Archivi tag: Caligiuri

Ripartono all’Unical le lezioni del Master in Intelligence

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Riprendono le lezioni del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, il primo ad essere attivato in un ateneo pubblico italiano nel 2007. Domani sabato 13 gennaio, presso l’Aula “Caldora” dalle 8.30 alle 17.30, verrà affrontato il tema “Intelligence, diritto e Costituzione” con lezioni tenute dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, dal Questore della Camera dei Deputati Stefano Dambruoso e dal Presidente Emerito della Camera dei Deputati Luciano Violante. In particolare Baldassarre si soffermerà sul rapporto intelligence, sicurezza e Costituzione; Dambruoso sul contrasto al terrorismo islamico e alle conseguenti politiche di deradicalizzazione; Violante della legislazione italiana sui Servizi di informazione e sicurezza. I relatori verranno salutati dal Rettore dell’Ateneo Gino Crisci e introdotti dal Direttore del Master Mario Caligiuri.

L’Intelligence nella difesa della sicurezza nazionale, Caligiuri a Paestum

PAESTUM (SA) – «L’attività di intelligence e la tutela dei beni culturali trovano il loro punto di incontro nella difesa della sicurezza nazionale». È quanto ha dichiarato il Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri, intervenendo a Paestum al convegno “La tutela del patrimonio culturale, la difesa dell’arte e il ruolo dell’intelligence”, che ha rappresentato l’evento conclusivo della XX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico organizzata da Ugo Picarelli.  Caligiuri è intervenuto insieme a Tsao Cevoli direttore del Master in Archeologia Giudiziaria del Centro Studi Criminologici di Viterbo, Stefano De Caro direttore generale dell’Iccrom, Paolo Matthiae Archeologo e Direttore della Missione archeologica in Siria dell’Università “La Sapienza” di Roma, Rossella Muroni presidente di Legambiente e  Fabrizio Parrulli comandante del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri. Caligiuri ha iniziato il suo intervento partendo dalle definizioni di beni e attività culturali e di intelligence, evidenziando i vari ambiti dove questi si incrociano. Quello più ovvio – ha spiegato – è rappresentato dalle  azioni delle organizzazioni terroristiche e criminali, che utilizzano i proventi del traffico illecito dei beni culturali come fonte di finanziamento delle proprie attività; forme di riciclaggio ed evasione fiscale;  iniziative di investimento, che riguardano anche lo sfruttamento del paesaggio attraverso i parchi eolici. Ha poi ricordato che L’uso politico dell’arte e della cultura è stato evidente anche durante la guerra fredda quando CIA e KGB sostenevano secondo le loro ideologie diverse iniziative, dal cinema all’arte contemporanea. La tutela dei beni culturali, ha poi evidenziato Caligiuri, è un’emergenza internazionale tanto che sono stati costituiti i “caschi blu della cultura” su proposta dell’Italia sotto l’egida dell’ONU e con l’Arma dei Carabinieri in primo piano. Ha quindi illustrato  che le guerre del XXI secolo saranno economiche e culturali, prevalentemente combattute attraverso il web e a base di informazioni. La cultura ha sottolineato Caligiuri rappresenta l’identità di un popolo, per cui vanno considerati nella giusta prospettiva il fenomeno dell’immigrazione e la strategia cinese della nuova  via della seta. Ha poi precisato che la raccolta, l’utilizzo e lo scambio delle informazioni attraverso i beni culturali si possono sviluppare attraverso diverse direzioni: dal recupero delle opere d’arte alle attività di formazione e assistenza. Tutto ciò potrebbe consentire un punto di partenza per acquisire fonti informative in zone di conflitto coltivandole poi in tutte le direzioni. Caligiuri ha infine evidenziato il bisogno quindi di formazione mirata sull’Intelligence verso il settore, evidenziando che la disciplina dovrebbe essere riconosciuta  e insegnata nelle scuole. Ha però anche evidenziato, nel contempo, che l’insegnamento dell’educazione artistica nelle scuole è stata ridotta al lumicino ma ancora più importante è l’educazione di base che consente di apprezzare la cultura e le opere d’arte. In definitiva, ha concluso, la formazione sull’Intelligence consente di distinguere la realtà dalla perfezione della realtà condizionata dai media che hanno dato vita – ha concluso – a una vera e propria società della disinformazione.

“Intelligence e Magistratura”, Caligiuri all’Emporium Café di Rossano

ROSSANO (26.10.2017) – Oggi pomeriggio alle ore 18, all’Emporium Cafè, appuntamento con il secondo Caffè letterario dell’Associazione. L’incontro culturale si terrà nella splendida location del neonato Emporium Cafè, sito in  Piazza Duomo, nel cuore del centro storico bizantino.  Ad essere presentato, questa volta è l’ultimo libro del poliedrico Mario Caligiuri “INTELLIGENCE E MAGISTRATURA.  Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino cia prefazione di Carlo Mosca.
Cornice accogliente e sempre più rodata l’Emporium cafè. Concept e atmosfera suggestiva realizzata da Rossano Purpurea, l’associazione che ha voluto fortemente la nascita del caffè letterario.
EMPORIUM CAFE’: OSPITI E INTERVENTI
A partecipare al Caffè letterario e discutere con l’autore domani 26 ottobre saranno il Sindaco della Città di Rossano, Stefano Mascaro; Vincenzo Luberto, Magistrato presso la Procura distrettuale di Catanzaro; Letizia Benigno, Magistrato presso il Tribunale di Castrovillari e Angelo Antonio Genise, Docente della sezione internazionale della Scuola Superiore della Magistratura. Per l’Associazione Rossano purpurea interverrà l’avvocato Caterina Celestino, che ha curato e organizzato l’evento con la responsabile artistico-culturale dell’Associazione, Francesca Sapia, che coordinerà la tavola rotonda dalle ore 18.
EMPORIUM CAFE’: MARIO CALIGIURI
Caligiuri è docente di prima fascia dell’Unical, dove ha dal 2007 promosso, con Francesco Cossiga, e da allora dirige, il Master in Intelligence; è stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani e, dopo aver teorizzato, nelle sue precedenti pubblicazioni, lo statuto della intelligence come disciplina accademica per il XXI secolo, all’interno delle Scienze umane, e indagato sul difficile conflitto tra libertà e sicurezza, in Cyber Intelligence, ecco che ora si sofferma sul ruolo e l’importanza dell’intelligence sia in quanto strumento difensivo utile a sventare attentati alla vita democratica di un paese o, ancora peggio, attentati terroristici tout-court, sia come importante strumento conoscitivo e di vantaggio economico competitivo.
L’autore ripercorre, con un linguaggio chiaro adatto anche ai non addetti ai lavori, le tappe del rapporto tra i servizi e la magistratura. “Rapporti per la verità”, osserva Caligiuri, “non sempre facili anche per via del diverso approccio alla soluzione dei problemi. Laddove infatti per la magistratura è fondamentale la pubblicità degli atti, per l’intelligence è cruciale la riservatezza. Questo ha fatto sì che si creasse una diffidenza reciproca che ha portato spesso l’intelligence ad essere vista dalla magistratura come un’attività potenzialmente illegittima ed eversiva, il classico lato oscuro del potere.”
EMPORIUM CAFE’, CALIGIURI: INTELLIGENCE, ATTIVITA’ SEMPRE PIU’ NECESSARIA
Dalle pagine del suo libro emerge, invece, come l’intelligence sia un’attività necessaria più che mai, specie in una società come la nostra che vive in una perenne tempesta di informazioni. L’intelligence diventa strumento per interpretare la realtà di fronte alla possibile manipolazione della stessa attraverso il dominio dell’informazione. E per svolgere al meglio questo suo compito essa necessita sempre più delle scienze umane. Proprio di quelle discipline che molti oggi, in un mondo dominato dalla tecnica, considerano un feticcio da biblioteca o da museo.

Mario Caligiuri e Andrea Sberze e il libro sul tema dell’intelligence

VIBO VALENTIA – Così come la parola terrorismo è entrata a far parte, in maniera forte, del vocabolario quotidiano dopo la strage dell’undici settembre, così quella che si rifà al termine “intelligence” porta la data del 7 gennaio 2015. Quel giorno nel cuore della Francia, precisamente a Parigi, fu colpita la sede del giornale Charlie Hebdo. I giornali ripetono costantemente nei propri articoli questi due termini, stessa cosa dicasi nei notiziari mandati in onda sulle varie emittenti televisive. 

UN LIBRO A QUATTRO MANI

Di questo se n’è discusso al Festival Leggere&Scrivere 2017 in occasione della presentazione, in anteprima nazionale, del libro di Mario Caligiuri e Andrea Sberze Il pericolo viene dal mare. Intelligence e portualità”. Il testo è stato appena editato da Rubbettino con la prefazione di curata da Lucio Caracciolo. Secondo gli autori il ruolo dell’intelligence si intrccia con la questione sicurezza via mare. Queste le parole dei due scrittori. «Circa l’80% dei flussi commerciali globali si svolge via mare con procedure molto complesse. La movimentazione della merce su una scala così larga può essere sfruttata dalla criminalità e dal terrorismo. Tutto questo rende vulnerabili le infrastrutture portuali e agevolando l’economia e i traffici illeciti».

Il fenomeno relativo all’intelligence, sino a poco tempo fa definito argomento di nicchia, quindi per pochi, oggi la sua percezione sociale si è completamente trasformata. «Esso rappresenta uno strumento – dichiarano Caliguri e Sberze – che consente a tutti, cittadini, imprese e Stati, di comprendere la realtà e ricomporre il sapere. Il fatto che un tema come questo abbia risalto anche all’interno di un festival della letteratura è emblematico della trasformata percezione sociale. Tutto ciò si evince dalla necessità di questo strumento, che rappresenta un autentico investimento culturale. Potrebbe essere presto studiato nelle scuole e nelle università italiane, così come già avviene da tempo in tanti altri Paesi del mondo».

Caligiuri al Festival “Lector in fabula” su “Post rivoluzione. Il ritorno della Guerra fredda”

COSENZA – “Post Rivoluzione. Il ritorno alla guerra fredda” è il tema del dibattito dove interverrà Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, domani 16 settembre alle ore 12 a Conversano in Piazza Castello. La manifestazione si svolge nell’ambito della manifestazione “Lector in Fabula” che si si sta svolgendo dal 14 al 17 settembre e che quest’anno ha come tema “Si fa presto a dire Rivoluzione”. Coordinati dalla giornalista croata Marina Lalovic, Caligiuri svilupperà il tema del dibattito insieme all’inviata de “Il Fatto Quotidiano” Francesca Borri, all’analista geopolitico di “Limes” Dario Fabbri e il giornalista del “Times” di Londra e presidente dell’associazione della Stampa Estera in Italia Philip William.

Intelligence, terrorismo e magistratura. Mario Caligiuri ospite a TgCom24

RENDE (Cs) – Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, sarà l’ospite della trasmissione “Check Point” condotta da Alberto Barachini che andrà in onda alle 20.30 su TGCOM24, diffuso sul canale 51 del digitale terrestre e sul canale 509 del satellite. La puntata di questa sera è dedicata all’emergenza terrorismo e ai rapporti tra intelligence e magistratura, tema che Caligiuri ha approfondito nel suo ultimo libro “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca.

Dall’Unical a Barcellona arriva il primo dottore di ricerca internazionale con una tesi sull’Intelligence

RENDE (CS) – Ha studiato al Master in Intelligence dell’Università della Calabria il primo dottore di ricerca internazionale che ha discusso una tesi sull’Intelligence. Claudio Payá Santos ha recentemente  conseguito il titolo a Barcellona presso l’Universidad Internacional de Catalunya, che ha collaborato con la Luiss “Guido Carli” di Roma. «È probabilmente la prima volta che nelle Università Europee viene conseguito il titolo di dottore di ricerca internazionale con la discussione di una tesi sull’Intelligence», ha commentato Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, che è stato il segretario della Commissione che ha esaminato la tesi finale di Claudio Payá Santos dal titolo “Analisi multisciplinare delle distorsioni cognitive dell’analista di intelligence”.

Ricordando che il neo dottore di ricerca internazionale ha conseguito il Master in Intelligence dell’Università della Calabria nell’anno accademico 2010-2011, Caligiuri ha evidenziato che «gli studi sull’Intelligence sono sempre più necessari nella società contemporanea e cominciano a essere riconosciuti anche in ambito accademico nelle università europee». «Il prossimo passo – ha aggiunto Caligiuri – dovrebbe essere quello del riconoscimento accademico della disciplina attraverso non solo Master ma anche corsi di laurea e altri progetti formativi». Alla fine dei lavori della commissione, si sono pianificate una serie di iniziative scientifiche e culturali per il prossimo autunno da tenere nelle università di Barcellona, Tarragona e Madrid di concerto con l’ateneo di Arcavacata.

 

Presentato a Trieste l’ultimo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e Magistratura”

COSENZA – Ha generato un ampio dibattito all’antico Caffè San Marco a Trieste la presentazione del nuovo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino e presentato da Carlo Mosca. Alla manifestazione hanno partecipato il Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Alberto De Toni, Rettore dell’Ateneo di Udine e il presidente del Centro Documentazione Sicurezza Urbana e Polizia Locale Sergio Bedessi, coordinati dal Presidente del Circolo della stampa di Trieste Pierluigi Sabatti Per De Toni l’intelligence va sviluppata nelle università poiché è una materia che è utile non solo allo Stato e alle aziende ma a tutta la società. Si potrebbe valutare la possibilità non solo di corsi di studio nelle università anche nelle università del Friuli Venezia Giulia ma ha anche proposto un Patto nazionale per la sicurezza informatica tra atenei italiani e istituzioni pubbliche specializzate. Per Sergio Bedessi l’intelligence deve servire per garantire la sicurezza urbana, tenendo conto della fondamentale dimensione informatica. Pierluigi Sabatti ha concluso l’incontro annunciando una un incontro al Circolo della stampa in autunno.

Mario Caligiuri al G7 University: «Intelligence materia per il futuro»

UDINE – «Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro. Appunto per questo l’intelligence può rappresentare una disciplina fondamentale per il futuro». È quanto ha sostenuto il Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri intervenendo alla tavola rotonda “Education and Sustainability” che si è svolta nell’ambito del “G7 University” che ha come motto “Education for all”, che si sta svolgendo a Udine su iniziativa del locale ateneo guidato dal Rettore Alberto De Toni, che è anche il Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. La manifestazione è stata inaugurata dal Ministro dell’Università Valeria Fedeli alla presenza di decine di rettori che provengono da venti Paesi del mondo e sia svolgerà fino a domani. In particolare, Caligiuri ha sostenuto che «Un’educazione per tutti significa creare le condizioni per realizzarla in un mondo connesso dalle tecnologie. Le tecnologie però accentuano anche le diseguaglianze. Un mondo più sostenibile deve prestare attenzione alla media education poiché metà della popolazione mondiale è collegata a internet e gran parte dell’economia del pianeta dipende da internet». Caligiuri ha proseguito dicendo che «La Rete oggi è un grande campo di battaglia delle guerre economiche e culturali, combattute attraverso l’informazione e la disinformazione. Questo aspetto fondamentare deve essere discusso e incluso insieme alla demografia, al clima, all’immigrazione, alle risorse idriche alimentarli ed energetiche ed altro». Caligiuri ha poi aggiunto che «Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro poiché la premessa della vita sociale e dello sviluppo economico è rappresentata dalla sicurezza. Sia per utilizzare al meglio Internet e sia per rendere il mondo più sicuro la disciplina dell’intelligence è fondamentale». «L’intelligence – ha precisato il direttore del Centro di documentazione scientifica sull’Intelligence – non è una materia esclusiva dei servizi segreti o delle multinazionali ma è un metodo di raccolta e selezione delle informazioni indispensabile per tutti: ai cittadini per non essere condizionati dai media; alle imprese per concorrere nella globalizzazione; agli Stati per garantire i benessere e la sicurezza dei propri abitanti, di fronte alle emergenze del terrorismo islamico e delle mafie». Secondo Caligiuri «Le università dovrebbero sviluppare le professioni della sicurezza e della selezione delle informazioni. In tale quadro bisogna concentrarsi sull’importanza dello studio dell’intelligence che è alla base delle professioni del futuro come i data scientist, ormai tra le più promettenti al mondo. Ed è proprio attraverso l’intelligence si può fronteggiare sia la post-verità, che rende indistinguibile il vero dal falso, che le fake news, che distorcono la realtà, poiché la comprensione dei contenuti dei media rappresenta un’emergenza planetaria». Per Caligiuri «L’Intelligence è indispensabile per sapere discernere e utilizzare le informazioni e quindi è una disciplina da insegnare a tutti. In questo modo, l’intelligence potrebbe essere alla base della sostenibilità di un vivere civile fondato sulla pace e sul rispetto delle diversità è orientato all’integrazione. Lo studio dell’intelligence può quindi essere utile per rendere il mondo più sostenibile». Caligiuri ha quindi concluso dicendo che «anche questo ambito può collegarsi con le analisi di Edgar Morin, che invita all’educazione planetaria e a una riforma del pensiero perché le università devono posizionarsi al bordo del caos per cogliere e anticipare i tempi nuovi».

“Campus X”, Caligiuri a Torvergata, «L’intelligence la migliore risposta al terrore»

ROMA- «L’intelligence è uno strumento che aiuta a comprendere quello che ci circonda ed è una risposta alla minaccia del terrore». È questo il messaggio che il Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri ha indirizzato agli studenti dell’Università di Torvergata di Roma in occasione dei seminari promossi nell’ambito delle iniziative “Campus X”. Caligiuri ha ribadito che il metodo dell’intelligence è fondamentale per i cittadini, le inflessibile e gli Stati, evidenziando che «l’intelligence non è uno strumento esoterico, per pochi e selezionati addetti ai lavori, ma è un metodo indispensabile per tutti poiché riguarda la individuazione delle informazioni rilevanti. Bisogna quindi fare intelligence per legittima difesa, per non farsi sommergere dalla società della disinformazione permanente nella quale siamo ormai in gran parte immersi». Sotto questo profilo, il docente ha auspicato che l’intelligence venga presto riconosciuta come materia accademica nel nostro Paese. Approfondendo poi l’aspetto dell’intelligence come antidoto alla diffusione del fenomeno terroristico, ha evidenziato che i conflitti si combatteranno sempre di più sul web. A tale proposito, ha ricordato le iniziative del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sta reclutando esperti informatici per contrastare il cyber terrorismo e le strategie dell’Islamic State, che usa la Rete come campo di battaglia e luogo privilegiato di reclutamento e diffusione dei messaggi. Caligiuri ha quindi illustrato gli aspetti essenziali del suo ultimo libro “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca. L’autore ha spiegato che «il libro riporta fatti notissimi, che hanno spesso segnato profondamente le vicende politiche del Paese, ma che vengono inquadrati non nella consueta ottica delle deviazioni e dei complotti ma nella dialettica reale poteri dello Stato», precisando che se comportamenti illegali si sono verificati riguardano le singole persone e non lo strumento dell’intelligence, usato da tutti gli Stati fin dalla notte dei tempi. Infine Caligiuri ha ribadito che al contrario di tangentopoli, finora non è stato compiuto un riepilogo delle vicende che hanno visto coinvolti gli esponenti dei Servizi per verificare gli esiti finali dei coinvolgimenti giudiziari. Nel testo, Caligiuri ha comunque evidenziato i casi più noti. Alla fine della sua esposizione, il docente ha risposto a numerose domande degli studenti.