Archivi tag: castello svevo

L’immenso abbraccio di Cosenza a Giovanni Tocci e Francesca Pomeri

COSENZA – Un’emozione e una gioia immensi che durano da Rio. È l’abbraccio che Cosenza ha tributato questo pomeriggio ai suoi due eroi olimpici: la giocatrice del Cosenza Francesca Pomeri (argento con la nazionale di pallanuoto femminile) e il tuffatore di casa Giovanni Tocci (sesto posto dal trampolino da tre metri in coppia con Andrea Chiarabini).  Suggestiva la location dell’evento. Il comune di Cosenza e la società di nuoto e tuffi “Città di Cosenza” hanno omaggiato i due atleti olimpici nella sala principale del Castello Svevo di Cosenza, alla presenza di circa 300 persone fra autorità sportive, dirigenti e soprattutto tifosi.img-20160915-wa0008

Ad aprire l’evento, come si conviene da protocollo, i saluti “istituzionali”: i presidenti Francesco e Giancarlo Manna hanno espresso tutta la loro soddisfazione per i successi di Pomeri e Tocci che hanno portato maggior lustro ad una società che già da tempo primeggia a livello nazionale per i tuffi, e non è da meno per nuoto e pallanuoto (nella foto davanti al Teatro Rendano). A fare gli onori di casa l’assessore allo sport Carmine Vizza, in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Vizza ha ringraziato i due atleti per le emozioni che hanno regalato alla Città, auspicando un maggior sostegno verso i cosiddetti sport minori.

Fra gli ospiti più graditi anche il nuoto pallanuotista, ex nazionale, Amaurys Perez. Presenti anche Alfredo Porcaro, vice presidente CONI e presidente FIN Calabria, e Francesca Stancati, presidente delegazione provinciale CONI Cosenza. E poi loro, i due protagonisti della serata: Francesca Pomeri, visibilmente emozionata, e Giovanni Tocci hanno ringraziato la società, la Città e tutti i cosentini che li hanno costantemente seguiti durante i Giochi. La prima è pronta anche quest’anno a vincere in A nella squadra di pallanuoto femminile cosentina allenata da Marco Capanna, il secondo è ormai simbolo incontrastato dello sport cosentino e calabrese.

Infine la conferenza è stata per la società cosentina l’occasione per chiedere al Comune di Cosenza e al Coni maggior attenzione per le esigenze della palestra che necessità di lavori di manutenzione – elemento imprenscindibile per continuare a regalare successi al pubblico cosentino – e per presentare la nuova App della squadra, scaricabile già da oggi su Play Store Android e da domani su Apple Store.

Andreina Morrone

Il teatro con Giangurgolo nello scenario del Castello Svevo

COSENZA – Giovedì 28 luglio, al Castello Svevo di Cosenza, arriverà il Libero Teatro con “Giangurgolo, principe di Danimarca”, scritto e diretto da Max convegno teatro d'amareMazzotta. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21. In assenza di canovacci e trame classiche sul personaggio di Giangurgolo, si potrebbe immaginarlo immerso in un contesto a lui completamente estraneo. E cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto? La lettura non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio; meccanismo reso ancora più efficace dalla caratterizzazione dei personaggi per mezzo dei diversi dialetti, che annullano la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo gli eventi che accadono sulla scena riconoscibili e godibili anche ai giovanissimi. L’elaborazione del testo, infatti, trasposto linguisticamente e geograficamente in una Calabria immaginaria ma non troppo, offre occasioni di gioco e sperimentazione che possono risultare sorprendenti. La riproposizione in chiave comica del racconto dell’Amleto, introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio. Il valore aggiunto di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.

 

Info e prenotazioni

0984 18 11 234
info@svevosrl.it

Contatti

www.liberoteatro.org

info@liberoteatro.org
www.facebook.com/LiberoTeatro.org

twitter.com/liberoteatro

Bobby Watson chiude la tre giorni cosentina del Peperoncino Jazz Festival

COSENZA – Basterebbe ricordare una soltanto delle esperienze musicali vissute da Bobby Watson, sassofonista di Kansas City e tra le icone del jazz afroamericano, per capire quale altro “colpo” è riuscito a piazzare il “Peperoncino Jazz Festival” diretto da Sergio Gimigliano per la sua terza ed ultima serata cosentina al Castello Svevo prima di trasferirsi sull’Altopiano Silano.

La parabola di Watson conobbe uno dei suoi momenti più significativi tra il 1977 ed il 1981. Sono gli anni della sua collaborazione con la formazione dei “The Jazz Messangers” di Art Blakey da cui derivò una prolifica produzione discografica, ben 11 album, dal primo “Gypsy folk tales” (1977) a “Straight ahead” (1981).

Subito dopo la conclusione della sua esperienza nei “The jazz Messengers” Bobby Watson approda in Italia, a Milano, dove il suo percorso si intreccia con quello di Sergio Veschi della Red Records. Da questo sodalizio nascono due album: “Appointment in Milano” e “Round Trip”, quest’ultimo inciso con musicisti italiani come Attilio Zanchi e Piero Bassini. Da quel momento l’Italia entra nel cuore del sassofonista afroamericano. Il suo concerto al Castello Svevo di Cosenza, patrocinato dall’Amministrazione comunale, ne è stata un’ulteriore testimonianza, sia per il fatto di essersi esibito con tre delle nuove leve della scena jazzistica nazionale, il batterista Elio Coppola, Andrea Rea al piano e Daniele Sorrentino al basso (insieme formano una interessantissima formazione, il Dea trio, acronimo dei loro nomi di battesimo), sia per avere, in diverse occasioni, esaltato le virtù del nostro cibo e, a più riprese, la bontà del limoncello che ha ispirato un suo celebre brano dallo stesso titolo. Gran trascinatore, dal fortissimo carisma, Bobby Watson ha condotto per mano il Dea trio, azzerando ogni forma di divario anagrafico. Sicché il sassofonista è sembrato un eterno ragazzo e i giovani musicisti del DEA hanno rivelato, sotto la sua guida, una insospettata maturità. Alla fine il mix è perfettamente riuscito. D’altra parte anche chi lo ha accompagnato ha un buon background alle spalle. Se Andrea Rea e Daniele Sorrentino fanno quasi stabilmente parte del quartetto di Stefano Di Battista, Elio Coppola era stato già apprezzato alle nostre latitudini un po’ di tempo fa, sia per aver accompagnato il crooner Walter Ricci il primo gennaio di quest’anno al Teatro “Rendano”, sia per una precedente sortita accanto al pianista americano Emmet Cohen con il quale, dopo essersi incontrati in un jazz club di New York, ha collaborato all’incisione dell’album “Infinity”, pubblicato dalla Skidoo Records, coraggiosa etichetta lucana e nel quale curiosamente, probabilmente per le origini di Coppola, figura una rivisitazione del classico della canzone napoletana “Nun è peccato”, scritta da Carlo Alberto Rossi, ma poortata al successo da Peppino Di Capri.

Nel concerto del Castello Svevo di Cosenza l’interplay tra Bobby Watson e il Dea trio funziona senza un attimo di cedimento, In apertura di set, il trio si era presentato con un brano che porta lo stesso nome della formazione. Poi, da quando sullo sfondo del palco, quasi uscito dalla penombra, si materializza la sagoma imponente di Bobby Watson, l’ascolto del pubblico si fa più attento e quasi religioso, interrotto qui e là solo da qualche godibilissima battuta del sassofonista.

Le proposte musicali spaziano da riconoscibili standard a sue composizioni. Da applausi a scena aperta la personalissima versione di “In a sentimental mood” di Duke Ellington, cavallo di battaglia di “Colussus” Sonny Rollins. Poi è la volta di una sua composizione originale, “Sweet Dreams”. Si va avanti con “Blues for peace” e con la già citata “Lemoncello” che Watson apre quasi come un rap e che si chiude in maniera travolgente con il supporto di un ottimo sound scaturito dagli strumenti di Coppola, Rea e Sorrentino. Il pubblico si spella le mani, consapevole di aver assistito ad un altro concerto coi fiocchi ed è quasi incredulo quando, molto prima di mezzanotte, Bobby Watson fa cenno di salutare e andar via. Ma la chiamata al proscenio è dietro l’angolo e c’è ancora tempo per una splendida “Mr. P.C.” di John Coltrane, impreziosita da Andrea Rea che la mescola ad un accenno di “Autumn leaves”. Ora è mezzanotte circa e la serata può terminare. E ci si porta dietro il ricordo di un altro concerto memorabile.

Robben Ford al Castello Svevo per il suo ultimo blues in Europa

COSENZA – Il castello Svevo ieri sera, sotto un cielo di stelle e blues, ha accolto il suo pubblico in un’atmosfera di musica di qualità con il live di Robben Ford, artista tra i più grandi bluesman internazionali di sempre.

Sul palco, al centro della location suggestiva del castello, Ford si è esibito assieme a Brian Allen al basso e Wes Little alla batteria, eccelsi musicisti che hanno completato una performance di altissimo livello.

Durante la serata sono stati eseguiti prevalentemente brani contenuti nell’ultimo album, Into the Sun (2015),  come Same train che ha dato il via al concerto, Howlin at the Moon, Rainbow, Rose of Sharon e altri provenienti da lavori recenti come Midnight Comes too Soon da A day in Nashville (2014).
Un tocco sempre preciso e pulito, un’esibizione degna delle aspettative di chi attendeva questo evento con grande impazienza. Il concerto è stato organizzato in occasione della tre giorni cosentina del Peperoncino Jazz Festival e patrocinato dall’ambasciata degli Stati Uniti d’America.

robben 2
Fotografie e riprese ridotte al minimo, il blues si è impossessato del palco, nessuna distrazione è prevista. Un momento musicale da godere fino all’ultima improvvisazione, che ha visto gli assoli emozionanti di Ford, del bassista Allen e del batterista Wes Little. E si è applaudito e urlato al bis quando, al termine dei 13 brani in scaletta, il trio si è allontanato dal palco, ritornando sotto le richieste del pubblico per l’ultimo pezzo, Thoughtless dall’album Soul on Ten (2009).

Il sound, con forti influenze dal blues della west coast californiana, si è alternato con pezzi dal chiaro sapore funk e jazz rock. Sul palco è emerso il talento improvvisativo di Ford e il forte interplay che da sempre lo contraddistingue nelle formazioni con cui ha calcato le scene di tutto il mondo. Ricordiamo alcune sue collaborazioni importanti con artisti del calibro di Miles Davis, George Harrison, Burt Bacharach, Muddy Waters e tanti altri.

robben ford 3

Verso la fine del concerto, in un’atmosfera di forte empatia col suo pubblico, Robben Ford ha dichiarato che quello di quest’anno sarà il suo ultimo tour europeo e che in un futuro prossimo si dedicherà a produzioni discografiche in Tennessee.

Ancora una volta Cosenza si fa teatro di un grande pezzo della storia della musica mondiale.

Miriam Caruso

I Kings of Convenience arrivano a Cosenza

COSENZA – Si avvia verso il tutto esaurito l’evento che vedrà a Cosenza, il prossimo 22 luglio per la prima volta in Calabria, all’interno della cornice del Castello Svevo, i Kings of convenience. Il debutto mondiale del duo scandinavo, avviene nel 2001 con “Quiet is the New Loud”: un disco che riprende molte delle tracce già presenti in “Kings of Convenience” (l’album precedente distribuito solo negli Stati uniti) con l’aggiunta di alcune nuove e strepitose canzoni destinate a lasciare il segno. A tre anni dal loro primo disco ufficiale, rientrano in studio per registrare il loro secondo lavoro, “Riot on an Empty Street” che uscirà appunto nel 2004. Dopo una breve pausa i due amici di vecchia data ritornano con una serie di concerti occasionali tra il 2007 e il 2008 per poi dar vita nel 2009 al loro nuovo album, “Declaration of Dependence” che conferma la band come unica nel loro genere a livello internazionale. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con il loro “Quiet is the new loud tour”, durante il quale la band ha riproposto tutte le canzoni del loro album di esordio, il duo scandinavo formato da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe si appresta a tornare in Italia per un tour celebrativo della loro carriera, ripercorrendo tutti i più grandi successi dei loro primi 15 anni di musica.

L’Istituto Comprensivo di Aprigliano si aggiudica il premio “Teatro San Carlo”

COSENZA – Nella splendida cornice del Castello Svevo di Cosenza, si è svolto giovedì 30 giugno 2016 un eccezionale concerto per la premiazione degli alunni dell’Orchestra dell’Istituto Comprensivo di Aprigliano, diretta dal Maestro Eugenio Prete che hanno vinto per la categoria “Gruppi Strumentali” la settima Edizione del premio “Teatro di San Carlo”. Gli alunni dell’Orchestra giovanile dell’Istituto Comprensivo, diretto dalla ochestra-giovanile-ponente-ocdott.ssa Immacolata Cairo, giungono alla premiazione a seguito della finale presso il Massimo di Napoli lo scorso 6 giugno, dopo una prima fase eliminatoria tenutasi nel mese di maggio, sotto gli occhi di esperti giurati, concorrendo con gli studenti di 17 Istituti provenienti da varie regioni d’Italia. L’evento è stato promosso su richiesta del dirigente dell’A.T.P. dr. Luciano Greco, da sempre sensibile allo sviluppo della cultura sotto ogni profilo ed attento sostenitore della crescita delle scuole della provincia cosentina, in sinergia anche con le più alte istituzioni artistico-musicali del territorio, ha previsto la partecipazione dell’Orchestra dell’I.C. “Don Milani-de Matera” diretta dal M° Gianfranco Rota, dell’Orchestra d’Archi del Liceo Musicale “L. Della Valle” diretta dal M° Antonio Pisciotta, del Coro di Clarinetti del Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza diretto dal M° Giorgio Feroleto ed in chiusura dell’Orchestra dell’I.C. di Aprigliano diretta dal M° Eugenio Prete, alla quale è stato conferito un premio alla presenza delle autorità dell’amministrazione pubblica del territorio.  Le musiche sono state tratte sia da repertorio di musica classica che di musica contemporanea emozionando una platea partecipativa sin dalle prime note dell’Inno d’Italia. Al termine della serata, con classe e gusto nel fraseggio, sulle note di “Lascia ch’io pianga”, il sopraffino tributo della voce del soprano Rosaria Buscemi ha senza dubbio contribuito ad esaltare il momento. La presentazione dell’evento è stata magistralmente curata da Erminia Pietramala e Stefano Muraca. Vera novità dell’evento, il primo nella città di Cosenza, l’affiancarsi dei vari gradi di scuola e della massima istituzione artistico-musicale cittadina, nel condividere lo stesso spazio scenico per parlare lo stesso linguaggio universale ed assoluto, quello della musica, seppur a diversi livelli e con le proprie specificità. Il dirigente dell’A.T.P. di Cosenza dott. Luciano Greco ha, inoltre, sottolineato l’importanza della sinergia espressa ad alto livello, durante tutto lo svolgimento dei vari momenti concertistici, in un insieme magico di condivisione di intenti che, sicuramente non resteranno isolati nella serata del 30 u.s. e che, per sua volontà, saranno propedeutici di significative fusioni rivolte non solo ad allargare questo tipo di esperienze su un territorio più vasto ma addirittura alla possibile creazione di un’Orchestra Provinciale in cui racchiudere tutte le eccellenze del panorama didattico-musicale delle varie scuole della provincia cosentina. Un progetto ambizioso, quello del dirigente dell’A.T.P. di Cosenza ma certamente sinonimo di un’attenzione sottile, rivolta alla crescita ed al miglioramento di un’istituzione importante come quella della “Scuola”.

Inaugurata la stagione estiva di eventi al Castello Svevo di Cosenza

COSENZA – Chiara Civello ha aperto ieri sera al Castello Svevo di Cosenza la stagione estiva che andrà avanti fino a settembre con una ragguardevole programmazione messa in piedi dal Comune di Cosenza (nei giorni scorsi il Sindaco Mario Occhiuto ha partecipato in prima persona al lancio delle attività) e con il contributo determinante della “Svevo s.r.l.” che ha in Giampaolo Calabrese, l’anima e il motore artistico del cartellone che animerà da qui in avanti le serate del maniero federiciano.

Ieri sera c’era un motivo in più per recarsi al Castello Svevo: la dodicesima edizione del “Concerto per Lilli”, promosso dalla Fondazione “Lilli Funaro”, che porta il nome di una ragazza cosentina strappata alla vita troppo presto, nel febbraio del 2004, per una grave malattia. Per mantenerne vivo il ricordo, la famiglia, con in testa il fratello Michele, le sorelle e i genitori, accanto alla meritoria attività della  Fondazione che ha il duplice obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla ricerca e sulle novità terapeutiche in oncologia, unitamente allo sforzo di fornire un costante aggiornamento alle diverse figure professionali impegnate in progetti di ricerca, con particolare riferimento ai giovani, ha da dodici anni a questa parte organizzato un evento musicale in memoria di Lilli.

 

Il concerto di ieri sera, in un gremitissimo Castello Svevo, ha poggiato essenzialmente sull’impalcatura dell’album “Canzoni”, ma ha pescato anche nelle composizioni originali della cantautrice, inserite qui e là nei suoi album successivi.

Come compagno di viaggio Chiara Civello ha trovato sulla sua strada il flautista cosentino Mirko Onofrio, musicista di vaglia, ma anche compositore e collaboratore stabile di Dario Brunori, presente in platea con il resto della sua Sas. “C’è un nuovo amico” – ha detto la Civello nel presentare Mirko Onofrio con il quale ha confessato di esibirsi per la prima volta e con cui dice di aver preso accordi solo su wathsapp, miracoli della tecnologia che sa essere fredda, ma a volte, come in questi casi, molto utile. Il risultato è dei migliori. L’intesa funziona e si perfeziona nel corso del concerto, il che potrebbe preludere alla prosecuzione di questa estemporanea, ma efficacissima collaborazione. Sorretta dagli interventi in punta di piedi di Onofrio, la voce vellutata della Civello inanella una perla dietro l’altra: una versione in spagnolo di “Che mi importa del mondo” di Rita Pavone che diventa “Que me importa el mundo”, “Veleno”, versione italiana di “Veneno” di Marina Lima, che Alfredo Polacci aveva scritto nel 1947 per Tina De Mola, e “Bem que se quis” di  Marisa Monte, adattata da Pino Daniele in “E po’ che fa”. La bussola prende il verso del cuore e non si arresta. Dal suo repertorio originale e dall’album “7752” la Civello estrae “Resta” che di quel cd non molto fortunato è forse l’unico pezzo pregiato. Ma sono ancora le cover a fare la parte del leone: “Senza fine” di Gino Paoli che ad un certo punto si fonde con “Que reste-t-il de nos amours” di Charles Trenet la cui versione sembra avere la delicatezza di quella di Rosa Passos. E’ poi la volta di “Con una rosa” di Vinicio Capossela con la quale sale ancora in cattedra, con un Mirko Onofrio che dà il meglio di sé. Si arriva a “Fortissimo”, ancora della Pavone ed è uno dei momenti più alti del concerto, in un tempo sospeso in cui la magica notte del Castello offre il destro agli innamorati, di oggi e di ieri.

Il concerto sembra chiudersi qui. Il tempo di “saccheggiare” ancora il canzoniere di Renato Carosone con una singolarissima versione di “Tu vuò fa l’americano” e poi eccola ritirarsi per qualche attimo dietro le quinte. Salvo riapparire subito dopo, acclamatissima dal pubblico, e riattaccare il medley che tutti attendevano, in cui la fusione di due brani evergreen come “Il mondo” di Jimmy Fontana e “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo suggellano un concerto da incorniciare. E se nella notte d’estate del Castello Svevo si alza lo sguardo al cielo, c’è una certezza che  accompagna tutti: che anche Lilli ha strizzato felice l’occhio alla sua città e a chi le vuole bene, oggi come ieri e per sempre.

 

Al Castello Svevo la IX edizione dedicata alla Banca del Latte Galatea

COSENZA – Sabato alle ore 20, all’interno della suggestiva cornice del Castello Svevo di Cosenza, avrà luogo la IX edizione della Festa della Banca del latte Galatea, presente presso la Divisione di Neonatologia e TIN dell’AO di Cosenza, diretta dal Dott. Gianfranco Scarpelli. L’evento è organizzato dall’associazione Gocce di Mamma che sostiene la Banca del Latte Galatea oltre che promuovere e sostenere l’allattamento materno. Lo scopo dell’evento è quello di raccogliere fondi per mantenere l’InfoPoint presente all’interno della Neonatologia e sostenere l’acquisto di materiali destinati  alla Banca del Latte, impegnata quotidianamente nella raccolta del latte donato da madri diverse e, dopo opportuno trattamento, distribuito ai piccoli pazienti che ne hanno bisogno. Il latte materno è il primo alimento per il neonato, una garanzia per poter crescere in salute. Contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita ottimale del bambino. La qualità  del prodotto offerto dalla banca del latte è garantita dall’accurata esecuzione delle procedure, eseguite sul modello delle “Linee Guida” nazionali. La serata avrà inizio alle ore 20 con i saluti della Dott.ssa Maria Pia Galasso, Dirigente Medico presso la divisione di Neonatologia e TIN, Responsabile della Banca del Latte nonché Presidente dell’associazione Gocce di Mamma. Durante l’arco della manifestazione sarà poi messo all’asta un quadro offerto dal Rotaract Cosenza: una parte del ricavato verrà devoluto a sostegno dell’Associazione.

Cosenza, conferenza stampa di presentazione delle attività estive

castello svevoCOSENZA – “Il Bene, gli assalti e altri merletti” . È il titolo del programma delle attività estive del Castello Svevo di Cosenza che sarà illustrato domani, martedì 21 giugno, alle ore 12,00, nella Sala del Trono del maniero federiciano, nel corso di una conferenza stampa. All’incontro con i giornalisti interverranno il Sindaco Mario Occhiuto e, in rappresentanza della “Svevo s.r.l., Giampaolo Calabrese. Il programma che sarà reso noto domani include, tra gli appuntamenti che si protrarranno, in questa prima fase, fino al 28 luglio, concerti di musica con alcuni  dei maggiori artisti della scena jazzistica internazionale, inseriti nella quindicesima edizione del “Peperoncino Jazz Festival”, il concerto del 23 giugno della Fondazione “Lilli”, giunto al suo dodicesimo anno, e, inoltre, spettacoli di lirica, musica d’autore e teatro. La programmazione del Castello Svevo proseguirà, nella seconda parte, anche nei mesi di agosto e settembre.

 

Concerto per Lilli, Chiara Civello canta per la solidarietà

COSENZA – L’annuale edizione del “Concerto per Lilli”, appuntamento straordinario ed emozionante della stagione estiva calabrese, giunto alla sua dodicesima  edizione, torna nella splendida cornice del Castello Svevo di Cosenza, che ospiterà il prossimo 23 giugno la voce unica di Chiara Civello, con il suo “Solo Show”.

Organizzate annualmente dalla Fondazione Lilli per ricordare una ragazza eccezionale salita in Cielo nel 2004 e nello stesso tempo raccogliere fondi da destinare alla ricerca sul cancro, le precedenti edizioni hanno animato il Teatro dei Ruderi di Diamante con protagonisti del calibro di Edoardo Bennato e Francesco De Gregori, Samuele Bersani, ed ancora di Alex Britti, Gino Paoli, Pino Daniele, Roberto Vecchioni, Fiorella Mannoia,  Vinicio Capossela e  Brunori Sas. Lo scorso anno ha visto la Fondazione Lilli prendere contatto con la sua città, Cosenza, dove si sono esibiti prima il trio Servillo, Girotto, Mangalavite nel concerto che ha tenuto a battesimo la riapertura del Castello Svevo di Cosenza, ed in autunno  Malika Ayane che col suo “Naif tour” ha fatto registrare il tutto esaurito in pochissimi giorni regalando una serata magica al Teatro “A. Rendano”.

35b5374b-4d54-44e5-beb7-a4a593c794bf

A testimonianza di quanto sia forte il legame tra la Fondazione Lilli e il territorio locale e le sue risorse sono le finalità con cui la Fondazione organizza le diverse edizioni del “Concerto per Lilli”: grazie a una costante attività di volontariato e promozione, infatti, è stato finora possibile raccogliere oltre 140.000 euro, destinati ad importanti progetti di ricerca per la lotta ai tumori, oltre che al finanziamento di numerose borse di studio per giovani ricercatori calabresi, nonché per promuovere lo svolgimento di attività assistenziali. Numerosi, negli anni, i premi ricevuti per l’attività svolta, non ultimo dei quali il Premio speciale Atena assegnato dal Prof. Giulio Maira alla Fondazione Lilli Funaro con la seguente motivazione: «Per aver saputo trasformare un vuoto incolmabile in un aiuto concreto alla lotta contro il cancro».

Nel corso dell’anno 2015 la Fondazione Lilli ha ampliato il campo del proprio impegno culturale e sociale. Ne sono riprova significativa le iniziative realizzate di intesa e in sinergia con il Mo.Ci. e con L’Associazione Arciere. Con il Mo.Ci l’attenzione è stata incentrata sugli immigrati e sulle fasce deboli della società. Il rapporto con l’Associazione Arciere si è focalizzato sulla valorizzazione delle risorse umane e culturali calabresi, pervenendo alla produzione ed alla rappresentazione di un testo teatrale, “Mio cognato Mastrovacknich”, opera di Ciro Lenti per la regia di Adriana Toman, nel quale emerge il rifiuto di ogni forma di discriminazione.

A ulteriore conferma dell’importanza strategica del percorso iniziato dodici anni fa e della sua stretta connessione con le eccellenze storiche, architettoniche e culturali della Calabria, c’è la decisione assunta lo scorso anno di organizzare il concerto di solidarietà annuale in un luogo particolarmente suggestivo e simbolico, il Castello Normanno-Svevo di Cosenza, che racchiude significati pregnanti rivolti alla valorizzazione dei più importanti attrattori regionali, rivitalizzandone la funzione per eventi di musica e solidarietà. Il 23 giugno, quindi, la città di Cosenza sarà testimone di un appuntamento imperdibile che lega, col filo della speranza, la musica e la solidarietà.

CHIARA CIVELLO “SOLO SHOW” – XII edizione del  “Concerto per Lilli”

23 giugno 2016 h 21 CASTELLO SVEVO – COSENZA

Posto unico: euro 15

 Di ritorno dal grande successo ottenuto in Brasile e il tour soldout negli Stati Uniti, CHIARA CIVELLO torna a esibirsi dal vivo in Italia, in un solo show che esalta il suo talento compositivo e le sue capacità di performer.

 In attesa del suo nuovo disco in lavorazione e che dovrebbe vedere la luce nel prossimo inverno, Chiara presenterà il repertorio composto dai brani dell’ultimo lavoro “CANZONI”, uscito con Sony Music e da una raccolta dei suoi brani più rappresentativi composti durante i suoi anni di carriera tra l’America e l’Europa.

Al suo quinto album in studio, “Canzoni” ,Chiara Civello si presenta per la prima volta nell’inedita veste di sola interprete, immergendosi in quell’oceano meraviglioso che è la musica italiana e presentandoci il repertorio italiano come non lo avevamo mai sentito sinora.

Il risultato è un disco di canzoni d’amore dal sound elegantissimo e accattivante che mescola il Northern Soul alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale, in cui l’artista si avvale di ospiti straordinari come il monumentale Gilberto Gil, il poetico Chico Buarque, oltre alla pop star Ana Carolina e alla jazz star Esperanza Spalding.

I lussuosi, quasi ipnotici arrangiamenti per orchestra sono stati scritti dal leggendario Eumir Deodato (arrangiatore di Sinatra/Jobim, Bjork e Roberta Flack) e il raffinato dj-producer Nicola Conte ha creato il perfetto amalgama tra una sensibilità musicale contemporanea e internazionale e la vivida profondità del suono analogico. Una rivelazione.

Un cast stellare e straordinario che dà luce a un album di rara bellezza e che restituendoci canzoni che gia conoscevamo con un groove inedito, che lascia piacevolmente spiazzati, interpretato da una voce vibrante di calore e sfumature come potevano essere quelle di Julie London e Dusty Springfield, Shirley Horn e Nina Simone, non a caso da sempre stelle polari nel percorso artistico di Chiara.

«Non potevo sognare oltre – dichiara Chiara Civello – E’ il disco che volevo fare con le canzoni che avrei voluto scrivere e un sound che strizza l’occhio al passato ma guarda al futuro e ad un’Italia come quella di adesso, piena di promesse. Gil, Chico, Eumir, Nicola, Ana, Esperanza rendono omaggio alla musica italiana con una freschezza assolutamente emozionante».