giorno, il parquet era stato lucidato e per questo era interdetto l’ingresso non solo alla sedia a rotelle del giovane, ma anche a passeggini e carrozzine. Circostanza, secondo quanto si è appreso, che sarebbe stata confermata anche dal fratello di Francesco.

Incidente chiuso dunque, con tanto di doverose scuse da parte del titolare, colpevole di non aver spiegato con sufficiente chiarezza i motivi di quell’improvviso divieto. E a Mussari il merito di aver comunque richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sui quotidiani disagi sofferti in una città nella quale c’è ancora molto da lavorare per garantire pienamente i diritti dei disabili.

Incendio doloso alla saracinesca di un bar, arrestato un quarantenne

MOTTA SAN GIOVANNI (RC) – I carabinieri hanno arrestato nella frazione “Lazzaro” di Motta San Giovanni un uomo di 42 anni, Domenico Feno, che poco prima aveva dato fuoco alla saracinesca di un bar. Feno è stato bloccato dai militari del Nucleo radiomobile mentre si dava alla fuga dopo avere appiccato l’incendio.  Secondo quanto é emerso dalle indagini, l’incendio sarebbe da collegare ad una vendetta messa in atto da Feno nei confronti della proprietaria e di un banconista del bar con i quali aveva avuto poco prima un diverbio. Domenico Feno, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, é stato posto agli arresti domiciliari.